Leptoscarus vaigiensis

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Leptoscarus vaigiensis
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Actinopterygii
Ordine Perciformes
Sottordine Labroidei
Famiglia Scaridae
Genere Leptoscarus
Specie L. vaigiensis
Nomenclatura binomiale
Leptoscarus vaigiensis
(Quoy e Gaimard, 1824)

Leptoscarus vaigiensis (Quoy e Gaimard, 1824) è un pesce osseo marino appartenente alla famiglia Scaridae. È l'unico membro del genere Leptoscarus[2].

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

L'areale di questa specie è molto ampio: comprende le zone tropicali e subtropicali dell'Indo-Pacifico dal mar Rosso e il Sudafrica (dove sconfina nell'oceano Atlantico a False Bay) all'isola di Pasqua giungendo a nord al Giappone meridionale e a sud all'isola neozelandese di Poor Knights e a quella dell'Australia Occidentale di Rottnest[1][3][4].

Vive in zone costiere riparate come baie, lagune e porti in aree con fondi duri ricchi di vegetazione algale e di fanerogame marine[1][3][4].

Si incontra tra 1 e 15 metri di profondità[3].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

L. vaigiensis ha una sagoma molto slanciata rispetto agli altri pesci pappagallo. La pinna dorsale ha 9 raggi spiniformi e 10 molli; la pinna anale ne ha 3 spinosi e 9 molli. Contrariamente agli altri membri della famiglia i denti sono non fusi in un becco corneo ma vi sono numerosi piccoli denti liberi. La livrea è piuttosto simile fra i due sessi, il maschio ha una fascia bianca più o meno distinta sul fianco che manca o è meno vistosa nella femmina. Il colore di fondo è verdastro o olivastro punteggiato di chiaro[3][4].

La taglia massima nota è di 35 cm[3].

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Comportamento[modifica | modifica wikitesto]

Contrariamente a quasi tutti gli altri scaridi questa specie confida nel mimetismo. Forma gruppi di piccole dimensioni[1].

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

Si nutre di alghe bentoniche, soprattutto sargassi, e di fanerogame marine. Elementi secondari della dieta sono costituiti da crostacei copepodi planctonici, polipi e detrito[1][3][5].

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

L. vaigiensis è l'unico scaride a non subire il cambiamento di sesso[4]. La deposizione delle uova avviene in acque basse su fondali ricchi di vegetazione durante la marea calante[3]. Le larve sono associate a masse di alghe alla deriva[1].

Pesca[modifica | modifica wikitesto]

Viene pescato a livello artigianale e commercializzato fresco per il consumo locale[1].

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

Si tratta di una specie relativamente comune nel suo enorme areale. Non ci sono gravi cause di minaccia per L. vaigiensis sebbene qualche preoccupazione a livello locale sia dovuta al bracconaggio effettuato con l'uso di esplosivi nel Triangolo dei coralli. Altre minacce, sempre localizzate in determinate aree, sono l'aumento della sedimentazione per cause antropiche e lo sbiancamento dei coralli. La lista rossa IUCN lo classifica come "a rischio minimo"[1].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h (EN) Leptoscarus vaigiensis, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) Bailly, N. (2015), Leptoscarus vaigiensis, in WoRMS (World Register of Marine Species).
  3. ^ a b c d e f g (EN) Leptoscarus vaigiensis, su FishBase. URL consultato il 28 aprile 2021.
  4. ^ a b c d R. Myers E. Lieske, Collins Pocket Guide: Coral Reef Fishes - Indo-Pacific and Caribbean, Harper Collins Publishers, 1996, ISBN 0002199742.
  5. ^ (EN) Food items reported for Leptoscarus vaigiensis, su FishBase. URL consultato il aprile 2021.

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