Lorenzo Cesa

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Lorenzo Cesa

Segretario dell'Unione di Centro
In carica
Inizio mandato27 ottobre 2005
PresidenteRocco Buttiglione
Gianpiero D'Alia
Antonio De Poli
PredecessoreMarco Follini

Deputato della Repubblica Italiana
In carica
Inizio mandato13 ottobre 2022

Durata mandato28 aprile 2006 –
25 giugno 2014
LegislaturaXV, XVI, XVII, XIX
Gruppo
parlamentare
XV: UDC
XVI: Unione di Centro per il Terzo Polo
XVII:
- Scelta Civica per l'Italia (fino al 10/12/2013)
- Per l'Italia (dal 10/12/2013)
XIX: Noi moderati-MAIE
CoalizioneXV: Casa delle Libertà
XVII: Con Monti per l'Italia
XIX: Centro-destra 2022
CircoscrizioneXV: Lombardia 2
XVI: Puglia
XVII: Calabria
XIX: Molise
CollegioXIX: 1 (Campobasso)
Incarichi parlamentari
XVII legislatura:

XIX legislatura:

Sito istituzionale

Europarlamentare
Durata mandato20 luglio 2004 –
27 aprile 2006

Durata mandato1º luglio 2014 –
1º luglio 2019
LegislaturaVI, VIII
Gruppo
parlamentare
PPE
CircoscrizioneItalia meridionale
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoUnione di Centro (dal 2002)
In precedenza:
DC (1989-1994)
CCD (1994-2002)
Titolo di studioLaurea in Scienze politiche
UniversitàLUISS "Guido Carli"
ProfessioneDirigente d'azienda

Lorenzo Cesa (Arcinazzo Romano, 16 agosto 1951) è un politico e dirigente d'azienda italiano.

Dal 27 ottobre 2005 segretario dell'Unione di Centro e dal 13 ottobre 2022 deputato alla Camera, dopo esserlo stato dal 2006 al 2014, è stato europarlamentare dal 2004 al 2006 e dal 2014 al 2019.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Laureato in Scienze politiche alla Libera università internazionale degli studi sociali Guido Carli (Luiss), ricoprì il ruolo di direttore delle relazioni esterne alla Efimpianti Spa, di consigliere di amministrazione di importanti società e banche, fra cui l'ANAS, e di direttore commerciale marketing di una società di comunicazione.

Dopo essere stato dirigente del Movimento Giovanile della Democrazia Cristiana, ha iniziato la sua esperienza politica come dirigente della Democrazia Cristiana e di consigliere comunale a Roma dal 1989 al 1993.

La sua prima esperienza politica di primo piano fu quando il 26 giugno 1989 venne inviato in Sicilia come vicepresidente della Commissione Tesseramento: in Sicilia risultavano infatti un numero di tessere superiore al numero di elettori[1].

Una volta dissolta la DC, entrò subito nel progetto politico del Centro Cristiano Democratico di Clemente Mastella e Pier Ferdinando Casini, dove fu messo a capo della segreteria politica. Continuò il suo ruolo a partire dal 2002 col costituirsi dell'UDC.

Alle elezioni europee del 2004 viene eletto al Parlamento europeo nella circoscrizione Italia meridionale, dove con 104.238 preferenze è il primo eletto della lista dell'UDC[2]. Al Parlamento europeo diviene membro della Commissione per il controllo dei bilanci; della Commissione per l'industria, la ricerca e l'energia; della Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni; della Delegazione alla commissione parlamentare mista UE-Turchia; Delegazione per le relazioni con i paesi del Maghreb e l'Unione del Maghreb arabo (compresa la Libia); della Delegazione all'Assemblea parlamentare Euromediterranea.

Segretario dell'UdC[modifica | modifica wikitesto]

Cesa accolto dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel 2006.

