Kilino di Sutri

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Kilino
vescovo della Chiesa cattolica
 
Incarichi ricopertiVescovo di Sutri
 
Natoa Compiègne
DecedutoXI secolo
 

Kilino, conosciuto anche con il nome di Azelino (Compiègne, ... – ...; fl. XI secolo), è stato vescovo di Sutri, storicamente documentato nel 1050.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Poche sono le informazioni sulla vita e l'operato del vescovo Kilino.[1] Appena diventato papa, nell'aprile del 1049 Leone IX celebrò a Roma un concilio[2] dove depose diversi vescovi accusati di simonia sostituendoli con persone fidate e sostenitrici del suo programma di riforma della Chiesa. Secondo il Liber ad amicus di Bonizone di Sutri, tra i nuovi prelati ci fu anche Azelinus Sutrinus episcopus, originario di Compiègne in Francia.[3] Nella vita di Leone IX, attribuita all'arcidiacono Wiberto di Toul,[4][5], si racconta che, tra i vescovi simoniaci deposti, ci fosse anche un anonimo episcopus de Sutria, il quale cercò di produrre falsi testimoni per evitare la condanna; ma fu colpito da un male improvviso e morì poco dopo.[6][7][8] Secondo Schwartz[1], quest'anonimo vescovo potrebbe essere o Domenico II o un altro vescovo, suo successore.[9]

Azelino è identificato dagli editori delle Monumenta Germaniae Historica con il vescovo Kilino, menzionato in una lettera che Leone IX scrisse a Hugues de Salins, arcivescovo di Besançon, l'11 gennaio 1051.[10][11] Nella lettera il pontefice, confermando all'amico Hugues tutti i privilegi precedenti già acquisiti dalla sua Chiesa, ricorda la consacrazione della cattedrale di Santo Stefano da lui fatta il 3 ottobre 1050[1][12][13], alla presenza di numerosi vescovi, tra cui Sutricensi episcopo Kilino.[14]

Le cronotassi tradizionali dei vescovi sutrini, pongono l'episcopato di Kilino tra il 1046 e il 1049. Come riferisce Ughelli, da cui dipendono gli eruditi e gli autori successivi,[15] Kilino sarebbe stato presente al concilio di Sutri del 1046, al concilio romano del 1049, dove fu deposto per simonia, e alla consacrazione della cattedrale di Besançon nel 1048.[16] Quest'ultima asserzione è cronologicamente impossibile, poiché papa Leone IX fu eletto papa e consacrato solo nel mese di febbraio 1049.[2] Inoltre nell'edizione critica dei documenti coevi che parlano dei due concili citati da Ughelli, non c'è traccia del vescovo Kilino.[17]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (DE) Gerhard Schwartz, Die besetzung der bistümer Reichsitaliens unter den sächsischen und salischen kaisern : mit den listen der bischöfe, 951-1122, Leipzig-Berlin, 1913, pp. 264.
  2. ^ a b Michel Parisse, Leone IX, santo, Enciclopedia dei Papi, 2000.
  3. ^ Monumenta Germaniae Historica, Libelli de Lite Imperatorum et Pontificum saeculis XI et XII conscripti, Tomus I, Hannoverae, 1891, p. 588,22-23 e nota 13.
  4. ^ (LA) Wibertus (Tullensis), Vita S. Leonis IX. Papae, Lutetiae Parisiorum, 1615.
  5. ^ (LADE) Die Touler Vita Leos IX, Herausgegeben und übersetzt von Hans-Georg Krause, unter Mitwirkung von Detlev Jasper und Veronika Lukas, Hannover, 2007 (Monumenta Germaniae Historica, Scriptores rerum Germanicarum in usum scholarum separatim editi, vol. 70).
  6. ^ (LADE) Die Touler Vita Leos IX, pp. 192-195.
  7. ^ (FR) Karl Josef von Hefele, Histoire des Conciles d'après les documents originaux, Nouvelle traduction française faite sur la deuxième édition allemande par Dom H. Leclercq, Tome IV, deuxième partie, Paris, 1911, p. 1004.
  8. ^ Giuseppe Cappelletti, Le Chiese d'Italia della loro origine sino ai nostri giorni, vol. VI, Venezia, 1847, pp. 228.
  9. ^ La stessa indicazione è riportata dagli editori della vita di Leone IX. (LADE) Die Touler Vita Leos IX, p. 195, nota 45.
  10. ^ (LA) Regesta pontificum romanorum, edizione Philipp Jaffé, seconda edizione riveduta e ampliata a cura di S. Loewenfeld, F. Kaltenbrunner e P. Ewald, primo volume, Lipsia, 1885, p. 540, nº 4249.
  11. ^ (LA) Patrologia latina, vol. 143, coll. 668-669.
  12. ^ (LA) Pierre-François Chiflet, Histoire de l'abbaye Royale et de la ville de Tournus, avec les preuves, enrichies de plusieurs pièces d'histoire très rares, 1664, p. 357.
  13. ^ (FR) René Tournier, La Cathédrale de Besançon, 1967, p. 46.
  14. ^ (LA) Patrologia latina, vol. 143, col. 668, C.
  15. ^ Per esempio: Giuseppe Cappelletti, Le Chiese d'Italia della loro origine sino ai nostri giorni, vol. VI, Venezia, 1847, pp. 227–228.
  16. ^ (LA) Ferdinando Ughelli, Italia sacra, vol. I, seconda edizione, Venezia, 1717, coll. 1274.
  17. ^ Concilio di Sutri: (LADE) Monumenta Germaniae Historica, Die Konzilien Deutschlands und Reichsitaliens 1023-1059, a cura di Detlev Jasper, Hannover 2010, pp. 184–196.
    Concilio di Roma: (LADE) Monumenta Germaniae Historica, Die Konzilien Deutschlands und Reichsitaliens 1023-1059, a cura di Detlev Jasper, Hannover 2010, pp. 207–220.
Predecessore Vescovo di Sutri Successore
Domenico II 1049 – dopo il 1050 Rolando