Laura Bassi

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Ritratto eseguito da Carlo Vandi

Laura Maria Caterina Bassi Veratti, o Verati; nota come Laura Bassi (Bologna, 29 ottobre 1711Bologna, 20 febbraio 1778) è stata una fisica italiana, nota per essere stata una delle prime donne laureate in Italia e, in età moderna, la prima al mondo a ottenere una cattedra universitaria.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Ritratto di Laura Bassi

Nacque a Bologna, allora territorio dello Stato Pontificio, da genitori di Scandiano[1]: Giuseppe Bassi, “dottore di legge”, e Maria Rosa Cesari. Date le sue eccezionali doti intellettuali, la famiglia riuscì a impartirle un'educazione privata, affidandola a Gaetano Tacconi (docente di biologia, storia naturale e medicina). Fu lo stesso Tacconi a chiedere alla famiglia di poterla istruire in logica, metafisica, fisica e psicologia, materie di studio nei collegi e nelle università, tutte istituzioni che ella, in quanto donna, non poteva frequentare. Il 17 aprile 1732, a soli vent'anni, la Bassi difese con successo 49 tesi per diventare una delle prime donne in Europa a ricevere, in Età moderna, un titolo dottorale.

Il 12 maggio 1732[2], su decisione del Senato accademico e grazie ai buoni uffici del cardinale Prospero Lambertini (futuro papa Benedetto XIV), l'Università di Bologna le conferì la laurea in filosofia[3] e le assegnò, per la stessa materia, una libera docenza. Nello stesso anno fu aggregata al collegio dei dottori di filosofia.

Il 27 giugno discusse una tesi di filosofia naturale[4] con lo scopo di ottenere un'altra libera docenza. Il 29 ottobre ricevette dal Senato la cattedra onoraria di filosofia con uno stipendio di 500 lire. Causa sexus, poté insegnare solo in speciali occasioni, su permesso dei superiori, come durante le visite di principi e alti prelati. Il 17 dicembre del 1732 tenne una solenne prima lezione nel teatro anatomico dell'Archiginnasio di Bologna.

Dal 1734 fu invitata a partecipare all'annuale cerimonia dell'Anatomia Pubblica. Nel 1738 si sposò con il medico Giuseppe Veratti, lettore di fisica particolare nell'università, scelto anche perché le aveva promesso che non avrebbe ostacolato i suoi studi. Dalla coppia nacquero otto figli, di cui solo cinque sopravvissuti. Nel 1745 fu nominata da papa Benedetto XIV accademica benedettina, nonostante l'opposizione dei colleghi, con una pensione di 100 lire l'anno: il pontefice istituì per lei un 25º posto, in origine non previsto.

Nel 1749 avviò con grande successo corsi di fisica sperimentale. Le lezioni si tennero nella sua casa, nel laboratorio allestito insieme al marito. Dal momento che a Bologna era l'unico corso sulla disciplina ed era frequentato soprattutto da studenti dell'università, il Senato accademico ne riconobbe l'utilità pubblica e assegnò a Laura Bassi uno stipendio di 1000 lire, uno dei più alti dell'università felsinea. Dal 1766 cominciò a insegnare fisica sperimentale agli alunni del Collegio Montalto[5] di Bologna.

Laura Bassi era una seguace delle teorie newtoniane e cercò di applicarle in molteplici campi di ricerca, in particolare alla fisica elettrica, di cui divenne, assieme con il marito, uno dei principali cultori italiani. Era inoltre in stretto contatto con Giovanni Battista Beccaria, l'abate Jean Antoine Nollet, Felice Fontana e Alessandro Volta, e fu insegnante di Lazzaro Spallanzani, che le era cugino.[6]

Grazie alla stima che si era procurata con le sue ricerche e la sua attività didattica, riuscì a farsi assegnare, nel 1776, la cattedra di professore di fisica sperimentale nell'Istituto delle Scienze, finalmente senza alcuna limitazione dovuta al sesso. Padroneggiava perfettamente il francese, che usava sia per discutere con i suoi visitatori sia nelle dimostrazioni sperimentali a beneficio di stranieri.

Morì a Bologna, nel 1778, a 66 anni. È sepolta nel Monastero del Corpus Domini di Bologna.

Intitolazioni e riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Monumento a Laura Bassi a Palazzo Poggi
  • Le sono dedicati un cratere su Venere[7] e un asteroide, 15742 Laurabassi[8].
  • Nel 2019 è stato dato il suo nome alla prima nave italiana rompighiaccio per ricerche oceanografiche.
  • In Austria le sono dedicati il Quality Engineering Centre of Expertise presso l'Università di Innsbruck[9] e il Centre of Visual Analytics Science and Technology presso l'Università Tecnica di Vienna[10].
  • A Bologna le sono dedicati un liceo linguistico, delle scienze sociali e musicale, già istituto magistrale, e una via della città.
  • A Sant'Antimo (NA) le è dedicato un liceo statale formato da diversi indirizzi: scientifico, delle scienze umane, delle scienze applicate e linguistico.
  • L'Università di Teramo le ha intitolato una delle due aule delle tesi nel Campus universitario «A. Saliceti».

