La morte può attendere
La morte può attendere (Die Another Day) è un film del 2002 diretto da Lee Tamahori, con Pierce Brosnan, Halle Berry, Rosamund Pike e Madonna. È un film della serie di James Bond - Agente 007 in cui Pierce Brosnan interpreta il ruolo di Bond per la quarta ed ultima volta.
Indice
Trama[modifica | modifica wikitesto]
«Vedo che per lei la morte può attendere, Colonnello...» |
(James Bond a Gustav Graves) |
James Bond è in missione nella Corea del Nord per interrompere il traffico di armi e conflict diamonds di Tan-Sun Moon, figlio del generale Moon. Dopo essere stato smascherato, scoppia uno scontro a fuoco in cui Tan-Sun apparentemente muore, ma prima di poter scappare Bond viene catturato dal generale Moon e quindi imprigionato.
Passato oltre un anno di tortura e detenzione viene liberato, ma viene immediatamente sospeso dal servizio in quanto i suoi superiori ritengono che egli sia stato indotto, mediante torture o droghe, a rivelare al nemico notizie riservate. Dopo essere riuscito ad evadere, passa da Hong Kong a Cuba e a Londra (nel film viene mostrata la sede dell'MI6 posta sotto alla statua del South Bank Lion a Westminster Bridge) alla ricerca della persona che lo ha tradito in Corea del Nord.
Bond incontra sulla sua strada l'agente della NSA Jinx e la collega Miranda Frost, usata in copertura come assistente dell'eccentrico milionario Gustav Graves (sotto la cui identità si cela in realtà Tan-Sun Moon, che si era sottoposto a un intervento di chirurgia plastica per cambiare radicalmente il suo aspetto).
L'azione si sposta in Islanda in un palazzo di ghiaccio fatto costruire da Graves per la presentazione di Icarus, uno specchio parabolico orbitante in grado di scaldare intere aree a qualsiasi latitudine, ma anche di colpire con effetti devastanti concentrando l'energia solare in un pericoloso raggio. Il piano di Graves è quello di annientare le difese della Corea del Sud per permettere alle truppe del Nord di invaderla.
La resa dei conti avviene su un aereo in volo verso la Corea del Nord sul quale Jinx uccide Miranda Frost (rivelatasi una doppiogiochista al servizio di Graves) e Bond elimina Graves/Tan-Sun Moon facendolo risucchiare dalle turbine dell'aereo. I due agenti segreti, infine, si salvano utilizzando un elicottero trovato nella stiva dell'aereo, ormai in fiamme.
Produzione[modifica | modifica wikitesto]
Il film esce a 40 anni dal primo film di James Bond, Agente 007 - Licenza di uccidere del 1962 (allora il ruolo dell'agente segreto era interpretato da Sean Connery).
La sequenza di apertura in cui Bond arriva via mare su una tavola da surf è anche la prima in assoluto ad essere girata, approfittando del clima favorevole delle Hawaii dopo il Natale del 2001, con una squadra di surfisti del campione Laird Hamilton.[1]
La scena in cui Bond-Brosnan osserva Jinx-Berry che sta uscendo dal mare è un omaggio alla scena simile di Agente 007 - Licenza di uccidere interpretata da Sean Connery e Ursula Andress.[2]
Per la prima volta Miss Moneypenny riesce a baciare Bond, anche se solo in realtà virtuale. Nella scena di Q sono presenti alcuni gadget storici della serie come lo zaino a reattore di Agente 007 - Thunderball (Operazione tuono), la scarpa con la punta avvelenata di Rosa Klebb da Agente 007 - Dalla Russia con amore, L'Acrostar e il finto coccodrillo usati entrambi in Octopussy - Operazione piovra.
Bond continua ad usare come arma la Walther P99 e come auto ritorna alla Aston Martin (mod. Vanquish). La perdita della licenza di uccidere e della sigla doppio 0 di James Bond ricorda il film della serie 007 - Vendetta privata del 1989 interpretato da Timothy Dalton.
Nel film Bond sfoglia il libro di ornitologia Birds of the West Indies, scritto dal James Bond omonimo, a cui Ian Fleming si ispirò per dare un nome al suo famoso personaggio. Nel romanzo Licenza di Uccidere, Bond si fingeva un ornitologo venuto a Crab Key per studiare gli uccelli.
Cast[modifica | modifica wikitesto]
- Pierce Brosnan è James Bond, l'agente dell'MI6 007.
- Toby Stephens è Gustav Graves, magnate dei diamanti. La sua vera identità è quella del colonnello Tan-Sun Moon (interpretato nel prologo da Will Yun Lee). È il principale antagonista del film.
