La regina degli scacchi (miniserie televisiva)
| La regina degli scacchi | |
|---|---|
| Titolo originale | The Queen's Gambit |
| Paese | Stati Uniti d'America |
| Anno | 2020 |
| Formato | miniserie TV |
| Genere | drammatico |
| Puntate | 7 |
| Durata | 46-68 minuti (puntata) |
| Lingua originale | inglese |
| Rapporto | 1,78:1 |
| Crediti | |
| Ideatore | Scott Frank, Allan Scott |
| Regia | Scott Frank |
| Soggetto | dal romanzo La regina degli scacchi di Walter Tevis |
| Sceneggiatura | Scott Frank |
| Interpreti e personaggi | |
| |
| Doppiatori e personaggi | |
| |
| Fotografia | Steven Meizler |
| Montaggio | Michelle Tesoro |
| Musiche | Carlos Rafael Rivera |
| Produttore | Marcus Loges, Mick Aniceto |
| Produttore esecutivo | William Horberg, Allan Scott, Scott Frank |
| Casa di produzione | Flitcraft Ltd, Wonderful Films |
| Prima visione | |
| Distribuzione originale | |
| Data | 23 ottobre 2020 |
| Distributore | Netflix |
| Distribuzione in italiano | |
| Data | 23 ottobre 2020 |
| Distributore | Netflix |
La regina degli scacchi (The Queen's Gambit) è una miniserie televisiva statunitense ideata da Scott Frank e Allan Scott, distribuita in streaming il 23 ottobre 2020 su Netflix. La serie è basata sull'omonimo romanzo del 1983 di Walter Tevis.[1][2] Il titolo originale della miniserie, come quello del romanzo, si riferisce al gambetto di donna, un'apertura scacchistica.
La serie esplora la vita di una bambina prodigio degli scacchi, orfana, di nome Beth Harmon, seguendo le sue vicissitudini dall'età di otto ai ventidue anni, mentre lotta contro la dipendenza da alcol e psicofarmaci nel tentativo di diventare grande maestro di scacchi.[3]
Trama
[modifica | modifica wikitesto]La serie inizia ambientata negli anni '50, in un orfanotrofio femminile, dove Beth, bambina di otto anni, incontra Jolene, una ragazza vivace e amichevole di qualche anno più grande; Helen Deardorff è la donna che gestisce l'orfanotrofio e il signor Shaibel, custode dell'orfanotrofio, impartisce a Beth le sue prime lezioni di scacchi. Come era comune negli anni '50,[4] l'orfanotrofio distribuisce quotidianamente pillole tranquillanti alle ragazze, il che si trasforma in una dipendenza per Beth.
Pochi anni dopo, Beth viene adottata da Alma Wheatley e suo marito, che vengono da Lexington, Kentucky. Nella sua nuova casa, Beth decide di iniziare a partecipare a tornei di scacchi. Vince molte partite venendo notata da altri e sviluppa amicizie con diverse persone, tra cui Harry Beltik, Benny Watts e Townes. Lungo la strada, mentre continua a vincere partite e diventa più famosa, diventa anche più dipendente da farmaci e alcol, e inizia a perdere il controllo della sua vita.
Tuttavia alla fine sconfigge il campione del mondo di scacchi russo, Vasily Borgov, a Mosca, in una partita spettacolare, in cui lei effettivamente gioca un gambetto di donna. Il suo trionfo ha vari livelli simbolici: un giocatore di scacchi statunitense sconfigge un grande maestro russo; una donna molto giovane sconfigge un uomo più anziano; una donna si impone in un ambiente dominato dagli uomini.
Puntate
[modifica | modifica wikitesto]| Miniserie | Puntate | Prima TV originale | Prima TV italiana |
|---|---|---|---|
| Lista delle puntate | 7 | 2020 | 2020 |
Interpreti e personaggi
[modifica | modifica wikitesto]Principali
[modifica | modifica wikitesto]- Anya Taylor-Joy interpreta Beth Harmon, la giovane giocatrice di scacchi che è determinata a diventare Grande Maestro.