Il 27 ottobre 2005 succede a Marco Follini nella segreteria nazionale del partito, votato all'unanimità, dopo la rinuncia degli altri candidati in considerazione del fatto che Cesa è reputato l'unico che possa manifestare al meglio l'unità del partito. Si definì "segretario di transizione", anche se poi è rimasto in carica per 15 anni.[3] Già nel suo discorso di dimissioni, Follini lo aveva citato come una "straordinaria figura umana e politica", uno dei principali artefici dei successi dell'Udc dalla sua nascita, lasciando presagire una sorta di continuità. Nel momento dell'insediamento, Cesa si dichiara un segretario di transizione, pronto a lasciare nel momento in cui Casini, lasciati gli impegni istituzionali, sia libero di tornare a guidare il partito. Afferma la volontà di condurre il partito in continuità, di mantenere le distinzioni con gli alleati in merito alle discusse questioni sulla legge elettorale proporzionale e della modifica della legge sulla par condicio.[senza fonte]

Alle elezioni politiche del 2006 viene eletto alla Camera dei Deputati nella circoscrizione Lombardia 2, rinunciando dunque all'incarico di parlamentare europeo. Nell'ottobre 2007 è testimone dello sposo alle nozze tra Pier Ferdinando Casini e Azzurra Caltagirone.[4]

Alle elezioni politiche del 2008 viene rieletto alla Camera per la XVI legislatura nella circoscrizione Puglia. È stato componente dell'XI Commissione (Lavoro pubblico e privato), presidente della Commissione di collaborazione parlamentare Italia-Cina e componente della commissione parlamentare Italia-Russia.

Anche alle elezioni politiche del 2013 è rieletto alla Camera da capolista nella circoscrizione Calabria per l'Unione di Centro[5].

Viene confermato alla guida del partito il 23 febbraio 2014 come Segretario dell'UdC, prevalendo di misura (435 contro 431) sull'ex Ministro della Pubblica Amministrazione del Governo Letta Gianpiero D'Alia, sostenuto dal leader UdC Pier Ferdinando Casini.

Ritorno al Parlamento europeo[modifica | modifica wikitesto]

Alle elezioni europee del 2014 si presenta come capolista del Nuovo Centrodestra - Unione di Centro nella circoscrizione Italia meridionale (che raccoglie i collegi di Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria). Con 56.938 preferenze è il primo degli eletti della lista nella Circoscrizione Sud per NCD-UDC, di cui è uno dei tre parlamentari complessivamente eletti. Il 25 giugno 2014 lascia la carica di deputato, optando per la carica di parlamentare europeo.

Alle elezioni politiche del 2018 è ricandidato alla Camera dei Deputati nel collegio uninominale Campania 1 - 02 (Nola) per la coalizione di centro-destra (in quota Noi con l'Italia - UDC), dove ottiene il 34,31% ed è superato da Silvana Nappi del Movimento 5 Stelle (47,99%), e nelle liste di Noi con l'Italia-UdC nei collegi plurinominali Campania 1 - 01 e Campania 1 - 03,[6] ma non è eletto, non avendo la sua formazione superato il 3% (resta dunque al Parlamento Europeo).

Alle elezioni europee del 2019 l’UdC raggiunge un accordo con Forza Italia e Cesa si candida nella circoscrizione Italia Meridionale: con 42.247 preferenze si piazza in quarta posizione, risultando il primo dei non eletti.[7]

A seguito della maxi operazione anti 'ndrangheta del 21 gennaio 2021, condotta dalla procura antimafia di Catanzaro guidata da Nicola Gratteri[8], che lo vede indagato per concorso esterno in associazione mafiosa, si dimette dalla carica di segretario dell'Unione di Centro, che ricopriva dal 2005[9]. Il 14 maggio seguente, a seguito della chiusura delle indagini sulla 'ndrangheta, il Consiglio nazionale dell'UdC ne rigetta le dimissioni.[10]

Ritorno alla Camera[modifica | modifica wikitesto]

In vista delle elezioni politiche anticipate del 2022 l’UdC di Cesa inizialmente presenta un simbolo unico con Coraggio Italia, salvo poi riunirsi anche con Noi con l’Italia e Italia al Centro nella lista unitaria Noi Moderati. Cesa viene eletto alla Camera nel collegio uninominale Molise - 01 (Campobasso) per il centro-destra[11], ottenendo il 42,90% (pari a 55.472 voti) e staccando di circa 24.000 voti l'avversario del M5S Riccardo Di Palma (24,32%) e la candidata del centrosinistra Alessandra Salvatore (23,35%).[12]

Il 9 maggio 2023 diventa il Presidente della Delegazione Parlamentare Italiana presso l'Assemblea parlamentare della NATO.

