Linaria simplex

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Linajola piccola
Linaria simplex
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi I
Ordine Lamiales
Famiglia Plantaginaceae
Sottofamiglia Antirrhinoideae
Tribù Antirrhineae
Genere Linaria
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Sottoregno Tracheobionta
Superdivisione Spermatophyta
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Asteridae
Ordine Scrophulariales
Famiglia Scrophulariaceae
Tribù Antirrhineae
Genere Linaria
Specie L. simplex
Nomenclatura binomiale
Linaria simplex
Desf., 1804

La linajola piccola (nome scientifico Linaria simplex Desf., 1804) è una pianta appartenente alla famiglia delle Plantaginaceae.[1]

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome generico (Linaria) deriva da un nome latino per il lino (linone) e si riferisce alla somiglianza delle foglie di alcune specie di questo genere a quelle della specie Linum usitatissimum.[2][3] L'epiteto specifico (simplex) significa "semplice, indiviso, non ramificato".[4]

Il nome scientifico della specie è stato definito inizialmente dal botanico tedesco Carl Ludwig Willdenow (Berlino, 22 agosto 1765 – Berlino, 10 luglio 1812), con la denominazione basionomica Antirrhinum simplex, perfezionato successivamente nella denominazione attuale dal botanico francese René Louiche Desfontaines (Tremblay, 14 febbraio 1750 – Parigi, 16 novembre 1831) nella pubblicazione "Tableau de l'École de Botanique du Muséum d'Histoire Naturelle. Paris - 65" del 1804.[5]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

I fiori

Queste piante arrivano ad una altezza di 8 – 30 cm. La forma biologica è terofita scaposa (T scap), ossia in generale sono piante erbacee che differiscono dalle altre forme biologiche poiché, essendo annuali, superano la stagione avversa sotto forma di seme e sono munite di asse fiorale eretto e spesso privo di foglie.[6][7][8][9][10][11]

Radici[modifica | modifica wikitesto]

Le radici sono fittonanti.

Fusto[modifica | modifica wikitesto]

La parte aerea del fusto è eretta o ginocchiata alla base. Generalmente è semplice e glabra (nell'infiorescenza può essere pubescente).

Foglie[modifica | modifica wikitesto]

Le foglie lungo il fusto sono disposte in modo alterno (quasi verticillato). La lamina è strettamente lineare e glauca. I getti sterili possiedono delle foglie un po' più allargate ma meno lunghe (8 – 15 mm). Dimensione delle foglie: larghezza 1 - 1,5 mm; lunghezza 16 – 25 mm.

Infiorescenza[modifica | modifica wikitesto]

Le infiorescenze sono dei racemi densi con asse ispido per peli ghiandolari. I fiori sono peduncolati. Lunghezza del peduncolo: 1 – 3 mm.

Fiore[modifica | modifica wikitesto]

X o * K (4-5), [C (4) o (2+3), A 2+2 o 2], G (2), capsula.[7]
  • Il calice, tuboloso-campanulato, più o meno attinomorfo e gamosepalo, è formato da cinque profonde lacinie (o lobi strettamente lanceolati) subuguali. La superficie è pubescente. Dimensione del calice: 4 mm.
  • La corolla, gamopetala e tubolare è del tipo bilabiato, ed è completamente chiusa da un rigonfiamento del labbro superiore (corolla personata). Inoltre uno sperone (o un sacco) diritto è presente all'altezza delle fauci della gola della corolla in posizione abassiale. In particolare il labbro posteriore (superiore) è eretto ed è formato da due petali con apici acuti, l'anteriore (inferiore) da tre petali riflessi. All'altezza della gola può essere presente una pubescenza bianco-giallastra. Il colore della corolla è giallo. Dimensione della corolla: 6 – 8 mm. Lunghezza dello sperone: 4 mm.
  • L'androceo è formato da 4 stami didinami tutti fertili. I filamenti sono adnati alla base della corolla e sono inclusi o poco sporgenti. Le antere sono formate da due teche distinte e divaricate e formano una struttura simile ad un anello. La deiscenza è longitudinale attraverso due fessure. I granuli pollinici sono tricolpoporati. Il nettare si trova nello sperone e può essere raggiunto solamente dagli insetti che riescono a entrare nelle fauci chiuse dal rigonfiamento del labbro superiore.
  • Il gineceo è bicarpellare (sincarpico - formato dall'unione di due carpelli connati). L'ovario è supero con placentazione assile e forma da ovoidi a subglobose. Gli ovuli per loculo sono numerosi, hanno un solo tegumento e sono tenuinucellati (con la nocella, stadio primordiale dell'ovulo, ridotta a poche cellule).[12] Lo stilo ha uno stigma capitato intero.
  • Fioritura: da aprile a giugno (settembre).

Frutti[modifica | modifica wikitesto]

Il frutto è una capsula subsferica lunga come il calice. I semi hanno delle forme discoidi-alate e sono generalmente tubercolati. Al momento della maturazione i semi fuoriescono da due fori (opercoli) che si aprono nella parte superiore del frutto (capsula porocida). Dimensione della capsula: 4 – 5 mm.

