Linaria supina

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Linajola dei serpentini
Linaria supina
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi I
Ordine Lamiales
Famiglia Plantaginaceae
Sottofamiglia Antirrhinoideae
Tribù Antirrhineae
Genere Linaria
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Sottoregno Tracheobionta
Superdivisione Spermatophyta
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Asteridae
Ordine Scrophulariales
Famiglia Scrophulariaceae
Tribù Antirrhineae
Genere Linaria
Specie L. supina
Nomenclatura binomiale
Linaria supina
(L.) Chaz., 1790
Nomi comuni

Linaria sdraiata

La linajola dei serpentini (nome scientifico Linaria supina (L.) Chaz., 1790) è una pianta appartenente alla famiglia delle Plantaginaceae.[1]

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome generico (Linaria) deriva da un nome latino per il lino (linone) e si riferisce alla somiglianza delle foglie di alcune specie di questo genere a quelle della specie Linum usitatissimum.[2][3] L'epiteto specifico (supina) significa "prostrata, distesa".[4]

Il nome scientifico della specie è stato definito inizialmente da Linneo (1707 – 1778), con la denominazione basionomica Antirrhinum supinum, perfezionato successivamente nella denominazione attuale dal botanico, agronomo, e orticultore Laurent de Chazelles (1724 - 1808) nella pubblicazione "Supplément au Dictionnaire des Jardiniers, qui comprend tous les genres et les espèces de plantes non détaillées dans le dictionnaire de Miller, avec leurs descriptions et l'indication de la manière de traiter un grand nombre de ces plantes - 2: 39." del 1790.[5]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il portamento
Le foglie
Infiorescenza
I fiori

Queste piante arrivano ad una altezza di 5 – 15 cm. La forma biologica è camefita suffruticosa (Ch suffr), sono piante perenni e legnose alla base, con gemme svernanti poste ad un'altezza dal suolo tra i 2 ed i 30 cm (le porzioni erbacee seccano annualmente e rimangono in vita soltanto le parti legnose). Per questa specie è individuata anche la forma biologica emicriptofita reptante (H rept), ossia in generale sono piante erbacee, a ciclo biologico perenne, con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla lettiera o dalla neve e mostrano un accrescimento aderente al suolo con carattere strisciante.[6][7][8][9][10][11]

Radici[modifica | modifica wikitesto]

Le radici sono fittonanti.

Fusto[modifica | modifica wikitesto]

La parte aerea del fusto è prostrata e strisciante con rami ascendenti.

Foglie[modifica | modifica wikitesto]

Le foglie lungo il fusto sono disposte in modo alterno o più generalmente sono unilaterali (a volte sono subverticillate). La lamina ha delle forme lineari-spatolate. Dimensione delle foglie: larghezza 1 mm; lunghezza 8 – 16 mm.

Infiorescenza[modifica | modifica wikitesto]

Le infiorescenze sono formate da racemi lassi (i fiori sono spaziati). Gli assi fiorali sono peloso-ghiandolari. I fiori sono peduncolati. Nell'infiorescenza sono presente delle brattee fogliacee. Lunghezza del peduncolo: 3 – 5 mm.

Fiore[modifica | modifica wikitesto]

X o * K (4-5), [C (4) o (2+3), A 2+2 o 2], G (2), capsula.[7]
  • Il calice, tuboloso-campanulato, più o meno attinomorfo e gamosepalo, è formato da cinque profonde lacinie subuguali. Dimensione del calice: 2 – 3 mm.
  • La corolla, gamopetala e tubolare è del tipo bilabiato, ed è completamente chiusa da un rigonfiamento del labbro superiore (corolla personata). Inoltre uno sperone (o un sacco) leggermente curvo è presente all'altezza delle fauci della gola della corolla in posizione abassiale. In particolare il labbro posteriore (superiore) è eretto ed è formato da due petali con apici acuti, l'anteriore (inferiore) da tre petali riflessi. All'altezza della gola può essere presente una pubescenza bianco-giallastra. Il colore della corolla è giallo. Dimensione della corolla: 15 – 18 mm. Lunghezza dello sperone: 6 – 8 mm.
  • L'androceo è formato da 4 stami didinami tutti fertili. I filamenti sono adnati alla base della corolla e sono inclusi o poco sporgenti. Le antere sono formate da due teche distinte e divaricate e formano una struttura simile ad un anello. La deiscenza è longitudinale attraverso due fessure. I granuli pollinici sono tricolpoporati. Il nettare si trova nello sperone e può essere raggiunto solamente dagli insetti che riescono a entrare nelle fauci chiuse dal rigonfiamento del labbro superiore.
  • Il gineceo è bicarpellare (sincarpico - formato dall'unione di due carpelli connati). L'ovario è supero con placentazione assile e forma da ovoidi a subglobose. Gli ovuli per loculo sono numerosi, hanno un solo tegumento e sono tenuinucellati (con la nocella, stadio primordiale dell'ovulo, ridotta a poche cellule).[12] Lo stilo ha uno stigma capitato intero.
  • Fioritura: da maggio a luglio (settembre).

Frutti[modifica | modifica wikitesto]

Il frutto è una capsula subsferica. I semi, numerosi, hanno delle forme appiattite (sono dei discoidi con un'ala membranosa). Al momento della maturazione i semi fuoriescono da due fori (opercoli) che si aprono nella parte superiore del frutto (capsula porocida). I peduncoli dei frutti sono diritti e più o meno eretti. Dimensione della capsula: 5 mm.

