La talpa (film 2011)
(EN)
«Trust no one. Suspect everyone.» |
(IT)
«Non fidarti di nessuno. Sospetta chiunque.» |
(Tagline del film) |
La talpa (Tinker Tailor Soldier Spy)[1] è un film del 2011 diretto da Tomas Alfredson. Pellicola di spionaggio con sceneggiatura scritta da Bridget O'Connor e Peter Straughan, basata sull'omonimo romanzo del 1974 di John le Carré.[2][3]
Il film è interpretato da Gary Oldman, nei panni del protagonista George Smiley, affiancato da Colin Firth, Tom Hardy, Mark Strong, Ciarán Hinds e Benedict Cumberbatch. Ambientata nella Londra dei primi anni settanta, la storia segue le indagini per trovare un agente doppiogiochista sovietico tra i vertici dei servizi segreti britannici.[2]
Realizzato dalla Working Title Films e finanziato dalla società di produzione francese StudioCanal, il film è stato presentato in concorso alla 68ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, dove è stato accolto molto positivamente dalla critica e dal pubblico, ed ha anche ricevuto una standing ovation.[4][5]
Il film è stato un successo sia di critica sia al botteghino.[6][7][8] Ai Premi Oscar 2012, il film ha ricevuto tre candidature: migliore sceneggiatura non originale, migliore colonna sonora, e Gary Oldman ha ricevuto la sua prima candidatura come miglior attore.[9]
Trama[modifica | modifica wikitesto]
Ottobre 1973. Controllo, il capo del servizi segreti britannici (denominati "Circus"), invia l'agente Jim Prideaux a Budapest, nell'Ungheria comunista, per incontrare un generale ungherese che aveva promesso di vendere informazioni importanti al fine di salvaguardare il Circus. Tuttavia, Prideaux viene ferito e catturato dagli agenti sovietici. Al fallimento della missione segue un incidente internazionale e sia Controllo che il suo braccio destro George Smiley sono costretti al pensionamento anticipato. Controllo, ormai anziano e già malato, muore poco dopo in una clinica.
Percy Alleline diventa il nuovo capo del Circus, Bill Haydon è nominato suo vice, inoltre rimangono al vertice dei servizi segreti anche Roy Bland e Toby Esterhase. Negli ultimi tempi tutti e quattro hanno avuto successo nell'ottenere materiale segreto dell'intelligence sovietica, ritenuto di eccezionale importanza, grazie ad un progetto da loro denominato "Operazione Strega". Prima del loro licenziamento, invece, sia Controllo che Smiley avevano diffidato delle informazioni di questo progetto. Il "materiale dell'operazione strega" viene condiviso con gli americani, a patto che gli alti funzionari del Circus possano avere accesso a tutte le informazioni dell'intelligence statunitense.
Dopo qualche tempo Smiley viene richiamato ufficiosamente da Oliver Lacon, sottosegretario del dicastero del tesoro, che gli chiede di indagare sulle affermazioni dell'agente Ricki Tarr, il quale in una telefonata gli ha riferito di avere prove della presenza di una talpa, ossia un agente doppiogiochista al soldo dei sovietici, infiltrata proprio ai vertici del "Circus", confermando così un sospetto che lo stesso Controllo aveva avuto tempo prima, quando era ancora a capo del servizio.
Smiley accetta di indagare e ottiene da Lacon il permesso di potersi avvalere di alcuni fidati collaboratori, tra cui Peter Guillam (giovane agente ancora in servizio al Circus) e Mendel (un anziano ex agente, esperto in compiti di sorveglianza, copertura e protezione). Poiché la sua indagine deve svolgersi in assoluto segreto, al di fuori e all'insaputa del Circus, Smiley, sotto falso nome, prende in affitto un piccolo e anonimo appartamento nella periferia di Londra, da utilizzare come base operativa.
L'indagine inizia con l'interrogatorio degli agenti che hanno lasciato il Circus nel periodo in cui anche Controllo e Smiley stesso erano stati licenziati. Una di questi è Connie Sachs, costretta anch'ella alle dimissioni da Alleline dopo aver sostenuto che Alexei Polyakov, un addetto culturale sovietico a Londra, era uno degli agenti di Karla, il capo del KGB, che controllava e collaborava con una possibile talpa presente nel Circus.

Dopo aver interrogato Connie, Smiley torna a casa e vi trova nascosto proprio l'agente Ricki Tarr che, braccato sia dai sovietici che dai vertici del Circus, gli racconta che era stato inviato a Istanbul per indagare su un funzionario sovietico di nome Boris. Tarr aveva capito che era un agente segreto e che non si poteva corrompere; invece la moglie Irina, anch'ella al soldo dei servizi segreti sovietici, sembrava avere informazioni interessanti. Così Tarr era rimasto ad Istanbul e aveva intrapreso una relazione con la donna sia per amore che per guadagnarne la fiducia. Irina, però, sapeva che l'uomo era uno degli agenti del Circus, e gli aveva proposto di negoziare le sue informazioni legate all'esistenza di una talpa, posta al vertice del Circus e in contatto col KGB, a patto che potesse ottenere una nuova vita in Occidente.
La spia aveva quindi inviato la richiesta di Irina alla stazione di Londra, ma la risposta - stranamente concisa - arrivò solo diverse ore dopo. Tarr, capendo che il suo messaggio era stato probabilmente intercettato dalla talpa, cercò invano di salvare la donna venendo a sapere soltanto che era stata rapita e imbarcata su una nave per Odessa; accusato di aver rivelato informazioni ai russi e di aver disertato dopo aver ucciso l'agente britannico, decise di nascondersi. Proprio l'estrema tempestività e la sicurezza dimostrata dai russi nella loro azione, seguita alla richiesta di Tarr a Londra, dimostrava dunque che al Circus c'era una talpa.
Smiley chiede a Peter Guillam, agente del Circus e suo stretto collaboratore durante le indagini, di rubare dagli archivi del Circus alcuni documenti fra i quali i registri dei contatti riguardanti la notte in cui Tarr aveva inviato il suo messaggio. Guillam porta i documenti a Smiley che trova la pagina di quella notte tagliata, il che suggerisce che la versione dei fatti raccontata da Tarr sia vera.
Dopo aver esaminato i registri, Smiley si reca ad incontrare un altro tra gli agenti licenziati per interrogarlo, come aveva fatto con Connie Sachs: Jerry Westerby, agente di turno nella notte in cui Jim Prideaux era stato ferito a Budapest. L'ex agente rivela a Smiley che quella notte, seguendo il protocollo di emergenza, aveva chiamato a casa lo stesso Smiley per chiedergli le istruzioni da seguire per risolvere quella difficile situazione, ma era assente e quindi rispose Ann, la moglie.
Fra i documenti sottratti da Guillam al Circus, Smiley scopre fra l'altro un'incongruenza: tutti credevano infatti che Jim Prideaux fosse rimasto ucciso durante la fallita missione in Ungheria, mentre dai documenti contabili esaminati risulta che il Circus ha corrisposto dei compensi a Jim Prideaux anche dopo tale missione, il che suggerisce che l'agente non sia morto. In realtà Jim Prideaux era stato imprigionato e successivamente liberato dai russi, ma poi licenziato dal servizio e costretto a diventare insegnante in una scuola di periferia. Smiley così lo rintraccia e l'uomo gli rivela che lo scopo specifico della sua missione in Ungheria era quello di ottenere il nome della talpa da un generale ungherese pronto a disertare. Controllo aveva dato dei nomi in codice ai possibili sospettati: Calderaio (Percy Alleline), Sarto (Bill Haydon), Soldato (Roy Bland), Povero (Toby Esterhase) e Mendicante (George Smiley)[1]. Prideaux gli racconta i particolari del suo interrogatorio e anche di aver visto una prigioniera bionda uccisa davanti ai suoi occhi (si tratta di Irina). Tuttavia ciò che lo aveva sorpreso durante gli interrogatori era che i sovietici già sapevano dell'inchiesta di Controllo sulla talpa: gli interrogatori in realtà erano mirati solo a scoprire fino a che punto tale indagine era progredita.
Smiley capisce che Percy Alleline, Bill Haydon, Roy Bland e Toby Esterhase si riuniscono regolarmente per incontrare Polyakov in una casa londinese sicura e sconosciuta, sottratta anche ai controlli di spesa del governo, al fine di ottenere il materiale dell'Operazione Strega, svelando quindi che Polyakov era il messaggero tra il Circus e la fonte segreta denominata "Strega". Ad ogni incontro i quattro funzionari, a turno, danno a Polyakov del materiale d'intelligence di bassa qualità, per aiutarlo a mantenere la sua copertura con i sovietici, ma uno di questi uomini, la talpa, gli cede invece informazioni fondamentali che in tal modo garantiscono ai sovietici accesso al materiale condiviso dai servizi americani. Dunque Smiley stringe ormai il cerchio delle sue indagini, poiché la talpa non può che essere uno dei quattro che hanno accesso alla casa: Calderaio, Sarto, Soldato o Povero.
Durante un incontro riservato, Smiley riferisce al ministro e al sottosegretario Lacon il risultato delle sue indagini, dalle quali emerge anche l'enormità del danno provocato dalla talpa. Smiley ottiene così dai due esponenti del governo di avere carta bianca per procedere con l'operazione che dovrà mettere in trappola la talpa.
Smiley procede mettendo alle strette quello che appare come l'anello debole nel gruppo dei quattro sospettati: Toby Esterhase. Con la minaccia di estradarlo in Austria, dove era rimasto un criminale ricercato, Smiley ottiene l'indirizzo della casa e quindi allestisce una trappola per la talpa: Tarr è inviato nella sede di Parigi e da lì annuncia alla sede di Londra di conoscere il nome dalla talpa, che si accorge del messaggio di Tarr e dà appuntamento a Polyakov nella casa, per concertare l'omicidio di Tarr per mano dei sovietici. Smiley, già appostato all'interno della casa, alla fine bracca la talpa: è Bill Haydon.
Una volta rinchiuso a Sarratt, il centro per gli interrogatori del Circus, Haydon rivela di aver sedotto la moglie di Smiley su ordine di Karla, per compromettere l'imparzialità di Smiley e dirottare su altri gli eventuali sospetti che questi avrebbe potuto avanzare nei suoi confronti. Haydon gli rivela inoltre che Prideaux gli aveva confidato i sospetti di Controllo prima di partire per l'Ungheria, vista la loro stretta amicizia e lui aveva provveduto a riferirli ai sovietici.
Mentre il Circus progetta lo scambio di Haydon coi sovietici, Prideaux, ormai certo di esser stato tradito dall'amico, lo uccide freddandolo con un fucile di precisione. Alla fine della missione, nominato direttore temporaneo del Circus al posto di Alleline, Smiley avrà l'arduo compito di ricostruire dall'interno il servizio segreto.
Produzione[modifica | modifica wikitesto]
Il romanzo di John le Carré era già stato adattato per il piccolo schermo nel 1979, nella miniserie televisiva La talpa diretta da John Irvin ed interpretata da Alec Guinness.[10] Fu lo sceneggiatore Peter Morgan a suggerire alla Working Title Films di realizzare un potenziale adattamento cinematografico del libro La talpa.[10]
Tim Bevan, co-presidente della società, subito entusiasta, riferì di aver contattato personalmente Morgan affinché trascrivesse la sceneggiatura.[10] In realtà lo stesso Bevan ammise che alcuni anni prima, dopo aver visionato il film tedesco Le vite degli altri, aveva pensato di finanziare un thriller inglese sul tema dello spionaggio, un film che esteriormente fosse un «vero giallo» ma che possedesse anche «degli spunti drammatici».[11] Bevan inoltre riferì: «A vent'anni dalla caduta del Muro di Berlino, ci troviamo in un mondo molto differente e ho pensato che realizzare un film sulla guerra fredda con il beneficio della distanza poteva rivelarsi un'idea interessante. [...] Ho pensato: perché non realizzare un thriller in lingua inglese sull'argomento? [...] Appena Morgan menzionò il libro, lo ricordai benissimo come uno dei capolavori fra i romanzi di le Carré e una pietra miliare sulla guerra fredda».[10]
Bevan iniziò a lavorare alla preparazione del lungometraggio con il collega e co-presidente della Working Title, Eric Fellner e la produttrice Robyn Slovo, che aveva già collaborato tempo prima con la società.[10] Subito dopo, le Carré accettò la proposta della Working Title di adattare il suo romanzo, diventando inoltre produttore esecutivo del film, ma insistendo affinché gli autori non ne rimanessero troppo fedeli.[10] Tim Bevan affermò che nel film era stato realizzato un vero e proprio «numero di equilibrismo» in quanto, a suo parere, né era stata esplicata la trama con troppa semplicità, senza quindi sminuirne la complessità, né la storia era stata affrontata in maniera eccessivamente complessa, in modo tale da non tenere il pubblico a troppa distanza.[10] Confermò inoltre di aver tentato di creare, con l'aiuto degli altri produttori e del regista, un film sia intelligente che redditizio: sapendo infatti che molte persone ultraquarantenni, soprattutto inglesi, avevano letto il libro o comunque conoscevano la serie tv, immaginava che, per questa ragione, esistesse già un pubblico di base numeroso che avrebbe potuto vedere il film.[12]
Il budget del film si aggirò attorno ai 21 milioni di dollari, grazie al sostegno finanziario della casa di produzione francese StudioCanal.[13] Tutti i produttori esecutivi del film, oltre a Morgan e Le Carré, sono stati: Douglas Urbanski, tra l'altro manager di Gary Oldman; Debra Hayward, collaboratrice di Bevan e Fellner alla Working Title Films; Oliver Courson, manager della StudioCanal; Liza Chasin, presidente della filiale americana della Working Title Films; e Ron Halpern, manager della StudioCanal.[14]
Sceneggiatura[modifica | modifica wikitesto]
(EN)
«When the author is so free with his own material, it makes it much easier to adapt. But we tried to stay as faithful to the book as we could within a 120-page script. Most of the original material in this film came from Bridget. She was a very original and imaginative writer, whereas I'm much more the editor, the shaper.» |
(IT)
«Quando l'autore è così libero verso il proprio materiale, lo si rende molto più facile da adattare. Noi abbiamo cercato di rimanere sempre fedeli al libro, al massimo delle nostre capacità all'interno di una sceneggiatura di 120 pagine. La maggior parte del materiale originale di questo film proviene da Bridget. Lei è stata molto originale e fantasiosa come scrittrice, mentre io ero di più l'annotatore, il modellatore.» |
(Peter Straughan su Variety[15]) |
L'adattamento cinematografico era stato inizialmente avviato da Peter Morgan dopo aver scritto una bozza della sceneggiatura, offerta alla Working Title Films. Morgan abbandonò successivamente il film come sceneggiatore per motivi personali, rimanendo però in veste di produttore esecutivo.[16] A seguito della partenza di Morgan, la Working Title ingaggiò Peter Straughan e sua moglie Bridget O'Connor per scrivere una nuova sceneggiatura per il film.[17]
Straughan ammise che sia lui che la O'Connor erano nervosi prima di iniziare l'adattamento del romanzo, soprattutto perché la serie TV era diventata un'icona televisiva degli anni settanta. Solo quando Le Carré aveva dato loro la sua benedizione i due erano riusciti a calmarsi definitivamente.[18] Straughan affermò inoltre di aver letto il libro più volte, di aver poi elaborato un grafico con la struttura di base del film e solo successivamente di aver trascritto diverse bozze della sceneggiatura.[17] La coppia si incontrò molto spesso con John le Carré durante le iniziali fasi di stesura per discutere sul romanzo, e per ascoltare i suoi ricordi sui servizi segreti britannici.[17] Fu uno dei ricordi di Le Carré ad aver ispirato la scena della festa di Natale, che invece non era presente nel libro: «John ci ha raccontato di una festa alquanto particolare che era sfuggita di mano agli invitati — ha spiegato Straughan — Gli agenti segreti infatti gettavano bottiglie fuori dalla finestra, e la polizia continuava a richiamarli».[17] Straughan dichiarò che Le Carré molto spesso, durante i loro incontri, li aveva incoraggiati a «fare il film del film e non il film tratto dal libro» in modo che l'opera fosse di loro proprietà intellettuale e non troppo attaccata alle vicende del romanzo.[18]
Il produttore Bevan rivelò che i due sceneggiatori avevano lavorato a stretto contatto anche con Alfredson per circa un anno in totale.[10] Nei progetti di Straughan, della O'Connor e di Alfredson la sceneggiatura doveva mantenere la complessità del libro, trattando anche i rapporti dei diversi personaggi, basandosi sulle questioni di amicizia, tradimenti e fedeltà già immaginate da Le Carré.[10] Straughan ammise che sia lui che la O'Connor si erano interessati maggiormente delle preoccupazioni sociali principali del romanzo, in particolare del costo umano della guerra fredda che costituì, secondo loro, il cuore emotivo del labirinto del romanzo.[18] Non solo, i due sceneggiatori vollero anche approfondire l'aspetto dell'omosessualità nel loro adattamento: negli anni '70 in Gran Bretagna non veniva ammessa e spesso c'erano degli agenti segreti che non potevano dichiararsi pubblicamente perché altrimenti avrebbero potuto subire ricatti.[10]
Il film fu dedicato a Bridget O'Connor, deceduta di cancro a 49 anni nel settembre 2010, durante la fase di produzione.[19] Bridget O'Connor e Peter Straughan per la loro sceneggiatura vinsero, tra l'altro, il BAFTA alla migliore sceneggiatura non originale e il San Francisco Film Critics Circle Award alla migliore sceneggiatura non originale e furono candidati all'Oscar alla migliore sceneggiatura non originale.[20] Alla cerimonia di premiazione dei Premi BAFTA 2012 Straughan sul palco, scherzando, riferendosi alla moglie le dedicò il premio: «Lei aveva scritto tutti i pezzi migliori, mentre io invece preparavo il caffè [...] Era molto viscerale, aveva un senso dell'umorismo nero come la pece!»[17]
Regia[modifica | modifica wikitesto]

