Lettera di Maria a Ignazio

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Con Lettera di Maria a Ignazio si intende, secondo la tradizione della Chiesa cattolica, una serie di lettere che si sarebbero scambiati Ignazio di Antiochia e la Vergine Maria.[1]

Contesto storico[modifica | modifica wikitesto]

Ignazio era molto probabilmente vivo prima che la Vergine Maria fosse assunta in Cielo, ed è possibile che le abbia scritto una lettera.

Essendo stato discepolo di san Giovanni, l'apostolo che secondo il vangelo secondo Giovanni accolse Maria in casa sua,[2] avrà sicuramente avuto modo per farle avere il suo messaggio e, secondo lo scambio epistolare, è anche possibile che abbia incontrato Maria durante la sua vita.

Contenuto[modifica | modifica wikitesto]

Jacopo da Varazze riferisce di questo scambio tra i due protagonisti nella Legenda Aurea.[3]

Ignazio iniziò la corrispondenza:

(LA)

«Christiferae Mariae suus Ignatius. Me neophitum Johannisque tui discipulum confortare et consolari debueras, de Jesu enim tuo mira dicta et stupefactus sum ex audita: a te autem, quae semper fuisti familiariter conjuncta, et secretorum ejus conscia, desidero ex animo fieri certior ex auditis. Valeas et neophiti, qui mecum sunt, ex te et per te et in te confortentur»

(IT)

«A Maria, che ha portato Cristo, dal suo Ignazio. Ti prego di rafforzare e consolare me, neofita e discepolo del tuo Giovanni, da cui ho imparato tante cose sul tuo Gesù, cose straordinarie da riferire, ascoltando le quali resto senza parole. Il desiderio del mio cuore è ricevere conferma su queste cose che ho sentito da te che sei sempre stata tanto intimamente vicina a Gesù e hai condiviso i suoi segreti. Ti saluto, e fa’ che i neofiti che sono con me possano essere rafforzati nella fede da te, attraverso di te e in te»

La Santa Madre avrebbe risposto:

(LA)

«Ignatio dilecto condiscipulo humilis ancilla Christi Jesu. De Jesu, quae a Johanne audiisti et didicisti, vera sunt: illa credas, illis adhaereas et christianitatis votum firmiter teneas et mores et vitam voto conformes. Veniam autem una cum Johanne te et qui tecum sunt visere. Sta et viriliter age in fide, ne te commoveat persecutionis austeritas, sed valeat et exsultet spiritus tuus in Deo salutari tuo amen.»

(IT)

«Al mio amato condiscepolo Ignazio da questa umile ancella di Cristo Gesù. Le cose che hai ascoltato e imparato da Giovanni sono vere. Credici, aggrappati ad esse, resta saldo nel tuo impegno cristiano e modella la tua vita e la tua condotta in base ad esso. Verrò con Giovanni a trovare te e quanti sono con te. Resta saldo e agisci coraggiosamente in base alla tua fede. Non permettere che le difficoltà della persecuzione ti scuotano, e possa il tuo spirito essere forte e gioioso in Dio, tua salvezza. Amen»

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Quando la Vergine Maria scrisse una lettera a Sant’Ignazio di Antiochia, su it.aleteia.org. URL consultato il 10 novembre 2019.
  2. ^ Gv 19,25-27, su laparola.net.
  3. ^ (LA) Jacopo da Varazze, De Sancto Ignatio, in Legenda aurea : vulgo historia Lombardica dicta ad optimorum librorum fidem, Lipsiae, Librariae Arnoldianae, 1850, p. 155. URL consultato il 10 novembre 2019. Ospitato su archive.org.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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