La sirenetta

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(Reindirizzamento da La Sirenetta (fiaba))
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi La sirenetta (disambigua).
La sirenetta
Titolo originaleDen lille Havfrue
Illustrazione di Vilhelm Pedersen
AutoreHans Christian Andersen
1ª ed. originale1837
Generefiaba
Lingua originaledanese

La sirenetta (titolo originale in danese: Den lille Havfrue) è una fiaba dello scrittore danese Hans Christian Andersen, pubblicata per la prima volta nel 1837 nella sua raccolta di fiabe. Divenuta particolarmente popolare, soprattutto in Danimarca dove tra i monumenti principali di Copenaghen vi è una statua dedicata alla protagonista, la storia della Sirenetta ha anche ispirato diverse opere cinematografiche, musicali e teatrali tra cui gli omonimi film d'animazione del 1989 e il live action del 2023.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

La sirenetta e il principe, illustrazione di Bertall
La sirenetta e la strega marina, illustrazione di Bertall

La Sirenetta vive sul fondo del mare con suo padre, il Re del Mare, rimasto vedovo, sua nonna e cinque sorelle maggiori. A quindici anni, secondo la tradizione delle sirene, le viene concesso di nuotare fino alla superficie per guardare il mondo sopra il mare. La Sirenetta ha così modo di vedere una nave comandata da un bellissimo principe, di cui si innamora.

La nave viene travolta da una terribile tempesta, ma la Sirenetta riesce a salvare il principe e portarlo in salvo su una spiaggia vicino a un tempio; il principe tuttavia ha perso conoscenza e non ha modo di vederla.

La Sirenetta passa i giorni che seguono sospirando e sognando il principe e desiderando di avere un'anima e una vita eterna come gli esseri umani; il destino di tutte le sirene, infatti, è quello di dissolversi in schiuma marina.

Alla fine decide di recarsi dalla Strega del Mare, che le prepara una pozione che le consentirà di avere le gambe come gli umani, in cambio della voce, così le fa una magia togliendole la parola; inoltre camminare sarà come essere trapassata dai coltelli e non potrà più tornare a essere una sirena. Se il principe si innamorerà di lei e la sposerà, la Sirenetta otterrà un'anima e rimarrà con lui; se egli sposerà un'altra, il mattino dopo le nozze la Sirenetta morirà di crepacuore trasformandosi in schiuma di mare.

La Sirenetta beve la pozione e incontra il principe, che è attratto dalla bellezza e dalla grazia della fanciulla. La Sirenetta purtroppo non può parlare, così l'attrazione che il principe prova per lei non riesce a trasformarsi in vero amore.

Un giorno il principe si reca in un regno vicino in cerca di una moglie. Si scopre che la figlia del re di quel regno è una ragazza che aveva trovato il principe sulla spiaggia dopo il naufragio. Il principe si ricorda di lei e anche di come colei che l'aveva salvato, se ne innamora e presto le nozze vengono annunciate.

La Sirenetta è disperata. Quando giunge la notte delle nozze, le sue sorelle le consegnano un pugnale magico che hanno comprato per lei dalla Strega del Mare in cambio dei loro capelli. Se la Sirenetta, con quel pugnale, ucciderà il principe e bagnerà i propri piedi con il sangue del medesimo prima del sorgere del sole, potrà tornare ad essere una sirena e tornare a vivere nel mondo marino. La Sirenetta tuttavia ama troppo il principe per farlo, quindi butta il pugnale nell'acqua, e al sorgere del sole sta per trasformarsi in schiuma.

La sua bontà viene però premiata; anziché morire la Sirenetta diventa una figlia dell'aria, un essere invisibile, con la promessa di ottenere un'anima e volare in Paradiso dopo trecento anni di buone azioni: per ogni bambino buono che riuscirà a trovare e a cui sorriderà le verrà risparmiato un anno di attesa; per ogni bambino cattivo, invece, piangerà e dovrà aspettare un giorno di prova per ogni lacrima.

Analisi[modifica | modifica wikitesto]

Origini[modifica | modifica wikitesto]

Il titolo di lavorazione della fiaba era Le figlie dell'aria.[1] Per la sua creazione Andersen si ispirò ad Undine di Friedrich de la Motte Fouqué, un altro racconto in cui una ninfa acquatica guadagna un'anima tramite il matrimonio con un uomo, ma trovò che il suo finale fosse un miglioramento. Secondo la visione di Andersen, era sbagliato che la conquista di un'anima immortale dipendesse dall'amore di un uomo come nel racconto di de la Motte Fouqué. Andersen scelse quindi di dare alla sua sirena un percorso divino e, a suo dire, più naturale.[2]

Andersen scrisse la celebre fiaba dopo il fallito tentativo di corteggiare Edvard Collin,   che era un uomo fuori dalla sua portata, essendo di classe sociale superiore e respinse le avances dello scrittore. Quando quest’ultimo decise di sposarsi, Hans diede vita a "The Little Mermaid"[3]. Molti biografi e storici affermano che Andersen fosse bisessuale, Non a caso i temi del doppio e del ‘diverso’ risuonano più e più volte, nelle sue opere.