Inizialmente Park Chan-wook fu considerato come regista del film ma alla fine decise di rifiutare.[21] Intervistato, riferì successivamente: «Non ero sicuro della mia capacità di adattare il film senza danneggiare l'originale romanzo e mi sono preoccupato di come soddisfare sia le persone che avevano letto il libro sia chi non l'aveva fatto» ha anche affermato: «Ho davvero apprezzato il film e l'ho visto due volte al cinema. Ma proprio perché sapevo che mi sarebbe piaciuto così tanto, ho deciso di non dirigerlo».[21]
Mentre la produzione continuava a cercare un regista per il film, Tim Bevan dichiarò di aver ricevuto una telefonata privata da Tomas Alfredson.[10] Il cineasta svedese aveva infatti saputo che la Working Title Films avrebbe realizzato "La talpa", e interessato si era messo in contatto con loro.[10] Bevan ricordò: «Mi aspettavo che si presentasse alla soglia un giovane svedese alla moda. Invece entrò un uomo altissimo, più o meno della mia età, ed era piuttosto taciturno».[10] Inoltre John le Carré, dopo essere venuto a sapere che Alfredson aveva fatto domanda alla produzione, avendo visto e apprezzato il suo precedente film Lasciami entrare, spinse per scegliere lui.[10] Il regista svedese Tomas Alfredson fu confermato a dirigere la pellicola il 9 luglio 2009. La talpa è stato il suo primo film in lingua inglese.
Alfredson, intervistato sulla direzione della pellicola, rivelò: «Bisognava darsi da fare... La prima volta che abbiamo riunito gli attori nella sala conferenze, c'era molta concentrazione sul set. Dopo però mi sono rimboccato le maniche e mi sono messo al lavoro. Tuttavia è stato un lusso poter avere così tanti attori di talento che lavoravano insieme per raggiungere lo stesso obiettivo».[22] Il regista rivelò inoltre: «Non sono un gran lettore di romanzi di spionaggio. Sono altre le qualità del libro che mi hanno attratto: per esempio i rapporti tra i vari personaggi. [...] Credo che ormai la guerra fredda sia lontana. Il romanzo sembra scritto durante la guerra fredda, la serie TV è stata girata alla fine della guerra fredda... e ora una distanza storica ci separa da quell'epoca. Abbiamo lo stesso periodo visto da tre prospettive diverse. Io ho cercato di immaginarlo da questa terza prospettiva».[22]
Tomas Alfredson affermò di essere stato, prima dell'inizio delle riprese, molto nervoso soprattutto a causa del cast, che a suo parere era composto da alcuni tra i migliori attori inglesi.[23] Ha anche confermato di non essersi ispirato a nessuna spy-story del passato, anzi semmai l'ispirazione era arrivata osservando alcuni dipinti e captando l'atmosfera di alcuni brani musicali.[23] Dichiarò anche di aver pianificato con cura il suo lavoro prima delle riprese, e di aver scelto inquadrature e riprese sempre lontane con lenti molto forti, in modo tale che la macchina da presa sembrasse un voyeur, come una terza persona che spiasse i protagonisti. A suo dire, in questo modo si sarebbe dilatata la tensione di quello che succedeva nel film.[23]
Per la sua regia nel film, Tomas Alfredson vinse diversi premi come il BAFTA al miglior film britannico, l'International Online Film Critics' Poll al miglior regista, il Premio FIPRESCI al festival di Stoccolma. È stato inoltre candidato a diversi altri premi: al BAFTA al miglior regista, al Satellite Award per il miglior regista, al British Independent Film Award al miglior regista, al Georgia Film Critics Association Award alla miglior regia, all' Empire Awards per il miglior regista e, al Festival di Venezia, il film era candidato al Leone d'oro al miglior film.[24][25]
Casting[modifica | modifica wikitesto]
Il casting fu affidato a Jina Jay, già nota per aver diretto il casting di Harry Potter e il prigioniero di Azkaban.[26] Jay rivelò: «In questo film ogni attore ha bisogno di mantenere la propria parte all'interno di un complesso e mutevole cerchio di relazioni. Così è stato chiaro sin dall'inizio che la sfida fosse come inserire quei "pezzi" di quell'insieme complesso in un modo che fosse bilanciato» e inoltre ha detto «lavorare su "La talpa" con Tomas e Robyn è stato una vera gioia, e io mi sono sentita sempre fortunata».[27] Slovo disse che il casting iniziò durante la 3ª stesura della sceneggiatura.[10]
Per lanciare il film, Jay in primo luogo esplorò assieme ad Alfredson e alla produttrice Robyn Slovo i singoli personaggi e i loro specifici sentimenti, per poi scrivere un elenco di suggerimenti accompagnati, dice, da: «discussioni sulle mie idee preferite per il ruolo».[28] Gary Oldman fu scelto per interpretare il ruolo del protagonista, George Smiley.[29] La produttrice Robyn Slovo affermò che la scelta di Oldman era stata tutto merito di Jina Jay.[12] Non solo, inizialmente, per il ruolo del protagonista "Smiley", i produttori e il regista stavano prendendo in considerazione attori di almeno una decina di anni più vecchi di lui.[12]
David Thewlis e Ralph Fiennes furono considerati per dei ruoli non specificati, ma alla fine non entrarono nel cast.[30] Successivamente si sono uniti invece Colin Firth e Mark Strong.[31][32] Michael Fassbender fu in trattative per il ruolo di Ricki Tarr, ma il programma delle riprese andava in conflitto con il suo lavoro in X-Men - L'inizio, così i produttori decisero di affidare la parte a Tom Hardy.[33] Jared Harris era stato scelto per far parte del cast, ma dovette abbandonare il progetto, a causa di conflitti di programmazione con Sherlock Holmes - Gioco di ombre, venendo sostituito quindi da Toby Jones.[34]
Jina Jay, per il suo contributo al film, ha vinto l'Online Film & Television Association Award al miglior casting.[35]
Interpreti[modifica | modifica wikitesto]
Considerato uno dei «migliori cast di tutti i tempi»[36], il cast de La talpa è composto, secondo il parere alcuni critici cinematografici, dal gotha del cinema britannico.[37] Il regista Tomas Alfredson si è detto entusiasta dei talentuosi attori scelti, rivelando che «con un cast come questo chiunque avrebbe lavorato bene, a Hollywood o altrove»:[37]