Procedimenti giudiziari[modifica | modifica wikitesto]

Indagine sul patrimonio del Comune di Roma[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1992 Cesa fu indagato dalla Procura di Roma per abuso d'ufficio, insieme alla giunta del sindaco Franco Carraro, per presunti illeciti riguardo all'emissione di un finanziamento pari a 90 miliardi di lire destinato ad un incarico di censimento del patrimonio immobiliare del Comune. Fu assolto.

Inchiesta sull'Anas[modifica | modifica wikitesto]

A partire dal 1993 è stato processato per concussione, accusato dai magistrati romani di aver riscosso una tangente del valore attuale di trecentomila euro per conto del ministro dei lavori pubblici Giovanni Prandini, subendo per questo in quell'anno un periodo di carcerazione, dopo alcuni giorni dall'ordinanza d'arresto. Inizialmente Cesa si sottrasse all'arresto, dal 6 all'8 marzo 1993, rimanendo due giorni in latitanza per poi consegnarsi spontaneamente al pubblico ministero.

Nelle fasi del processo ha ammesso il verificarsi del fatto, dichiarandosene però estraneo, in quanto i soldi non sarebbero stati destinati a lui ma a Prandini, all'epoca ministro dei lavori pubblici e presidente dell'Anas e all'ingegner Antonio Crespo, direttore generale dell'ente.

Cesa dichiarò di aver ricevuto "[...] delle contropartite politiche da parte del ministro che sovvenzionava le nostre iniziative politiche": il GUP riconobbe l'"ampia confessione dei fatti contestati".[13]

Il 21 giugno 2001 è condannato in primo grado, insieme ad altri responsabili, a 3 anni e 3 mesi di reclusione per corruzione aggravata. Con lui, Prandini riceve una condanna a 6 anni e 4 mesi e a Crespo vengono irrogati 4 anni e 6 mesi. Le imputazioni confermate riguardano 750 miliardi di lire in appalti truccati, che hanno fruttato agli interessati 35 miliardi di lire in tangenti tra il 1986 e il 1993.

Nel frattempo la Corte costituzionale ha sancito che anche i coimputati di ministri sotto processo al Tribunale dei Ministri vanno giudicati dallo stesso Tribunale dei Ministri e non da quello ordinario. Ciò comporta che la condanna a Cesa venga annullata per vizi procedurali[14]. La Corte d'appello ha annullato infatti la sentenza per aver riscontrato una incompatibilità del Gip: il Tribunale dei Ministri (assegnato per via del coinvolgimento del ministro Prandini), non può sostenere il ruolo accusatorio e deve restituire la causa al Gip di Roma, il quale dichiara gli atti del 2005 come "inutilizzabili" e dispone il "non luogo a procedere". Intanto, subentra la prescrizione del reato grazie alle modifiche alla legislazione attuate dal Governo Berlusconi.

Indagine "Poseidone"[modifica | modifica wikitesto]

A marzo 2006 è indagato dalla procura di Catanzaro per truffa e associazione per delinquere, nell'inchiesta denominata "Poseidone": l'accusa riguarda cinque miliardi di lire truffati all'Unione europea tramite una società fantasma, la Spb Optical Disk Srl, di cui era comproprietario con il dirigente ANAS Giovanbattista Papello e Fabio Schettini, capo della segreteria di Franco Frattini il quale all'epoca rivestiva la carica di commissario europeo.[13] La sua posizione viene subito stralciata.[15]

Nel novembre 2010 il GIP dell'inchiesta dispone il sequestro di beni di Cesa per un valore di un milione di euro[16].

Il 3 febbraio 2011 il GIP di Roma Rosalba Liso archivia definitivamente la posizione di Cesa, perché "gli elementi a carico, pur rivestendo la qualità di indizi, non assurgono al rango della gravità, precisione e concordanza tali da provare il di lui possibile coinvolgimento nei fatti di cui all'imputazione e rendendo in tal modo infausta la prognosi di condanna in un'eventuale sede dibattimentale".