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Distribuzione della pianta
(Distribuzione regionale[14] – Distribuzione alpina[11])
  • Geoelemento: il tipo corologico (area di origine) è Euri-Mediterraneo o anche Sud Europeo.
  • Distribuzione: in Italia è una specie comune e si trova ovunque. Nelle Alpi è presente più frequentemente nella parte occidentale. Fuori dall'Italia, sempre nelle Alpi, questa specie si trova in Francia (più o meno tutti i dipartimenti alpini). Sugli altri rilievi europei collegati alle Alpi si trova nel Massiccio del Giura, Massiccio Centrale, Pirenei e Monti Balcani.[11] Nell'areale del Mediterraneo si trova in Anatolia, Asia mediterranea, Egitto e Magreb.[15]
  • Habitat: l'habitat tipico per questa pianta sono gli incolti aridi e i pascoli; ma anche le colture e pietraie. Il substrato preferito è siliceo con pH acido, senza rifuggire il substrato calcareo, alti valori nutrizionali del terreno che deve essere mediamente umido.[11]
  • Distribuzione altitudinale: sui rilievi queste piante si possono trovare fino a 1.000 m s.l.m. (sulle Madonie fino a 1.950 m s.l.m.); frequentano quindi i seguenti piani vegetazionali: collinare e in parte quello montano (oltre a quello planiziale – a livello del mare).

Fitosociologia[modifica | modifica wikitesto]

Dal punto di vista fitosociologico alpino Linaria simplex appartiene alla seguente comunità vegetale:[11]

Formazione: delle comunità pioniere a terofite e succulente
Classe: Thero-Brachypodietea

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

La famiglia di appartenenza di questa specie (Plantaginaceae) comprende 113 generi con 1800 specie[7] (oppure secondo altri Autori 114 generi e 2400 specie[8], o anche 117 generi e 1904 specie[16] o 90 generi e 1900 specie[17]) ed è suddivisa in tre sottofamiglie e oltre una dozzina di tribù. Il genere della specie di questa voce appartiene alla sottofamiglia Antirrhinoideae (tribù Antirrhineae) e si compone di oltre 150 specie distribuite dal Nord America, Europa e Asia.[6]

La specie Linaria simplex fino a poco tempo fa era circoscritta nella famiglia Veronicaceae o Scrophulariaceae a seconda dei vari Autori.[6] L'attuale posizione tassonomica è stata realizzata con i nuovi sistemi di classificazione filogenetica (classificazione APG).[17]

Il basionimo per questa specie è: Antirrhinum simplex Willd., 1800.[11]

Il numero cromosomico di L. simplex è: 2n = 12.[18]

Filogenesi[modifica | modifica wikitesto]

Classificazioni recenti[19][20] assegnano la specie di questa voce, all'interno del genere, alla sect. Supinae. Attualmente in base alle ultime ricerche di tipo filogenetico le specie del genere Linaria sono distribuite in 6 cladi. La specie L. simplex si trova nel sesto clade che insieme al quinto clade formano un "gruppo fratello" e rappresentano il "core" del genere. Inoltre L. simplex insieme al gruppo delle specie Linaria micrantha (Cav.) Hoffmanns. & Link e Linaria arvensis (L.) Desf., 1798 formano un "gruppo fratello".[21]

Sinonimi[modifica | modifica wikitesto]

Questa entità ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco seguente indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:[1]

  • Antirrhinum parviflorum Jacq.
  • Antirrhinum simplex Willd.
  • Linaria parviflora (Jacq.) Halácsy

Altre notizie[modifica | modifica wikitesto]

La linaria semplice in altre lingue è chiamata nei seguenti modi:

  • (DE) Einfaches Leinkraut
  • (FR) Linaire simple

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b The Plant List, http://www.theplantlist.org/tpl1.1/record/kew-2499647. URL consultato il 23 maggio 2018.
  2. ^ David Gledhill 2008, pag. 238.
  3. ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato l'8 aprile 2018.
  4. ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 23 maggio 2018.
  5. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 23 maggio 2018.
  6. ^ a b c Kadereit 2004, pag. 380.
  7. ^ a b c Judd et al 2007, pag. 493.
  8. ^ a b Strasburger 2007, pag. 852.
  9. ^ Pignatti 1982, Vol. 2 - pag. 547.
  10. ^ Motta 1960, Vol. 2 - pag. 699.
  11. ^ a b c d e f Aeschimann et al. 2004, Vol. 2 - pag. 210.
  12. ^ Musmarra 1996.
  13. ^ Pignatti 1982, Vol. 2 - pag. 522.
  14. ^ Conti et al. 2005, pag. 123.
  15. ^ EURO MED - PlantBase, su ww2.bgbm.org. URL consultato il 23 maggio 2018.
  16. ^ Olmstead 2012.
  17. ^ a b Angiosperm Phylogeny Website, su mobot.org. URL consultato il 15 gennaio 2017.
  18. ^ Tropicos Database, su tropicos.org. URL consultato il 23 maggio 2018.
  19. ^ Sutton 1988.
  20. ^ Saez et al. 2009.
  21. ^ Mazuecos et al. 2013.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]