- Gary Oldman è George Smiley[38], ex funzionario del MI6 è costretto al pensionamento anticipato a seguito del fallimento della missione a Budapest, dove l'agente Jim Prideaux è stato ferito. Smiley è un personaggio dotato di un'intelligenza, e una memoria, quasi fuori dal comune, abbinato a una capacità di concentrazione che gli permetteranno di essere considerato sia dai colleghi che dai nemici come una persona degna della massima considerazione e attenzione. Viene incaricato dal sottosegretario Oliver Lacon di scovare una "talpa", una spia sovietica che si annida tra i più alti membri dei servizi segreti britannici. Oldman, spesso interprete di personaggi emotivamente e fisicamente instabili, intervistato ha riferito: «Un attore è alla mercé dell'industria e deve aspettare che gli vengano offerti ruoli interessanti. Christopher Nolan mi ha affidato il personaggio del commissario Gordon e ciò ha permesso di mostrare un lato inedito di me. Tomas ha fatto lo stesso. Per costruire questo personaggio non ho dovuto faticare molto perché avevo a disposizione il libro di John le Carré e la sceneggiatura in cui erano contenute tutte le intenzioni e i sentimenti dei personaggio».[37] Ha inoltre affermato: «Mi è stato offerto un ruolo fantastico. Poi c'era Tomas Alfredson... mi piace scegliere le persone giuste! È fantastico... nel caso di questo film, ha stupito tutti! È il suo secondo film ed è molto coraggioso. Inoltre, è nella sua seconda lingua: credo abbia fatto qualcosa di molto speciale. Ho accettato la parte perché volevo lavorare con Tomas. Poi c'è un cast... sensazionale»[39], e sul suo personaggio ha detto: «C'è della crudeltà in Smiley. È presente anche nel libro... è un lato del carattere di Smiley che Alec Guinness non ha messo in evidenza. Probabilmente la sua è stata una scelta ponderata: il suo Smiley è più simpatico di quello che interpreto io. Il personaggio di Smiley va affrontato come un ruolo classico: l'interpretazione di Guinness è molto famosa e anche molto amata. Quando interpretano Amleto gli attori fanno i conti con i fantasmi di Gielgud, Burton e altri che lo hanno interpretato precedentemente, ma bisogna evitare i confronti e dare un'interpretazione personale. Io spero di esserci riuscito!».[39] Gary Oldman ha anche dichiarato di aver basato la sua interpretazione soprattutto su un dialogo del romanzo in cui viene detto che Smiley somiglia ad un rettile, in quanto sembra abbassare la sua temperatura fino a che non diventi la stessa della sala in cui si trova.[30]
- Colin Firth è Bill Haydon:[38], ossia uno tra gli alti dirigenti dei servizi segreti inglesi, ed uno dei possibili sospettati secondo Controllo. È il capo della stazione di Londra. Al termine delle indagini, si scopre che proprio Haydon è l'agente doppiogiochista, reclutato da Karla, capo dei servizi segreti sovietici. È legato da un profondo vincolo di amicizia a Jim Prideaux. Colin Firth intervistato ha elogiato il regista: «È una persona molto affascinante. Non sempre i grandi registi lo sono ma se lo sono è meglio. [...] Tomas è molto chiaro: parla l'inglese meglio di molti inglesi. Con la sua presenza riusciva ad agevolare le cose»[40], e definendo la sceneggiatura: «Fantastica! Sono stato colpito dal coraggio, dall'immaginazione e dalla raffinatezza che ci sono voluti per far tacere il film fino a quel punto. L'elemento chiave è il silenzio. Ci si può far intimorire da una lingua così ricca... e cercare di copiarla il più possibile nella sceneggiatura. Inoltre nel libro ci sono molte informazioni e indizi che sono rivelati nei dialoghi. Nel film sono riportati, ma con grande parsimonia. L'elemento chiave dell'adattamento è il silenzio: il silenzio rende il film più efficace. Va reso merito a Peter Straughan e Bridget O'Connor di aver scelto questo approccio e di averlo portato avanti con coraggio, senza mai arrendersi a un senso di fretta e urgenza. Il film ha il suo ritmo: per questo emana fiducia».[40] Per prepararsi per il ruolo di Bill Haydon, Colin Firth ha rivelato di aver visionato più volte i filmati di una conferenza stampa del 1955 alla quale aveva partecipato Kim Philby, a cui il suo personaggio è chiaramente ispirato.[30]
- Tom Hardy è Ricki Tarr:[38], uno degli agenti del MI6. Mandato in missione ad Istanbul, scopre da un disertore sovietico, l'agente del KGB Irina, dell'esistenza della "talpa". È uno dei collaboratori di Smiley durante la sua indagine. Hardy ha rivelato, durante un'intervista che: «L'alchimia sul set era fantastica. L'intera esperienza è stata importante. Lo si capisce anche dal riscontro della stampa e da quello del festival di Venezia. Questo film funziona alla perfezione grazie a qualità e appeal. Non c'è una sola cosa che non lo riguardi che non sia eccezionale. Su molti dei set dove ho lavorato c'era qualcosa che non funzionava, mentre sul set de "La talpa" tutto è sempre filato liscio».[41] Ha inoltre elogiato la sceneggiatura: «La sceneggiatura è molto bella, ben scritta e ha forza. Queste sono qualità rare. Ha carattere, a tratti è divertente, ti tiene sulla corda e la suspense è presente in ogni pagina. Ha un ritmo incalzante ed è avvincente: è un libro ben costruito. La cosa non dovrebbe sorprendermi... visto che il gotha del cinema inglese ha aderito al progetto: nomi come Toby Jones, John Hurt, Colin Firth, Stephen Graham, Benedict Cumberbatch e ovviamente Gary Oldman che è il protagonista. È merito anche della bravura dei produttori, degli sceneggiatori e del regista».[41]
- Benedict Cumberbatch è Peter Guillam:[38], uno degli agenti del MI6. Capo di Ricki Tarr, è uno dei più stretti collaboratori di George Smiley durante la sua indagine. Cumberbatch si è detto entusiasta di aver partecipato al film: «Sono felice che mi venga richiesto di partecipare a film importanti. Questo è un ruolo che ogni attore sarebbe felice di ricoprire perché è tutto giocato sulle sfumature, è una parte molto impegnativa. Devo dire che in questa fase della mia carriera mi sto divertendo moltissimo e sono molto felice».[37] Benedict Cumberbatch ha inoltre descritto il suo ruolo come un fondamentale esercizio di recitazione, dichiarando che da sempre avrebbe voluto interpretare una spia.[30] Ha inoltre rivelato di aver sempre sognato di far parte del cast di un film adattato dai romanzi di John le Carré e, più in generale, di aver sempre desiderato d'interpretare una spia perché «non è mai quello che sembra!».[42]
- John Hurt è Controllo:[38], ex capo dei servizi segreti, credeva che all'interno del MI6 si nascondesse un agente doppiogiochista. Per questo motivo invia in missione Jim Prideaux a Budapest. La missione fallisce e Controllo assieme a Smiley è costretto a dimettersi. Muore poco dopo di vecchiaia. John Hurt in un'intervista ha dichiarato: «Ricordo bene la tensione e l'atmosfera politica dell'epoca, le nevrosi. John Le Carré è riuscito a catturare l'essenza di quegli anni nei suoi libri e La talpa è il suo capolavoro perciò sono onorato di aver potuto partecipare al film».[37] Ha inoltre lodato la scenografia: «La scenografia è assolutamente fantastica. Evoca immediatamente i luoghi dello spionaggio. Te li descrive!».[43] Ha elogiato anche la sceneggiatura e l'interpretazione di Gary Oldman, ha inoltre confermato che è stata una «gioia completa dall'inizio alla fine» partecipare alla produzione del film. Secondo lui, la pellicola ha portato alla luce il «naturale e meraviglioso regista» Tomas Alfredson.[44] Sul film in generale ha detto: «È stato un insieme completo che ha funzionato egregiamente. Penso che sia un film eccezionale!»
- Mark Strong è Jim Prideaux:[38], agente dell'MI6, viene mandato da Controllo a Budapest per incontrare un generale ungherese che ha il nome della "talpa" che da anni si annida al vertice dei servizi segreti, minando i rapporti internazionali durante la guerra fredda. Durante la missione viene ferito, imprigionato e interrogato dagli agenti di Karla. Sopravvissuto, viene rimandato a Londra e licenziato. Verrà interrogato da George Smiley durante la sua indagine. È legato da un profondo vincolo di amicizia a Bill Haydon. Strong, intervistato, ha rivelato che, secondo lui, molti aspetti del suo personaggio erano già contenuti nel libro di John le Carré, che lui aveva letto in adolescenza, e non ha dovuto fare altro che seguire le indicazioni del romanzo per interpretare Jim Prideaux.[37][45] Ha inoltre lodato il cast, gli sceneggiatori e il regista Alfredson.[45] Ha anche rivelato che i costumi e il parrucchino che ha indossato durante il film, hanno dato un tocco di simpatia e vulnerabilità al suo personaggio.[45]
- Toby Jones è Percy Alleline:[38], nuovo capo dei servizi segreti è succeduto a Controllo dopo il fallimento della missione a Budapest. Intervistato sul suo personaggio, e sugli altri protagonisti del film, Jones ha detto: «Ho la sensazione che avessero rinunciato alla propria vita per sposare una causa» e inoltre «Ogni personaggio è potenzialmente sia un pedone e un cavaliere».[46][47] In un'altra intervista ha rivelato: «Ci sono diverse scene altamente cariche nel film, circa cinque o sei, che si svolgono attorno a un tavolo. Sono scene interessanti per un attore. [...] È affascinante l'esercizio di come mantenere sé stessi fermi perché un qualsiasi, anche impercettibile, movimento può renderti un possibile sospettato. Si deve essere iper-consapevoli di ogni gesto che si fa. Insomma, si deve interpretare al meglio un personaggio in un contesto nevrotico».[48]
- Ciarán Hinds è Roy Bland:[38], è uno tra gli alti dirigenti dei servizi segreti inglesi, ed uno dei possibili sospettati secondo Controllo. È il capo della sezione "Paesi oltre cortina".[47] Intervistato, Hinds ha detto: «Il film ha un cast straordinario, ed è stato ripreso in uno stile molto diverso da quelli che molti hanno visto in precedenza. È come essere osservati! Tu sei una spia, lavori per l'MI6, il Circus, ma c'è una macchina fotografica che sembra spiare su di te. Penso che diventerà un film affascinante. Ha il coraggio di essere un film straordinario...».[49]
- David Dencik è Toby Esterhase[38], è uno tra gli alti dirigenti dei servizi segreti inglesi, ed uno dei possibili sospettati secondo Controllo. È il capo della sezione Paesi oltre cortina. Di origine ungherese, Esterhase è il capo della sicurezza interna. Ha servito, anche se indirettamente e senza saperlo, la talpa.
Tra gli altri: Stephen Graham interpreta Jerry Westerby un'agente dell'MI6; Simon McBurney interpreta Oliver Lacon il sottosegretario del ministero del tesoro; Svetlana Khodchenkova interpreta Irina, un'agente sovietica disertrice; Kathy Burke interpreta Connie Sachs un'agente costretta alla pensione in quanto aveva indagato sul messaggero dell'"operazione strega"; infine Roger Lloyd Pack interpreta Mendel, uno dei collaboratori di Smiley durante la sua indagine.[38]
Riprese[modifica | modifica wikitesto]
Le riprese del film si sono svolte tra Londra, Budapest ed Istanbul.[50] Il periodo in cui si sono svolte è compreso tra il 7 ottobre e il 22 dicembre 2010.[51] Dell'intero periodo di riprese, circa 50 giorni sono stati spesi presso Londra o nelle sue vicinanze.[52] Le scene interne sono state girate principalmente in una ex-caserma a Mill Hill, a nord di Londra.[53]
La Blythe House a Kensington Olympia, ad ovest di Londra, è stata utilizzata come esterno per il "Circus".[54] L'edificio è in realtà un magazzino del "Victoria & Albert Museum" (V & A), del "British Museum" e dello "Science Museum", dove è conservata la maggior parte degli artefatti non mostrati al pubblico.[52] La responsabile del "V & A", Rachel Lloyd, è stata fondamentale nel coordinare la logistica delle riprese, lei stessa ha rivelato: «La sicurezza degli oggetti durante il periodo di riprese è stata mantenuta alla perfezione attraverso un dialogo sufficiente, regolare e onesto col "Location-team" del film».[52] "La talpa" non è l'unico film ad essere stato girato a Blythe House: il luogo è stato ampiamente utilizzato tra la fine degli anni '70 e i primi anni '80, come location per film e serie tv inglesi di spionaggio e poliziesche, tra cui Gli infallibili tre e Minder.[52] Blythe House è stata scelta anche perché nei pressi c'era un ampio parcheggio che ha offerto totale privacy per le riprese, per la troupe e per il cast.[52]
La sala interna del Párizsi Udvar di Budapest è servita da location per la scena del bar ungherese, ossia quella in cui Jim Prideaux viene ferito.[55] L'Empress Coach Works ad Haggerston è stato utilizzato come set per la "casa di Polyakov". Le altre scene sono state girate all'Hampstead Heath e all'Hampstead Ponds, dove cioè si vede Smiley nuotare, e anche all'interno del dipartimento di fisica dell'Imperial College London. Le riprese esterne dell'Islay Hotel, un fatiscente albergo che Smiley utilizza inizialmente come base della sua indagine, e che secondo la descrizione del film si trovava vicino alla Liverpool Street Station, sono state girate presso Wilkin Street.[56]
Gli eventi, che nel romanzo si svolgono in Cecoslovacchia, nel film sono stati spostati in Ungheria, vista la riduzione del 20% delle produzioni cinematografiche nel paese. La troupe ha girato a Budapest per cinque giorni. Poco prima di Natale, il team ha anche girato a Istanbul per nove giorni.[57] La produzione inoltre scelse Hoyte van Hoytema come direttore della fotografia, e Dino Jonsäter come editore.[58] Entrambi avevano collaborato con Alfredson nel suo film precedente: Lasciami entrare.[58]
Scenografia[modifica | modifica wikitesto]
La scenografia del film fu affidata a Maria Djurkovic, famosa per aver curato la scenografia di Billy Elliot e The Hours.[59] Per aiutarla, come decoratrice del set, si scelse Tatiana MacDonald.[12]
In realtà, come ha rivelato la produttrice Robyn Slovo, il regista Alfredson era molto indeciso nello scegliere lo scenografo adatto al film. Lui e gli altri produttori hanno incontrato, in fase di produzione, tra i 12 e i 14 progettisti, perché per il regista il design era fondamentale. Solo alla fine si è deciso di propendere per la Djurkovic.[12]
L'arredamento segue l'atmosfera cupa e paranoica dell'intelligence britannica degli anni '70, attraverso camere insonorizzate, file di schedari industriali, e molti archivi segreti.[60] Secondo la Djurkovic «tutto deve funzionare sulla forma».[60] I colori utilizzati nella scenografia oscillano tra il verde spento dei mobili al giallo senape, soprattutto utilizzato nelle stanze insonorizzate dove gli agenti si incontrano: scrivanie di metallo, lampade e altri mobili rétro devono creare l'atmosfera lugubre entro la quale si muovono i personaggi.[60] Sempre secondo la Djurkovic: «Per far sì che la scenografia funga da carattere predominante del film, deve sembrare autentica».[60] Per creare una scenografia di questo tipo la Djurkovic ha riferito di «aver avuto i giusti contatti da cui attingere informazioni»[10] Ha inoltre riferito: «Le pareti del reparto scenografico sono state riempite di riferimenti da cima a fondo. Tomas è un vero cultore di immagini; è davvero straordinario e di solito non gli piacciono le cose ovvie. È così audace che ho potuto spingermi un po' all'estremo — e inoltre — Per esempio, c'è una scena deprimente nella cella di una prigione. L'arredatrice ed io abbiamo scovato una carta da parati a tenui quadrettini rosa e azzurri con piccoli fiori dorati. L'ho mostrata a Tomas, e mi ha detto: "L'adoro!"»[10]
La scenografa e il regista, inoltre, desideravano assolutamente evitare quegli elementi stereotipati degli anni '70 come ad esempio le carte da parati con grandi disegni geometrici marroni e arancioni. Visto il tenore della storia e i suoi personaggi, hanno optato per qualcosa di relativamente misurato e sottile: ad esempio la sala del Circus è totalmente rivestita da materiale fonoassorbente e non da carta da parati.[10]
La Djurkovic ha rivelato che Alfredson aveva l'idea che il Circus fosse costituito da un nucleo esterno all'edificio e, che dentro questo, ci fosse un nucleo interno.[12] All'interno del palazzo c'erano diversi piani: il quinto piano, quello superiore, è stato utilizzato come epicentro del Circus, e proprio al centro del piano c'era la "Sala Conferenze".[12] Alfredson ha avuto l'idea che gli uffici dei protagonisti fossero blocchi singoli.[12] Nel mezzo di tutti i blocchi ci doveva essere un super-blocco, che fungeva proprio da "Sala Conferenze".[12] Essendo lo spazio più segreto del "Circus", in cui i protagonisti si incontravano, questi doveva distinguersi dagli altri. Per differenziarlo allora la Djurkovic decise di ricoprire le pareti non di una semplice carta da parati ma di uno speciale materiale insonorizzante giallo, che avrebbe di certo avuto un grande impatto visivo.[12]
Per il suo lavoro la Djurkovic ha vinto l' European Film Award alla migliore scenografia, il British Independent Film Award al miglior contributo tecnico, il London Film Critics Circle Award al migliore contributo tecnico ed è stata candidata al BAFTA alla migliore scenografia e all' Art Directors Guild Award alla migliore scenografia in un film storico.[61] Non solo, il sito internet Art DepartMental ha posizionato il lavoro della Djurkovic nel film al 3º posto tra le "10 migliori scenografie dell'anno".[62]
Costumi[modifica | modifica wikitesto]
I costumi del film furono disegnati e curati da Jacqueline Durran, divenuta famosa per essere stata la costumista di Espiazione e Orgoglio e pregiudizio.[63] La Durran ha dovuto "tessere" nei costumi ogni sfaccettatura dei personaggi, pur cercando di metterne in luce la natura riservata. In ogni caso, secondo lei, gli abiti dei membri dell'intelligence, storicamente, erano rimasti semplici e stabili, per questo motivo i suoi collaboratori si sono molto allontanati dagli stereotipi degli anni '70.[10] «Quando si guardano gli uomini del 1973, non sembra che stiano indossando abiti anni '70. – afferma la costumista – Infatti 40 anni fa i vestiti erano meno accessibili, e la gente indossava gli stessi abiti più a lungo».[64] Le spie, in particolare, secondo lei, non erano mai state particolarmente di moda, e ha scoperto che le boutique che visitavano si trovavano tra Savile Row, Jermyn Street, Bond Street, Mayfair, oltre che qualche altro piccolo negozio in Burlington Arcade.[64] «Così è stata davvero questa zona che ho usato come pietra di paragone per il film – conferma la Durran – soprattutto per stabilire se i vestiti che le persone indossavano erano il giusto tipo di vestiti, e se potevo immaginare che i miei costumi sarebbero potuti provenire da quei negozi».[64]