- Isla Johnston interpreta la giovane Beth. In italiano è doppiata da Ilaria Pellicone.
- Annabeth Kelly interpreta Beth a cinque anni.
- Bill Camp interpreta William Shaibel, il custode della Methuen Home for Girls che ha insegnato a Beth a giocare a scacchi.
- Moses Ingram interpreta Jolene, la migliore amica d'infanzia di Beth alla Methuen.
- Christiane Seidel interpreta Helen Deardorff, la direttrice della Methuen Home for Girls.
- Rebecca Root interpreta Miss Lonsdale, la direttrice del coro della Methuen.
- Chloe Pirrie interpreta Alice Harmon, la madre biologica deceduta di Beth.
- Akemnji Ndifornyen interpreta Mr. Fergusson, l'inserviente della Methuen.
- Marielle Heller interpreta Alma Wheatley, colei che insieme al marito Allston ha adottato Beth quando era ancora adolescente.
- Harry Melling interpreta Harry Beltik, uno degli avversari e poi amico di Beth nel Kentucky.
- Patrick Kennedy interpreta Allston Wheatley, marito di Alma e padre adottivo di Beth.
- Jacob Fortune-Lloyd interpreta Townes, un compagno di scacchi per il quale Beth sviluppa un amore non corrisposto.
- Thomas Brodie-Sangster interpreta Benny Watts, uno dei principali avversari e poi amico e mentore di Beth.
- Marcin Dorociński interpreta Vasily Borgov, il giocatore di scacchi campione del mondo e il più agguerrito avversario di Beth.
Secondari
[modifica | modifica wikitesto]- Sergio Di Zio interpreta il padre biologico di Beth.
- Dolores Carbonari interpreta Margaret Johnson, una compagna di scuola di Beth. In italiano è doppiata da Chiara Oliviero.
- Matthew Dennis Lewis e Russell Dennis Lewis interpretano Matt e Mike, fratelli gemelli che iscrivono Beth al suo primo torneo di scacchi, per poi diventare suoi amici. In italiano sono doppiati rispettivamente da Emanuele Ruzza e Roberto Fedele.
- Janina Elkin interpreta Mrs. Borgov, moglie e traduttrice di Vasily Borgov.
Produzione
[modifica | modifica wikitesto]Sviluppo
[modifica | modifica wikitesto]Il 19 marzo 2019 Netflix ha avviato la produzione della serie, originariamente composta da sei puntate. Come regista fu scelto Scott Frank, coadiuvato da Allan Scott. I due sono stati anche produttori esecutivi insieme a William Horberg.[1] Carlos Rafael Rivera ha composto la colonna sonora della serie.[5] L'allenatore di scacchi Bruce Pandolfini e il già campione del mondo di scacchi Garri Kasparov hanno preso parte al progetto come consulenti,[6][7] a quest'ultimo è stata anche proposta la parte di Borgov, campione del mondo nella serie, che ha dovuto declinare a causa dei suoi impegni.[8] La serie è stata resa disponibile in streaming il 23 ottobre 2020.[2]
Casting
[modifica | modifica wikitesto]Con il comunicato stampa di lancio della serie, è stato annunciato che Anya Taylor-Joy sarebbe stata la protagonista.[9] Nel gennaio 2020 è stato riferito che Moses Ingram si era unita al cast,[10] successivamente sono stati pubblicati i nomi degli altri componenti del cast principale: Bill Camp, Thomas Brodie-Sangster, Harry Melling e Marielle Heller.[11][12]
Riprese
[modifica | modifica wikitesto]Le riprese sono iniziate nell'agosto 2019 a Cambridge, in Ontario.[13] Alcune scene sono state riprese anche a Berlino,[14] incluso il Kino International, il Zoologischer Garten Berlin, Humana e il Friedrichstadt-Palast.[15]
Scenografie
[modifica | modifica wikitesto]I set ad alto budget sono stati progettati da Uli Hanisch (Babylon Berlin) per ricreare l'era della fine degli anni '50 e '60.[16]
Accoglienza
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Audience
