Lauge Koch

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Lauge Koch

Lauge Koch (Kalundborg, 5 luglio 1892Copenaghen, 5 giugno 1964) è stato un geologo ed esploratore danese.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Fu a capo di 24 spedizioni governative danesi in Groenlandia,[1] nonché il personaggio principale della Controversia Lauge Koch, un conflitto nazionale ed internazionale. A partire dal dicembre 1935 sorse un aspro conflitto tra Koch ed undici dei più famosi geologi danesi del tempo, tra cui O. B. Bøggild, direttore del Museo Minerario e professore dell'Istituto geologico dell'Università di Copenaghen, e Victor Madsen, capo del GEUS.

La discussione prese il via da una revisione del libro di Lauge Koch Geologie von Grönland (1935) scritta da ‘gli undici’ e che accusava Koch di scarsa ed impropria pratica scientifica.[2][3] Negli anni 1921–1923 Lauge Koch condusse una spedizione in Groenlandia settentrionale nel bicentenario dello sbarco di Hans Egede in Groenlandia, con un viaggio in slitta lungo la costa settentrionale della Groenlandia, superando la Terra di Peary. Durante questo viaggio Koch scoprì una depressione che, secondo lui, era quella che Robert Edwin Peary nel 1892 aveva confuso con un canale. Le osservazioni di Koch dell'entroterra di Independence Bay portarono ad importanti modifiche cartografiche rispetto alla mappa del 1912 disegnata da Peter Freuchen.[4]

Nel 1938 Lauge Koch trovò nelle montagne ad ovest della Terra di Jameson, nei pressi di Scoresby Sund, lo scheletro di un enorme mammifero estinto simile alla testa di animale gigantesco con enormi denti trovata dal professore Selim Hassan nel 1935 nei pressi della piramide di Chefren. Lo scheletro scoperto da Koch fu esposto presso il museo di Copenaghen.[5]

Tra gli altri suoi contributi alla scienza, a metà degli anni 1930 Koch istituì una rete di stazioni da campo in Groenlandia centro-orientale. Si trattò di un'infrastruttura permanente che modificò la cultura e l'organizzazione dell'esplorazione artica danese.[6]

Il minerale kochite rinvenuto sul monte Hvide Ryg, Werner Bjerge, e l'ex contea groenlandese di Tunu presero il nome da Koch in onore delle sue esplorazioni nella zona.[7][8][9]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Koch divenne membro onorario della American Geographical Society nel 1924, e ne ottenne la medaglia Daly nel 1930.[10] Nel 1949 fu insignito della medaglia Mary Clark Thompson della accademia nazionale statunitense delle scienze.[11]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Lauge Koch (1892-1964), su Obituary, The Arctic Institute of North America. URL consultato il 5 gennaio 2008 (archiviato dall'url originale il 30 giugno 2012).
  2. ^ Christopher Jacob Ries, Roskilde University, The Lauge Koch Controversy: International Cooperation and intra-national onflict in Danish arctic research 1930-1940, su Ideologies and Controversies in 20th Century Scientific Exploration, Steno Institute, 2007. URL consultato il 5 gennaio 2008 (archiviato dall'url originale il 10 giugno 2007).
  3. ^ Michael Bravo, Sverker Sörlin, Narrating the Arctic: A Cultural History of Nordic Scientific, Science History Publications/USA, 2002, pp. Page 197, ISBN 0-88135-385-X.
  4. ^ The Bi-centennary (sic) Jubilee Expedition 1920-23 su eng.jubie
  5. ^ Harold T. Wilkins, Secret Cities of Old South America, Adventures Unlimited Press, 1998, pp. page 326, ISBN 0-932813-55-0.
  6. ^ Christopher J. Ries, Roskilde University, Denmark, Cartography, authority and credibility, su Field Study, fieldstudies.dk. URL consultato il 5 gennaio 2008 (archiviato dall'url originale il 19 luglio 2011).
  7. ^ Kochite Mineral Data
  8. ^ Kochite
  9. ^ Kochite from Mt Hvide Ryg (north slope), Werner Bjerge, Tunu (East Greenland) Province, Greenland
  10. ^ American Geographical Society Honorary Fellowships (PDF), su amergeog.org. URL consultato il 2 marzo 2009 (archiviato dall'url originale il 26 marzo 2009).
  11. ^ Mary Clark Thompson Medal, su nasonline.org, National Academy of Sciences. URL consultato il 15 febbraio 2011 (archiviato dall'url originale il 29 dicembre 2010).

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN74656799 · ISNI (EN0000 0000 4755 8854 · LCCN (ENn99051836 · GND (DE119146223 · BNF (FRcb12490885d (data) · J9U (ENHE987007293126205171 · WorldCat Identities (ENlccn-n99051836