Linea M3 (metropolitana di Milano)
Linea M3 | |
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Treno serie 8000 in sosta a Lodi TIBB | |
Rete | Metropolitana di Milano |
Stato | ![]() |
Città | Milano |
Apertura | 1990 |
Ultima estensione | 2011 |
Gestore | ATM |
Caratteristiche | |
Stazioni | 21 |
Lunghezza | 16,6[1] km |
Distanza media tra stazioni | 790 m |
Tempo di percorrenza | 30 min |
Trazione | 1,5 kV CC |
Scartamento | 1 435 mm |
Materiale rotabile | treni serie 8000/8100 Meneghino |
Statistiche | |
Passeggeri giornalieri | 220 000 |
Passeggeri annuali | 80 300 000 |
Mappa della linea | |
La linea M3 è una linea della metropolitana di Milano che collega la città da nord, con capolinea Comasina (nel comune di Milano), a sud, attestandosi al capolinea di San Donato (sempre nel comune di Milano, pur chiamandosi San Donato).
La linea 3 è anche chiamata "linea gialla" per via del colore utilizzato per distinguerla nelle mappe, nell'arredo delle stazioni e nella livrea dei treni.
Incrocia la linea M1 nella stazione Duomo, la M2 nella stazione Centrale FS e la M5 nella stazione Zara.
Storia[modifica | modifica wikitesto]
La linea M3 è la terza linea, in ordine di costruzione, della metropolitana milanese.
La sua costruzione fu approvata da un ordine del giorno del consiglio comunale milanese, nel 1977, sulla base dei dati di traffico scaturiti da un'Indagine Origine-Destinazione riguardo agli spostamenti che si effettuavano a Milano fra il 1976 e il 1977[2].
Il progetto di costruzione della linea M3 fu studiato da MM e fu presentato al Ministero dei trasporti in data 11 gennaio 1981. I lavori iniziarono l'8 settembre dello stesso anno.[2]
Una particolarità della linea fu lo scavo di una galleria a binari sovrapposti tra le stazioni di Repubblica e Porta Romana, per consentire il passaggio sotto le strade anguste del centro senza interferire con gli edifici[3]. Lungo questa tratta vi sono cinque stazioni intermedie, costruite grazie all'esperienza acquisita nella stazione di Sant'Agostino della linea M2, di struttura analoga[3].
La prima tratta della linea, tra le stazioni Centrale FS e Duomo, di 2,65 km di lunghezza, fu aperta il 3 maggio 1990[4][5], in concomitanza con i campionati del mondo di calcio.
Poiché nella stazione Duomo non esistevano comunicazioni fra i due binari, posti su due livelli differenti, fu attivato un doppio servizio navetta su ognuno dei due binari, a frequenza ridotta[5].
Per gli sviluppi della linea in direzione nord, oltre la fermata Centrale FS, si scelse invece di posticipare i lavori e di realizzare i lavori su piccole tratte, aprendo una stazione per volta. Il progetto architettonico è stato eseguito dall'architetto Claudio Dini e ha come elementi fondamentali l'aumento della luminosità rispetto alle linee precedenti e un aumento della funzionalità grazie anche all'eliminazione di spazi morti.[senza fonte] Il progetto si caratterizza anche per la scelta di materiali più costosi rispetto a quelli utilizzati in precedenza, come i graniti di colore chiaro che sostituiscono i pavimenti in linoleum, scelta che sollevò non poche polemiche anche nell'ambito dell'inchiesta Mani pulite, che proprio nei lavori della Metropolitana Milanese riscontrò ampi gradi di corruzione (secondo uno studio del settimanale Il Mondo, pubblicato nel 1992, la linea M3 costava 192 miliardi a chilometro, contro i 45 della metropolitana di Amburgo)[6].
A quel tempo due treni effettuavano servizio navetta, con una frequenza di nove minuti, tra le due stazioni capilinea.[7] Il 16 dicembre 1990 fu raggiunta la stazione di Porta Romana[8], mentre il 12 maggio dell'anno seguente furono aperti all'esercizio i tronchi da Porta Romana a San Donato e da Centrale FS a Sondrio.[1]
Il 16 dicembre 1995 fu attivato il prolungamento da Sondrio al nuovo capolinea Zara, senza stazioni intermedie[9].
L'8 dicembre 2003 fu attivato il tronco Zara-Maciachini, anch'esso senza stazioni intermedie[10].
Il 26 marzo 2011 venne attivato il prolungamento da Maciachini a Comasina, interamente sotterraneo e comprendente le tre fermate di Dergano, Affori Centro e Affori FN[11].
Riqualificazioni in superficie[modifica | modifica wikitesto]
La società Metropolitana Milanese affidò a diversi architetti la riqualificazione urbana delle porzioni della città che erano interessate dai cantieri. Furono elaborati tre progetti, di Aldo Rossi per la stazione di Montenapoleone, di Ignazio Gardella per la piazza del Duomo e di Guido Canella per la stazione di Crocetta[12]. Di questi solo il primo venne effettivamente realizzato, mentre per le ulteriori stazioni previste non si arrivò nemmeno alla redazione dei progetti.
Le date delle aperture[modifica | modifica wikitesto]
- 3 maggio 1990: Centrale - Duomo
- 16 dicembre 1990: Duomo - Porta Romana
- 12 maggio 1991: Centrale FS - Sondrio e Porta Romana - San Donato
- 16 dicembre 1995: Sondrio - Zara
- 8 dicembre 2003: Zara - Maciachini
- 26 marzo 2011: Maciachini - Comasina
Caratteristiche tecniche[modifica | modifica wikitesto]
La linea è elettrificata tramite linea aerea con tensione a 1500 volt in corrente continua ed è composta in totale da 21 stazioni e si estende per 17,1 km.
