Lega della Pace e Libertà

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Tessera di Bakunin della Lega della Pace e della Libertà

La Lega della pace e della libertà (in francese Ligue internationale de la paix et de la liberté) venne creata dopo una campagna di opinione pubblica contro una possibile guerra tra il Secondo Impero francese e il Regno di Prussia per il Lussemburgo. La crisi lussemburghese fu risolta pacificamente nel 1867 con il Trattato di Londra ma nel 1870 la guerra franco-prussiana non poté essere evitata così che la lega si sciolse e fu rifondata come Société française pour l'arbitrage entre Nations (Lega per l'arbitrato tra le Nazioni) nello stesso anno.

La Lega per l'arbitrato tra le Nazioni può essere vista come un precursore della Corte permanente di arbitrato, fondata con la prima Conferenza di pace dell'Aia nel 1899, e un precursore della Società delle Nazioni, fondata con il Trattato di Versailles nel 1919 e seguita dalle Nazioni Unite. L'istituzione della Corte permanente di arbitrato fu istituita che su impulso dell'Unione Interparlamentare per la Pace e l'Arbitrato che lo stesso Frédéric Passy fondò insieme a William Randal Cremer nel 1889.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La prima Società della pace fu creata nel 1830 da Jean-Jacques de Sellon. Diverse persone provenienti da vari paesi si incontrano presso il Castello Allaman ed a Ginevra su iniziativa di Sellon, che poi fondò la “Société de la Paix de Genève”. Jean-Jacques de Sellon partiva dal principio dell'inviolabilità della persona umana, che lo portò prima a condurre una campagna per l'abolizione della schiavitù e della pena di morte, poi a dedicarsi alla propaganda in favore della pace e dell'arbitrato tra le nazioni.

Il primo Congresso europeo per la pace, convocato dalla London Peace Society su iniziativa dell'American Peace Society, si riunì a Londra nel 1843.[1]

Nel 1848 si tenne un congresso a Bruxelles - presieduto da Victor Hugo - e poi a Parigi dal 22 al 24 agosto 1849. Seguono i congressi di Francoforte sul Meno nel 1850 e Londra nel 1851.

L'anno 1867 fu segnato da una forte tensione internazionale, dopo la vittoria della Prussia sull'Austria nella guerra austro-prussiana: Francia e Prussia erano sull'orlo della guerra. Frédéric Passy, giornalista di Le Temps, condusse una campagna contro questa guerra. Lo stesso aveva fatto, ad esempio, Evariste Mangin, direttore del quotidiano di Nantes Le Phare de la Loire. Il 30 maggio 1867 Frédéric Passy fondò a Parigi la Lega Internazionale della Pace e della Libertà.

Congresso inaugurale (1867)[modifica | modifica wikitesto]

Il Congresso inaugurale della Lega era originariamente previsto per il 5 settembre 1867 a Ginevra.[2] Il Comitato Organizzatore della Lega fu presieduto da Emile Acollas ottenendo il sostegno di John Stuart Mill, Élisée Reclus e suo fratello Élie Reclus.

Altri importanti sostenitori includevano attivisti contemporanei, rivoluzionari e intellettuali come Victor Hugo, Giuseppe Garibaldi, Louis Blanc, Edgar Quinet, Jules Favre e Alexander Herzen. Diecimila persone da tutta Europa firmarono petizioni a sostegno del Congresso.[3]

Poterono contattare anche sulla partecipazione dell'Associazione Internazionale dei Lavoratori, AIL, invitandone le sezioni ed i suoi dirigenti, tra cui Karl Marx, a partecipare al Congresso. Gli organizzatori decisero quindi di posticipare l'apertura del Congresso al 9 settembre, in modo da consentire la partecipazione dei delegati del Congresso di Losanna dell'AIL (conclusosi il 8 settembre).

Durante il ballottaggio, il cittadino Marx richiamò l'attenzione sul Congresso per la pace che si sarebbe tenuto a Ginevra. Disse:"è auspicabile che tutti i delegati partecipino al Congresso per la pace a titolo individuale e che sarebbe imprudente partecipare ufficialmente come rappresentanti dell'Associazione Internazionale. Il Congresso internazionale dei lavoratori è stato di per sé un congresso di pace, poiché l'unione delle classi lavoratrici dei diversi paesi deve alla fine rendere impossibili le guerre internazionali. Se i promotori del Congresso di pace di Ginevra avessero veramente capito la questione, avrebbero dovuto aderire all'Associazione internazionale. [Da The Bee-Hive Newspaper, 17 agosto 1867, in merito a una riunione del Consiglio centrale dell'AIL]