Interpretazioni[modifica | modifica wikitesto]

La Sirenetta è considerata una delle fiabe più rappresentative del genio letterario di Andersen. Qui più che altrove sono identificabili riferimenti autobiografici abbastanza chiari, per quanto celati dietro la finzione fiabesca. Il tema del "diverso" viene presentato in relazione al contesto amoroso e la relazione fra la Sirenetta resa muta dalla magia e il bel principe che le si affeziona senza amarla è stato interpretato come un ritratto della situazione di isolamento sentimentale a cui Andersen si sentiva relegato a causa della sua inclinazione omosessuale[4]. La fiaba uscì all'interno della raccolta Eventyr, fortalte for Børn III qualche mese dopo il matrimonio dell'amico Edvard Collin, tenutosi nel 1836. In alcune lettere Andersen si rivolgeva così all'amico: "ti desidero come se tu fossi una splendida fanciulla della Calabria", "i miei sentimenti nei tuoi confronti sono quelli di una donna. La femminilità della mia natura e della nostra amicizia, come i misteri, non deve essere interpretata".[5][6] La fiaba esprimerebbe quindi l'impotenza e il dolore di Andersen a seguito del matrimonio di Collin. Nella lingua tagliata alla Sirenetta, nella perdita della voce, starebbe tutta la frustrazione di non potersi esprimere liberamente; il suo non essere né donna né pesce rappresenterebbe il dolore del diverso[7]. L'amore della Sirenetta è il più puro e sincero, ma non può dirlo, perché dalla sua bocca non esce suono. Nella diversa natura delle parti in gioco sta la tragicità dell'amore impossibile.[8]

Personaggi[modifica | modifica wikitesto]

Opere derivate (parziale)[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Teatro[modifica | modifica wikitesto]

  • La fiaba è stata resa in forma di balletto dal compositore russo-americano Lera Auerbach, per il Balletto Reale Danese. La coreografia è stata affidata a John Neumeier e la prima si è tenuta il 15 aprile 2005
  • Nel 2008, si è tenuto a Broadway una rappresentazione/musical di marchio Disney con i testi di Howard Ashman e le musiche di Alan Menken.

Musica[modifica | modifica wikitesto]

  • Nel 1901 andò in scena al Teatro Nazionale di Praga l'opera in 3 atti Rusalka, di Antonín Dvořák, ispirata alla storia della Sirenetta.
  • Nel 1942 il Maestro Vieri Tosatti (1920-1999) scrisse la Storia della Sirenetta, composizione per pianoforte a quattro mani.
  • Nel 1957 la compositrice francese Germaine Tailleferre scrisse un'opera musicale in 3 atti, intitolata La petite sirène, con libretto adattato da Philippe Soupault.
  • Nel 2023, il gruppo alternative metal italiano Break Me Down ha rilasciato la canzone "Into The Water", ispirata alla fiaba di La Sirenetta. Il brano esplora tematiche di lotta e desiderio di espressione libera, narrando il dolore e l'ansia che emergono quando si è costretti a reprimere la propria vera natura.

Cultura popolare[modifica | modifica wikitesto]

Statua della Sirenetta[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Statua della Sirenetta.

Una scultura bronzea raffigurante la Sirenetta di Andersen, situata su uno scoglio all'ingresso del porto di Copenaghen e considerata uno dei simboli della capitale danese.

La statua, inaugurata il 23 agosto 1913 e creata dallo scultore Edvard Eriksen, era stata commissionata nel 1909 da Carl Jacobsen, figlio del fondatore della Carlsberg, dopo essere rimasto affascinato da un balletto tratto dalla fiaba. Nel corso degli anni è stata oggetto di diversi atti vandalici.[9]

Statua della Sirenetta nel Principato di Monaco[modifica | modifica wikitesto]

Un'altra statua della Sirenetta si trova nei giardini di Larvotto nel Comune di Monaco. Venne creata nel 2000 con strati e strati di metallo da Kristian Dahlgard, in omaggio ai danesi che vivono a Monaco e in onore del Principe Ranieri III, in occasione del cinquantesimo anno del suo regno.[10]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Sur La Lune || Little Mermaid Annotations, su www.surlalunefairytales.com. URL consultato il 14 settembre 2022.
  2. ^ Frank Jefferey, The Stories of Hans Christian Andersen: A New Translation from the Danish, Duke University Press, 2005, ISBN 978-0822336938.
  3. ^ Gay.it.
  4. ^ Hans Christian Andersen – FAQ, su andersen.sdu.dk. URL consultato il 15 dicembre 2020.
  5. ^ Rictor Norton, My dear boy : gay love letters through the centuries, San Francisco : Leyland Publications, 1998, ISBN 978-0-943595-70-2. URL consultato il 15 dicembre 2020.
  6. ^ Gay Love Letters through the Centuries: Hans Christian Andersen, su rictornorton.co.uk. URL consultato il 15 dicembre 2020.
  7. ^ Silvana De Mari, La realtà dell’orco, Lindau, 3 dicembre 2012, ISBN 978-88-6708-068-7. URL consultato il 15 dicembre 2020.
  8. ^ (EN) Leah Rachel von Essen, Queerness, Hans Christian Andersen, and The Little Mermaid, su BOOK RIOT, 28 marzo 2017. URL consultato il 15 dicembre 2020.
  9. ^ (EN) Denmark may move Little Mermaid, 30 marzo 2006. URL consultato il 15 settembre 2022.
  10. ^ (EN) Monuments in Monaco: Sculptures of Lavrotto Area, su HelloMonaco, 30 maggio 2017. URL consultato il 15 settembre 2022.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàGND (DE4224470-5 · BNF (FRcb15785907t (data)
  Portale Letteratura: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di letteratura