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Dissertazioni presentate (con i relativi esperimenti) nelle sedute dell'Accademia delle scienze:

  • Sopra la compressione dell'aria (1746)
  • Sopra le bollicelle che si osservano nei fluidi (1747 e 1748)
  • Sopra l'uscita dell'acqua dai fori di un vaso (1753 e 1754)
  • Sopra alcune esperienze d'elettricità (1761)
  • Prodromo di una serie di esperienze da fare per perfezionare l'arte della tentura (1769)
  • Sopra l'elettricità vindice (1771)
  • Sopra il fuoco e la facilità dei vari fluidi di riceverlo (1775)
  • Su la relazione della fiamma all'aria fissa (1776)
  • Sopra la proprietà che hanno molti corpi, che ritenendo più degli altri il calore, ritengono più degli altri ancora l'elettricità (1777)
  • De aëris compressione
  • De problemate quodam idrometrico
  • De problemate quodam mecanico
  • De immixto fluidis aëre
  • De Bononiensi Scientiarum et Artium Instituto atque Academia Commentarii, Bononiae, L. a Vulpe, 1731-1791

Presso la Biblioteca comunale dell'Archiginnasio, nel fondo speciale «Laura Bassi e famiglia Veratti», sono conservati documenti relativi a Laura Bassi (lettere, dissertazioni, una medaglia d'argento e il relativo punzone) e una raccolta di documenti manoscritti che appartennero alle famiglie Veratti e Bassi.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Guida di Scandiano. Città di Boiardo e Spallanzani, a cura di Alberto Morselli, Reggio Emilia, Edizioni Diabasis, 2009 pag. 195
  2. ^ Scheda di dettaglio, su ASFE, database della popolazione studentesca e della "peregrinatio academica", Università di Bologna.
  3. ^ Laura Bassi fu la seconda donna ad ottenere questo onore: la prima fu Lucrezia Corner Piscopia addottorata dell'Università di Padova nel 1678.
  4. ^ Sull'acqua come corpo e come parti di altri corpi.
  5. ^ Giuseppe Cagni, Collegio Montalto - Bologna, su www.papasistov.it. URL consultato il 2 febbraio 2024.
  6. ^ SPALLANZANI, Lazzaro - Treccani, su Treccani. URL consultato il 2 febbraio 2024.
  7. ^ (EN) Venus: Bassi
  8. ^ (EN) M.P.C. 106499 del 5 ottobre 2017
  9. ^ (EN) Quality Engineering Laura Bassi Centre of Expertise.
  10. ^ (EN) CVAST - Centre for Visual Analytics Science and Technology | Centre for Visual Analytics Science and Technology, su www.cvast.tuwien.ac.at. URL consultato il 2 febbraio 2024.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Documenti d'epoca:

Studi recenti:

