Loggia dei Carraresi

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Loggia dei Carraresi
Le colonne della loggia.
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàPadova
Indirizzovia Accademia
Coordinate45°24′26.39″N 11°52′16.79″E / 45.40733°N 11.87133°E45.40733; 11.87133
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Costruzione1339-1343
 Bene protetto dall'UNESCO
Cicli di affreschi del XIV secolo di Padova
 Patrimonio dell'umanità
TipoCulturali
Criterio(v)
PericoloNon in pericolo
Riconosciuto dal2021
Scheda UNESCO(EN) Padua’s fourteenth-century fresco cycles
(FR) Scheda

La Loggia dei Carraresi è un edificio storico di Padova situato in via Accademia. Costituisce l'ultima parte sopravvissuta per intero della Reggia Carrarese, la grande residenza dei Da Carrara, signori di Padova. Dal 2021 è inclusa dall'UNESCO tra i patrimoni dell'umanità nel sito dei cicli di affreschi del XIV secolo di Padova[1].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il complesso della Reggia, fatto costruire fra il 1339 e il 1343, comprendeva un Palazzo di ponente (più antico) e un Palazzo di levante, collegati fra loro mediante un edificio centrale e con un ampio cortile interno che corrispondeva grossomodo all'odierna piazza Capitaniato. Dal Palazzo di ponente partiva il cosiddetto traghetto alle mura, un passaggio sopraelevato, percorribile anche a cavallo, che univa la Reggia alla cinta muraria, al Castello e alla Torlonga. Questo permetteva al Signore un più facile spostamento, oltre che una maggior possibilità di fuga in caso di pericolo.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Esterno[modifica | modifica wikitesto]

Nel corso dei secoli, il complesso degli edifici della Reggia ha subito un inevitabile degrado con demolizioni e modifiche, e il fronte della loggia è l'unica struttura rimasta quasi intatta. Caratterizzata da un doppio ordine di nove snelle colonne in marmo rosa di Verona disposte su due livelli, a formare due portici sovrapposti con copertura aggettante, la loggia fu realizzata su disegno di Domenico da Firenze e fu voluta da Ubertino da Carrara per "poter passeggiare in terra e in alto riparato dalla pioggia".

Interno[modifica | modifica wikitesto]

Nelle stanze retrostanti, si trova la Sala delle Adunanze dove è presente ciò che resta della Cappella privata, terminata prima del 1354 quando fu ospite il futuro imperatore Carlo IV; vi si trovano alcuni affreschi del Guariento raffiguranti episodi biblici. La copertura era decorata di blu con stelle d'oro e aveva al centro tondi lignei raffiguranti La Madonna con il Bambino e i quattro Evangelisti (di cui ai Musei Civici rimangono la Madonna e san Matteo). Tra le pareti e il soffitto erano disposte cinquanta tavole dipinte con le Gerarchie Angeliche, in parte conservate ai Musei Civici.[2]Un'ala della loggia fu demolita nel 1877 dall'architetto Camillo Boito per fare posto all'adiacente scuola elementare Reggia Carrarese, all'indomani dell'entrata in vigore della legge Coppino[3] del 15 luglio 1877 sull'obbligo dell'istruzione primaria. Tale progetto fu premiato alla Mostra Didattica di Roma e all'Esposizione nazionale italiana di Milano del 1881. Dove è collocata la scuola esisteva il "bruollo dai pozuoli di soto",[4] dalla cronaca del Gatari, cioè un frutteto adiacente ai parapetti del portico inferiore.

La Loggia è ciò che resta del Palazzo di ponente ed è tuttora sede dell'Accademia Galileiana di Scienze, Lettere ed Arti. Nelle sue sale è esposta la famosa mappa di Padova realizzata in china e acquarellata a seppia dal cartografo e accademico Giovanni Valle nel 1784, che si avvalse per primo dei calcoli trigonometrici per le sue piante e prima pianta di Padova realizzata con misure in scala. All'interno si trovano l'Anticamera dei Cimieri dove trionfano i medaglioni contenenti i cimieri Carraresi alternati al simbolo del carro e la Camera dei Carri dove è rimasta una decorazione a finto tessuto ad arabeschi con cimieri e carri.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) UNESCO World Heritage Centre, Padua’s fourteenth-century fresco cycles, su UNESCO World Heritage Centre. URL consultato il 27 luglio 2021.
  2. ^ Autizi, Maria Beatrice,, I palazzi di Padova : guida nella storia e nell'arte, 1a edizione, ISBN 978-88-6643-325-5, OCLC 934680651. URL consultato il 5 giugno 2020.
  3. ^ Sistema Bibliotecario di Ateneo, SBA: Sistema Bibliotecario di Ateneo - UniFI, su sba.unifi.it. URL consultato il 18 maggio 2020.
  4. ^ Rerum Italicarum Scriptores (ser. II), su centro studi muratoriani. URL consultato il 18 maggio 2020.

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