Lepidolopha

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Lepidolopha
Immagine di Lepidolopha mancante
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superasteridi
(clade)Asteridi
(clade)Euasteridi
(clade)Campanulidi
OrdineAsterales
FamigliaAsteraceae
SottofamigliaAsteroideae
TribùAnthemideae
cladeAsian-southern African grade
SottotribùArtemisiinae
Genere Lepidolopha
C.Winkler, 1894
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
SottoclasseAsteridae
OrdineAsterales
FamigliaAsteraceae
SottofamigliaAsteroideae
TribùAnthemideae
Genere Lepidolopha
Specie
(Vedi testo)

Lepidolopha C.Winkler, 1894 è un genere di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae, sottofamiglia Asteroideae, tribù Anthemideae (Asian-southern African grade) e sottotribù Artemisiinae.[1][2][3]

Il nome del genere è formato da due parole greche: "lepis" (= possedere piccole scaglie) e "lophos" (= cresta).[4][5]

Il nome scientifico del genere è stato definito dal botanico Constantin Georg Alexander Winkler (1848-1900) nella pubblicazione " Trudy Imperatorskago S.-Peterburgskago Botaniceskago Sada. Acta Horti Petropolitani. St. Petersburg" ( Trudy Imp. S.-Peterburgsk. Bot. Sada 13: 236 ) del 1894.[6]

Portamento. Le specie di questa genere sono subarbusti. L'indumento consiste in brevi peli medifissi.[7][8][9][10][11][3]

Fusto. La parte aerea in genere è eretta, semplice o ramosa. Alla base i fusti sono legnosi.

Foglie. Le foglie lungo il caule sono disposte in modo alterno (talvolta sono raccolte alla base dei fusti in modo fascicolato o tipo brachiblasto) con lamina intera o tri-lobata.

Infiorescenza. Le sinflorescenze sono formate da capolini o solitari o raccolti in modo corimboso lasso o denso. Le infiorescenze vere e proprie sono composte da un capolino terminale brevemente o lungamente peduncolato di tipo discoide. I capolini sono formati da un involucro, con forme da cilindriche a obconiche, composto da diverse brattee, al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori di due tipi: fiori del raggio (qui assenti) e fiori del disco. Le brattee, piatte e a consistenza erbacea, sono disposte in modo più o meno embricato su più serie (da 4 a 7). Il ricettacolo, da piatto a emisferico, è sprovvisto di pagliette avvolgenti la base dei fiori. Le brattee al margine sono strettamente scariose e colorate di chiaro.

Fiori. I fiori sono tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Si distinguono in:

  • fiori del raggio (esterni): sono assenti;
  • fiori del disco (centrali): sono più numerosi con forme brevemente tubulose (attinomorfe); sono ermafroditi fertili.
*/x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio [12]
  • Corolla: (solamente fiori del disco) la forma è tubulare bruscamente divaricata in 5 lobi; i lobi, patenti o eretti, hanno una forma deltata o più o meno lanceolata; il colore in genere è giallo.
  • Androceo: l'androceo è formato da 5 stami (alternati ai lobi della corolla) sorretti da filamenti generalmente liberi e sottili; gli stami sono connati e formano un manicotto circondante lo stilo. Le antere possono essere sia di tipo basifissa che medifissa (ossia attaccate al filamento per la base – nel primo caso; oppure in un punto intermedio – nel secondo caso).[13] Questa caratteristica ha valore tassonomico in quanto distingue i generi gli uni dagli altri. Normalmente le antere variano da ottuse (arrotondate) a leggermente appuntite alla base (o anche caudate); in alcune specie le appendici sono triangolari, lineari o ellittiche. Il tessuto endoteciale (rivestimento interno dell'antera) non è polarizzato. Il polline è sferico con un diametro medio di circa 25 micron; è tricolporato (con tre aperture sia di tipo a fessura che tipo isodiametrica o poro) ed è più o meno echinato (con punte sporgenti).
  • Gineceo: l'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli. Lo stilo (il recettore del polline) è profondamente bifido (con due stigmi divergenti) e con le linee stigmatiche marginali separate o contigue. I due bracci dello stilo hanno una forma troncata e possono essere papillosi o ricoperti da ciuffi di peli.

Frutti. I frutti sono degli acheni senza pappo. Gli acheni hanno una forma obconica con sezioni cilindriche con 5 - 10 coste longitudinali; l'apice in genere è arrotondato con una corona di 8 - 10 scaglie a forma lineare-ellittica. Il pericarpo è glabro senza cellule mucillaginifere e sacche di resina.

Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).[8][9]
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta. Inoltre per merito del pappo (se presente) il vento può trasportare i semi anche a distanza di alcuni chilometri (disseminazione anemocora).

Distribuzione e habitat

[modifica | modifica wikitesto]

Le specie di questo genere sono distribuite in Asia centrale.[2]

La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[14], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[15] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[16]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie; la sottofamiglia Asteroideae è una di queste e rappresenta l'evoluzione più recente di tutta la famiglia.[1][10][11]

Il gruppo di questa voce è descritto nella tribù Anthemideae, una delle 21 tribù della sottofamiglia Asteroideae). In base alle ultime ricerche nella tribù sono stati individuati (provvisoriamente) 4 principali lignaggi (o cladi): "Southern hemisphere grade", "Asian-southern African grade", "Eurasian grade" e "Mediterranean clade". Il genere Lepidolopha (insieme alla sottotribù Artemisiinae) è incluso nel clade Asian-southern African grade.[3].

Da un punto di vista filogenetico il genere Lepidolopha occupa, nell'ambito della sottotribù, una posizione basale insieme ai generi Artemisiella , Brachanthemum, Hippolytia, Hulteniella, Leucanthemella e Nipponanthemum . In particolare questo genere è "fratello" del resto delle Artemisiinae (è cioè "basale" a tutto il gruppo).[3] In tassonomie precedenti il genere di questa voce era descritto all'interno del "Handelia Group".[11]

I caratteri distintivi del genere sono:[11]

  • le sinflorescenze sono varie (capolini solitari o disposti in lassi o densi corimbi);
  • la forma dell'involucro varia da cilindrica a conica;
  • le brattee involucrali sono disposte su 4 - 7 righe.

Il numero cromosomico delle specie di questo genere è: 2n = 12 e 16.[11]

Elenco delle specie

[modifica | modifica wikitesto]

Questo genere ha 8 specie:[2]

  1. ^ a b (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. ^ a b c World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato l'11 agosto 2024.
  3. ^ a b c d Oberprieler et al. 2022
  4. ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato l'11 agosto 2024.
  5. ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato l'11 agosto 2024.
  6. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato l'11 agosto 2024.
  7. ^ Pignatti 1982, vol.3 pag.1
  8. ^ a b Strasburger 2007, pag. 860
  9. ^ a b Judd 2007, pag.517
  10. ^ a b Funk & Susanna 2009, p. 644.
  11. ^ a b c d e Kadereit & Jeffrey 2007, p. 363.
  12. ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
  13. ^ Musmarra 1996.
  14. ^ Judd 2007, pag. 520.
  15. ^ Strasburger 2007, pag. 858.
  16. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 aprile 2021.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
  Portale Botanica: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di botanica