Léon de Castro

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Léon de Castro (Valladolid, 1500 circa – Salamanca, 1580 o 1586) è stato un teologo, grecista e orientalista spagnolo. Fu un canonico di Valladolid nel secolo XVI, professore di teologia e lingue orientali a Salamanca.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Discepolo di Hernán Núñez de Toledo, detto el Comendador Griego, patriarca dei grecisti spagnoli[1][2], de Castro redasse in latino, dopo la morte del suo maestro, il prologo del suo grande repertorio paremiologico Refranes o proverbios en romance (Salamanca, 1555), una delle opere più significative di Núñez[3], e gli succedette nella carica di professore di greco e lingue orientali a Salamanca. Brillante biblista, consacrò i suoi studi soprattutto all'esposizione del Libro di Isaia, mostrando, nelle parole di Nicolás Antonio, un ingegno brillante e una memoria straordinaria (ingenium acre et capax, insignemque memoriam)[4], e si procurò una non comune fama di erudizione scritturistica. Tra i suoi discepoli si ricordano il filologo Francisco Sanchez de las Brozas, che ne tesse un caloroso elogio nella dedicatoria al suo commentario alle Sylvae di Poliziano (Salmanticae, Andrea a Portonariis, 1554)[5], e il letterato Juan de Mal Lara.[6]

La polemica con Arias Montano[modifica | modifica wikitesto]

Critico della Bibbia ebraica e difensore della Septuaginta e della Vulgata, de Castro argomentò la sua posizione nell'opera Apologeticus pro lectione apostolica, et euangelica, pro vulgata Diui Hieronymi, pro translatione 70 virorum, in cui sosteneva che non bisognava riporre nelle Scritture ebraiche, viziate e corrotte con l'introduzione dei punti vocalici[7], la fiducia che vi riponeva la maggior parte degli studiosi, e che piuttosto bisognava ricercare il vero e certo contenuto dell'Antico Testamento nelle traduzioni di San Gerolamo e dei Settanta.[8]