[modifica | modifica wikitesto]Il 28 ottobre 2020, La regina degli scacchi diventa la serie più vista del giorno su Netflix.[17][18] A 28 giorni dalla messa in onda è stata vista da circa 62 milioni di persone, classificandosi come la serie esclusiva Netflix con sceneggiatura non originale più vista di sempre.[19]
Critica
[modifica | modifica wikitesto]Sul sito web aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes, la serie ha ottenuto un punteggio medio di 8,06/10 e una percentuale di approvazione del 99%, basata su 76 recensioni. Il commento del sito recita: «Le sue mosse non sono sempre perfette, ma tra la performance magnetica di Anya Taylor-Joy, la cura ottima nella realizzazione dei dettagli d'epoca e una sceneggiatura emotiva e intelligente, rendono La regina degli scacchi una vittoria assoluta».[20]
Mentre sul sito Metacritic, che usa una media ponderata, ha assegnato alla serie un punteggio medio di 79 su 100, basandosi su 28 critici, indicandone che le «recensioni sono generalmente favorevoli».[21]
Responso da parte della comunità scacchistica
[modifica | modifica wikitesto]La serie ha ricevuto elogi dalla comunità scacchistica per la sua rappresentazione del gioco e dei giocatori,[22] il Campione del mondo Magnus Carlsen le ha dedicato un post su Instagram[23] e le ha dato una valutazione di 5/6,[24] definendola «molto godibile» per quanto «un po' troppo irrealistica».[25] Il grande maestro britannico Nigel Short, vicepresidente della Federazione Internazionale degli Scacchi, ha rilasciato su Twitter a Beth Harmon il "certificato virtuale" di grande maestro.[26] È stata, tuttavia, criticata per il fatto che siano state utilizzate esclusivamente partite fra giocatori uomini come base per quelle fittizie al suo interno. La WGM Jennifer Shahade, in un post su Twitter, ha scritto che: «la serie è splendida ma usare alcune partite di donne sarebbe stato fantastico», perché la presenza di partite femminili sarebbe stata «di consolazione per scacchiste realmente esistenti quali Judit Polgár, Vera Menchik o Ljudmyla Volodymyrivna Rudenko».[27]
La denuncia di Nona Gaprindashvili
[modifica | modifica wikitesto]Nel settembre 2021 Nona Gaprindashvili, grande maestro e già detentrice del mondiale femminile ha fatto causa per diffamazione a Netflix per 5 000 000$ per essere stata, assieme ai suoi risultati, offensivamente sminuita, dichiarando che «È stata un'esperienza insultante. È un tirare una riga sulla mia intera vita come cosa non importante». Questo in riferimento al fatto che, nell'ultima puntata della serie, della giocatrice georgiana viene detto che "non ha mai affrontato uomini". Da parte sua Netflix ha espresso il più assoluto rispetto per la giocatrice e per i risultati da lei ottenuti in carriera, negando le accuse e dichiarando che difenderà il caso in maniera «vigorosa».[28][29][30][31] Nel gennaio 2022 è stato annunciato che il caso andrà a processo,[32] mentre nel settembre dello stesso anno è stato riportato come le due parti abbiano invece infine raggiunto un accordo extragiudiziario soddisfacente per entrambe, i termini del quale non sono stati resi pubblici, senza che quindi si renda necessario l'intervento di un tribunale.[33]
Riconoscimenti (parziale)
[modifica | modifica wikitesto]- 2021 — Golden Globe[34]
- 2021 — Primetime Emmy Awards[35]
- Miglior miniserie
- Miglior regia in una miniserie o film per Scott Frank
- 2022 — Grammy Award
- Candidatura alla miglior colonna sonora per Carlos Rafael Rivera
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (EN) Denise Petski, Netflix Orders ‘The Queen’s Gambit’ Limited Series From Scott Frank; Anya Taylor-Joy To Star, su Deadline Hollywood, 19 marzo 2020. URL consultato il 27 ottobre 2020 (archiviato il 30 marzo 2019).