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Distribuzione della pianta
(Distribuzione regionale[14] – Distribuzione alpina[11])

Fitosociologia[modifica | modifica wikitesto]

Dal punto di vista fitosociologico alpino la specie di questa voce appartiene alla seguente comunità vegetale:[11]

  • Formazione: delle comunità delle fessure delle rupi e dei ghiaioni
  • Classe: Thalaspietea rotundifolii
  • Ordine: Stipetalia calamagrostis

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

La famiglia di appartenenza di questa specie (Plantaginaceae) comprende 113 generi con 1800 specie[7] (oppure secondo altri Autori 114 generi e 2400 specie[8], o anche 117 generi e 1904 specie[16] o 90 generi e 1900 specie[17]) ed è suddivisa in tre sottofamiglie e oltre una dozzina di tribù. Il genere della specie di questa voce appartiene alla sottofamiglia Antirrhinoideae (tribù Antirrhineae) e si compone di oltre 150 specie distribuite dal Nord America, Europa e Asia.[6]

La specie Linaria supina fino a poco tempo fa era circoscritta nella famiglia Veronicaceae o Scrophulariaceae a seconda dei vari Autori.[6] L'attuale posizione tassonomica è stata realizzata con i nuovi sistemi di classificazione filogenetica (classificazione APG).[17]

Il basionimo per questa specie è: Antirrhinum supinum L., 1753.[11]

Il numero cromosomico di L. supina è: 2n = 12.[18]

Filogenesi[modifica | modifica wikitesto]

Tradizionalmente le due dozzine di specie della flora spontanea italiana vengono suddivise in quattro sezioni (Cymbalaria, Elatinoides, Linariastrum e Chaenarrhinum). La specie di questa voce è inclusa nella sezione Linarisatrum caratterizzata da foglie sessili e con lamine penninervie, da fiori raccolti in nudi racemi terminali e da corolle con fauci completamente ostruite da un palato prominente.[10]

Classificazioni più recenti[19][20] assegnano la specie di questa voce alla sect. Supinae (Benth.) Wettst. (subsect. Supinae) caratterizzata da piante a ciclo riproduttivo annuale o perenne con stigma intero, semi lateralmente discoidi e provvisti di ali o coste marginali. Attualmente in base alle ultime ricerche di tipo filogenetico le specie del genere Linaria sono distribuite in 6 cladi. La specie L. supina si trova all'interno del sesto clade (denominato "F") insieme al quinto clade (denominato "E"). Insieme questi due cladi formano un "gruppo fratello" e rappresentano il "core" del genere. Nel sesto clade in posizione "basale" si trova la sect. Diffusae (Benth.) Wettst. (entità parafiletica).[21]

Sottospecie[modifica | modifica wikitesto]

Per questa specie sono riconosciute le seguenti sottospecie:[1][15]

  • Linaria supina var. cardonica Font Quer, 1950
  • Linaria supina subsp. depauperata (Lange) O. Bolòs & Vigo, 1983 - Distribuzione: Spagna

Sinonimi[modifica | modifica wikitesto]

Questa entità ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco seguente indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:[1]

  • Antirrhinum bipunctatum Thuill.
  • Antirrhinum dubium Vill.
  • Antirrhinum glaucum Lepeyr.
  • Antirrhinum pyrenaicum Ramond ex DC.
  • Antirrhinum simplex Link
  • Antirrhinum supinum L.
  • Antirrhinum thuillieri (Mérat) Poir.

Altre notizie[modifica | modifica wikitesto]

La Linaria sdraiata in altre lingue è chiamata nei seguenti modi:

  • (DE) Niederliegendes Leinkraut
  • (FR) Linaire couchée
  • (EN) Prostrate Toadflax

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c The Plant List, http://www.theplantlist.org/tpl1.1/record/kew-2499603. URL consultato il 26 aprile 2018.
  2. ^ David Gledhill 2008, pag. 238.
  3. ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato l'8 aprile 2018.
  4. ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 26 aprile 2018.
  5. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 26 aprile 2018.
  6. ^ a b c Kadereit 2004, pag. 380.
  7. ^ a b c Judd et al 2007, pag. 493.
  8. ^ a b Strasburger 2007, pag. 852.
  9. ^ Pignatti 1982, Vol. 2 - pag. 546.
  10. ^ a b Motta 1960, Vol. 2 - pag. 699.
  11. ^ a b c d e f Aeschimann et al. 2004, Vol. 2 - pag. 208.
  12. ^ Musmarra 1996.
  13. ^ Pignatti 1982, Vol. 2 - pag. 522.
  14. ^ Conti et al. 2005, pag. 123.
  15. ^ a b EURO MED - PlantBase, su ww2.bgbm.org. URL consultato il 26 maggio 2018.
  16. ^ Olmstead 2012.
  17. ^ a b Angiosperm Phylogeny Website, su mobot.org. URL consultato il 15 gennaio 2017.
  18. ^ Tropicos Database, su tropicos.org. URL consultato il 26 aprile 2018.
  19. ^ Sutton 1988.
  20. ^ Saez et al. 2009.
  21. ^ Mazuecos et al. 2013.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]