Anche l'anarchico Mikhail Bakunin svolse un ruolo di primo piano nella Conferenza di Ginevra e si unì al Comitato centrale.[4] Alla conferenza di fondazione parteciparono 6.000 persone. Quando Bakunin si alzò per parlare:

il grido passò di bocca in bocca:"Bakunin!" Garibaldi, che era seduto in platea, si alzò, avanzò di qualche passo e lo abbracciò. Questo solenne incontro di due vecchi e provati guerrieri della rivoluzione produsse un'impressione sorprendente. [...] Tutti si alzarono e ci fu un lungo ed entusiasta battito di mani.[5]

Congresso di Berna (1868)[modifica | modifica wikitesto]

Dal 21 al 25 settembre 1868 si tenne a Berna il secondo congresso della Lega per la pace e la libertà. Invitata ad essere ufficialmente rappresentata, l'Associazione Internazionale dei Lavoratori decise pochi giorni prima, al suo Congresso di Bruxelles, di non inviare una delegazione.

Il congresso di Berna fu caratterizzato principalmente da vivaci dibattiti durante la discussione sul "rapporto della questione economica e sociale con quella della pace e della libertà", tra la maggioranza democratica (Gustave Chaudey, Friburgo, ecc.) e la minoranza socialista (Mikhail Bakunin, Walery Mroczkowski, Élisée Reclus, Giuseppe Fanelli, Aristide Rey, etc.). I socialisti presentarono la seguente risoluzione:

Mentre la questione che ci si presenta più urgente è quella della perequazione economica e sociale delle classi e degli individui, il Congresso afferma che, al di fuori di questa perequazione, cioè al di fuori della giustizia, libertà e pace non sono realizzabili. Di conseguenza, il Congresso mette all'ordine del giorno lo studio dei mezzi pratici per risolvere questo problema.

Al termine delle discussioni la risoluzione fu respinta dal congresso. Il 25 settembre, la minoranza socialista decise di dimettersi dalla Lega per la pace e la libertà e di creare l'Alleanza internazionale della democrazia socialista .

Il Congresso di Losanna (1869)[modifica | modifica wikitesto]

L'11 luglio 1869, il congresso di Losanna vide l'elezione di un nuovo comitato centrale guidato da Jules Barni. Venne proposto il seguente ordine del giorno: determinazione delle basi di un'organizzazione federale per l'Europa, i problemi della questione orientale e della questione polacca in relazione ai principi della Lega. Il comitato decise di offrire la presidenza onoraria a Victor Hugo, che accettò ufficialmente in una lettera del 5 settembre 1869. Fu durante questo congresso che Ferdinand Buisson lesse un discorso che si concludeva con la famosa filippica:«i bambini si dicono l'un l'altro: un'uniforme è una livrea, e qualsiasi livrea è ignominiosa, quella del prete e quella del soldato, quella del magistrato e quella del lacchè».[6]

Scioglimento[modifica | modifica wikitesto]

La lega scomparve con la guerra franco-prussiana del 1870, quindi fu rifondata con il nome di Società francese degli amici della pace, che divenne Società francese per l'arbitrato tra le nazioni.[7] La Società di arbitrato tra le nazioni prefigurava la Corte permanente di arbitrato creata dalle Convenzioni dell'Aia del 1899 e del 1907. Essa pubblicò la rivista Stati Uniti d'Europa.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (FR) icrc.org, http://www.icrc.org/fre/resources/documents/misc/5fzh4t.htm. URL consultato il 10 maggio 2021.
  2. ^ (EN) Sandi E. Cooper, Pacifism in France, 1889-1914: International Peace as a Human Right, in French Historical Studies, vol. 17, n. 2, 1991, pp. 359–386, DOI:10.2307/286462.
  3. ^ (EN) Mark Leier. Bakunin: The Creative Passion. St. Martin's Press: New York, 2006. p. 178.
  4. ^ (EN) Mark Leier, Bakunin: The Creative Passion, Seven Stories Press, 2006, pp. 200–202, ISBN 978-1-58322-894-4.
  5. ^ (EN) Bakunin's idea of revolution & revolutionary organisation published by Workers Solidarity Movement in Red and Black Revolution No.6, Winter 2002.
  6. ^ (FR) Martine Brunet, L'unité d'une vie, in Ferdinand Buisson (a cura di), Souvenirs et autres écrits, collana Collection Libres pensées protestante, Théolib, 2011, p. 119-170, ISBN 978-2-36500-150-2, OCLC 1017608270.
  7. ^ (FR) Les parlementaires de la Seine sous la Troisième République: Etudes, Volume 1, Paris, Publications de la Sorbonne, 2001, p. 455, ISBN 2859444327, OCLC 718619156.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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