La moda proibita - Roberto Capucci e il futuro dell'alta moda

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
La moda proibita - Roberto Capucci e il futuro dell'alta moda
Paese di produzioneItalia
Anno2019
Durata55 min
Rapporto16:9
Generedocumentario
RegiaOttavio Rosati
SoggettoOttavio Rosati
SceneggiaturaOttavio Rosati, Adriana Mulassano
ProduttoreElda Ferri, Roberto Cicutto
Produttore esecutivoFrancesco Marzano
Casa di produzionePlays, Jean Vigo Italia
Distribuzione in italianoIstituto Luce Cinecittà
FotografiaFilippo Orrù, Leonardo Siniscalco, Ruggero Miti
MontaggioMassimo Fiocchi, Filippo Orrù, Fabrizio Campioni, Davide Minotti
Effetti specialiFilippo Orrù
MusichePasquale Laino
Interpreti e personaggi

La moda proibita - Roberto Capucci e il futuro dell'alta moda è un film documentario del 2019 diretto da Ottavio Rosati.[1]

«Roberto Capucci può essere considerato il Dio della Moda non solo dagli addetti ai lavori, ma anche dai giovani, da tutti. Perché l’ha fatta lui, l’ha iniziata lui la storia della Moda»

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Il primo documentario italiano sull'alta moda italiana racconta la storia di Roberto Capucci (Roma 1930) "lo scultore della seta" che debutta a 18 anni, a Firenze nel 1951 grazie al marchese Giovanni Battista Giorgini che, con un trucco, riuscì a imporlo nonostante la proibizione delle Sorelle Fontana e di Emilio Schuberth, Carosa, Alberto Fabiani, Simonetta, Jole Veneziani e Germana Marucelli[2]. Il ragazzo per bene della borghesia romana divenne il sarto più eccentrico dell'aristocrazia romana[3] e della "Hollywood sul Tevere" ma pure di Rita Levi Montalcini che nel 1986 ritirò il Nobel indossando un suo vestito di gala con la coda[4][5][6]. Negli anni Ottanta Capucci, dopo decine di collezioni di successo internazionale, smette di sfilare ed esce dal sistema commerciale della moda per esporre le sue creazioni solo nei musei di tutto il mondo, con la protezione del Ministero dei beni culturali. Il film presenta le riprese inedite della mostra del 1996 al Teatro Farnese di Parma e l'animazione dei personaggi immaginari di Capucci, esposti nel 2018 agli Uffizi di Firenze. Tra i testimonial: Anna Fendi, Rajna Kabaivanska, Pier Luigi Luisi, Sidival Fila, Eike Schmidt, la principessa Maria Pace Odescalchi, Sylvia Ferino che accosta le creazioni di Capucci ai quadri di Arcimboldo, Adriana Mulassano che contrappone il suo genio a quello di Chanel e Armani. Capucci racconta l'incontro felice con la Mangano e Pasolini e quello fallito con la Magnani e spiega il suo rifiuto del prêt-à-porter e della lotta commerciale, davanti agli studenti che lo interrogano sul futuro dell'Alta Moda. Ottavio Rosati descrive con Claudio Widman[7] l'opera di Capucci in chiave junghiana, sotto il segno, oggi in declino, degli archetipi di Apollo e Afrodite, in controtendenza al carattere maudit e imprenditoriale di molti stilisti contemporanei[8][9].

Oceano abito capolavoro[modifica | modifica wikitesto]

Nick Rizzini nella scena del Libro Rosso di Jung
Nick Rizzini nella scena sul Libro Rosso

Nel film ricorre l’opera Oceano che il Ministero italiano degli Affari Esteri commissiona a Capucci nel 1998 per l’Expo di Lisbona come incontro di arte ed ecologia per la salvaguardia dei mari nel futuro. L’abito è composto da duemila piccole strisce di tessuto plissettato a vapore e cotto in microfornaci in 172 sfumature di azzurro e blu dal profondo fino ad arrivare al trasparente. Ha richiesto il lavoro di cinque sarte che hanno lavorato per sei mesi. Al colore azzurro di Oceano, Rosati contrappone la storia vera di una ragazza che vorrebbe sposarsi indossando un abito di Capucci. Ma poi sogna di essere uno studente gay di psicologia che porta in metro il Libro Rosso di Jung dove ha trovato un Maṇḍala identico a un disegno di Capucci.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Plays inizialmente gira il film in 3D per evidenziare il carattere architettonico delle creazioni di Capucci, a partire dal corto Le code le ali (2013) per la mostra Alla Ricerca della regalità alla Venaria Reale di Torino[10]. La troupe raccoglie 30 ore di interviste seguendo Capucci nel mondo per mostre e incontri con i giovani. A metà percorso il lavoro si ferma perché Capucci cede il brand del prêt-à-porter a un'imprenditrice romana con cui entrerà presto in conflitto[11][12]. Intanto i cinquecento abiti dell’archivio traslocano dal museo di Palazzo Bardini (Firenze) a Villa Manin di Passariano (Gorizia)[13]. La durata del lavoro, che documenta questi cambiamenti, sale così a sette anni[14]. Plays salva il progetto grazie all'ingresso di Elda Ferri (Jean Vigo Italia) e dell'Istituto Luce[15].

