Leptoplesictis

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Leptoplesictis
Immagine di Leptoplesictis mancante
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Mammalia
Ordine Carnivora
Famiglia Viverridae
Genere Leptoplesictis

Il leptoplesitto (gen. Leptoplesictis) è un mammifero carnivoro estinto, appartenente ai viverridi o agli erpestidi. Visse nel Miocene inferiore - medio (circa 21 - 13 milioni di anni fa) e i suoi resti fossili sono stati ritrovati in Europa e Asia.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Questo animale è noto soprattutto grazie a fossili della dentatura e delle mascelle, e una ricostruzione completa è quindi impossibile. Dal raffronto con le ossa di altri animali simili (ad esempio le attuali manguste) è possibile ipotizzare una ricostruzione. Leptoplesictis richiamava le attuali manguste nell'organizzazione della dentatura, ma possedeva alcune caratteristiche simili a quelle delle genette odierne. Leptoplesictis era solitamente un carnivoro di piccole dimensioni, con un cranio lungo circa 6 centimetri e di taglia paragonabile alla mangusta odierna Herpestes auropunctatus (Hunt, 1989).

Classificazione[modifica | modifica wikitesto]

Leptoplesictis, descritto per la prima volta in 1903 da Forsyth-Major, è stato generalmente classificato come un antico rappresentante degli herpestidae (la famiglia che comprende le manguste moderne e meerkats), abbastanza per essere incluso nel genere Herpestes (McKenna e Bell, 1997). Sono note due specie di Leptoplesictis, la specie tipo L. filholi (Gaillard, 1899) dalla Francia e L. peignei dell'area di Maeh Moh (Thailandia).[1] Quattro specie provenienti dall'Africa sono state assegnate a questo genere, L. mbitensis e L. rangwai dall'isola di Rusinga (Kenya), e L. senutae e L. namibiensis dal deposito di Sperrgebiet ( Namibia), mentre Leptoplesictis aurelianensis e L. atavus sono stati riferiti a Leptoplesictis.[2][3] Tuttavia, Morales e Pickford (2021) hanno scoperto che i taxa africani costituivano il loro genere, che hanno chiamato Dunictis, mentre L. aurelianensis e L. atavus sono stati trasferiti nel loro nuovo genere Forsythictis.[4]

Paleobiologia[modifica | modifica wikitesto]

Le varie specie di Leptoplesictis, così differenti nella morfologia dentaria, potrebbero essere quindi state molto diverse anche nelle abitudini di vita: alcune potrebbero aver avuto spiccate tendenze ipercarnivore come le odierne genette, altre erano più generaliste nel nutrimento, come le manguste. Di Leptoplesictis non si conoscono molte parti dello scheletro, tra le quali le zampe; poiché le zampe di genette e manguste sono molto differenti (le manguste sono più adatte a vivere sul terreno e a scavare) è possibile che le varie specie possedessero anche una morfologia differente. Alcune tracce di passi trovate nel giacimento di Salinas de Anana in Spagna, risalenti al Miocene inferiore, sembrerebbero indicare la presenza di alcuni animali simili a manguste.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Camille Grohé; Louis De Bonis; Yaowalak Chaimanee; Olivier Chavasseau; Mana Rugbumrung; Chotima Yamee; Kantapon Suraprasit; Corentin Gibert; Jérôme Surault; Cécile Blondel; Jean-Jacques Jaeger (2020). The late middle Miocene Mae Moh Basin of northern Thailand: the richest Neogene assemblage of Carnivora from Southeast Asia and a paleobiogeographic analysis of Miocene Asian carnivorans. American Museum Novitates, 3952: 1–57.
  2. ^ Morales, J., Pickford, M. and Salesa, M.J. 2008. Creodonta and Carnivora from the Early Miocene of the Northern Sperrgebiet, Namibia. Memoir Geol. Surv. Namibia, 20 (2008), 291-310
  3. ^ Schmidt-Kittler, N. 1987. The Carnivora (Fissipeda) from the lower Miocene of East Africa. Palaeontographica, A197, 85-126.
  4. ^ Morales, J.; Pickford, M. (2021). Taxonomic revision of the genus "Leptoplesictis" (Viverridae, Mammalia) with description of new fossils from Grillental VI (Namibia) and Moratilla 2 (Spain). Communications of the Geological Survey of Namibia, 23: 161–176.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Schlosser, M. 1888. Die Affen, Lemuren, Chiropteren, Insectivoren, Marsupialier, Creodonten und Carnivoren des Europäischen Tertiars. Part 2. Beitr. Paläontol. Osterreich-Ungarn, 7, 1-107.
  • Major, C.I., Forsyth. 1903. New Carnivora from the Middle Miocene of La Grive-Saint Alban, Isère, France. Geol. Mag., 10, 534-537.
  • Roth, C., 1988. Leptoplesictis Major 1903 Mammalia, Carnivora, Viverridae aus dem Orleanium und Astaracium/Miozan von Frankreich und Deutschland. Palaeontologische Zeitschrift, 623-4: 333-343.
  • Hunt R.M.Jr, 1989: Evolution of the aeluroid carnivora significance of the ventral promontorial process of the petrosal and the origin of basicranial patterns in the living families. American Museum, 1-32.
  • McKenna, M.C. and Bell, S.K. 1997. Classification of Mammals Above the Species Level. Columbia University Press, 631 pp.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]