  • Elio Melli, Laura Bassi Verati: ridiscussioni e nuovi spunti, in Alma Mater studiorum. La presenza femminile dal XVIII al XX secolo. Ricerche sul rapporto donne/cultura universitaria nell'Ateneo bolognese, Bologna, CLUEB, 1988, pp. 71–80;
  • Marta Cavazza, Riflessi letterari dell'opera di Newton: Algarotti, Manfredi e Laura Bassi, in Radici, significato, retaggio dell'opera newtoniana, a cura di G. Tarozzi e M. Van Vloten, Bologna, Società italiana di Fisica, 1989, pp. 352–366;
  • Alberto Elena, “In lode della filosofessa di Bologna”. An Introduction to Laura Bassi, «Isis», 82 (1991), pp. 510–518;
  • Paula Findlen, Science as a Career in Enlightenment Italy. The Strategies of Laura Bassi, «Isis», 84, (1993), pp. 441–469;
  • Gabriella Berti Logan, The Desire to Contribute: An Eighteenth Italian Woman of Science, «American Historical Review», 99 (1994), pp. 785–812;
  • Beate Ceranski, Il carteggio tra Giovanni Bianchi e Laura Bassi, 1733-1745, «Nuncius», 9 (1994), pp. 207–231;
  • Marta Cavazza, Laura Bassi e il suo gabinetto di fisica sperimentale: realtà e mito, «Nuncius», 10 (1995), pp. 715–753;
  • Beate Ceranski, “Und Sie fürchet sich vor niemanden”. Über die Physikerin Laura Bassi (1711-1778), Frankfurt-New York, Campus Verlag, 1996;
  • Marta Cavazza, “Dottrici” e lettrici dell'Università di Bologna nel Settecento, in «Annali di storia delle università italiane», 1 (1997), pp. 109–125.
  • Marta Cavazza, Laura Bassi “maestra” di Spallanzani, in Il cerchio della vita. Materiali di ricerca del Centro studi Lazzaro Spallanzani di Scandiano sulla storia della scienza del Settecento, a cura di W. Bernardi e P. Manzini, Firenze, Olschki, 1999, pp. 185–202.
  • Marta Cavazza, Laura Bassi, in Un mondo di donne. Trecento ritratti celebri, a cura di Luise E. Pusch e Susanne Gretter, edizione italiana a cura di Maria Gregorio, Milano, Pratiche Editrice (Gruppo editoriale Il Saggiatore), 2003, p. 32.
  • Marta Cavazza, Les femmes à l'académie: le cas de Bologne, in Daniel-Odon Hurel, Gérard Laudin (eds.), Académies et societés savantes en Europe (1650-1800), Paris, Honoré Champion, 2000, pp. 61–75.
  • Marta Cavazza, Bologna 1732: The Birth of a Filosofessa in Ead. and Paola Bertucci (eds), Laura Bassi, Miscellanea 1732, Bologna science classics online, 2003, 1-15 (con allegata versione in italiano dell'introduzione).
  • Paula Findlen, The Scientist's Body: The Nature of a Woman Philosopher in Enlightenment Italy, in Lorraine Daston, Gianna Pomata (eds.), The Faces of Nature in Enlightenment Europe, Berlin, BWV – Berliner Wissenschafts Verlag, 2003, pp. 211–236.
  • Marta Cavazza, Una donna nella Repubblica degli scienziati: Laura Bassi e i suoi colleghi, in Raffaella Simili (ed.), Scienza a due voci, Firenze, Olschki, 2005, pp. 61–85.
  • Marta Cavazza, Between Modesty and Spectacle: Women and Science in Eighteenth-Century Italy, in Findlen, Paula, Catherine Sama and Wendy Roworth (eds), Gender and Culture in Italy in the Age of the Grand Tour, Stanford, University of Stanford Press, 2009, pp. 275–302.
  • Marta Cavazza, Laura Bassi and Giuseppe Veratti: an electric couple during the Enlightenment, «Contributions to Science», 5 (2009), n. 1, pp. 115–128 (Indice online del numero della rivista, con link all'abstract [1]).
  • Bartomeu Pou I Puigserver, Bassis. A Laura Caterina Bassi, (Edició, estudi preliminar, tradució y notes: Alexandre Font Jaume), Palma (Mallorca), Lleonard Montaner, 2009.
  • Paula Findlen, Tra uomini. Laura Bassi nell'Istituto delle scienze di Bologna (1732-1778)/ Always among men: Laura Bassi at the Bologna Academy of Sciences (1732-1778), in Laura Bassi. Emblema e primato nella scienza del Settecento/Laura Bassi. Emblem and primacy in Settecento science a cura di L. Cifarelli e R. Simili, Bologna, Editrice Compositori, 2012, pp. 71–88 e 189-206.
  • Marta Cavazza, Il laboratorio di casa Bassi Veratti/ The home laboratory of the couple Bassi and Veratti, in Laura Bassi. Emblema e primato nella scienza del Settecento/Laura Bassi. Emblem and primacy in Settecento science, a cura di L. Cifarelli e R. Simili, Bologna, Editrice Compositori, 2012, pp. 103–120; 217-223.
  • Marta Cavazza, Laura Bassi, in A. Clericuzio e S. Ricci, (direttori), Il contributo italiano alla storia del pensiero, Appendice VIII della Enciclopedia Italiana di Scienze, Lettere ed Arti, vol. IV, Scienze, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana, 2013, pp. 376–379.
  • Marta Cavazza, The Biographies of Laura Bassi, in Writing about Lives in Science:(Auto)Biography, Gender, and Genre, P. Govoni, Z.A. Franceschi, eds., V&Runipress GmbH, Goettingen, 2014, pp. 67-86.
  • Paula Findlen, La Maestra di Bologna. Laura Bassi, una donna del Settecento in cattedra, in Eredi di Laura Bassi. Docenti e ricercatrici in Italia tra età moderna e presente, a cura di Marta Cavazza, Paola Govoni e Tiziana Pironi, Angeli, Milano, 2014, pp. 63–96.
  • Marta Cavazza, Laura Bassi. Donne, genere e scienza nell’Italia del Settecento, Milano, Bibliografica, 2020.
  • Paola Govoni, Laura Bassi, in Icone di scienza. Autobiografie e ritratti di naturalisti bolognesi della prima età moderna, a cura di M. Beretta, Bologna, Bononia University Press, 2020, pp. 131-135.
  • Elena Muceni, Una ragazza in cattedra: la prolusione di Laura Bassi, «Rivista di storia della filosofia», 2, 2023, pp. 299-341.

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