Lamberto Fruttini

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Lamberto Fruttini
NascitaPerugia, 21 dicembre 1899
MorteAscò, Spagna, 25 luglio 1938
Cause della morteCaduto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
Regia Aeronautica
ArmaArtiglieria
CorpoAviazione Legionaria
SpecialitàBombardamento
Anni di servizio1917-1938
GradoCapitano a.a.r.n. in s.p.e.
GuerrePrima guerra mondiale
Guerra d'Etiopia
Guerra civile spagnola
BattaglieBattaglia dell'Ebro
Decorazionivedi qui
Studi militariRegia Accademia Aeronautica di Caserta
dati tratti da Combattenti Liberazione[1]
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Lamberto Fruttini (Perugia, 21 dicembre 1899Ascò, 25 luglio 1938) è stato un militare e aviatore italiano, decorato di Medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della guerra civile spagnola[2].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Perugia il 21 dicembre 1899.[3] Studente del terzo anno presso l'Istituto tecnico, lasciò la scuola per partecipare alla Grande Guerra, arruolandosi nel Regio Esercito in forza nel 6º Reggimento artiglieria da fortezza.[1] Passato al Deposito aviatori in Torino conseguì il brevetto di pilota nel giugno 1918, assegnato quindi alla 71ª Squadriglia caccia.[1] Nell'agosto 1919 prestò servizio in Albania con la 85ª Squadriglia.[1] Partecipò successivamente all'impresa di Fiume con Gabriele D'Annunzio e venne quindi congedato nel febbraio 1921.[1] Ripreso servizio attivo nel febbraio 1923 con il grado di sergente pilota passò quindi al 13º Stormo Bombardamento Terrestre.[1] Dopo aver frequentato il corso integrativo presso la Regia Accademia Aeronautica nel febbraio 1927 fu nominato sottotenente in s.p.e. nella Regia Aeronautica in servizio sempre nel 13º Stormo, venendo promosso tenente alcuni mesi dopo.[1] Nel settembre 1933 fu trasferito all’aviazione della Tripolitania e, con la promozione a capitano, fu mobilitato per le operazioni in Africa Orientale Italiana (1935-1936) legate alla guerra d'Etiopia.[1] Rientrato in Italia, il 30 settembre 1937 fu assegnato all'Aviazione Legionaria e mandato a combattere nella guerra di Spagna.[1] Dopo aver compiuto circa cento missioni di guerra, nel corso di una missione di bombardamento durante la battaglia dell'Ebro volava a bordo di un bombardiere Fiat B.R.20 Cicogna che fu colpito da una granata antiaerea da 75 mm.[1] La granata esplose all'interno dell'aereo, uccidendo il sergente maggiore Cerruti, e provocando un grosso squarcio nel velivolo e perdite dai serbatoi di carburante. Portatosi al posto di pilotaggio di sinistra, e constatato che i comandi rispondevano abbastanza bene, ordinò al resto dell'equipaggio di lanciarsi con il paracadute per cercare di riportare il velivolo alla base in sicurezza. Giunti sulla verticale di Pobla de Masaluca i membri dell'equipaggio si lanciarono tranne il maresciallo Arnaldo Moro che rimase con lui.[1] Colpito da una nuova raffica di mitragliatrice l'aereo precipitò al suolo causando la morte dei due aviatori.[1] Entrambi vennero decorati con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2][4]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Volontario in missione di guerra per l’affermazione degli ideali fascisti, comandante di squadriglia da bombardamento dell’aviazione legionaria, era costante esempio di ardimento e perizia, conducendo a termine le sue rischiose missioni, anche con l’aereo colpito dal fuoco nemico. Nell’azione di martellamento dei ponti sull’Ebro, abbassatosi a poche centinaia di metri per essere più preciso nel tiro, aveva l’apparecchio colpito in pieno da una granata che uccideva il motorista e devastava l’apparecchio, compromettendone gravemente la stabilità. Ordinato ai camerati di lanciarsi successivamente col paracadute rimaneva al suo posto di comando. Nel generoso tentativo di riportare l’apparecchio entro le linee nazionali, immolava gloriosamente la sua balda giovinezza per la grandezza della Patria Fascista. Cielo di Spagna, dicembre 1937-25 luglio 1938.[5]»
— Regio Decreto 8 dicembre 1938.[3]
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Ufficiale superiore, volontario in missione di guerra per l'affermazione degli ideali fascisti, partecipava a numerose azioni offensive sui centri di resistenza nemica malgrado la violenta reazione contraerea e gli attacchi della caccia avversaria, dimostrando in ogni circostanza perizia e belle doti di coraggioso combattente. Cielo di Spagna, novembre 1937-febbraio 1938

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]


Fonti[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Ruggero Bonomi, Viva la Muerte. Diario dell'"Aviacion del El Tercio", Roma, Ufficio Editoriale Aeronautico, 1941.
  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare, Le medaglie d'oro al valor militare Volume primo (1924-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 326.
  • Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, Testi delle motivazioni di concessione delle Medaglie d'Oro al Valor Militare, Roma, Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare, 1969.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]