Operazione anti 'ndrangheta[modifica | modifica wikitesto]

Nell'ambito della maxi operazione anti 'ndrangheta da parte della Dda di Catanzaro del 21 gennaio 2021 viene perquisita la casa dell'ex parlamentare, il quale risulta indagato con l'ipotesi di concorso esterno in associazione mafiosa[9]. A seguito dei fatti si dimette dalla carica di segretario dell'UDC, che ricopriva dal 2005. In seguito alla conclusione delle indagini, il Consiglio Nazionale dell'UDC rifiuta le sue dimissioni, confermandolo come segretario[10]. Il 18 maggio 2021, nell'ambito della stessa indagine, la Direzione Distrettuale Antimafia ha chiesto il rinvio a giudizio di 78 persone ma ha stralciato dall'inchiesta la posizione di Cesa.[17]

Proposte politiche[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2007 ha destato reazioni critiche la proposta (seguita alla vicenda che vide il deputato Cosimo Mele coinvolto con delle prostitute) d'istituire un'"indennità parlamentare contro le tentazioni"[18] in modo che i parlamentari, spesso lontani dalla famiglia per motivi di lavoro, possano ottenere un ulteriore contributo finanziario per fronteggiare i costi del trasferimento a Roma dell'intera famiglia[19][20].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Chi è Lorenzo Cesa, leader Udc indagato per mafia: poteva diventare ministro di Conte, su corriere.it.
  2. ^ Candidati ed Eletti, su elezionistorico.interno.gov.it.
  3. ^ Lorenzo D'Albergo, Chi è Lorenzo Cesa, l'onorevole che propose "l'indennità parlamentare contro le tentazioni", Repubblica, 21 Gennaio 2021.
  4. ^ Giorgio Dell'Arti, Massimo Parrini, Catalogo dei viventi, Venezia, Marsilio Editori, 2008, P. 447
  5. ^ Elezioni.interno, su elezioni.interno.it. URL consultato il 1º marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 2 dicembre 2013).
  6. ^ Una decina di eurodeputati pronti lasciare Bruxelles e candidarsi alle elezioni - Altre news - ANSA Europa, in ANSA.it, 29 gennaio 2018. URL consultato il 1º febbraio 2018.
  7. ^ Speciale Elezioni Ue: liste, candidati ed eletti in Italia - repubblica, su elezioni.repubblica.it. URL consultato il 28 maggio 2019.
  8. ^ Blitz in Calabria contro la 'ndrangheta, perquisita la casa dell'Udc Cesa, che si dimette, su la Repubblica, 21 gennaio 2021. URL consultato il 21 gennaio 2021.
  9. ^ a b Redazione Online, ‘Ndrangheta, Lorenzo Cesa indagato: «Io estraneo, mi dimetto da segretario dell’Udc», su Corriere della Sera, 21 gennaio 2021. URL consultato il 21 gennaio 2021.
  10. ^ a b Udc, il Consiglio nazionale rigetta le dimissioni di Lorenzo Cesa da segretario. Due giorni fa la chiusura indagini sulla 'ndrangheta, su Il Fatto Quotidiano, 14 maggio 2021. URL consultato il 25 maggio 2021.
  11. ^ Elezioni Camera 2022: i candidati delle 4 coalizioni, tutte le sfide uninominali
  12. ^ ELEZIONI CAMERA 2022 RISULTATI ITALIA, in la Repubblica, 26 settembre 2022.
  13. ^ a b "Date a Cesa", di Marco Travaglio su Linus.net Archiviato il 20 aprile 2007 in Internet Archive.
  14. ^ "Intendo svuotare il sacco". Quel verbale di Lorenzo Cesa del 1993 e l'accusa di corruzione (finita con un non luogo a procedere - Il Fatto Quotidiano, 21 gennaio 2021
  15. ^ Paneacqua.eu
  16. ^ Marco Lillo, Fondi Ue. Indagato Lorenzo Cesa, in il Fatto Quotidiano, 05 novembre 2010. URL consultato il 6 novembre 2010 (archiviato dall'url originale l'8 novembre 2010).
  17. ^ Inchiesta "Basso profilo", stralciata la posizione di Lorenzo Cesa - Huffington Post
  18. ^ L'ultima frontiera dei privilegi: un'indennità contro le tentazioni - Corriere della Sera, 31 luglio 2007
  19. ^ Cesa accetta le dimissioni di Mele - Corriere della Sera, 30 luglio 2007
  20. ^ Bertinotti reputa immorale la proposta di Cesa - Corriere della Sera, 31 luglio 2007

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Segretario dell'Unione di Centro Successore
Marco Follini dal 27 ottobre 2005 In carica