Lucus Feroniae
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Lucus Feroniae | |
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Veduta dell'area archeologica di Lucus Feroniae. | |
Civiltà | Etruschi; Romani |
Utilizzo | santuario e insediamento |
Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Comune | Capena |
Scavi | |
Data scoperta | 1952 |
Date scavi | 1952-79;1993-94;2000- |
Organizzazione | Soprintendenza Archeologia del Lazio e dell'Etruria meridionale |
Amministrazione | |
Ente | Soprintendenza Archeologia del Lazio e dell'Etruria meridionale |
Responsabile | Gianfranco Gazzetti |
Visitabile | sì |
Sito web | www.archeologialazio.beniculturali.it |
Mappa di localizzazione | |
![]() | |
Coordinate: 42°07′46.98″N 12°35′48.74″E / 42.129717°N 12.596872°E
Lucus Feroniae è un sito archeologico situato nel comune di Capena, sull'antica via Tiberina. È localizzato nei pressi del casello autostradale della A1 Roma-Milano. Era un luogo dove confluivano tre differenti gruppi etnici antichi: Latini, Sabini ed Etruschi[1]. Divenne colonia romana al tempo di Gaio Giulio Cesare[2].
Indice
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Lucus Feroniae era un antico lucus dedicato alla dea sabina Feronia, protettrice delle liberte,le ex-schiave delle matrone romane.
La città, sita nella pianura lungo il fiume Tevere, era già abitata nella seconda metà del III secolo a.C.[3] Il santuario era frequentato sia dai Latini sia dai Sabini anche al tempo di Tullo Ostilio. Esso fu saccheggiato da Annibale nel 211 a.C.[4]. In età imperiale divenne una comunità indipendente con lo status di colonia in cui si insediarono veterani di Ottaviano (Colonia Iulia Felix Lucus Feroniae)[4].
Descrizione[modifica | modifica wikitesto]
La disposizione est-ovest del luogo fa ipotizzare una correlazione con la limitrofa area sacra di Feronia.[3]
Gli scavi comprendono il Foro romano rettangolare sul quale si affaccia una terrazza sacra, con l'Aedes Genii Coloniae di età augustea, un Augusteum tardo-tiberiano, una culina connessa agli Augustales, tutti aperti su un cortile colonnato. Un altro portico colonnato borda il Foro sul lato occidentale, sul quale si aprono tabernae (negozi o botteghe), alcune delle quali pavimentate con mosaici, mentre all'ingresso di altre, una sorta d'ideogramma che faceva capire l'attività del commerciante svolta all'interno; una sorta d'insegna pubblicitaria moderna. Al centro del Foro pare che ci fosse una statua dell'imperatore.[5]
Negli scavi vi sono anche un anfiteatro con capienza di circa 5000 persone[senza fonte], due terme con annessi frigidarium, tepidarium, calidarium, un'area sacra, una schola[senza fonte] e la Villa dei Volusii.[5]
La Villa dei Volusii si trova a 200 metri circa dalla restante zona archeologica di Lucus Feroniae a ridosso dell'area di servizio "Feronia" dell'autostrada A1, in prossimità del casello di Fiano Romano[6]. Tale villa era un complesso residenziale con cisterna a quattro navate e ritratto marmoreo di Menandro.[3] Nella Villa dei Volusii, una delle grandi ville agricole nei dintorni di questo piccolo centro romano sull'antica via Tiberina, gli archeologi hanno infatti individuato degli ergastula, le piccole celle nelle quali vivevano gli schiavi. Si tratta di una delle pochissime ville romane in cui questi luoghi sono stati identificati con certezza.
L'Antiquarium[modifica | modifica wikitesto]
Nel museo annesso si possono ammirare delle statue provenienti dallo scavo del Foro e dell'area suburbana.Numerosi monili,anfore, busti e travertini con incisioni latine,testimonianze della antica civiltà.
Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Filippo Coarelli, I santuari, il fiume, gli empori, vol.13, in Storia Einaudi dei Greci e dei Romani, 2008, p.132.
- ^ AE 1954, 162; AE 1985, 377.
- ^ a b c Lucus Feroniae su Treccani l'enciclopedia dell'arte antica
- ^ a b Lucus Feroniae - Soprintendenza Beni Archeologici Etruria Meridionale
- ^ a b Descrizione
- ^ Villa dei Volusii
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Lucus Feroniae
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Il Lucus Feroniae e la città etrusca di Capena, su blog.archeologia.com.
- Gladiators Rescued from Tomb Raiders Lie Forgotten under Sheets, su corriere.it.
- Lucus Feroniae nel sito www.romanoimpero.com, su romanoimpero.com.