Lead, Kindly Light (poesia)

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Lead me, kindly light
AutoreJohn Newman
1ª ed. originale1833
Genereinno
Lingua originaleinglese

Lead, Kindly Light è un inno scritto nel 1833 da John Henry Newman come poesia intitolata The Pillar and the Cloud. In alcuni innari, si può trovare un quarto verso aggiunto da Edward H Bickersteth Jr, vescovo di Exeter. L'inno è spesso cantato in riferimento alla melodia Lux Benigna, composta da John Bacchus Dykes nel 1865, ad Alberta di William H. Hearris, o come inno corale ad opera di John Stainer (1886)[1].

Il contesto[modifica | modifica wikitesto]

Quando era un giovane sacerdote, Newman si ammalò mentre era in Italia e fu incapace di viaggiare per almeno tre settimane. Nelle sue stesse parole, ricavate dall'Apologia pro vita sua:

(EN)

«Before starting from my inn, I sat down on my bed and began to sob bitterly. My servant, who had acted as my nurse, asked what ailed me. I could only answer, "I have a work to do in England." I was aching to get home, yet for want of a vessel I was kept at Palermo for three weeks. I began to visit the churches, and they calmed my impatience, though I did not attend any services. At last I got off in an orange boat, bound for Marseilles. We were becalmed for whole week in the Straits of Bonifacio, and it was there that I wrote the lines, Lead, Kindly Light, which have since become so well known.»

(IT)

«Prima di partire dalla mia locanda, mi stesi sul mio letto ed iniziai a singhiozzare un poco. Il mio servo, che mi accudiva quasi fosse la mia balia, mi chiese se stessi bene. Io potei soltanto rispondere, "Ho del lavoro da fare in Inghilterra". Ero dolorante di tornare a casa, ma per mancanza di una nave sono stato trattenuto a Palermo per tre settimane. Ho iniziato a visitare le chiese, calmando la mia impazienza, anche se non ho partecipato a nessun servizio divino. Alla fine presi una barca arancione diretta a Marsiglia. Siamo stati bloccati per un'intera settimana nello Stretto di Bonifacio, ed è stato lì che ho scritto i versi Lead, Kindly Light che sono diventati così famosi.»

Il testo[modifica | modifica wikitesto]

(EN)

«Lead, Kindly Light, amidst th'encircling gloom,
Lead Thou me on!
The night is dark, and I am far from home,
Lead Thou me on!
Keep Thou my feet; I do not ask to see
The distant scene; one step enough for me.

I was not ever thus, nor prayed that Thou
Shouldst lead me on;
I loved to choose and see my path; but now
Lead Thou me on!
I loved the garish day, and, spite of fears,
Pride ruled my will. Remember not past years!

So long Thy power hath blest me, sure it still
Will lead me on.
O'er moor and fen, o'er crag and torrent, till
The night is gone,
And with the morn those angel faces smile,
Which I have loved long since, and lost awhile!

Meantime, along the narrow rugged path,
Thyself hast trod,
Lead, Saviour, lead me home in childlike faith,
Home to my God.
To rest forever after earthly strife
In the calm light of everlasting life.»

(IT)

«Guidami Tu, Luce gentile,
attraverso il buio che mi circonda,
sii Tu a condurmi!
La notte è oscura e sono lontano da casa,
sii Tu a condurmi!
Sostieni i miei piedi vacillanti:
io non chiedo di vedere
ciò che mi attende all’orizzonte, un passo solo mi sarà sufficiente.

Non mi sono mai sentito come mi sento ora,
né ho pregato che fossi Tu a condurmi.
Amavo scegliere e scrutare il mio cammino;
ma ora sii Tu a condurmi!
Amavo il giorno abbagliante, e malgrado la paura,
il mio cuore era schiavo dell’orgoglio;
non ricordare gli anni ormai passati.

Così a lungo la tua forza mi ha benedetto,
e certo mi condurrà ancora,
landa dopo landa, palude dopo palude,
oltre rupi e torrenti, finché la notte scemerà;
e con l’apparire del mattino
rivedrò il sorriso di quei volti angelici
che da tanto tempo amo
e per poco avevo perduto.»

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Lead, kindly Light (John Stainer) - ChoralWiki, su www1.cpdl.org. URL consultato l'11 giugno 2019 (archiviato dall'url originale il 29 ottobre 2019).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • John Henry Newman, Apologia Pro Vita Sua, a cura di Margherita Guidacci – Giovanni Velocci, 2ª ed., Milano, Jaca Book, gennaio 1995, ISBN 88-16-30282-8.

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