- Halle Berry è Giacinta Johnson (Jinx), agente della NSA. Durante le riprese, l'attrice ha vinto il Premio Oscar per la sua interpretazione nel film Monster's Ball - L'ombra della vita.
- Rosamund Pike è Miranda Frost, agente dell'MI6 e segretaria personale di Gustav Graves.
- Rick Yune è Zao, fidato luogotenente del colonnello Moon/Graves.
- Judi Dench è M, capo dell'MI6.
- Samantha Bond è Miss Moneypenny, la segretaria di M.
- John Cleese è il nuovo Q, capo del laboratorio attrezzature del MI6 succeduto a Desmond Llewelyn.
- Colin Salmon è Charles Robinson, assistente di Tanner e di M.
- Michael Madsen è Damian Falco, alto funzionario della NSA.
- Kenneth Tsang è il generale Moon, padre del colonnello Tan-Sun Moon.
- Madonna è Verity, istruttrice di scherma al Blades Club. La canzone del titolo originale del film Die Another Day è cantata dalla stessa Madonna.
Apparizioni[modifica | modifica wikitesto]
- Q (al secolo il maggiore Boothroyd) non è impersonato dallo storico interprete Desmond Llewelyn, deceduto in un incidente stradale nel 1999. In questo capitolo il ruolo di Q (al secolo il maggiore Mustard) è ricoperto da John Cleese che aveva già esordito nella saga nel film Il mondo non basta (1999) nei panni di R, assistente di Q.
- Madonna, interprete del tema principale della colonna sonora, appare anche in un cameo in cui fa la parte della maestra d'armi Verity al circolo di scherma dove Bond si reca per indagare su Graves.
- La hostess che serve da bere a Bond sull'aereo con cui torna a Londra è Deborah Moore, figlia di Roger Moore.[3]
Colonna sonora[modifica | modifica wikitesto]
La principale canzone della colonna sonora, composta da David Arnold, erede di John Barry, è Die Another Day interpretata da Madonna, la quale da tempo si contendeva con Robbie Williams la partecipazione a un film su James Bond, del quale sono entrambi grandi fan.[senza fonte] Williams parteciperà l'anno successivo alla colonna sonora del film parodia Johnny English.
Premi e riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]
- 2003 - Golden Globe
- Nomination Migliore canzone originale (Die Another Day) a Madonna e Mirwais Ahmadzaï
- 2003 - Saturn Award
- Nomination Miglior film d'azione/di avventura/thriller
- Nomination Miglior attore a Pierce Brosnan
- Nomination Miglior attore non protagonista a Toby Stephens
- Nomination Miglior attrice non protagonista a Halle Berry
- 2003 - Satellite Award
- Nomination Miglior canzone originale (Die Another Day) a Madonna e Mirwais Ahmadzaï
- 2003 - Empire Award
- Miglior debutto a Rosamund Pike
- Nomination Miglior film
- Nomination Miglior attrice a Halle Berry
- Nomination Miglior scena (La lotta con le spade)
- 2003 - MTV Movie Award
- Nomination Miglior performance femminile a Halle Berry
- Nomination Miglior performance rivelazione transatlantica a Rosamund Pike
- 2002 - Razzie Award
- Peggior attrice non protagonista a Madonna
- Nomination Peggior canzone originale (Die Another Day) a Madonna e Mirwais Ahmadzaï
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Andrea Carlo Cappi e Edward Coffrini Dell'orto, James Bond - 50 anni di un mito, Oscar Mondadori, p. 189.
- ^ Ursula ou Halle ?, 9 gennaio 2015. URL consultato il 9 aprile 2019.
- ^ Die Another Day (2002) - IMDb. URL consultato il 9 aprile 2019.
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- La morte può attendere, su Il mondo dei doppiatori, AntonioGenna.net.
- (EN) La morte può attendere, su Internet Movie Database, IMDb.com.
- (EN) La morte può attendere, su AllMovie, All Media Network.
- (EN) La morte può attendere, su Rotten Tomatoes, Flixster Inc.
- (EN, ES) La morte può attendere, su FilmAffinity.
- (EN) La morte può attendere, su Metacritic, CBS Interactive Inc.
- (EN) La morte può attendere, su Box Office Mojo.
- (EN) La morte può attendere, su TV.com, CBS Interactive Inc.
- (EN) La morte può attendere, su AFI Catalog of Feature Films, American Film Institute.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 215961235 · BNF (FR) cb16741887c (data) · WorldCat Identities (EN) 215961235 |
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