Leges Langobardorum

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L'espressione latina Leges Langobardorum (in italiano "Le leggi dei Longobardi") indica l'insieme della legislazione emanata dai Longobardi in Italia. Il corpus si compone di elementi differenti: alla base originaria costituita dall'Editto di Rotari, emanato da re Rotari nel 643 ma che raccoglie una lunga tradizione orale precedente, si sono nel corso dei decenni aggiunte numerose integrazioni e correzioni, introdotte dai successori di Rotari. L'insieme delle Leges Langobardorum, che include anche decreti promulgati dopo la caduta del Regno longobardo (774) nei territori rimasti sotto il controllo dei Longobardi in Italia meridionale (la Langobardia Minor ridotta al Ducato di Benevento), costituiscono la base del diritto longobardo e sono raccolte, in tutto o in parte, nelle due edizioni del Liber legis Langobardorum ("Libro delle leggi dei Longobardi").

Struttura[modifica | modifica wikitesto]

Le Leges Langobardorum si compongono di numerosi apporti successivi, che integrano o correggono la legislazione precedente:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Lida Capo, Commento a Paolo Diacono, Storia dei Longobardi, p. 371.
  2. ^ Capo, cit., p. 534.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Edizioni[modifica | modifica wikitesto]

Letteratura storiografica[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]