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Silvia Fendi presenta il film alla sala Fellini per l'apertura di Alta Roma 2018[16] ma, nonostante la presenza di Milena Canonero (4 Oscar per i costumi), Capucci non si presenta perché non tollera una mostra limitrofa di AltaRoma sui costumi di Raffaella Carrà. Il regista reagisce all'incidente improvvisando uno psicodramma sulla fiaba del sartorello ammazzasette dei Grimm e annuncia con Elda Ferri un film comico sul rapporto tra il Maestro e i ragazzi della troupe[17][18][19]. Roberto Cicutto e Ottavio Rosati organizzano l'anteprima mondiale dell'edizione definitiva, nel 2019 all'Ara Pacis dove nel 2007 era avvenuta la retrospettiva su Valentino e dove Capucci riceve una standing ovation[20]. Dopo la proiezione al Centro Campari di Milano su otto schermi affiancati[21], La moda proibita debutta all'estero grazie agli Istituti italiani di cultura di Sophia, Bratislava e Zurigo[22][23][24] ma, con lo scoppio della pandemia, Capucci, novantenne, declina altre presentazioni in Austria, America e Canada[25]. Cicutto presenta il DVD dell'istituto Luce nel giugno 2019 e Sky Arte acquista i diritti televisivi per l'Italia: prima trasmissione 4 ottobre 2020[26][27][28][29].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ “La moda proibita” Roberto Capucci e il futuro dell'Alta Moda, il docufilm presentato all’Ara Pacis, su ilmessaggero.it. URL consultato il 4 ottobre 2019.
  2. ^ Roberto Capucci: «Pasolini mi disse: rompa lei il ghiaccio con la Mangano» intervista di Arianna Boria, 8 maggio, 2014 Il Piccolo
  3. ^ Laura Laurenzi, Capucci incoronato re del bello, 26, 11, 1992 La Repubblica
  4. ^ Raffaella Sgubin, Intervista Roberto Capucci, Il Piccolo, 15, gennaio 2011 Archivio
  5. ^ Lucio Genovesi, Scienziata non mannequin, La Montalcini querela la rivista 28 luglio 1990 La Repubblica
  6. ^ Bianca Cappello, Samuele Magri: Capucci fu definito ‘il miglior creatore della moda italiana’ addirittura da Christian Dior e ciò avvenne quando il couturier romano di nascita aveva solo 27 anni. 21 Agosto 2019 Accademia del Lusso
  7. ^ Claudio Widman, Arte e bellezza nell'opera di Roberto Capucci intervista nei contenuti speciali del DVD edito dall'Istituto Luce
  8. ^ Il film è un tripudio di colori, forme armoniose, eleganza e gioia ed è soprattutto in questo – nel ritrarre un uomo dalla creatività gioiosa – che il film è forse agli antipodi rispetto al docu-film dedicato alla complessa figura di Lee Alexander McQueen. Bianca Cappello, Samuele Magri, agosto 2019 Lifestyle
  9. ^ Roberto Capucci: 'Nella mia vita ho voluto vestire i sogni, oggi però siamo circondati da stracci, intervista di Antonio Gnoli, 16 ottobre 2016 La Repubblica
  10. ^ Le code le ali Plays
  11. ^ Paola Santarelli, una sfida chiamata Capucci La Repubblica
  12. ^ Capucci, parte da Teheran l’espansione del brand MF Fashion
  13. ^ L’arte di Capucci ha trovato casa a Villa Manin di Arianna Boria, 18, febbraio 2018 Il Piccolo
  14. ^ Alessandro Cecchi Paone intervista Roberto Capucci su La moda proibita youtube ipodplays
  15. ^ Rosati racconta i sette anni di produzione in La moda proibita tra Cinecittà e sciamani Ipod
  16. ^ AltaRoma, la moda proibita di Capucci in un docu-film di Eva Desiderio, 28 giugno 2018 Quotidiano.net
  17. ^ La moda proibita: Roberto Capucci e il futuro dell'alta moda IMDB sezione trivia
  18. ^ La moda proibita tra Cinecittà e sciamani iPod
  19. ^ AltaRoma: sfilano i giovani e la Carrà: è un’icona pop in mostra Corriere della sera
  20. ^ La moda proibita, Ara Pacis World Première (Cinecittà News)
  21. ^ Emanuela Pirrè, La Moda Proibita film da amare Museo Campari
  22. ^ La moda proibita: il film documentario di Ottavio Rosati a Bratislava con l'IIC 10 aprile 2019 AISE
  23. ^ Farnesina, Roberto Capucci e il Futuro dell'Alta Moda (Ministero Esteri)
  24. ^ Istituto Italiano di Cultura di Zurigo, Arte e cultura: La Moda Proibita, Roberto Capucci e il futuro dell'Alta Moda di Ottavio Rosati Amitalia
  25. ^ Noemi Penna, La moda proibita di Roberto Capucci diventa un film, La Stampa, 4 maggio, 2019
  26. ^ Roberto Capucci l'anticonformista della moda Sky Art
  27. ^ Roberto Capucci l'anti-imprenditore della moda, il docufilm. URL consultato il 25 Gennaio 2019.
  28. ^ Altaroma il documentario su Roberto Capucci non un sarto ma un artista. URL consultato il 25 Gennaio 2019.
  29. ^ La Moda Proibita: Roberto Capucci, il docu-film. URL consultato il 25 Gennaio 2019.
Rosati con Roberto Capucci all'anteprima mondiale all'Ara Pacis di Roma

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Cinema: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di cinema