Looney Tunes: Back in Action
Looney Tunes: Back in Action | |
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Lingua originale | Inglese |
Paese di produzione | Stati Uniti d'America, Germania |
Anno | 2003 |
Durata | 91 min |
Rapporto | 2,40:1 |
Genere | commedia, fantastico, avventura, spionaggio, animazione |
Regia | Joe Dante |
Sceneggiatura | Larry Doyle |
Produttore | Bernie Goldman, Paula Weinstein |
Produttore esecutivo | Chris DeFaria, Larry Doyle |
Casa di produzione | Warner Bros. Pictures, Warner Bros. Feature Animation, Baltimore Spring Creek Productions, Goldmann Pictures |
Distribuzione in italiano | Warner Bros. Entertainment Italia |
Fotografia | Dean Cundey |
Montaggio | Rick Finney, Marshall Harvey |
Effetti speciali | Peter Chesney, Chris Watts (live-action), Michael Kanfer, Brad Kuehn (animazione) |
Musiche | Jerry Goldsmith |
Scenografia | Bill Brzeski, Stella Vaccaro, Lisa K. Sessions |
Costumi | Mary E. Vogt |
Trucco | Ben Nye III, Heidi Seeholzer |
Animatori | Eric Goldberg (sup.), Darlie Brewster, Anthony de Rosa, Bert Klein, Frank Molieri, Jeff Siergey |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori originali | |
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Doppiatori italiani | |
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Looney Tunes: Back in Action è un film statunitense del 2003 diretto da Joe Dante che combina riprese dal vivo con personaggi animati (i Looney Tunes appunto), analogamente al film Space Jam.
Trama[modifica | modifica wikitesto]
Daffy Duck viene licenziato dagli studios della Warner Bros perché durante un meeting di lavoro si dimostra troppo geloso del suo amico/rivale Bugs Bunny, e non appena chiede ai manager di essere più riconoscenti nei suoi confronti, viene accompagnato alla porta senza tanti complimenti. Lo stuntman DJ Drake viene incaricato di scortarlo fuori dagli studios, ma provoca per vari motivi il crollo della torre dell'acquedotto e viene cacciato a sua volta. Una volta tornato a casa, DJ scopre che Daffy l'ha seguito, non avendo un posto dove stare. I due iniziano a indagare su Damian Drake, il padre di DJ, un attore che interpreta la parte di un agente segreto: Daffy è convinto che sia una vera spia mentre per DJ è soltanto un attore come tanti. Si scopre che Damian Drake è effettivamente un agente segreto, coinvolto in un caso che riguarda il misterioso diamante "Scimmia Blu", il quale si dice abbia strani poteri. Dalle poche informazioni in loro possesso, sembra che Damian sia in pericolo, per questo DJ parte nel tentativo di salvarlo, sapendo solo che deve incontrare a Las Vegas una certa "Dusty Tail", un contatto di suo padre; Daffy lo segue, sperando di arricchirsi con il diamante. Contemporaneamente, i boss della Warner rivelano che non avevano veramente intenzione di licenziare Daffy, perciò costringono Kate Houghton, una dei loro sottoposti, a rintracciarlo; pena il licenziamento. Bugs Bunny la segue nella speranza di ritrovare la sua spalla preferita.
A questo punto inizia un frenetico giro intorno al mondo per DJ, Daffy, Kate e Bugs, che li porterà a visitare oltre a Las Vegas anche l'Area 52 (parodia dell'Area 51), il Museo del Louvre a Parigi e per finire la giungla africana, luogo dove sarebbe nascosto il magico diamante Scimmia Blu. Il diabolico presidente della ACME, Mr. Chairman, intenzionato a ottenere il diamante, dal canto suo li tiene sempre sotto controllo sguinzagliando contro di loro alcuni fra i più celebri "cattivi" dei Looney Tunes (Yosemite Sam, Willy il Coyote, Taddeo, Taz e Marvin il Marziano).
