L'uomo comune

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
L'uomo comune
Titolo originaleThe Common Man
AutoreGilbert Keith Chesterton
1ª ed. originale1950
Generesaggio
Sottogenerefilosofia, politica, società
Lingua originaleinglese

«Ma se cominciassimo a pensare seriamente all'idea di uscire dai binari, [...] scopriremmo che la rapidità è rigidità, che il fatto stesso che alcuni movimenti sociali, politici o artistici vadano sempre più veloce significa che meno persone hanno il coraggio di muoversi in senso opposto. E alla fine, forse, nessuno farà il salto verso la vera libertà intellettuale, proprio come nessuno salterebbe giù da un treno che corre a ottanta miglia all'ora.»

L'uomo comune (The Common Man) è una raccolta di saggi dello scrittore inglese G. K. Chesterton, pubblicata postuma nel 1950. Gli scritti raccolti sono di natura piuttosto eterogenea, sia come forme che come contenuti; i temi trattati sono prevalentemente di natura letteraria, sociale e religiosa. Ne La strana conversazione di due vittoriani è narrato un dialogo immaginario tra Gladstone e il principe consorte Alberto, che prevedono un'imminente rivolta popolare contro la Chiesa all'indomani della proclamazione del dogma dell'Immacolata Concezione. Chiude l'opera una curiosa ucronia in cui l'autore immagina quale sarebbe stato il futuro dell'Europa se Maria Stuarda avesse sposato don Giovanni d'Austria.

Indice[modifica | modifica wikitesto]

Giotto, Tolstoj, don Giovanni d'Austria.

Edizioni[modifica | modifica wikitesto]

  • G. K. Chesterton, L'uomo comune, traduzione di Mirella Pagani, Torino, Lindau, 2011, ISBN 978-88-7180-919-9.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Letteratura: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di letteratura