La linea è interamente in galleria. Nella tratta centrale, fra Porta Romana e Repubblica, l'opera è composta da due gallerie a binario unico sovrapposte, spesso a notevole profondità. Il punto più critico è la stazione Duomo, in cui la canna in direzione San Donato si trova ad oltre 20 metri di profondità, interamente immersa in acqua di falda e rivestita da tubo di PVC. L'impegno tecnico per la realizzazione di quest'opera è stato notevole. La stessa stazione Duomo vanta la maggiore profondità del piano binari (direzione San Donato) della linea M3. Per quasi 25 anni è stata la stazione più profonda dell’intera rete metropolitana, prima di essere superata nel 2015 dalla stazione Lotto della linea M5.
Si tratta di una linea semiautomatica, infatti il conducente deve solo dare i comandi per aprire e chiudere le porte e far ripartire il treno.
Inoltre questa e la linea M5 sono le uniche linee della Metropolitana Milanese completamente banalizzate (marcia a norma di segnale in entrambe le direzioni di marcia).
In caso di necessità per guasti o altro, i treni possono effettuare inversione di marcia nelle seguenti stazioni:
Materiale rotabile[modifica | modifica wikitesto]
Serie 8000 - dal 1990 ad oggi
Serie 8100 - dal 2003 ad oggi
Serie 900 "Meneghino" - dal 2009 ad oggi
Deposito[modifica | modifica wikitesto]
La M3 ha un solo deposito, quello di Rogoredo aperto nel 1991 (così chiamato malgrado si trovi fisicamente dopo il capolinea di San Donato e non nel confinante quartiere di Rogoredo). Il deposito comprende anche un anello di prova interno, lungo 1.821 m e dotato di due stazioni l'una in galleria e l'altra all'aperto, per meglio prestarsi alle simulazioni di guida condotte durante l'addestramento del personale.[13]
Sistemi di sicurezza[modifica | modifica wikitesto]
La linea 3 "gialla" utilizza i sistemi ATP (Automatic Train Protection) e ATO (Automatic Train Operation), consentendo la marcia dei treni in modo totalmente automatico senza la presenza di segnali di linea: partenza, arresto e regolazione della velocità sono eseguiti automaticamente dall'elettronica di bordo. Il macchinista unicamente ha la funzione di controllo e di chiusura delle porte, nonché attuare il consenso alla trazione dopo la chiusura delle porte. La figura umana interviene in caso di necessità in quelle situazioni non prevedibili dall'automatismo (esempio in caso un viaggiatore dovesse cadere sui binari in stazione) o per guasti al sistema di segnalamento e/o al materiale rotabile che non rendono possibile la marcia automatica del treno: in tal caso, il macchinista ha il compito di condurre manualmente il treno.
Curiosità[modifica | modifica wikitesto]
Una scena del film Anni 90 (1992) è ambientata nella stazione di Sondrio.
Una scena del film Nati stanchi del 2002, in cui i due protagonisti vengono sorpresi a oltrepassare i tornelli della metropolitana sprovvisti di biglietto, è ambientata nel mezzanino della stazione di Lodi TIBB.
La linea M3 (e in particolare la stazione di San Donato) fa da sfondo anche al videoclip del brano Siamo soli di Vasco Rossi (2001), girato principalmente su un treno della serie 8000.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ a b Metropolitane a Milano - Metropolitana Milanese
- ^ a b Giuseppe Severi Roberto Vasini, Metropolitana a Milano, Milano, Azienda Trasporti Municipali, 1989.
- ^ a b Ferrari, op. cit., p. 18
- ^ Inaugurata la MM 3, in "I Treni Oggi", n. 105 (giugno 1990), p. 4
- ^ a b Ferrari, op. cit., p. 16
- ^ Gianni Barbacetto, Peter Gomez e Marco Travaglio, Mani pulite. La vera storia, 20 anni dopo, Milano, Chiarelettere, 2012.
- ^ Milano sperimenta il suo terzo metrò: sarà un 'gioiello' da 2100 miliardi, in la Repubblica, 1º maggio 1990. URL consultato il 22 febbraio 2011.
- ^ Notizie flash, in "I Treni Oggi" n. 112 (febbraio 1991), p. 9
- ^ Gialla più lunga, in I Treni, anno XVII, n. 168, Salò, Editrice Trasporti su Rotaie, febbraio 1996, p. 9, ISSN 0392-4602 .
- ^ Sergio Viganò, Al via le metrotranvie Nord e Sud, in "I Treni" n. 258 (aprile 2004), p. 12
- ^ Sergio Viganò, Metropolitane in crescita, a Milano..., in "I Treni" n. 337 (maggio 2011), pp. 20-25
- ^ Dini, op. cit., pp. 154-159
- ^ Metropolitana Milanese - sito ufficiale
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Claudio Dini, Dal cantiere della Metropolitana Milanese, in Zodiac, n. 1, Milano, Zodiac Architecture, 1º semestre 1989, pp. 154-159, ISSN 0394-9230 .
- Pietro Ferrari, Milano ha la linea 3, in I Treni Oggi, anno XI, n. 106, Salò, Editrice Trasporti su Rotaie, luglio-agosto 1990, pp. 16-22, ISSN 0392-4602 .
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
- ATM (Milano)
- Trasporti a Milano
- Metropolitana di Milano
- Segnaletica e allestimento della metropolitana milanese
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su linea M3
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Metropolitana Milanese S.p.A., su metropolitanamilanese.it.
- ATM S.p.A., su atm-mi.it.
- (EN) Urbanrail su Milano, su urbanrail.net.
- Mappa ATM della rete metropolitana milanese (JPG), su atm.it. URL consultato il 1º gennaio 2015 (archiviato dall'url originale il 22 gennaio 2015).