- ^ a b (EN) Jackson McHenry, The Queen’s Gambit Trailer: Anya Taylor-Joy Is a Troubled Chess Prodigy, su Vulture, 24 settembre 2020. URL consultato il 27 ottobre 2020 (archiviato il 6 ottobre 2020).
- ^ (EN) About Netflix - NETFLIX ORDERS LIMITED SERIES THE QUEEN’S GAMBIT FROM SCOTT FRANK, su About Netflix, Netflix Media Center. URL consultato il 27 agosto 2020 (archiviato il 21 luglio 2019).
- ^ (EN) Samuel Spencer, 'The Queen's Gambit' Explained: What Are The Green Pills?, su Newsweek, 26 ottobre 2020. URL consultato il 15 novembre 2020.
- ^ (EN) Carlos Rafael Rivera Scoring Netflix’s ‘The Queen’s Gambit’ | Film Music Reporter, su FilmMusicReporter. URL consultato il 27 ottobre 2020 (archiviato il 18 ottobre 2020).
- ^ (EN) Judy Berman, Netflix's 'The Queen's Gambit' Is Period Drama Done Right, su Time, 20 ottobre 2020. URL consultato il 27 ottobre 2020 (archiviato il 27 ottobre 2020).
- ^ (EN) John Hartmann, The Queen's Gambit - out today on Netflix!, su Chess Life, 23 ottobre 2020. URL consultato il 16 novembre 2020 (archiviato il 30 ottobre 2020).
- ^ (EN) World Chess Champion Garry Kasparov on What The Queen’s Gambit Gets Right, su slate.com. URL consultato il 23 novembre 2020.
- ^ (EN) Will Thorne, Anya Taylor-Joy to Star in ‘The Queen’s Gambit’ Limited Series at Netflix, su Variety, 19 marzo 2019. URL consultato il 27 ottobre 2020 (archiviato il 2 maggio 2019).
- ^ (EN) Jeff Sneider, Newcomer Moses Ingram Joins Denzel Washington in Joel Coen's 'Macbeth', su Collider, 15 gennaio 2020. URL consultato il 27 ottobre 2020 (archiviato il 10 giugno 2020).
- ^ (EN) Kimberly Roots, Game of Thrones, Peaky Blinders Stars Play a Risky Game in Netflix Chess Drama The Queen's Gambit — Watch, su TVLine, 27 agosto 2020. URL consultato il 27 ottobre 2020 (archiviato il 27 agosto 2020).
- ^ (EN) Joey Nolfi, Anya Taylor-Joy puts the patriarchy in check in 'The Queen's Gambit' teaser, su Entertainment Weekly, 27 agosto 2020. URL consultato il 27 ottobre 2020 (archiviato il 27 agosto 2020).
- ^ (EN) 'The Queen's Gambit' filming in Cambridge for 2 days, su CambridgeTimes.ca, 22 agosto 2019. URL consultato il 27 ottobre 2020 (archiviato il 28 novembre 2019).
- ^ (EN) Leonie Cooper, Anya Taylor Joy: "It’s very interesting how people want to put you in a box”, su NME, 20 febbraio 2020. URL consultato il 27 ottobre 2020 (archiviato il 12 maggio 2020).
- ^ (DE) Arabella Wintermayr, „Das Damengambit”: Zug um Zug zur besten Netflix-Serie des Jahres, su Musikexpress, 23 ottobre 2020. URL consultato il 29 ottobre 2019.