La Durran ha citato il costume di George Smiley come esempio dell'attenzione di Alfredson ai dettagli e ai particolari, spiegando che «Tomas ha sempre dichiarato che desiderava che Gary indossasse un vestito grigio».[10] Fu commissionato quindi ad un ex sarto di Savile Row di realizzare un vestito grigio scuro a tre pezzi in stile anni '50. Inizialmente il regista desiderava che Smiley indossasse solo quell'abito, tutti i giorni. Dopo però Alfredson, Oldman e la Durran hanno prediletto l'idea di utilizzare anche un cambio. Si decise così di adottare un semplice tweed grigio scuro.[10] Per quanto riguarda gli altri personaggi, la Durran ha affermato di aver scelto un dettaglio significativo per ognuno e di essersi assicurata che questo venisse mantenuto costantemente nei costumi.[10]
Per quanto riguarda il costume di Peter Guillam, interpretato da Benedict Cumberbatch, la costumista ha pensato che, essendo il più giovane tra i membri dell'ufficio, questi fosse più alla moda. Per lui la Durran ha pensato che sarebbe stato l'unica persona tra i protagonisti, che avrebbe indossato un pantalone leggermente svasato. Secondo lei, quindi, il vestito appropriato per lui, sarebbe stato catturato dallo stile fresco e misterioso che emanava il pantalone.[65]
Invece per il costume di Bill Haydon, interpretato da Colin Firth, la Durran ha immaginato un completo unico che lo rendesse "appariscente".[66] Secondo lei Haydon sarebbe stato il tipo che avrebbe comprato degli abiti un po' più alla moda, per esempio, avrebbe potuto indossare cravatte di seta indiana o altri abiti esotici, ma in ogni caso non avrebbe avuto un suo vero modo di vestire.[66]
Invece Ricki Tarr, interpretato da Tom Hardy, secondo la costumista, era l'unico personaggio possibile di cui creare più costumi diversi.[67] Mentre creava i suoi abiti, ha rivelato di averlo paragonato ai personaggi interpretati da Steve McQueen, perché era il tipo «tutto-pantaloni dalle gambe molto dritte» e perché «a volte indossava scarpe da ginnastica e a volte portava mocassini e una giacca gialla».[67] Per Tom Hardy la Durran ha creato diversi costumi, alcuni dei quali non sono apparsi nel film.[67]
La Durran per i suoi costumi è stata candidata al BAFTA ai migliori costumi.[68]
Fotografia[modifica | modifica wikitesto]
La fotografia del film fu affidata all'olandese Hoyte van Hoytema, che già aveva collaborato con Tomas Alfredson nel suo film Lasciami entrare per il quale haveva vinto il Guldbagge Award alla migliore fotografia, il premio cinematografico svedese più prestigioso.[58] Quando si è iniziato a preparare il film, Hoytema ha rivelato che un riferimento visivo fondamentale visivo è stato "London, City of Dreams", un libro fotografico di Erwin Fieger, che ritraeva la vita quotidiana negli anni sessanta a Londra. «Le immagini, scattate con obiettivi estremamente lunghi, presentano una visione voyeuristica, ma anche molto poetica di Londra — osserva Hoytema — Avevano l'aspetto di un documentario, ma, ovviamente, erano state effettuate con grande cura e precisione. Mi sono ispirato a quello».[69]
Il concetto di base dietro la fotografia del film è stato quello di trovare un'atmosfera sincera della Londra degli anni settanta. «Quando parlavamo della fotografia... molto spesso ci riferivamo al modo in cui trovare un linguaggio che sottolineasse la visione di Tomas sull'MI6, ossia quella di un mondo molto burocratico: servizi segreti claustrofobici e non sempre così affascinanti e brillanti — spiega Hoytema — Una società di uomini molto solitari in un periodo molto buio, quello della Guerra Fredda. Era importante che il film non fosse troppo fresco o pulito»[70]
Lui e Alfredson hanno deciso di cercare un'immagine granulosa e tendenzialmente incolore.[69] Desideravano che la grana della pellicola fosse visibile, perciò Hoytema ha condotto una serie di ricerche prima di scegliere, come pellicole negative: la Fuji Reala per il materiale grafico diurno; e l'Eterna 500T per il materiale grafico notturno.[69] Entrambe sono state prodotte dall'azienda giapponese Fujifilm.[69]
Infatti il team desiderava che il pubblico potesse "captare" realmente il periodo. Il regista e Hoytema hanno così deciso di utilizzare molte texture e una trasandata fotografia analogica per catturare i tempi della storia. Questo risultato sarebbe stato molto più difficile da raggiungere attraverso i media digitali: per questo motivo il film è stato girato su pellicola.[70] «Volevamo che la fotografia puzzasse — ha affermato Hoytema scherzando — Se fosse possibile ottenere dell' "odore" con le immagini, sarebbe una cosa bellissima».[70] Per "La talpa" il fotografo ha favorito uno zoom meccanico.[69] «Quando guardo i film degli anni '70, mi piace il fatto che gli zoom siano così funzionali e solidi. Essi hanno un inizio e una fine, e mi piaceva utilizzare questa tecnica anche per questo film».[69]
Il film è stato principalmente girato con un'unica telecamera, anche grazie ad una scenografia creata per servire una sola telecamera. Però, a causa della grande quantità di dialogo nella sceneggiatura, è stata utilizzata, in alcune scene, una seconda telecamera per catturare le molteplici interpretazioni.[70] Le due macchine da presa erano: una Panavision Panaflex Millennium e una Panavision Primo Lenses.[71] Il motivo principale per cui è stato scelto Panavision, come ha spiegato Hoytema, è il sistema di filtraggio della sua parte anteriore.[69] Come ha rivelato il fotografo: «Io possiedo questo strano amore per le riprese esterne, luminose e aperte nel modo più ampio possibile».[69]
Un'altra decisione stilistica è stata inquadrare i personaggi attraverso oggetti come porte, corridoi e finestre, o posizionarli temporaneamente dietro questi oggetti.[69] Un esempio di questa strategia mostra Smiley mentre entra a casa sua. La telecamera principale si trovava all'interno della casa mentre due camere secondarie erano poste dietro l'entrata anteriore, e lo inquadravano attraverso un paio di porte diverse. L'agente è così stato messo a fuoco, mentre ciò non è avvenuto con gli altri oggetti, ed esiste la sensazione, «inconfondibile», secondo Hoytema, di essere osservati.[69]
Per il suo lavoro Hoytema è stato candidato al BAFTA alla migliore fotografia, all' European Film Awards per la miglior fotografia, al Las Vegas Film Critics Society Award alla migliore fotografia e all' American Society of Cinematographers Award alla migliore fotografia.[72]
Montaggio[modifica | modifica wikitesto]
Per attuare il montaggio la produzione scelse lo svedese Dino Jonsäter, già collaboratore di Tomas Alfredson nel suo precedente film, Lasciami entrare.[58][73] Jonsäter e il regista, hanno rivelato di essere stati dell'opinione che l'emozione della storia era basata sulla sua complessità, sui colpi di scena, e sulla diffidenza creata dalla paranoia.[74] «La vita emotiva della storia è almeno tanto importante quanto la trama — ha affermato Jonsäter — La creazione del senso di paranoia è stato l'elemento chiave del film. È qualcosa di più della semplice tensione... Direi, che è proprio questo il più grande risultato del film!».[74] Il regista e montatore hanno così determinato un corso di azioni per raccontare la storia: «In primo luogo, una delle cose che abbiamo deciso di unire al film è stata la complessità del libro. Questa è una parte fondamentale di qualsiasi storia — dice Jonsäter — In secondo luogo, abbiamo deciso di creare un film dal ritmo lento. Quando si hanno talmente tante cose da raccontare e si ha così poco tempo... bisogna stare attenti a non accelerare il passo. Si deve essere in grado di lasciare ad ogni scena il tempo di cui ha bisogno...».[74]
Anche se il film si sposta avanti e indietro nel tempo, i realizzatori sono stati molto attenti a non avere alcun dettaglio fuori posto. Anzi, tutti, compreso Jonsäter, hanno cercato di far valere tutti i minimi particolari, come ad esempio due paia occhiali diversi che Smiley indossa a seconda del tempo, per portare il pubblico a comprendere quando è ambientata la scena. Afferma Jonsäter: «Questo è uno degli aspetti che più ho apprezzato del lavoro insieme a Tomas: lavorare sui dettagli e sull'autenticità»[74] Rivela inoltre che: «Lavorare su ogni dettaglio è ciò che rende il film solido e affidabile e crea un legame con il pubblico».[75]
Non solo, anche se il film non è mai stato formalmente testato, i realizzatori erano a conoscenza della confusione che una trama così complessa avrebbe potuto creare su un pubblico, perciò hanno ascoltato con attenzione chi lo aveva visto. Le modifiche sono state adeguate sulla base delle osservazioni.[74]
Jonsäter ha confermato che per il montaggio ha utilizzato AVID.[75] Il montatore ha anche provato con Final Cut Pro ma avendo avuto non pochi problemi con questo, ha preferito AVID di cui ha usato le versioni 5.1 e 5.5.[75] Durante il montaggio, oltre che con il regista, Jonsäter ha lavorato a stretto contatto anche con i supervisori sonori Stephen Griffiths e Andy Shelley e per questo motivo la fase del missaggio sonoro è iniziata presto.[75]
Il film è stato montato in tutto in sei mesi. La canzone finale del film, interpretazione di Julio Iglesias della canzone francese "La Mer", montata assieme alle immagini finali delle sottotrame dei vari personaggi e alle immagini della nuova assunzione di Smiley al Circus come nuovo direttore, è stata scelta perché il team ha immaginato che George Smiley avrebbe ascoltato questa musica quando era solo. Alfredson ha descritto la canzone come: «Tutto ciò che non ha a che vedere col mondo del MI6». La scena in cui Smiley ascolta il brano è stata girata, ma alla fine fu tagliata da Alfredson e Jonsäter per evitare di dargli troppa importanza.[76][77]
Il montaggio del film è stato candidato al BAFTA al miglior montaggio e all' Online Film Critics Society Award al miglior montaggio.[78]
Effetti speciali[modifica | modifica wikitesto]
Gli effetti speciali sono stati completati durante la fase di post-produzione da Framestore tra giugno e luglio 2011.[79] Il lavoro è stato completato negli uffici che la società possiede a Londra e a Reykjavík e la supervisione degli effetti visivi è stata condotta sul set da Christian Kaestner, che ha lavorato con la troupe a Londra e ad Istanbul. Durante il successivo periodo di post-produzione, gli effetti visivi sono stati controllati da Sirio Quintavalle.[79]
Tomas Alfredson desiderava che le riprese fossero svolte in 35mm e la scansione a 4K per ottenere e mantenere l'atmosfera di autenticità e di paranoia che voleva.[79] «Con la Working Title Films abbiamo avuto un ottimo rapporto — afferma Kaestner — Hanno richiesto circa 30 scene digitali, per ottenere l'autenticità a cui Tomas puntava, attraverso un lavoro invisibile e di alta qualità».[79]

