Long, Long, Long

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Long, Long, Long
ArtistaThe Beatles
Autore/iGeorge Harrison
GenereFolk psichedelico
Folk rock
Edito daApple Records
Pubblicazione originale
IncisioneThe Beatles
Data1968
Durata3'03"
NoteHarrison voce raddoppiata, chitarre acustiche; McCartney cori, organo, basso; Starr batteria.

Long, Long, Long è un brano musicale dei Beatles contenuto nell'album The Beatles (meglio noto come White Album o Album Bianco) pubblicato nel 1968.

Il brano[modifica | modifica wikitesto]

Origine e storia[modifica | modifica wikitesto]

L'autore della canzone è George Harrison, che la scrisse ispirato dall'ascolto del brano di Bob Dylan intitolato Sad Eyed Lady of the Lowlands, che occupava un'intera facciata di Blonde on Blonde, il suo celebre album doppio del 1966. George era rimasto affascinato dai passaggi dal Re al Mi minore al La e quindi nuovamente al Re, e voleva scrivere qualcosa di simile. Scribacchiò un testo sulle pagine di un diario del 1968 e lo chiamò It's Been A Long, Long, Long Time, che divenne il titolo provvisorio del brano.

Il testo può far pensare a una semplice canzone d'amore scritta da qualcuno che abbia perso e quindi ritrovato l'oggetto del proprio amore ma, secondo quanto affermato dallo stesso autore nelle pagine della sua autobiografia I Me Mine, il "tu" del quale si parla nel brano è Dio[1]; la cosa non stupisce più di tanto, visto che George era stato il primo dei Beatles a mostrare interesse per le religioni orientali e fu l'unico a mantenere vivo tale interesse anche dopo che gli altri, al ritorno dall'India, mostrarono un cospicuo disincanto nei confronti del Maharishi.

Harrison iniziò la stesura di Long, Long, Long durante il soggiorno dei Beatles in India[2] tra il febbraio e l'aprile 1968.[3] Fu una delle molte canzoni che segnarono il ritorno di George alla chitarra come suo strumento principale,[4] dopo l'infatuazione per il sitar indiano nel 1966.[5][6] Questo fatto coincise con un nuovo, prolifico periodo di scrittura musicale.[7][8]

Dietro suggerimento di Harrison,[9] i Beatles si recarono a Rishikesh per studiare meditazione trascendentale sotto la guida del guru Maharishi Mahesh Yogi.[10] I quattro membri del gruppo partirono separatamente dall'Inghilterra, tra il 1º marzo e il 12 aprile,[11] tuttavia, le loro differenti esperienze con il Maharishi nel periodo contribuirono alla divisione che pervase il gruppo al loro ritorno.[12][13] Harrison continuò comunque il suo percorso spirituale, posizione che lo isolò dagli altri membri della band.[14]

Registrazione[modifica | modifica wikitesto]

Alla fine della canzone, un fortuito incidente di studio diede origine a una sorprendente conclusione. Quando Paul McCartney suonò una nota profonda sull'organo Hammond, una bottiglia di vino incidentalmente poggiata sull'altoparlante Leslie dell'organo cominciò a vibrare[15]. Il tremolio, percepibile sul canale destro, invece di essere rimosso in fase di mixaggio, venne fatto risaltare, attorniato com'è da alcune note di organo di Paul, una rullata di Ringo e la voce lugubre di George.

Formazione[modifica | modifica wikitesto]

The Beatles
Altri musicisti

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ George Harrison, I Me Mine, Rizzoli, Milano 2002, pag. 132.
  2. ^ Womack, 2014, pag. 571.
  3. ^ Paytress, 2003, pag. 12.
  4. ^ Lavezzoli, 2006, pag. 185.
  5. ^ Leng, 2006, pp. 34, 37–38.
  6. ^ Shea & Rodriguez, 2007, pag. 158.
  7. ^ Lavezzoli, 2006, pp. 184–85.
  8. ^ Stephen Thomas Erlewine, George Harrison, su allmusic.com, AllMusic. URL consultato il 15 novembre 2015.
  9. ^ Doggett, 2011, pag. 33.
  10. ^ Leng, 2006, pag. 33.
  11. ^ Miles, 2001, pp. 294–95.
  12. ^ Schaffner, 1978, pp. 88–89.
  13. ^ Inglis, 2009, pag. 118.
  14. ^ Tillery, 2011, pp. 65, 69.
  15. ^ Mark Lewisohn, Beatles - Otto anni ad Abbey Road, Arcana Editrice, Milano 1990, pagg. 348-9.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Doggett, Peter (2011). You Never Give Me Your Money: The Beatles After the Breakup. New York, NY: It Books. ISBN 978-0-06-177418-8.
  • Harrison, George (2002). I Me Mine, Rizzoli, Milano.
  • (EN) Inglis, Ian (2009). Revolution. In Womack, Kenneth (ed.). The Cambridge Companion to the Beatles. Cambridge, UK: Cambridge University Press. ISBN 978-0-521-68976-2.
  • (EN) Lavezzoli, Peter (2006). The Dawn of Indian Music in the West. New York, NY: Continuum. ISBN 0-8264-2819-3.
  • (EN) Leng, Simon (2006). While My Guitar Gently Weeps: The Music of George Harrison. Milwaukee, WI: Hal Leonard. ISBN 978-1-4234-0609-9.
  • Lewisohn, Mark (1990). Beatles - Otto anni ad Abbey Road, Arcana Editrice, Milano.
  • (EN) Miles, Barry (2001). The Beatles Diary Volume 1: The Beatles Years. Londra: Omnibus Press. ISBN 0-7119-8308-9.
  • (EN) Paytress, Mark (2003). A Passage to India". Mojo Special Limited Edition: 1000 Days of Revolution (The Beatles' Final Years – Jan 1, 1968 to Sept 27, 1970). London: Emap
  • (EN) Schaffner, Nicholas (1978). The Beatles Forever. New York, NY: McGraw-Hill. ISBN 0-07-055087-5.
  • (EN) Shea, Stuart; Rodriguez, Robert (2007). Fab Four FAQ: Everything Left to Know About the Beatles ... and More!. New York, NY: Hal Leonard. ISBN 978-1-4234-2138-2.
  • (EN) Tillery, Gary (2011). Working Class Mystic: A Spiritual Biography of George Harrison. Wheaton, IL: Quest Books. ISBN 978-0-8356-0900-5.
  • (EN) Womack, Kenneth (2014). The Beatles Encyclopedia: Everything Fab Four. Santa Barbara, CA: ABC-CLIO. ISBN 978-0-313-39171-2.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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