Vitellaria paradoxa

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Karité
Vitellaria paradoxa
Stato di conservazione
Vulnerabile[1]
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superasteridi
Ordine Ericales
Famiglia Sapotaceae
Sottofamiglia Sapotoideae
Tribù Sapoteae
Genere Vitellaria
C.F.Gaertn.
Specie V. paradoxa
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Ordine Ebenales
Famiglia Sapotaceae
Genere Vitellaria
Specie V. paradoxa
Nomenclatura binomiale
Vitellaria paradoxa
C.F.Gaertn., 1807
Sinonimi

Lucuma paradoxa
(C.F.Gaertn.) A.DC., 1844
Butyrospermum parkii
(C.F.Gaertn.) Hepper, 1962

Areale

Il karité, in italiano carité o albero del burro (Vitellaria paradoxa C.F.Gaertn., 1807) è una pianta della famiglia delle Sapotacee, diffusa in Africa. È l'unica specie nota del genere Vitellaria .[2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

È alta tra i 10 e i 15 metri, con un tronco che può raggiungere un metro di diametro. La corteccia è molto spessa per proteggersi dalle alte temperature presenti nella savana. La pianta è dotata di rami tozzi, muniti i medesimi di una robusta corteccia. Le foglie, che crescono a ciuffi su questi, sono di forma allungata e sono munite di un picciolo lungo mediamente dai 5 ai 15 cm; in giovinezza sono di un colore rosso tendente al ruggine, sviluppandosi acquisiscono un colorito tendente al verde scuro e possono aumentare le loro dimensioni di lunghezza e larghezza rispettivamente dai 15 ai 25 cm e dai 4 ai 7 cm. La pianta fiorisce in un periodo che si estende da dicembre a marzo, i fiori sono di colore verde con sfumature di giallo e di gradevole profumazione.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

È una specie nativa dell'Africa, diffusa in Benin, Burkina Faso, Camerun, Ciad, Repubblica del Congo e Repubblica Democratica del Congo, Costa d'Avorio, Etiopia, Ghana, Guinea, Mali, Niger, Nigeria, Senegal, Sudan, Sudan del Sud, Togo e Uganda[1].

È stata introdotta in Honduras dove è comunemente conosciuta come tango.

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

La Lista rossa IUCN classifica Vitellaria paradoxa come specie vulnerabile [1], perché gli esemplari selvatici sono eccessivamente sfruttati per finalità economiche.

Usi[modifica | modifica wikitesto]

Semi essiccati

Dai suoi semi, impropriamente chiamati noci di carité, si ricava il burro di carité, che può essere di colore lievemente giallo o verde, dall'odore gradevole e leggermente dolce; per le sue caratteristiche viene utilizzato in molti prodotti cosmetici o come condimento.

In antichità, nel regno del Mali, l'olio di carité era usato, mischiato con una terra della zona, per rivestire i muri, come fosse calce. (Ibn Battuta, I viaggi, p. 754.)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) Makerere University Institute of Environment and Natural Resources. 1998, Vitellaria paradoxa, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 6 ottobre 2023.
  2. ^ (EN) Vitellaria paradoxa, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 6 ottobre 2023.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) J. B. Hall, Vitellaria paradoxa: a monograph, Bangor, School of Agricultural and Forest Sciences, University of Wales, 1996.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàThesaurus BNCF 798 · LCCN (ENsh89001665 · GND (DE4125964-6 · BNF (FRcb12014391k (data) · J9U (ENHE987007541887905171
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