Ad esempio, è stata ritoccata dal computer la sede del "Circus": si intravede per poco tempo, un moderno e grigio edificio cubico situato all'interno del cortile del palazzo. Questo edificio in realtà è stato inserito artificialmente in CG dal team di Framestore nella reale Blythe House di Kensington Olympia.[79] Lo stesso è avvenuto ad un gufo in fiamme che appare per pochi secondi nel film mentre Jim Prideaux (Mark Strong) impartisce una lezione di francese in una scuola privata per ragazzi. Improvvisamente infatti un gufo scivola giù dal camino acceso e, in fiamme, arriva in classe. Jim Prideaux afferra un righello e, con un unico colpo ben assestato, stordisce l'uccello. Fumo, fuoco e brace sono stati generati dal computer, così come sono state monitorate le piume del manichino che fungeva da gufo che Strong ha colpito al momento giusto: «È stato sorprendente — spiega Quintavalle — rimanere fedeli alle azioni del personaggio di Strong. Il suo tempismo è stato notevole!».[79]
Oltre che Framestore, la produzione ha deciso di contattare anche The Chimney Pot, una società di Stoccolma, che si è occupata di circa 100 scatti tra cui scene in cui vengono aggiunti treni e altri punti di riferimento nello sfondo oltre che la scena in cui il corpo di Tufty Thesinger, assassinato, viene trovato in decomposizione, mentre delle mosche, create artificialmente, sono in bilico sulla sua ferita al collo.[80]
Un'altra scena realizzata da The Chimney Pot è quella in cui Peter Guillam (Benedict Cumberbatch) si reca in archivio. Inizialmente, la scena era stata concepita come una "cucitura visiva" in 2D di alcuni pezzi e mobili catturati sul set di Londra.[80] Tuttavia, la complessità e l'esistenza di soli oggetti di scena e non di una vera e propria stanza, avevano richiesto una soluzione 3D.[80] «Abbiamo girato un sacco di riferimenti per questa scena — dice il supervisore degli effetti visivi di The Chimney Pot Fredrik Nord, responsabile della supervisione del lavoro con il produttore esecutivo Fredrik Zander e con Anneli Oscarsson e Emma Stenborg — Abbiamo anche registrato la composizione di un sacco di piatti, delle librerie e degli altri oggetti e ne abbiamo preso le misure».[80] Tornato a Stoccolma, Nord ha iniziato a costruire sul computer l'intero archivio impostato in Softimage XSI, completo di texture di librerie, scale, travi e tubi: «La sfida — afferma — era di capire quanti piani ci sarebbero stati, quanti ascensori ecc... ed era anche comprendere in che modo metterli in relazione».[80] Il supervisore del 3D Ruslan Ogorodnik ha poi ripreso la scena, aggiungendovi l'illuminazione e tutti i dettagli con 3ds Max e V-Ray.[80]
Colonna sonora[modifica | modifica wikitesto]
(EN)
«Tomas Alfredson's meaty distillation of John le Carré's novel is superbly accentuated by Alberto Iglesias' elegiac, string-driven score. The jazz-inflected motif for George Smiley is infused with melancholic trumpet and understated piano, while Karla possesses an ebb and flow of harp, and Jim Prideaux a mournful display of violins. Iglesias plies an effective strain of muted romance in Tarr and Irina with its measured piano and violins, while the title track is a gripping soundscape of isolation and paranoia, in true le Carré fashion.» |
(IT)
«La distillazione carnosa di Tomas Alfredson del romanzo di John le Carré è superbamente accentuata dall'eccellente colonna sonora di Alberto Iglesias. Il motivo jazz "George Smiley", è infuso da una tromba malinconica e un sobrio pianoforte, mentre "Karla" possiede flussi e riflussi d'arpa, e "Jim Prideaux" un gruppo triste di violini. Iglesias fornisce a "Tarr and Irina" un efficace strato di muto romanticismo, con pianoforti e violini misurati, mentre la traccia "Tinker Tailor Soldier Spy" è un avvincente brano di isolamento e paranoia, in puro stile Le Carré.» |
(Danny Grayson su Empire[81]) |
Nello stesso periodo di distribuzione del film è stata pubblicata la colonna sonora, composta dallo spagnolo Alberto Iglesias. L'album, intitolato Tinker Tailor Soldier Spy: Original Motion Picture Soundtrack è distribuito sotto l'etichetta Silva Screen Records.[82]
Tinker Tailor Soldier Spy: Original Motion Picture Soundtrack colonna sonora | |
---|---|
Artista | Alberto Iglesias |
Pubblicazione | 21 novembre 2011 |
Durata | 59:20 |
Dischi | 1 |
Tracce | 19 |
Genere | Colonna sonora |
Etichetta | Silva Screen Records |
Registrazione | 2011 |
Recensioni professionali | |
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Recensione | Giudizio |
Empire | ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
Film Music Media | ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
All Music Guide[82] | ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
CineFile | ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
Di seguito sono indicate le tracce contenute nell'album:
- George Smiley – 5:18
- Treasure – 1:45
- Witchcraft – 1:29
- Islay Hotel – 0:57
- Control – 2:09
- Polyakov – 1:51
- Alleline and Bland on the Roof – 2:24
- Safe House – 1:39
- Tarr and Irina – 5:09
- Anything Else? – 3:27
- Jim Prideaux – 2:09
- Thursgood – 2:45
- Karla – 2:52
- Esterhase – 4:52
- Guillam – 1:31
- Control and Westerby – 4:02
- Circus – 5:26
- One's Gone – 3:38
- Tinker Tailor Soldier Spy – 5:57
Durante il film, anche se non sono stati inclusi nell'album, sono presenti quattro brani: "The Second Best Secret Agent in the Whole Wide World" intonato da Sammy Davis Jr. durante la prima delle tre delle scene natalizie in cui gli agenti del Circus festeggiano; "La Mer", canzone francese di Charles Trenet interpretata da Julio Iglesias nel finale; la canzone patriottica svedese "You Blessed Land" cantata da Jussi Björling; è inoltre presente, durante la seconda delle tre delle scene natalizie l'"Inno sovietico".[77]
Per questa colonna sonora il compositore Alberto Iglesias ha ricevuto numerosi premi tra cui l' European Film Award alla miglior colonna sonora, l' Hollywood Film Festival Award al miglior compositore, il Music & Sound Award alla migliore composizione e lo Spanish Film Music Critics Award al miglior compositore spagnolo.[83][84][85] Ha inoltre vinto il World Soundtrack Award alla migliore colonna sonora e il World Soundtrack Award al miglior compositore.[86][87][88] È stato candidato all'Oscar alla migliore colonna sonora, al BAFTA alla migliore colonna sonora.[89][90] Il sito internet Film Music Media ha posizionalo al 3º posto tra le "10 migliori colonne sonore dell'anno" l'album del film.[91]
Promozione[modifica | modifica wikitesto]
La campagna pubblicitaria del film si è principalmente incentrata su una campagna virale online, oltre alle tradizionali tipologie promozionali come poster, trailer e clip incentrate sui diversi aspetti della produzione, degli attori, dei personaggi e della storia.[92]
Il film è stato promosso anche attraverso social network, concorsi e soprattutto tramite degli eventi, soprattutto première speciali nelle maggiori città (Londra, Parigi, New York, Los Angeles) e interviste televisive e radiofoniche agli attori, ai produttori e al regista.[92]
Locandine[modifica | modifica wikitesto]

Per la promozione della pellicola vennero diffuse numerose locandine:[93]
- Un poster con Oldman su uno sfondo azzurro, che costituito da lettere e numeri, riprende le forme dei messaggi cifrati. Sullo sfondo sono anche riportate scene tratte dal film.[93]
- Una serie di poster raffiguranti i singoli personaggi, i cosiddetti character poster, su sfondi che anche qui riprendono i messaggi in codice.[93]
- Numerose locandine in edizione limitata che riprendono alcuni elementi del film come scacchi o ricetrasmettitori, tutti disegnati attraverso motivi grafici spartani e design minimalistici.[94] Questi sono stati creati dal famoso stilista Paul Smith, e il loro costo oscillava dalle £ 50 alle £ 100. Il profitto ricavato dalla vendita è stato devoluto tutto a favore dei Maggie's Cancer Caring Centres.[94]
Trailer[modifica | modifica wikitesto]
- Il teaser trailer del film è stato distribuito il 30 giugno 2011. Il filmato, della durata di 1 minuto e 20 secondi, illustra la storia e i personaggi presenti. La musica di sottofondo è la Wolf Suite Pt.1 di Danny Elfman utilizzata già nel film Wolfman, del quale lo stesso Elfman aveva curato la colonna sonora.[95]
- L'4 agosto 2011 venne pubblicato il primo trailer, creato dalla società "Empire Design". La musica di sottofondo è Frankenstein's Monster di Henry Jackman già sentita nel film X-Men - L'inizio, del quale lo stesso Jackman aveva curato la colonna sonora.[96]
- Il 12 settembre 2011 venne presentato il secondo trailer del film, creato dalla società "Mark Wollen & Associates". Questo è anche stato l'unico trailer del film ad essere tradotto in italiano. Le musiche di sottofondo utilizzate sono: la Wolf Suite Pt.1 di Danny Elfman, e l’Audiomachine - Black Cauldron presente nell'album Platinum Series IV: Labyrinth.[97]
Campagna virale[modifica | modifica wikitesto]
Per celebrare l'uscita nazionale del film, e per far lievitare gli incassi, la società di distribuzione Studio Canal ha commissionato al gruppo Impact Promotions di creare una campagna virale di guerriglia marketing per supportare on-line il lancio del film e aumentare così il passaparola.[98]
Per fare ciò alcuni membri del team, travestiti da spie degli anni settanta, hanno fatto finta di diffondere dei dossier segreti su automobili, panchine, davanzali, tavoli, bar e altri luoghi londinesi. È stato anche girato un video sulla loro azione nella settimana precedente all'uscita del film, avvenuta il 16 settembre 2011.[98] Il gruppo si è così mescolato ai pendolari e ai turisti di Londra nelle maggiori stazioni ferroviarie, come quella di Liverpool Street, Waterloo e Charing Cross.[98]
La maggior parte delle persone, incuriosita dai fascicoli segreti che venivano consegnati e dagli elaborati costumi delle persone, ha risposto molto positivamente alla promozione: la squadra si è impegnata attivamente con il pubblico inconsapevolmente coinvolto, ponendo domande come: "Ti è caduto questo?" o "Qual è la parola in codice?" o ancora "Hai visto la talpa?".[98] In realtà però la campagna era legata a un concorso online su Facebook che ha permesso agli utenti di postare le foto dei fascicoli segreti del film trovati per avere la possibilità di vincere cimeli cinematografici. L'attività del team ha così contribuito a generare 7 000 abbonati alla settimana di apertura, con decine di commenti positivi e foto dei fascicoli trovati in varie zone di Londra postate sul social network.[98]
Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]
L'anteprima del film è avvenuta durante la 68ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, dove la pellicola è stata presentata in concorso.[99] In seguito viene distribuito nel Regno Unito e in Irlanda il 16 settembre 2011.[100] I diritti americani per la distribuzione del film sono stati acquistati dalla Universal Pictures, che ha poi passato i diritti alla Focus Features, filiale della Working Title Films, che ha stabilito l'uscita nelle sale statunitensi per il 18 novembre 2011.[101] Della distribuzione negli Stati Uniti si è occupato James Schamus, il CEO della Focus Features, che al Wall Street Journal ha rivelato di aver preferito di pubblicizzare il film attraverso delle première nelle città chiave, prima di distribuirlo nei cinema, perché ciò, secondo lui, avrebbe permesso di generare un entusiastico passaparola sulle prestazioni di Oldman e degli altri membri del cast.[102] Nel mese di gennaio infatti, il film è stato riproposto in centinaia di sale statunitensi.[102]
In Italia, l'uscita nelle sale cinematografiche è avvenuta il 13 gennaio 2012, distribuito da Medusa Film.[103]
Date di uscita[modifica | modifica wikitesto]
La première inglese del film è avvenuta a Londra il 13 settembre 2011[104] In Belgio il film è stato presentato in anteprima l'11 ottobre al Ghent International Film Festival[104], nei Paesi Bassi è stato presentato all’Amsterdam Film Week il 2 novembre[104], in Svezia è avvenuta allo Stockholm International Film Festival il 9 novembre.[104] In Estonia il film è stato presentato al Tallinn Black Nights Film Festival il 18 novembre mentre in Bulgaria è stato presentato al Cinemania Film Festival in contemporanea a Sofia e a Varna il 19 novembre.[104] Negli Stati Uniti il film è stato presentato inizialmente in uscita limitata il 9 dicembre 2011[104]
Nel 2011 la pellicola è stata distribuita nel Regno Unito, in Svezia e in altri 11 paesi:[104]
- 16 settembre in Irlanda e Regno Unito
- 17 novembre in Israele (Ha'hafarperet)
- 25 novembre in Polonia (Szpieg)
- 8 dicembre in Russia (Шпион, выйди вон!) e Ucraina
- 16 dicembre in Canada (La taupe) in uscita limitata e nei Paesi Bassi
- 22 dicembre in Portogallo (A Toupeira)
- 23 dicembre in Lituania (Bastunas, Siuvejas, Kareivis, Snipas) e Spagna (El topo)
- 25 dicembre in Svezia
- 30 dicembre in India

