Lina Aimaro

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Lina Aimaro

Lina Aimaro (Aymaro) Bertasi (Torino, 6 febbraio 1914Desenzano del Garda, 14 gennaio 2000) è stata un soprano italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Fu un soprano leggero. Studiò presso l'Accademia di Musica di Milano con il maestro Mario Pieraccini e si diplomò al Conservatorio Verdi di Milano, dove la sua famiglia si era trasferita.

Debuttò nel 1935 al Puccini di Milano nel Barbiere di Siviglia, e alla Scala nel 1939 ne La sonnambula. Nel 1941, sempre alla Scala, era Angelica ne Il malato immaginario. Poi cantò con Giacomo Lauri Volpi e Gino Bechi nel Rigoletto fino alla prima mondiale milanese, nel 1953, de I trionfi di Carlo Orff, diretta da Herbert von Karajan.

Nella sua carriera artistica Lina Aimaro calcò, dal 1935 al 1951 (anno della sua ultima performance), i più importanti palcoscenici del mondo compreso il Metropolitan di New York. Cantò a Roma nel Teatro dell'Opera nel 1941[1] e nel 1946[2] nel Rigoletto di Giuseppe Verdi, nel 1948 ne La bohème di Giacomo Puccini,[3] nel 1951 ne La traviata di Giuseppe Verdi alle Terme di Caracalla.[4]

Nel 1942 incise anche un disco sulle note de La traviata di Giuseppe Verdi.

Sposò l'avvocato Aldo Bertasi (1893-1960), originario di Castel Goffredo, e qui soggiornò per un periodo di tempo in una casa nel centro storico prospiciente i giardini pubblici.

Alla fine della carriera artistica e dopo la morte del marito, si stabilì sul lago di Garda e in Lugana di Sirmione costruì il Teatro Kursaal,[5] dove, oltre all'insegnamento, promosse concerti lirici e Concorsi Internazionali di canto lirico. Nel suo testamento volle che si creasse una fondazione che tra i suoi fini si occupasse dello sviluppo del "bel canto" e che promuovesse corsi di perfezionamento per giovani artisti. La fondazione è stata creata nello stesso teatro Kursaal, ristrutturato nel frattempo. Nel 2001 è nata una "Scuola di Musica Lina Aimaro" per volere della fondazione.[6]

È sepolta nel cimitero di Castel Goffredo, dove il comune le ha intitolato una via.

Nel 2010 Castel Goffredo le ha dedicato un annullo filatelico speciale durante un convegno specializzato.[7]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Francesco Degrada, Verdi e la Scala, Rizzoli, 2001. ISBN non esistente.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Fondazione Lina Aymaro, su fondazioneaimaro.it. URL consultato il 10 giugno 2011 (archiviato dall'url originale il 15 maggio 2013).
  • Foto di Lina Aymaro, su historyforsale.com.
  • Operanostalgia, su operanostalgia.be. URL consultato il 25 agosto 2011 (archiviato dall'url originale il 19 ottobre 2017).
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