Landhandel

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Il Landhandel (letteralmente "affare del paese") fu un conflitto politico interno al Canton Appenzello Esterno iniziato nel 1731 in cui si scontrarono diverse concezioni del ruolo dello Stato e delle autorità e presero corpo varie rivalità tra famiglie e tra comuni del cantone.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nell'Appenzello Esterno, conflitti sui dazi con San Gallo nel 1731 fecero riaffiorare i dissidi latenti che dalla firma del trattato di Rorschach del 1714 opponevano la fazione dei "moderati" (Linden), guidati dalla famiglia Zellweger di Trogen, a quella dei "duri" (Harten), capeggiati dai Wetter di Herisau.[1] La Landsgemeinde straordinaria del 20 novembre 1732, convocata in seguito a un'azione di forza, destituì i "moderati", che detenevano la maggioranza in governo, dalle loro cariche. Una guerra civile fu in seguito scongiurata solo per poco.[1]

Nel Landhandel si intrecciarono in una miscela esplosiva questioni di principio per una democrazia fondata sulla Landsgemeinde ― ad esempio l'obbligo di fornire informazioni da parte delle autorità e loro competenze, e il diritto di critica e di opposizione ― un latente disagio nei confronti del governo autoritario e rivalità tra famiglie e comuni.[1] Sul piano formale, la crisi si concluse nel 1735 con una procedura penale contro i "moderati", ma nell'ambito della politica interna ebbe ripercussioni fino al XIX secolo inoltrato.[1]

Il grave conflitto portò all'allontanamento dal governo di alcune personalità, a un rafforzamento della posizione dell'Hinterland e ad azioni punitive contro gli sconfitti.[2] Tuttavia, non venne modificato il carattere ambiguo del regime, oligarchico nonostante la presenza di alcuni elementi propri della democrazia.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e Dizionario storico della Svizzera.
  2. ^ a b Peter Witschi, Appenzello Esterno, Cap. 1.1, in Dizionario storico della Svizzera (DSS), traduzione di Valerio Ferloni, Accademia svizzera di scienze umane e sociali, 25 ottobre 2019. URL consultato il 16 novembre 2022.>

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]