Lebaudy

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Disambiguazione – Se stai cercando esponenti della famiglia Lebaudy, vedi Lebaudy (famiglia).
Schema del dirigibile La Patrie tratto dal Lexikon der gesamten Technik

Con il nome Lebaudy, o Lebaudy-Julliot, sono noti una serie di dirigibili semirigidi costruiti in Francia tra il 1902 al 1911. Prendono il nome da Pierre e Paule Lebaudy, proprietari della principale ditta di raffinazione di zucchero di Francia, e dal progettista Henry Julliot. In genere la costruzione del primo dirigibile è fatta risalire ad un'idea dei fratelli Lebaudy, talvolta l'iniziativa è considerata frutto di un'idea dello stesso Julliot, allora direttore tecnico della raffineria Lebaudy[1].

I dirigibili[modifica | modifica wikitesto]

Nome Primo volo Lunghezza Diametro Volume Motori Velocità
Lebaudy
Le Jaune
Bandiera della Francia
La Patrie Bandiera della Francia 16 novembre 1906 61 m 10,3 m 3.250[2] m3 1 Panhard-Levassor da 60 cv 41 km/h
 
  • Militare
  • Con un nuovo propulsore da 70 CV il 23 novembre 1907 raggiunse la velocità record di 44 km/h
  • Il 29 novembre 1907 non fu possibile rientrare all'hangar di Verdun a causa di problemi al motore. Rimase ormeggiata all'aperto nei pressi di Souhesnes. Il giorno successivo, nonostante la presenza di 200 uomini alle funi di ormeggio, il dirigibile privo di equipaggio venne strappato via dalle raffiche di vento. L'aeronave fu trascinata da venti, verso le isole britanniche. Sfiorò il suolo presso Belfast e svanì poi nell'Atlantico
La République Bandiera della Francia 24 giugno 1908 61 m 10,8 m 3.700 m3 1 Panhard-Levassor da 70 cv 42 km/h
 
  • Militare
  • Il 25 settembre 1909, sorvolando Avilly, in rotta per Meudon, le pale dell'elica ebbero un cedimento. Alcuni frammenti lacerarono l'involucro, facendo precipitare l'aeronave. Nell'incidente perivano i 4 uomini d'equipaggio: Capitaine Marchal, Lieutenant Chauré, Adjutant Vincenot, Adjutant Réau. A loro furono intitolati 4 dirigibili dell'esercito francese, tra cui il Lebaudy Capitaine Marchal
Lebed[3]
La Russie
29 maggio 1909 61 m 11 m 3.700 m3
4.500[4] m3
1 Panhard-Levassor 36 km/h
 
  • Primo dirigibile militare russo
  • Dirigibile gemello del La Patrie
La Liberté Bandiera della Francia 27 agosto 1909 65 m 12,5 m 4.200 m3 1 Panhard-Levassor da 120 cv 45 km/h
M.II[3]
Lebaudy Autrichien
30 maggio 1910 69 m 11 m 4.800 m3 1 Austro-Daimler da 100 cv 45 km/h
 
  • Militare
Morning-Post Bandiera del Regno Unito 14 settembre 1910 103 m 12 m 10.000 m3 2 Panhard-Levassor
da 135 cv ciascuno[5]
54,7 km/h[5]
 
  • 26 ottobre 1910: Traversata de la Manica
  • Smantellato in seguito ad incidente[6] occorso il 4 maggio 1911
Capitaine Marchal Bandiera della Francia 24 marzo 1911 85 m 12,8 m 7.200 m3 2 Panhard-Levassor da 70 cv ciascuno 45 km/h
 
  • Evoluzione del La Patrie e La Republic
  • Gondola capace di 10 persone
  • Militare, ritirato dal servizio nel 1914
Lt Selle de Beauchamp Bandiera della Francia 29 ottobre 1911 89 m 14,6 m 10.000 m3 2 Panhard-Levassor da 80 cv ciascuno 45 km/h
 
  • Militare

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ cfr. Dante Pariset, I dirigibili tragici, pag. 54.
  2. ^ Il volume del pallonetto, escluso, era di 670 mm3
  3. ^ a b Sia il Lebaudy destinato alla Russia, come quello destinato all'Asutria-Ungheria, sono maggiormente noti con i loro nomi "francesi", piuttosto che con le rispettive designazioni ufficiali: Ljebed ed M.II rispettivamente.
  4. ^ Sui differenti valori per la cubatura, forse imputabili al conteggio o meno dei pallonetti d'aria, vedi Dirigibles of Imperial Russia (up to 1917 year), su info.dolgopa.org. URL consultato il 27 dicembre 2007. e Les dirigeables Lebaudy, su blimp-n2a.com. URL consultato il 27 dicembre 2007 (archiviato dall'url originale il 5 gennaio 2009).
  5. ^ a b cfr. Battlebags - British Airships of the First World War pag.14.
  6. ^ Nell'incidente non vi furono feriti gravi; cfr. Ces Mowthorpe, Battlebags - British Airships of the First World War, Alan Sutton Publishing, Ltd., 1997, pp. pag.14.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Dante Pariset, I dirigibili tragici, Vito Bianco Editore, 1961, Roma
  • Ces Mowthorpe, Battlebags - British Airships of the First World War, Wrens Park Publishing, 1998, ISBN 0905778138

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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