Nel 2012, invece, il film è stato distribuito negli Stati Uniti, in Italia e in altri 21 paesi del mondo:[104]
- 6 gennaio negli Stati Uniti
- 13 gennaio in Brasile (O Espião Que Sabia Demais) e Italia (La talpa)
- 19 gennaio in Australia
- 26 gennaio in Ungheria (Suszter, szabó, baka, kém)
- 27 gennaio in Norvegia (Muldvarpen)
- 2 febbraio in Croazia (Decko, dama, kralj, spijun) e Germania (Dame König As Spion)
- 2 febbraio in Romania
- 8 febbraio in Belgio (La taupe) e Francia (La taupe)
- 9 febbraio in Danimarca (Dame, konge, es, spion) e Singapore
- 10 febbraio in Messico (El espía que sabía demasiado) e Turchia (Köstebek)
- 16 febbraio in Grecia (Kai o kliros epese ston Smiley)
- 23 febbraio in Argentina (El topo)
- 24 febbraio in Bulgaria (Дама, поп, асо, шпионин) e Uruguay (El Topo)
- 2 marzo in Finlandia (Pappi lukkari talonpoika vakooja)
- 15 marzo in Perù (El espía que sabía demasiado) e Hong Kong
- 21 aprile in Giappone (Uragiri No Saakasu)
- 7 giugno in Cile (El espía)
- 30 novembre in Venezuela
In Italia il film è uscito nello stesso weekend di: Shame di Steve McQueen, Non avere paura del buio di Troy Nixey, L'incredibile storia di Winter il delfino di Charles Martin Smith, La chiave di Sara di Gilles Paquet-Brenner, L'industriale di Giuliano Montaldo, L'era legale di Enrico Caria e Succhiami di Craig Moss.[105]
Divieti[modifica | modifica wikitesto]
Diversi sono gli elementi del film che portarono a divieti nei paesi in cui esso venne distribuito.[106] Negli Stati Uniti la Motion Picture Association of America (MPAA) ha espresso un rating R (restricted), ossia vietato ai minori di 17 anni, non accompagnati dai genitori a causa di contenuti legati a «violenza, un po' 'di sessualità/nudità e linguaggio»[107] In Italia, così come in Francia, invece il film è stato distribuito con il visto censura "film per tutti".[103][106] I maggiori divieti si sono avuti in India, in Malaysia e a Singapore dove, al momento della distribuzione, la visione del film è stata consentita ad un pubblico di soli adulti, dai 18 anni in su in modo obbligatorio.[106]
- Argentina – Vietato ai minori di 16 anni se non accompagnati da un adulto
- Australia – Vietato ai minori di 15 anni se non accompagnati da un adulto
- Brasile – Vietato ai minori di 14 anni se non accompagnati da un adulto
- Canada
- Vietato ai minori di 14 anni se non accompagnati da un adulto (nella Columbia Britannica)
- Vietato ai minori di 18 anni se non accompagnati da un adulto (nell'Alberta)
- Vietato ai minori di 14 anni se non accompagnati da un adulto (nell'Ontario)
- Vietato ai bambini se non accompagnati da un adulto (nel Manitoba)
- Vietato ai minori di 13 anni se non accompagnati da un adulto (nel Québec)
- Corea del Sud – Vietato ai minori di 15 anni se non accompagnati da un adulto
- Finlandia
- Vietato ai minori di 15 anni se non accompagnati da un adulto (distribuzione cinematografica)
- Vietato ai minori di 16 anni se non accompagnati da un adulto (edizione DVD e Blu-Ray)
- Germania – Vietato ai minori di 12 anni
- Giappone – Vietato ai minori di 15 anni
- India – Vietato ai minori di 18 anni
- Irlanda – Vietato ai minori di 15 anni se non accompagnati da un adulto
- Malaysia – Vietato ai minori di 18 anni
- Messico – Vietato ai minori di 15 anni se non accompagnati da un adulto
- Norvegia – Vietato ai minori di 15 anni
- Paesi Bassi – Non consigliato ai minori di 16 anni
- Portogallo – Vietato ai minori di 12 anni se non accompagnati da un adulto
- Regno Unito – Vietato ai minori di 15 anni
- Singapore – Vietato ai minori di 18 anni
- Stati Uniti d'America – Vietato ai minori di 17 anni se non accompagnati da un adulto
- Svezia – Vietato ai minori di 15 anni
- Svizzera
- Vietato ai minori di 14 anni (nel Canton Ginevra)
- Vietato ai minori di 16 anni (nel Canton Vaud)
Edizioni estere[modifica | modifica wikitesto]
Edizione italiana[modifica | modifica wikitesto]

L'edizione italiana del film, distribuita da Medusa Film presenta il titolo "La talpa", scelto dai distributori anche perché sia il libro che la serie tv sono state tradotte allo stesso modo.[108] Il doppiaggio italiano è stato curato da Cinecittà Digital Factory, in collaborazione con la società PCM Audio che si è occupata anche della sonorizzazione.[108] La direzione del doppiaggio è stata affidata a Mario Cordova che, assistito da Roberta Schiavon, ha diretto un cast composto, tra gli altri, da Stefano De Sando, Giorgio Lopez, Marco Foschi, Luca Biagini, Antonio Sanna e Roberto Stocchi.[108] Come fonico di Doppiaggio, ossia colui che si occupa di registrare i dialoghi da sostituire agli originali, è stato scelto Marco Del Riccio. Come fonico di mix, ossia il finalizzatore del suono e del missaggio, è stato scelto Fabrizio Pesce. Invece, come sincronizzatore, cioè colui che cerca di perfezionare il sincronismo tra il labiale e le singole parole pronunciate dal doppiatore, è stato chiamato Paolo Brunori.[108]
Il doppiaggio del film ottenne diverse candidature all' Italian Online Film Actors & Dubbers Award, tra le quali una per il miglior doppiatore, successivamente vinta, a Stefano De Sando, per aver doppiato il protagonista Gary Oldman.[109][110]
Edizione francese[modifica | modifica wikitesto]
L'edizione francese del film ha come titolo "La taupe" ed è stata distribuita da StudioCanal.[111] Il doppiaggio francese è avvenuto grazie alla società Les Studios de St-Ouen.[111] La direzione del doppiaggio è stata affidata a Isabelle Brannens che ha diretto un cast composto da doppiatori molto conosciuti in Francia come: Jacques Roehrich, che doppia Gary Oldman; Christian Gonon che presta la voce a Colin Firth, Gilbert Beugniot che interpreta John Hurt.[111] Tra gli altri troviamo: Eric Herson-Macarel (Mark Strong), Luc-Antoine Diquéro (David Dencik), Patrick Bonnel (Ciarán Hinds), Alain Courivaud (Simon McBurney), Christine Murillo (Kathy Burke), e Adrien Antoine (Tom Hardy).[111] Come traduttore, è stato ingaggiato Bruno Chevillard.[111]
Edizione spagnola[modifica | modifica wikitesto]
L'edizione spagnola del film ha come titolo "El topo" ed è stata distribuita da DeAPlaneta.[112] Il doppiaggio spagnolo è avvenuto grazie alla società SonoBlock di Barcellona.[112] La direzione del doppiaggio è stata affidata a Juan Fernández, attore e doppiatore che ha diretto un cast composto da attori e doppiatori molto conosciuti in Spagna come: Pere Molina, che presta la voce a Gary Oldman; Jordi Brau che doppia invece Colin Firth e Ricardo Solans che interpreta John Hurt.[112] Tra gli altri troviamo: Juan Carlos Gustems (Mark Strong), José Posada (Benedict Cumberbatch) e Raúl Llorens (Tom Hardy).[112] Come traduttore, che è colui che si occupa di tradurre e adattare i dialoghi da una lingua all'altra, è stata scelta Sally Templer. Invece, come regolatore, è stato ingaggiato lo stesso direttore del doppiaggio, Juan Fernández.[112]
In Messico il film, titolato "El espía que sabía demasiado El topo", è stato doppiato dalla società New Art Dub.[113] La direzione del doppiaggio è stata affidata a Xóchitl Ugarte, che ha diretto un cast comprendente: Salvador Delgado (Gary Oldman), Óscar Gómez (Colin Firth), Irwin Daayán (Tom Hardy), Raúl Anaya (Mark Strong), Jorge Santos (Ciarán Hinds), Edson Matus (Benedict Cumberbatch), Arturo Mercado (John Hurt).[113]
Edizioni home video[modifica | modifica wikitesto]

La talpa è stato reso disponibile in versione home video negli Stati Uniti a partire dal 20 marzo 2012. In Italia invece, a partire dal 25 luglio 2012 sono state messe in vendita da Medusa Film due differenti edizioni, entrambe a doppio disco:[114]
I contenuti speciali disponibili sono:[114]
- Commento al film: un commento durante tutto il film di Tomas Alfredson e Gary Oldman;[115]
- Quattro Featurette: con lo scopo di esplicare alcuni aspetti del film e del periodo della Guerra fredda. Una featurette è inoltre dedicata a John le Carré. Le altre riguardano: il personaggio di George Smiley, il Circus e lo spionagio dell'epoca. La durata totale è di 9 minuti;[115]
- Quattro Interviste: l'edizione prevede un'intervista al regista Tomas Alfredson e allo sceneggiatore Peter Straughan (7 minuti), un'altra a Gary Oldman (7 minuti e mezzo), un'intervista a Tom Hardy (3 minuti e mezzo) ed una a Colin Firth (6 minuti e mezzo);[115]
- Scene tagliate: alcune fra le scene del film tagliate dal montaggio, della durata totale di 6 minuti;[115]
- Sui set de “La talpa”: uno speciale che fa vedere alcuni momenti salienti durante le riprese sul set, della durata totale di 11 minuti;[115]
- Trailer: il trailer italiano del film;[115]
- Trailer originale: il trailer in inglese della pellicola.[115]
Negli Stati Uniti l'edizione home-video ha incassato in totale 4,513,258 $.[116] Il sito The Numbers che recensisce DVD e Blu-Ray della maggior parte dei film delle diverse stagioni cinematografiche dice de La talpa: «La talpa è un film incredibile, ed è migliore di alcuni dei film che agli Oscar hanno avuto la candidatura come "miglior film". Ha un ritmo deliberato e una trama che richiede la massima attenzione, ma ne vale la pena. Per il DVD vale la pena verificare, mentre il Blu-ray Combo Pack è l'affare migliore.»[117]
Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]
Incassi[modifica | modifica wikitesto]

La pellicola è uscita il 16 settembre 2011 nelle sale cinematografiche britanniche.[118] Già nella prima settimana ha spopolato al box office, con un guadagno iniziale di circa 6,9 milioni di sterline.[118] Il film è rimasto al 1º posto al botteghino inglese per tre settimane consecutive. Nel Regno Unito il film ha guadagnato, secondo i dati aggiornati al 19 febbraio 2012, circa 22 460 401 $.[119] Con tale incasso il film è divenuto il "26º maggior incasso inglese per l'anno 2011".[120]
Negli Stati Uniti il film ha esordito il 9 dicembre 2011 in sole 4 sale, guadagnando un totale di 301 000 $, con una media per copia di 75 000 $.[121] In tutto la pellicola, negli Stati Uniti, ha guadagnato, secondo i dati aggiornati al 22 marzo 2012, 24 149 393 $.[122]
In Germania i dati relativi al 25 marzo 2012 affermano che in totale il film ha guadagnato 2 265 580 € pari a circa 2 940 785 $.[123] Con questo guadagno la pellicola, in Germania è diventato l'"82º maggior incasso tedesco per l'anno 2011"[124] In Francia il film ha incassato in totale nel suo primo weekend di programmazione, ossia l'8 febbraio 2012 al 12 febbraio 2012 1 467 803 € pari a circa 1 931 828 $. Secondo i dati del 4 marzo 2012, il film in Francia ha guadagnato totalmente 3 856 965 €, ossia 5 006 445 $.[122] Con tale incasso, in Francia, il film è divenuto il "64º maggior incasso francese per l'anno 2012".[125]
Gli incassi del film in Italia, classificatosi 2º al botteghino durante weekend d'apertura (13-15 gennaio 2012) dove ha incassato in tutto 1 114 000 €[126], ammontano a 2 747 981 € (aggiornati all'8 luglio 2012).[127] Con questo guadagno la pellicola, in Italia è divenuto il "61º maggior incasso italiano per la stagione 2011/2012".[128]
Box Office Mojo riporta che il film ha guadagnato globalmente 80,630,608 $.[129] Con questo guadagno il film è diventato l' "81º maggior incasso internazionale per l'anno 2011".[128]
Critica[modifica | modifica wikitesto]
(EN)
«Tomas Alfredson's Tinker Tailor Soldier Spy was undoubtably one of the finest British films of 2011. One brief look at the cast list will tell you nearly all you need to know about the film, with Oldman, Colin Firth, Tom Hardy, Benedict Cumberbatch, Mark Strong and John Hurt all on fine form in a superbly understated espionage thriller. [...] With "Tinker Tailor Soldier Spy", Alfredson produced one of the finest films of 2011. It's no surprise that Working Title have reportedly given the green light for Alfredson to shoot a follow up, believed to be an adaptation of Smiley's People, with Oldman returning as the titular spymaster.» |
(IT)
«"La talpa", di Tomas Alfredson è senza dubbio uno dei migliori film britannici del 2011. Un breve sguardo sul cast vi dirà quasi tutto quello che c'è da sapere sul film, con Oldman, Colin Firth, Tom Hardy, Benedict Cumberbatch, Mark Strong e John Hurt tutti in ottima forma in un thriller di spionaggio superbamente raffinato. [...] Con "La talpa", Alfredson ha prodotto uno dei migliori film del 2011. Non è una sorpresa che la Working Title abbia riferito che darà il via libera ad Alfredson di girare un sequel, che si ritiene essere un adattamento di "Tutti gli uomini di Smiley", con il ritorno di Oldman come capo delle spie.» |
(Daniel Green su Cinevue[130]) |
La talpa ha ricevuto recensioni molto positive da parte della critica internazionale.[6] Il film possiede correntemente, un rating d'approvazione pari all'83%, basato su 202 recensioni raccolte dall'aggregatore Rotten Tomatoes, con la dicitura, "La talpa è un puzzle denso di ansia, paranoia e spionaggio, che il regista Tomas Alfredson ha unito assieme con la massima abilità".[6] A titolo di confronto, l'aggregatore Metacritic, che assegna un punteggio posto in un intervallo 0-100 sulla base delle recensioni da parte della critica più affidabile, ha calcolato un punteggio di 85 sulla base di 42 recensioni, equo a "successo universale".[7] Invece l'aggregatore Movie Review Intelligence assegna, sulla base di 49 recensioni della critica statunitense, un punteggio dell'86%, con la dicitura "recensioni sensazionali".

