Khamsa di Nizami

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Apertura di un manoscritto del Khamsa di Nizami, British Library

Il Khamsa (in persiano خمسه‎, "quintetto", dall'arabo ) o Panj Ganj (in persiano پنج گنج‎, "cinque tesori") è l'opera principale e più conosciuta di Nizami Ganjavi.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il Khamsa è strutturato in cinque lunghi poemi narrativi:

  • Makhzan-ol-Asrâr (مخزن‌الاسرار‎, "Il tesoro o magazzino dei misteri|[1]), 1163 (alcuni lo datano 1176)
  • Khosrow o Shirin (خسرو و شیرین‎, "Cosroe e Shirin"), 1177-1180
  • Leyli o Majnun (لیلی و مجنون‎, "Layla e Majnun"), 1192
  • Eskandar-Nâmeh (اسکندرنامه‎, "Il libro di Alessandro"), 1194 o 1196–1202
  • Haft Peykar (هفت پیکر‎, "Le sette bellezze"), 1197

Il primo di questi poemi, Makhzan-ol-Asrâr, fu influenzato dal monumentale Giardino della Verità di Sanai (morto nel 1131). Gli altri quattro poemi sono romanzi medievali. Cosroe e Shirin, Bahram-e Gur e Alessandro Magno, che hanno tutti episodi a loro dedicati nello Shāh-Nāmeh di Firdusi,[1] appaiono di nuovo qui al centro di tre dei quattro poemi narrativi di Nizami. L'avventura della coppia di amanti, Layla e Majnun, è il soggetto del secondo dei suoi quattro romanzi, e derivato da fonti arabe.[1] In tutti questi casi, Nizami rielaborò in modo sostanziale il materiale dalle sue fonti.[1]

Il Khamsa era un soggetto popolare per sontuosi manoscritti illustrati con miniature dipinte presso le corti persiane e moghul nei secoli successivi. Gli esempi includono il Khamsa di Nizami (British Library, Or. 12208), creato per l'imperatore Moghul Akbar nel 1590.

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d CHARLES-HENRI DE FOUCHÉCOUR, "IRAN:Classical Persian Literature" in Encyclopædia Iranica

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]