Ludovico Quaroni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

«Vorrei sapere come riesce un medico, un chirurgo, a diventare esperto nel suo campo senza sperimentazione continua. Il caso dell'urbanista o dell'architetto è identico. Senza la possibilità di sperimentare, di esercitare lavorando per conto delle regioni,dei comuni o degli enti statali, non è possibile fare niente. Anzi, tutto si riduce ad una pura esercitazione verbale.»

Ludovico Quaroni (Roma, 28 marzo 1911Roma, 22 luglio 1987) è stato un urbanista e architetto italiano.

Ha lungamente e profondamente dibattuto in numerose pubblicazioni e attraverso l'insegnamento i principali problemi dell'architettura e dell'urbanistica del suo tempo, sottoponendoli a severa e continua revisione critica.

Si laurea in architettura presso l'Istituto di architettura dell'Università di Roma nel 1934 e prende l'abilitazione professionale di architetto presso il Politecnico di Milano.

Nel 1935 inizia l'attività professionale insieme a Mario Ridolfi, Francesco Fariello, e l'anno dopo vince il secondo premio al Concorso per le nuove preture unificate di Roma con Saverio Muratori.

È un periodo in cui si moltiplicano i gruppi professionali:

È noto, come urbanista, principalmente per il villaggio contadino di La Martella, a Matera nel 1951, eseguito in collaborazione; per il piano regolatore del comune di Ivrea del 1952; per il progetto del quartiere delle Barene di San Giuliano a Mestre nel 1960, in collaborazione. È suo anche il piano regolatore di Bari del 1968.

Un'altra opera sicuramente importante ed eseguita come capogruppo assieme a Mario Ridolfi è la progettazione e realizzazione del quartiere Tiburtino a Roma, per conto dell'INA-Casa, anch'esso nei primi anni cinquanta. In questa struttura urbana ed architettonica si realizza una delle più importanti opere del Neorealismo architettonico, corrente del più ampio Razionalismo italiano e che ha caratterizzato il Movimento Moderno in Italia con quelle sue connotazioni regionali e vernacolari.

Nel 1956 ha ottenuto il premio Olivetti per l'urbanistica. Come architetto è noto particolarmente per la chiesa di Francavilla al Mare del 1948 e per la chiesa del villaggio contadino di La Martella, a Matera, anch'esso d'impronta neorealista. Anche opera sua è stato l'insediamento residenziale della legge 167 al quartiere Casilino di Roma, in collaborazione con Esposito e Maestro.

Bibliografia

  • L. Quaroni, Progettare un edificio. Otto lezioni di architettura, Kappa, 2003
  • Manfredo Tafuri, Ludovico Quaroni e lo sviluppo dell'architettura moderna in Italia, Milano, 1964
  • "Torre di babele" [1967]
  • "La città fisica" [1981]
  • AA.VV. , Ludovico Quaroni. Architetture per cinquant'anni, Roma - Reggio Calabria 1985
  • "La cultura del progetto" [1987]
  • Pippo Ciorra, Ludovico Quaroni, 1911-1987. Opere e progetti, Documenti di architettura, Electa, 1989
  • Antonella Greco, Gaia Remiddi, Ludovico Quaroni. Guida alle opere romane, Palombi editori, Roma 2003
  • Patrizia Bonifazio, Archivio Ludovico Quaroni, scheda in "AAA Italia. Bollettino n.9/2010", pag. 42, maggio 2010.

Collegamenti esterni