La critica italiana ha risposto in modo particolarmente favorevole al film.[131] Paolo Mereghetti scrive sul Corriere della Sera: «Il film mette in campo un gruppo di attori tutti davvero perfetti nel restituire le sfumature dei singoli personaggi e le complessità di un mestiere che ha ben poco di eroico e di gratificante. Ma che per lo spettatore può essere l'occasione per riconciliarsi con un cinema professionale, avvincente e, perché no? Intelligente!» e assegna al film cinque stelle.[132] Lo stesso punteggio è conferito al film dal suo collega Valerio Caprara, che scrive su Il Mattino: «Un film di gran classe, tratto da un bestseller di qualità e adatto - deo gratias - a un pubblico adulto desideroso di avvincenti coinvolgimenti e non solo di lauree in cinefilia. La talpa, inoltre, è in grado di suscitare un fenomeno del tutto sconosciuto a intere generazioni di spettatori da multiplex: l'accesa discussione all'uscita dal cinema. Bisogna anche aggiungere, per amore di verità, che la proiezione della copia sottotitolata all'ultima Mostra di Venezia aveva seminato crisi di comprensione persino tra le file degli agguerritissimi convenuti: si spera che adesso, grazie alla versione italiana, il suaccennato dibattito sui personaggi, gli intrecci e il tourbillon d'ambientazioni si svolga in modi e toni meno precari o smarriti».[133]

Il critico cinematografico Marianna Cappi su MYmovies scrive: «Il vero valore aggiunto del film, il tocco che quasi riscrive il genere di appartenenza di questa pellicola, è il suo cuore sentimentale, addirittura romantico. Trattenuto, imploso, mostrato per piccoli indizi, quasi fossero distrazioni, il sentimento amoroso (tragico ma vitalissimo) è ciò che scalda il film di Alfredson da cima a fondo: il punto debole che fa la sua forza, il dettaglio che fa la sua grandezza», assegnando al film quattro stelle.[2] Invece il critico Maurizio Acebi su Il Giornale scrive: «È l'antitesi degli 007 cinematografici, film caratterizzati per il DNA tutto azione e seduzione. Eppure, La talpa, tratto dall'omonimo romanzo di John le Carré, è una delle migliori spy-story viste negli ultimi anni. A dimostrazione che quando hai un regista che sa fare il suo mestiere (il bravissimo e talentuoso svedese Tomas Alfredson, già ammirato dietro la macchina da presa dell'horror d'autore Lasciami entrare) ed un cast praticamente perfetto (dai protagonisti ai comprimari), si possono tirar fuori grandi film pur senza spettacolarizzazioni, effetti speciali e belle donne» e attribuisce al film un giudizio di cinque stelle.[134]
Il film più volte è stato osannato come un capolavoro, e un cult del genere spionaggio, dalla critica internazionale e da quella italiana. Il critico Valerio Sammarco su Cinematografo.it intitola la sua recensione sulla pellicola "Dal capolavoro di Le Carré a quello di Alfredson: che cerca la spia infiltrata e trova il cinema" e scrive: «nessuna concessione allo spettacolo, esaltazione silenziosa di ogni singolo dettaglio, estetica della sottrazione mirata a ritrovare il senso più profondo, efficace, di ogni singola parola in ogni singolo dialogo, di ogni inquadratura o movimento di macchina, solo in apparenza saltuariamente accessori, o di raccordo», e continua «lo spettatore è invitato a compiere una scelta [...] ad accettare o meno l'invito, a scommettere o meno sulla propria capacità d'osservazione».[135] Su Vogue, il critico Emanuele Lugli scrive sul film: «un capolavoro! [...] "Tinker Tailor Soldier Spy" (utilizziamo il titolo originale) è infatti un capolavoro di ellissi, una procedura di retorica che lascia tutto ciò che non è essenziale fuori della storia» paragonandolo addirittura a film come Pulp Fiction e Il Gattopardo.[136]
Primati[modifica | modifica wikitesto]
La talpa è apparso in più di cento "top ten" di premi internazionali, giornali, riviste cinematografiche e siti internet. Nella "top thirty" nel sito Metacritic per i migliori film nel 2011, che raccoglie le "top ten" delle più importanti riviste americane, La talpa si è classificata 11ª a pari merito con Margaret. In particolare la rivista cinematografica inglese Empire, considerata una delle più autorevoli riviste britanniche nel campo cinematografico, ha stilato la classifica dei "100 migliori film britannici" della storia e ha posizionato La talpa al 94º posto.[137] In più il sito internet Close-Up Film, attivo nel campo cinematografico, ha elevato il film al rango di "miglior film di spionaggio di tutti i tempi".[138] Anche il sito internet Stuff.tv include la pellicola tra i "migliori 25 film di spionaggio di sempre".[139] Il sito CultBox lo include nella lista dei "5 migliori film di spionaggio della storia".[140] Inoltre, il sito Britscene pone la pellicola al 3º posto tra i "migliori 10 film britannici di spionaggio".[141] Successivamente, dalla sua uscita, il film appare al 66º posto tra i "100 migliori film della storia" sul sito Filmtotaal.[142] Il critico cinematografico Kenneth Turan, del Los Angeles Times l'ha considerato il "miglior racconto di spionaggio dei nostri tempi".[143] Il film è apparso sulle seguenti liste dei "migliori dieci film del 2011/2012"[144][145][146][147]:
- 1º – Mark Burger, Yes! Weekly
- 1º – William Chadwick, We got this covered
- 1º – Tony Dayoub, Cinema Viewfinder
- 1º – Film e dvd
- 1º – Robert Horton, Everett Herald
- 1º – Richard T. Jameson, MSN Movies
- 1º – Jason Janego, The Weinstein Company
- 1º – Oliver Lyttelton, The Playlist
- 1º – Kieron Moore, The Film Pilgrim
- 1º – Giuseppe Romani, Cinema & Recensioni
- 1º – Alex Salzedo, The Film Pilgrim
- 1º – Uncut
- 1º – Sara Vizcarrondo, Boxoffice
- 2º – Ali Arikan, Roger Ebert's Far-Flung Correspondents
- 2º – Robert Bernocchi, MYmovies
- 2º – Janos Gereben, San Francisco Examiner
- 2º – David Germain, Associated Press
- 2º – Jason Solomons, The Guardian
- 2º – Chuck Wilson, L. A. Weekly
- 3º – Bastardi per la gloria
- 3º – Sheila Benson, Seattle Weekly
- 3º – Brian Miller, Seattle Weekly
- 3º – Walter Chaw, Film Freak Central
- 3º – Bill Chambers, Film Freak Central
- 3º – Cheryl Eddy, San Francisco Bay Guardian
- 3º – Gregory Ellwood, Hitfix
- 3º – Jim Emerson, MNS Movies
- 3º – Pierpaolo Festa, Film.it
- 3º – Chris Hewitt, St. Paul Pioneer-Press
- 3º – Harry Knowles
- 3º – Kat Murphy, MSN Movies
- 3° – Kurt Osenlund, Keyframe Blog
- 3º – Sheridan Passell, Movie Moron
- 3º – Betsy Sharkey, Los Angeles Times
- 3º – Amy Taubin, Film Comment Magazine
- 3º – Stephanie Zacharek, Movieline
- 4º – Sam Adams, A.V. Club
- 4º – Peter Bradshaw, The Guardian
- 4º – Peter Canavese, Palo Alto Online
- 4º – Michael Cusumano, Serious Film
- 4º – Andrea Gronvall, Chicago Reader
- 4º – Marie Therese Guirgis
- 4º – Don Kaye, MSN Movies
- 4º – Anthony Kaufman, Indiewire
- 4º – Simon Kinnear, Total Film
- 4º – Owen Nicholls, NME
- 4º – London Film Critics Circle Award
- 4º – Sydney Film Festival
- 4º – Drew Taylor, The Playlist
- 4º – Time Out London
- 4º – Gene Triplett, The Oklahoman
- 4º – Keith Uhlich, Time Out New York
- 5º – Chris Bumbray, JoBlo
- 5º – Timothy Brayton, Keyframe Blog
- 5º – Adrian Largey, The Film Pilgrim
- 5º – Ray Pride, Movie City News
- 5º – Sam Tipton, The Film Pilgrim
- 5º – David Whitehead, The Film Pilgrim
- 5º – Xan Brooks, The Guardian
- 6º – Michael Barker, Sony Pictures Classics
- 6º – Jeannette Catsoulis, New York Times
- 6º – Matt DeGroot, Poptimal
- 6º – Empire
- 6º – Stephen Bradley, Washington Times
- 6º – Devin Faraci
- 6º – Keith Simanton, Internet Movie Database
- 6º – Peter Travers, Rolling Stone
- 7º – Melissa Anderson, Village Voice
- 7° – Dan Callahan, Keyframe Blog
- 7º – Bill Desowitz, Indiewire
- 7º – Kimberley Jones, Austin Chronicle
- 7º – Andrew Schenker, Slant Magazine
- 7º – Michael Sicinski, Cinema Scope
- 7º – Matthew Wilder, Nashville Scene
- 8º – Keyframe Blog
- 8º – Alexandra Ferguson, The Film Pilgrim
- 8º – Tyler Hanley, Palo Alto Online
- 8º – Anita Katz, San Francisco Examiner
- 8º – Mark Kermode, BBC
- 8º – Omar P. L. Moore, The Popcorn Reel
- 8º – Susan Tavernetti, Palo Alto Online
- 9º – Jim Brunzell III, Twin Cities Daily Planet
- 9º – Jaime N. Christley, Slant Magazine
- 9º – Matt Dentler, Head of Content
- 9º – Larry Gross
- 9º – Beth Hanna, Indiewire
- 9º – Peter Hartlaub, San Francisco Chronicle
- 9º – Liam Lacey e Rick Groen, The Globe and Mail
- 9º – Michael Phillips, Chicago Tribune
- 10º – Peter Keough, Boston Phoenix
- 10º – Keith Phipps, A.V. Club
- 10º – Peter Rainer,The Christian Science Monitor
- 10º – Sight & Sound
- 10º – Peter Simek, D Magazine
- 10º – Glenn Whipp, MSN Movies
- N/A – Cinetalk
- N/A – Jacob Combs, Indiewire
- N/A – Ken Eisner, Georgia Straight
- N/A – Dennis Hartley, Digby's Hullabaloo
- N/A – Bruce Ingram, Sun-Times Media Group
- N/A – Patty Jones, Georgia Straight
- N/A – Mark Keizer, Boxoffice
- N/A – Movies.com
- N/A – Mark Rabinowitz, Indiewire
- N/A – Kent Tentschert, West End Word
- N/A – Kenneth Turan, Los Angeles Times
- N/A – Richard von Busack, Metro Newspapers
- N/A – Kim Voynar, Movie City News
La talpa è apparso inoltre nell'edizione 2012 dei 1001 Movies You Must See Before You Die, ed è anche stato scelto come film di copertina.[148] La sua presenza è stata riconfermata anche nell'edizione 2013 della raccolta.[149] Il sito FlickFeast.com lo ha inserito al 10º posto nella classifica dei "10 migliori adattamenti cinematografici di tutti i tempi".[150] La pellicola è inoltre presente nelle seguenti liste dei "migliori dieci film britannici del 2011":[151][152][153][154]
- 1º – Paul Martin, MovieMoron
- 1º – Squidoo.com
- 3º – Daniel Stephens, Top 10 Films
- 6º – Briscene
- N/A – Paolo Marzola
Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]
Sia Working Title Films che StudioCanal hanno puntato molto sulla candidatura del film agli Oscar, promuovendolo sia attraverso alcuni manifesti promozionali (i cosiddetti For Your Consideration), sia proponendo la pellicola nelle sale cinematografiche statunitensi nel gennaio precedente alla cerimonia di assegnazione. La talpa ha ricevuto tre candidature ai Premi Oscar 2012: miglior attore protagonista a Gary Oldman, migliore sceneggiatura non originale a Bridget O'Connor, Peter Straughan e miglior colonna sonora a Alberto Iglesias.[155]
Ai Premi BAFTA 2012 la pellicola ha ricevuto undici candidature tra cui: miglior film, migliore regia a Tomas Alfredson e miglior attore protagonista a Gary Olman.[156] Alla cerimonia di premiazione il film ha ricevuto due premi: miglior film britannico e migliore sceneggiatura non originale.[157]
Alla cerimonia di premiazione degli Empire Awards 2012 la pellicola è stata il dominatore della serata in quanto ha ricevuto tre premi: miglior film britannico, miglior thriller e miglior attore protagonista a Gary Olman.[158] Il film aveva inoltre ricevuto precedentemente altre due candidature: miglior film e miglior regista a Tomas Alfredson.[159]
Ai San Francisco Film Critics Circle Awards la pellicola ha ricevuto due premi: miglior attore a Gary Olman e migliore sceneggiatura non originale a Bridget O'Connor e Peter Straughan.[160][161]
"La talpa", ai Richard Attenborough Regional Film Awards, premi cinematografici intitolati al regista Richard Attenborough, ha vinto tre premi: miglior film britannico, miglior attore britannico a Gary Olman, e migliore sceneggiatura a Bridget O'Connor e Peter Straughan.[162]
- 2012 - Premio Oscar
- Candidatura Miglior attore protagonista a Gary Olman
- Candidatura Migliore sceneggiatura non originale a Bridget O'Connor e Peter Straughan
- Candidatura Miglior colonna sonora a Alberto Iglesias
- 2012 - Premio BAFTA
- Miglior film britannico a Tim Bevan, Eric Fellner e Robyn Slovo
- Migliore sceneggiatura non originale a Bridget O'Connor e Peter Straughan
- 2012 - Palm Springs International Film Festival
- Migliore stella internazionale del cinema a Gary Oldman
- 2012 - European Film Awards
- Migliore scenografia a Maria Djurkovic
- Miglior colonna sonora a Alberto Iglesias
- 2012 - Premio IFTA
- 2012 - KCET Lumiére
- Lumière Award a Gary Oldman
- 2012 - Richard Attenborough Regional Film Awards
- Miglior film inglese dell'anno
- Miglior attore inglese dell'anno a Gary Oldman
- Migliore sceneggiatura a Bridget O'Connor e Peter Straughan
- 2012 - Empire Awards
- 2012 - Premio Cinema Ludus[163]
- Gran Prix al miglior film a Tomas Alfredson
- Prix al miglior attore a Gary Oldman
- Miglior film europeo
- Migliore regia europea a Tomas Alfredson
- Miglior attore europeo a Gary Oldman
- Migliore sceneggiatura europea a Bridget O'Connor e Peter Straughan
- Miglior contributo tecnico europeo a Maria Djurkovic
- Miglior produttore a Tim Bevan e Eric Fellner
- 2012 - Golden Trailer Awards
- 2012 - London Critics Circle Film Awards
- Migliori dieci film a Tim Bevan, Eric Fellner e Robyn Slovo
- Miglior contributo tecnico a Maria Djurkovic e Peter Straughan
- 2013 - Italian Directing Award[164]
- IDA Award a Tomas Alfredson
- 2013 - European Independent Film Critics Awards[165][166]
- Miglior film
- Miglior regia a Tomas Alfredson
- Miglior produttore a Tim Bevan, Eric Fellner e Robyn Slovo
- Miglior attore a Gary Oldman
- Miglior attore non protagonista a John Hurt
- Migliore scenografia a Maria Djurkovic
- Migliore colonna sonora a Albero Iglesias
- 2012 - Lancashire Film Critics Awards[167]
- Miglior film
- Miglior regia a Tomas Alfredson
- Miglior attore a Gary Oldman
- Migliore sceneggiatura a Bridget O'Connor e Peter Straughan
- 2013 - Burgundy Film Critics Awards[168]
- Miglior film straniero a Tomas Alfredson
- 2012 - Central Ohio Film Critics Association
- 2012 - YouMovie Awards[169][170]
- Miglior film
- Miglior film drammatico
- Miglior thriller
- Migliore regia a Tomas Alfredson
- Miglior attore protagonista a Gary Oldman
- Miglior cast
- Migliore sceneggiatura a Bridget O'Connor e Peter Straughan
- Miglior trailer a Mark Wollen & Associates
- 2012 - Crime Thriller Awards
- 2012 - Italian Online Film Actors & Dubbers Award[171][172]
- 2012 - Evening Standard British Film Awards
- Premio speciale "Alexander Walker" a John Hurt
- 2012 - Online Film & Television Association
- Migliore sceneggiatura non originale a Bridget O'Connor e Peter Straughan
- Miglior cast
- Miglior casting a Jina Jay
- 2012 - International Online Film Critics' Poll[173][174][175]
- Miglior film
- Migliori dieci film
- Migliore regia a Tomas Alfredson
- Migliore attore protagonista a Gary Oldman
- Miglior cast
- Migliore sceneggiatura non originale a Bridget O'Connor e Peter Straughan
- Migliore scenografia a Maria Djurkovic
- 2012 - Premio Italia Sceneggiatura[176]
- Miglior film
- Migliori dieci film
- Migliore sceneggiatura non originale a Bridget O'Connor e Peter Straughan
- Premio speciale alla miglior regia a Tomas Alfredson
- Premio speciale alla migliore interpretazione a Gary Oldman
- 2012 - Spanish Film Music Critics Awards
- Miglior compositore spagnolo a Alberto Iglesias
- 2012 - Music & Sound Awards
- Miglior composizione originale a Alberto Iglesias
- 2012 - British Film Bloggers Circle
- Miglior sceneggiatura non originale a Bridget O'Connor e Peter Straughan
- 2012 - World Soundtrack Awards
- Migliore colonna sonora a Alberto Iglesias
- Miglior compositore a Alberto Iglesias
- 2012 - Russian Internet Movie Awards
- 2012 - Conch Awards
- Miglior sonoro di un film a Stephen Griffiths
- 2011 - Hollywood Film Festival
- Miglior compositore a Alberto Iglesias
- 2011 - Brisbane International Film Festival[177]
- 2011 - San Francisco Film Critics Circle
- Miglior attore a Gary Oldman
- Migliore sceneggiatura non originale a Bridget O'Connor e Peter Straughan
- 2011 - Stockholm Film Festival
- Premio FIPRESCI a Tomas Alfredson
Tematiche[modifica | modifica wikitesto]
Il film mostra allo spettatore numerose tematiche.[10] Molte di queste sono state riprese dal libro di John le Carré.[10] «Naturalmente non si può inserire ogni dettaglio presente in un romanzo di 349 pagine in un film — afferma Alfredson — Ma si possono prendere i temi, cogliere gli elementi e delineare i momenti per cercare di descrivere quanto accade».[10]