Tutto sembra perduto quando in Africa i protagonisti vengono catturati e il diamante finisce nelle mani della ACME. DJ e Kate finiscono imprigionati nello stesso luogo in cui lo è anche Damian, il quale sta per essere investito da un treno carico di dinamite guidato da Willy il Coyote. Nel mentre, a Marvin il Marziano viene affidato il compito di montare la Scimmia Blu su un satellite orbitante intorno alla Terra: le radiazioni emesse dal diamante hanno il potere di tramutare gli uomini in scimmie, così facendo il presidente della ACME vorrebbe tramutare tutta l'umanità in scimmie al suo servizio.
Nel finale, Daffy si trasforma nel suo alter ego, l'eroe spaziale Duck Dodgers, e assieme a Bugs sconfigge Marvin e deflette il raggio del satellite tramutando il presidente in una scimmia; intanto DJ, grazie alla sua abilità da stuntman, salva se stesso, Kate e il padre da morte certa. Nel vero finale, si scopre che questa avventura ha dato l'ispirazione per un nuovo film e così Daffy, dopo essersi riammesso agli studios della Warner Bros., e che lo volesse o no, si è ritrovato costretto a recitare ancora una volta a fianco del coniglio da lui tanto odiato, Bugs Bunny.
Produzione[modifica | modifica wikitesto]
Dopo il grande successo di Space Jam, la WB aveva già deciso di mettere in cantiere il sequel del film. In una prima stesura della sceneggiatura, la trama avrebbe dovuto rappresentare una nuova partita di pallacanestro contro un nuovo nemico chiamato Berserk-O! e i suoi scagnozzi O!-Yes e O!-No. In vari siti amatoriali vi sono inoltre schizzi preparatori sui personaggi, realizzati dall'animatore Bob Camp. Alla regia sarebbe dovuto tornare Joe Pytka, con Spike Brandt e Tony Cervone nuovamente come supervisori all'animazione. Michael Jordan tuttavia rifiutò di tornare per il sequel e il film venne quindi cancellato[1].
In seguito la produzione rivelò che il seguito si sarebbe chiamato "Spy Jam" e avrebbe avuto un tema spionistico con Bugs Bunny e Jackie Chan come protagonisti. Con l'andare del tempo però il progetto originario venne totalmente stravolto. Joe Dante ha sempre odiato Space Jam, colpevole secondo lui di aver snaturato l'essenza dei cartoons Warner: per questo motivo ha deciso di eliminare il personaggio di Lola Bunny (introdotta appunto in Space Jam) e di inserire alcuni riferimenti sarcastici al primo film, come una breve apparizione di Michael Jordan con un pallone da basket[2].
Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]
Il film è uscito nelle sale statunitensi il 14 novembre 2003 mentre in Italia per il 19 dicembre dello stesso anno.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ (EN) Josh Armstrong, Artist Bob Camp recalls the ill-fated Space Jam 2, in Animated Views, 30 novembre 2012. URL consultato il 25 novembre 2021.
- ^ (EN) Jaime J. Weinman, Joe Dante on Looney Tunes, in Something Old, Nothing New, 15 giugno 2007. URL consultato il 25 novembre 2021.
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikiquote contiene citazioni di o su Looney Tunes: Back in Action
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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- (EN) Sito ufficiale, su warnerbros.com.
- Looney Tunes: Back in Action, su Movieplayer.it.
- Looney Tunes: Back in Action, su FilmTv.it, Arnoldo Mondadori Editore.
- Looney Tunes: Back in Action, su Il mondo dei doppiatori, AntonioGenna.net.
- (EN) Looney Tunes: Back in Action, su Internet Movie Database, IMDb.com.
- (EN) Looney Tunes: Back in Action, su AllMovie, All Media Network.
- (EN) Looney Tunes: Back in Action, su Rotten Tomatoes, Flixster Inc.
- (EN, ES) Looney Tunes: Back in Action, su FilmAffinity.
- (EN) Looney Tunes: Back in Action, su Metacritic, Red Ventures.
- (EN) Looney Tunes: Back in Action, su Box Office Mojo, IMDb.com.
- (EN) Looney Tunes: Back in Action, su TV.com, Red Ventures (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2012).
- (EN) Looney Tunes: Back in Action, su AFI Catalog of Feature Films, American Film Institute.
- (EN) Looney Tunes: Back in Action, su Behind The Voice Actors, Inyxception Enterprises.
- (EN) Looney Tunes: Back in Action, su Big Cartoon DataBase.