- ^ (EN) Sara Stewart, Opinion: 'The Queen's Gambit' is the perfect escapist entertainment for the present moment, su CNN, 15 novembre 2020. URL consultato il 16 novembre 2020.
- ^ (EN) Angela Watercutter, Why 'The Queen’s Gambit' Is the No. 1 Netflix Show Right Now, in Wired, 28 ottobre 2020. URL consultato il 3 novembre 2020 (archiviato il 28 ottobre 2020).
- ^ (EN) Kelly Lawler, 'The Queen's Gambit': This Netflix miniseries about chess is one of the best shows of 2020, su USA Today, 28 ottobre 2020. URL consultato il 3 novembre 2020 (archiviato il 28 ottobre 2020).
- ^ (EN) Todd Spangler, ‘The Queen’s Gambit’ Scores as Netflix’s Most-Watched Scripted Limited Series to Date, in Variety, 23 novembre 2020. URL consultato il 23 novembre 2020.
- ^ (EN) The Queen's Gambit: Miniseries (2020), su Rotten Tomatoes.
- ^ (EN) The Queen's Gambit: Season 1, su Metacritic.
- ^ (EN) The Queen's Gambit - A review, su en.chessbase.com. URL consultato il 12 novembre 2020.
- ^ (EN) I think it would be close😏, su instagram.com. URL consultato il 22 novembre 2020.
- ^ (EN) Magnus Carlsen on The Queen's Gambit: 'I would say it's a 5/6', su chess24.com. URL consultato il 22 novembre 2020.
- ^ (EN) Carlsen on The Queen’s Gambit: “A little too unrealistic”, su en.chessbase.com. URL consultato il 22 novembre 2020.
- ^ (EN) Nigel Short [@nigelshortchess], Congratulations Beth Harmon! Better late than never ;), su X, 2 novembre 2020.
- ^ (EN) Jennifer Shahade [JenShahade], #TheQueensGambit is so brilliant but using some women’s games would have been awesome, su X, 28 ottobre 2020.
- ^ .(EN) Nona Gaprindashvili Sues Netflix For Alleged Defamation In 'The Queen's Gambit', su chess.com. URL consultato il 20 settembre 2021.
- ^ (EN) Chess Pioneer Sues Netflix, su en.chessbase.com. URL consultato il 20 settembre 2021.
- ^ (EN) Chess icon sues Netflix for Queen's Gambit portrayal, in BBC, 17 settembre 2021. URL consultato il 20 settembre 2021.
- ^ (EN) Il testo della denuncia, su documentcloud.org. URL consultato il 20 settembre 2021.
- ^ (EN) The Queen's Gambit: Netflix denied motion to dismiss defamation case, in BBC, 28 gennaio 2022. URL consultato il 28 gennaio 2022.
- ^ (EN) Netflix Settles ‘Queen’s Gambit’ Defamation Suit Brought by Georgian Chess Grandmaster, su variety.com. URL consultato il 7 settembre 2022.
- ^ Chiara Ugolini, Golden Globe 2021, tutti i vincitori. L'Italia vince con Laura Pausini. Trionfo 'Nomadland' e 'The Crown', su la Repubblica, 28 febbraio 2021. URL consultato il 1º marzo 2021.
- ^ (EN) Jordan Freiman, 2021 Emmy Awards: Complete list of winners and nominees, in CBS News, 20 settembre 2021. URL consultato il 20 settembre 2021.
Voci correlate
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Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- La regina degli scacchi, su Movieplayer.it, NetAddiction s.r.l..
- La regina degli scacchi, su FilmTv.it, Tiche Italia s.r.l..
- La regina degli scacchi, su Il mondo dei doppiatori.
- (EN) La regina degli scacchi, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) La regina degli scacchi, su Rotten Tomatoes, Fandango Media, LLC.
- (EN, ES) La regina degli scacchi, su FilmAffinity.
- (EN) La regina degli scacchi, su Metacritic, Red Ventures.