Non solo, rivela anche che con "La talpa" crede di aver realizzato un film sulla fedeltà e sugli ideali: valori che, a suo parere, sono di grande attualità «principalmente perché forse sono così rari di questi tempi».[10] L'aspetto di attualità odierno, che il film riprende, che è lo stesso di trenta anni fa, e che rimarrà tale in eterno, riflette il modo in cui le persone tradiscono la loro fiducia reciproca.[10] La talpa è quindi soprattutto una storia di amore e amicizia, di lealtà e tradimento, di perdono e vendetta, che tenta di descrivere le dinamiche sociali e i rapporti umani.[178]
Le Carré ha affermato: «Questo mondo segreto, per me, rappresentava anche una metafora sul mondo in cui viviamo; ci inganniamo l'un l'altro, inganniamo noi stessi, inventiamo delle storielle e recitiamo la vita invece che viverla».[10] Con le sue tematiche di inganno e tradimento oltre che di onestà e disonestà, questa è una storia su persone che indagano sulle vite degli altri – pur non essendo sincere riguardo alla propria. È una storia universale.[10] Il film è un saggio sull'essere uomo in un posto di lavoro così particolare. È un film sulla solitudine, i personaggi sono alienati e soli, possono contare solo sull'onestà degli uni verso gli altri. Per questo, in quel mondo, è importante la lealtà. Sono persone che hanno sacrificato la loro vita, l'amore.[179] Questi uomini, le spie, sono l'anello sacrificale della pace raggiunta.[179] Per il regista infatti «Questa storia incarna e riflette in particolare le eterne e drammatiche questioni di amicizia, tradimento e fedeltà»,[179]
Un altro tema trattato è quello dell'omosessualità.[10] Infatti in quel periodo, nel Regno Unito, così come negli altri paesi, questa non veniva ammessa e c'erano spie e agenti che non potevano dichiararsi apertamente altrimenti sarebbero stati uccisi o ricattati.[10] Un altro tema è quello della bisessualità.[180] Per esempio il personaggio di Bill Haydon è infatti bisessuale.[180][181]
Il film, inoltre, non è del tutto privo di umorismo.[182] Più scene tendono a prendere in giro il mondo sovietico o più in generale, anche il mondo dello spionaggio.[182] Una di queste, ad esempio è la scena in cui, durante la festa di Natale, un uomo travestito da Lenin, inizia a cantare l'inno sovietico.[182]
Il film, comunque è una storia di spionaggio e come tale presenta anche un modello di «vero giallo».[10] Il mondo dello spionaggio, ritratto come mondo malinconico e «impostato in piccole stanze intrise di nicotina e burocratico sudore», rimane uno dei temi centrali del film.[143] I personaggi, ritratti come giocatori solitari, così come le spie reali, hanno rinunciato alla loro vita per perseguire uno scopo.[183] Il motivo ricorrente della scacchiera si adatta al modus operandi tattico con cui lo spionaggio viene eseguito: ogni mossa, ogni tipo di strategia ha delle implicazioni e delle sottigliezze che devono essere chiaramente esaminate e meditate prima di essere attuate.[184] E le spie sono quei "giocatori" che attuano e ponderano su tali strategie.[184] Il traditore quindi è la metafora del punto debole di una intelligence governativa che dovrebbe essere inattaccabile e inaffondabile, ma è anche immagine e allegoria dei punti deboli che ogni personaggio possiede, così come ogni essere umano.[185] I personaggi, come ripreso dal motivo della scacchiera, appaiono come delle pedine di un gioco più grande di loro, il gioco sporco della politica.[185] Personaggi dunque, nel film, visti come malinconici prigionieri delle loro missioni e del loro lavoro, che sono diventati una vera e propria "vita parallela" che ha finito per soffocare le loro realtà interiori.[185]
Merchandising[modifica | modifica wikitesto]
I prodotti derivati dal film furono diretti verso una vasta gamma di oggetti.[186] Moltissimi sono stati i concorsi organizzati grazie a Studio Canal per commerciare il film, in cui sono stati messi in palio numerosi prodotti tra cui, soprattutto, il DVD e il Blu-Ray del film.[187] Altri esempi sono stati gli album con la colonna sonora di Alberto Iglesias, le tante t-shirt con il logo del film o le penne con registratori vocali simili agli strumenti spionistici degli anni settanta. Dopo l'uscita del film è stato rimesso in vendita il libro tascabile di Le Carré da cui è stato adattato il film, avente come copertina la locandina del film.[188][189]
La Studio Canal ha anche messo in vendita dei Post-it semi-adevisi e alcune scacchiere di lusso, come quella utilizzata da Smiley, in cui è riportato il logo del film: le scacchiere sono di legno, cubiche e pieghevoli, e con loro sono compresi dei cassetti di legno di dimensioni ridotte in cui sono contenuti tutti i pezzi della dama e degli scacchi.[186][189]
Ha avuto successo la vendita della "Tinker Tailor Soldier Spy - Limited Deluxe Edition".[190] L'edizione in tiratura comprendeva numerosi articoli come: il DVD, il Blu-Ray, la colonna sonora, l'omonimo romanzo di Le Carré.[190] Non solo, includeva anche un diario su misura, alcune fotografie esclusive dal set e delle carte da gioco su misura.[190] Il costo dell'edizione limita oscillava sulle £ 50, pari circa a 60 €.[190]

Curiosità[modifica | modifica wikitesto]

Una serie di curiosità rese note durante la distribuzione del film:[191]
- Per prepararsi al ruolo di George Smiley, l'attore Gary Oldman ha rivelato di aver mangiato un sacco di dolci, a base di melassa, pan di Spagna e crema al fine di «poter mettere su un po' di pancia da mezza età». Oldman ha anche affermato di aver osservato la famosa interpretazione di Sir Alec Guinness ne La talpa, e ha pagato il viaggio per una visita a John le Carré. Ha detto: «Il modo in cui si toccava la camicia, in cui ha parlato e così via... gli ho rubato tutto questo e l'ho utilizzato nel film. Spero non gli dispiaccia, anche perché il mio Smiley è nel suo DNA».[192] Ad Oldman è stato offerto di indossare una parrucca per il suo ruolo, ma lui ha rifiutato a favore di una decolorazione dei capelli e di una pettinatura più naturale per una persona di mezza età.[192]
- È stato il produttore Tim Bevan ad aver raccomandato Tom Hardy per il ruolo di Ricki Tarr, affermando che possedeva una certa somiglianza a «Robert Redford da giovane».[192]
- Gary Oldman è andato in un antico negozio di ottica, a Pasadena, per cercare gli occhiali giusti da adottare per il suo personaggio: «Le lenti a fondo di bicchiere sono iconiche per Smiley, fanno parte del suo personaggio. Sono come le Aston Martin o il Martini per James Bond...» Oldman ha cercato tra centinaia di montature di occhiali prima di trovare quelli appropriati.[192]
- I realizzatori hanno cercato per 18 mesi l'attore giusto per interpretare George Smiley. Erano sul punto di cancellare il film prima che il produttore Tim Bevan pensasse a Gary Oldman.[192] Lo stesso John Hurt fu inizialmente scelto, in fase di in pre-produzione, per interpretare il protagonista, ma gli fu in seguito assegnato il ruolo di "Controllo".[192]
- John le Carré, autore del romanzo da cui è tratto il film, ha un cameo di pochi secondi nel film, nel quale interpreta una spia durante festa di Natale, mentre si canta ironicamente l'inno sovietico.[192]
- Tomas Alfredson ha dichiarato di aver fatto scrivere a John le Carré una parte del dialogo di un incontro tra alcuni dei personaggi al Circus: «Quando abbiamo provato quel discorso, sembrava che Bill Haydon dovesse dire qualcosa, ma non sapevamo quale sarebbe stata la battuta migliore in quel caso... Allora abbiamo deciso di chiamare John le Carré per vedere se sarebbe stato disponibile! Così lo abbiamo contattato, descrivendogli la situazione. Pensò per 15 secondi e, afferrando una penna, scrisse la battuta su un foglietto dicendo "ecco qui!"... Fu un momento fantastico!».[192] Colin Firth ha scherzosamente suggerito di porre quel pezzo di carta su un cuscino di velluto.[192]
- Il word processor che si vede nell'ufficio di Connie Sachs al Circus è un modello "Wang 1200", uno dei primi del genere. Fu infatti creato prima dell'avvento dei "personal computer" e delle "workstation" dell'era digitale.[192]
- In una delle scene di flashback su "Controllo", mentre questi sta parlando al telefono, sulla scrivania dietro di lui ci sono due ceramiche di bulldog vestiti con la Union Jack. Queste figure sono state create dalla Royal Doulton durante la seconda guerra mondiale come segno di patriottismo. Non solo, i bulldog appartenevano in precedenza a Le Carré che ha deciso di concederli per essere usati nel film.[192]
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ a b Il titolo originale, sia del romanzo che del film, Tinker, Tailor, Soldier Spy è un gioco di parole che prende spunto dalla filastrocca inglese per bambini «Tinker, Tailor, Soldier, Sailor, Richman, Poorman, Beggarman, Thief» («Calderaio, sarto, soldato, marinaio, ricco, povero, mendicante, ladro»). I nomignoli della filastrocca sono utilizzati dal vecchio capo dei servizi inglesi, Controllo, per dare uno pseudonimo a ciascuno dei personaggi sospettati d'essere la talpa.
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Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
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- Laetitia Collin, Froide détente, SAS Indola Presse, 2012, ISSN 2109-4217 .
- David Fontaine, La taupe, S.A. Les Editions Maréchal-Le Canard Enchaîné, 2012, ISSN 0008-5405 .
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- Jan Söderqvist, Hårt förtätad spionthriller, Svenska Dagbladet, 2012.
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su La talpa
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- (EN) Sito ufficiale, su focusfeatures.com (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2011).
- (EN) La talpa, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- La talpa, su Movieplayer.it.
- La talpa, su Il mondo dei doppiatori, AntonioGenna.net.
- (EN) La talpa, su Internet Movie Database, IMDb.com.
- (EN) La talpa, su AllMovie, All Media Network.
- (EN) La talpa, su Rotten Tomatoes, Flixster Inc.
- (EN, ES) La talpa, su FilmAffinity.
- (EN) La talpa, su Metacritic, Red Ventures.
- (EN) La talpa, su Box Office Mojo, IMDb.com.
- (EN) La talpa, su TV.com, Red Ventures (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2012).
- (EN) La talpa, su AFI Catalog of Feature Films, American Film Institute.
- (DE, EN) La talpa, su filmportal.de.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 232454914 · LCCN (EN) no2012016813 · BNE (ES) XX5213767 (data) |
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