Sul problema dell'affidabilità della Bibbia ebraica, de Castro ingaggiò una lunga polemica col biblista Benito Arias Montano, di vedute opposte alle sue. De Castro accusava Montano di aver usato nella sua Edizione Poliglotta il testo ebraico e caldaico della Bibbia e di aver lasciato sullo sfondo sia i Santi Padri sia le versioni greca e latina.[9] La polemica si inasprì a tal punto che de Castro arrivò a denunciare Montano all'Inquisizione spagnola, per aver alterato il testo biblico e per aver fatto un uso troppo libero degli scritti rabbinici, in spregio del decreto del Concilio di Trento sull'autenticità della Vulgata.[10] Nonostante la Bibbia Poliglotta fosse stata promossa da Filippo II e avesse ricevuto il Nihil Obstat da parte di Gregorio XIII nel 1572, de Castro riuscì quasi nell'intento di farla condannare come eretica: lo stesso Arias Montano fu costretto a comparire davanti all'Inquisizione nel 1576. Tuttavia nel 1577 il gesuita Juan de Mariana, incaricato del giudizio finale sulla Poliglotta, pur trovando numerose carenze nell'opera[11], la dichiarò non eretica.[12] Il processo venne infine chiuso nel 1580.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (ES) Vicente de la Fuente, Biografía de Leon de Castro, Madrid, E. Aguado, 1860, p. 7. URL consultato il 17 luglio 2019.
  2. ^ (ES) María Dolores De Asís Garrote, Discípulos y amigos del comendador Hernán Núñez, in José María Maestre Maestre, Joaquín Pascual Barea, Luis Charlo Brea (a cura di), Humanismo y pervivencia del mundo clásico: Teatro y sociedad, Madrid, Editorial CSIC, 2008, p. 2575. URL consultato il 17 luglio 2019.
  3. ^ (ES) Hernán Núñez de Toledo y Guzmán, Refranes, o Proverbios en romance, qve nvevamente colligiò y glossò el Comendador Hernan Nuñez, Professor eminentissimo de Rhetorica, y Griego, en Salamanca, vol. 1, Salamanca, En casa de Iuan Juan de Canoua, 1555. URL consultato il 17 luglio 2019.
  4. ^ Nicolás Antonio, Bibl. hisp. nova, 2, 14.
  5. ^ (ES) Virginia Bonmatí Sánchez, Humanistas europeos (Siglos XIV-XVI), Madrid, Editorial Complutense, 2006, p. 124. URL consultato il 17 luglio 2019.
    «Praeceptor meus Castrius Leo, cuius Musa post Graecas et Latinas litteras feliciter adeptas, non solum Philosophiam percalluit, sed Divinam Theologiam ore personat trilingui»
  6. ^ Carande Herrero R., Pierio Valeriano, fuente de Juan De Mal-Lara, in Studi umanistici piceni, vol. 20-21, Sassoferrato, Istituto Internazionale di Studi Piceni, 2000, p. 260.
    «en Salamanca fue discípulo de León de Castro y Hernán Núñez, así como compañero y amigo del Brócense»
  7. ^ Il riferimento è ai cosiddetti Naqdanîm o punctatores, che tra l'VIII e il X secolo aggiunsero al testo della Sacra Scrittura, prima solo consonantico, un sistema di punti vocalici (detti נְקֻדּוֹת, nekudot, punti).
  8. ^ Nicolás Antonio, Bibliotheca hispana nova, vol. 2, Matriti, apud Viduam et Heredes Joachimi de Ibarra typographi regii, 1788, p. 14.
    «Contendit nimirum Leo hebraicis bibliis utpote vitiatis et una cum introductione punctorum corruptis non eam fidem habendam, quam existimabat doctorum vulgus, veramque potius et indubitatam eorum librorum sententiam in vulgata s. Hieronymi atque item in graeca LXX seniorum translationibus perquirendam.»
  9. ^ (EN) Antonio Dávila Pérez, 'Regnavit a ligno Deus, affirmat Arias Montano, negat Lindanus' revisión de la polémica Arias Montano-Lindanus a la luz de los nuevos documentos, in Dirk Sacré, Jan Papy, Monique Mund-Dopchie, Lambert Isebaert, Gilbert Tournoy (a cura di), Humanistica Lovaniensia: Journal of Neo-Latin Studies, Lovanio, Leuven University Press, 2009, p. 134.
  10. ^ (EN) Frances Luttikhuizen, Underground Protestantism in Sixteenth Century Spain: A Much Ignored Side of Spanish History, Göttingen, Vandenhoeck & Ruprecht, 2016, p. 43. URL consultato il 17 luglio 2019.
  11. ^ Al punto da affermare che «il re, a mio parere, non ha guadagnato molto onore nell'aver apposto il suo nome regale a quest'opera.» Jo. Marianae censurae in Biblia Regia, quae nuper diligentia et industria D. Benedicti Ariae Montani in lucem editae sunt , Biblioteca Vaticana, ms. Barb. Lat. 674, fols. 14-66 .
  12. ^ (EN) Zur Shalev, Sacred Words and Worlds: Geography, Religion, and Scholarship, 1550-1700, Leida, Brill Editore, 2011, p. 32. URL consultato il 17 luglio 2019.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (FR) François-Xavier de Feller, Castro Léon de, in Dictionnaire historique, tome cinquième, Paris, E. Houdaille, 1836, p. 64.
  • (FR) Louis-Gabriel Michaud, Joseph-François Michaud, Castro (Léon de), in Biographie universelle ancienne et moderne, tome septième, Paris, Michaud frères, 1813, p. 351.
  • (ES) F. Asensio, Juan de Mariana y la Poliglota de Amberes: censura oficial y sugerencias de M. Bataillon, in Gregorianum, vol. 36, n. 1, 1955, pp. 50-80, JSTOR 23570818.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN88816629 · ISNI (EN0000 0000 6630 4710 · BAV 495/200916 · CERL cnp02109281 · LCCN (ENno2017098215 · GND (DE1055911839 · BNF (FRcb10346012z (data) · WorldCat Identities (ENlccn-no2017098215