Kiki Dimoulà

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Dimoulà nel 2011

Vasiliki Dimoulà (nata Radou), detta Kiki (in greco Κική Δημουλά?; Atene, 6 giugno 1931Atene, 22 febbraio 2020), è stata una poetessa greca della seconda generazione del dopoguerra e membro regolare dell'Accademia di Atene della poesia. È stata la prima donna poetessa greca ad essere inclusa nella prestigiosa serie dei poeti dell'Editore Gallimard[1].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nata nel giugno 1931 ad Atene[2] con il nome da nubile di Vasiliki Radou e chiamata "Kiki", nel 1952 sposò il poeta e ingegnere civile Athos Dimoulas, dal quale ebbe due figli, Dimitris (1955) ed Elsi (1957).

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Ha lavorato come impiegata presso la Banca di Grecia dal 1949 al 1973. È stata presidente della Fondazione Kostas ed Elenis Ourani (NPID di pubblica utilità sotto gli auspici dell'Accademia di Atene).

Fece la sua comparsa nel mondo delle lettere nel 1952, all'età di 19 anni, con la raccolta di poesie "Poesie", ma dopo un po' ripudiò quella prima raccolta. Il suo ingresso ufficiale nella poesia avviene nel 1956, con la raccolta "Erevos". Successivamente sono usciti "Erimin", "Epi ta ichni" e la raccolta "Un po' di mondo" per la quale è stato insignita del 2º Premio di Stato per la poesia. Il Premio di Stato per la poesia è stato vinto dalla sua raccolta "Haire moti", mentre le è stato assegnato il "Premio della Fondazione Ourani" per "Adolescence of Oblivion", che include la poesia "Come se scegliessi", dove la poetessa collega una passeggiata nel mercato pubblico con la fatalità della morte: “Faccio raramente acquisti. Perché lì ti dicono di scegliere./ È una comodità o un problema? Tu scegli e poi/ come porti il fardello/ che ha la tua scelta. […] Al massimo comprerò della terra. Non per fiori./ Per familiarità./ Lì non ha scelto. Lì con gli occhi chiusi".

Seguono le raccolte "One Minute Together", "Sound of Removals", "Outside the Plan", "Greenhouse Grass", "Transported to the Side", "The Euretra", "Public Weather" e "Ano dot".

In uno dei suoi discorsi sulla poesia, Dimoulà l'ha definita così:

«"Stai camminando in un deserto. Senti il cinguettio di un uccellino. Improbabile come un uccello sospeso nel deserto, sei obbligato a costruirgli un albero. Questa è la poesia".»

Proposta per il Nobel per la Letteratura[modifica | modifica wikitesto]

Il 16 gennaio 2020, il Ministro della Cultura Lina Mendoni ha nominato Kiki Dimoulà, in una lettera ufficiale al Comitato, per il Premio Nobel per la Letteratura.[3]

Morte[modifica | modifica wikitesto]

Il 2 febbraio 2020, Kiki Dimoulà è entrata nell'unità di terapia intensiva di Atene a causa dell'insufficienza respiratoria cronica di cui soffriva.[4] Morì 20 giorni dopo, il 22 febbraio,[5][6], a causa di un arresto cardiaco dovuto a una grave broncopneumopatia cronica ostruttiva e insufficienza cardiaca.[7]

Fu sepolta il 25 febbraio nel Primo Cimitero di Atene, spese pubbliche, alla presenza di parenti, rappresentanti delle arti e del mondo politico, tra cui il Presidente della Repubblica e il Primo Ministro[8][9]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Rachel Donadio, Inside a Greek Poet’s Work, a Reflection of Her Country’s Hard Times, in The New York Times.
  2. ^ (EL) "Έφυγε" η Κική Δημουλά, su sansimera.gr. URL consultato il 23 febbraio 2020.
  3. ^ (EL) Κική Δημουλά: Η υπουργός Πολιτισμού την είχε προτείνει για το Νόμπελ Λογοτεχνίας, in ΤΑ ΝΕΑ, 23 febbraio 2020. URL consultato il 26 febbraio 2020.
  4. ^ (EL) Κική Δημουλά: Νοσηλεύεται στη ΜΕΘ σε κρίσιμη κατάσταση, in Ειδήσεις - νέα - Το Βήμα Online, 16 febbraio 2020. URL consultato il 25 febbraio 2020.
  5. ^ Morta la più grande poetessa greca contemporanea Kiki Dimoula, in Il Mattino, 22 febbraio 2020. URL consultato il 3 maggio 2023.
  6. ^ (EL) Kiki Dimoyla Mitsotakis ellada poiitikes fones, su iefimerida.gr, 22 febbraio 2020.
  7. ^ (EL) Κική Δημουλά: Το ιατρικό ανακοινωθέν για το θάνατο της ποιήτριας, in iefimerida.gr, 22 febbraio 2020. URL consultato il 23 febbraio 2020.
  8. ^ (EL) Κική Δημουλά: Θλίψη στην κηδεία της ποιήτριας - Συγγενείς και φίλοι στο τελευταίο αντίο, in Έθνος, 25 febbraio 2020. URL consultato il 26 febbraio 2020.
  9. ^ (EL) Κική Δημουλά: Το «τελευταίο αντίο» στη μεγάλη Ελληνίδα ποιήτρια, in CNN.gr, 25 febbraio 2020. URL consultato il 26 febbraio 2020.

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Controllo di autoritàVIAF (EN90723607 · ISNI (EN0000 0001 2143 3479 · Europeana agent/base/105961 · LCCN (ENnr94024431 · GND (DE119206609 · BNF (FRcb12533213j (data) · J9U (ENHE987007402490405171 · WorldCat Identities (ENlccn-nr94024431