Junonia coenia

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Junonia coenia
Junonia coenia
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Superphylum Protostomia
Phylum Arthropoda
Subphylum Tracheata
Superclasse Hexapoda
Classe Insecta
Sottoclasse Pterygota
Coorte Endopterygota
Superordine Oligoneoptera
Sezione Panorpoidea
Ordine Lepidoptera
Sottordine Glossata
Infraordine Heteroneura
Divisione Ditrysia
Superfamiglia Papilionoidea
Famiglia Nymphalidae
Sottofamiglia Nymphalinae
Tribù Junoniini
Genere Junonia
Specie J. coenia
Nomenclatura binomiale
Junonia coenia
Hübner, [1822]
Sinonimi

Junonia coenia ab. schraderi Gunder, 1925
Junonia coenia f. hiem. rosa Whittaker & Stallings, 1944
Junonia coenia tr. f. wilhelmi Gunder, 1927
Junonia coenia grisea Austin & J.F. Emmel, 1998
Junonia coenia weidenhammeri Polacek, 1925
Papilio quinatzin Arias, 1968
Precis coena [sic] f. rubrosuffusa Field, 1936

Sottospecie
  • J. c. coenia Hübner, 1822
  • J. c. bergi Avinoff, 1926

Junonia coenia Hübner, [1822] è un lepidottero appartenente alla famiglia Nymphalidae, diffuso in America Settentrionale e Centrale.[1]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Adulto[modifica | modifica wikitesto]

La specie mostra una spiccata variabilità di forme e tonalità

La colorazione di base è marrone, con tonalità che possono andare dal rosso-brunastro fino al grigio carico; la specie si contraddistingue infatti per una rilevante variabilità nella forma e nella colorazione delle macchie delle ali.
Nella pagina superiore dell'ala anteriore è presente , in prossimità del tornus, una vistosa macchia ocellata scura, bordata di marrone, con una lieve campitura azzurra al centro. Si può inoltre notare, anche se non sempre è chiaramente visibile, una seconda macchia ocellata più piccola, sita in posizione subapicale, di colorazione affine alla precedente. La biologia evolutiva attribuisce alla forma di tali macchie la probabile funzione di spaventare o distrarre i predatori, soprattutto gli uccelli giovani, imitando per esempio il capo di un gufo o una civetta.[2] In prossimità del terzo prossimale del margine costale, si possono osservare due piccole bande trasversali arancioni, bordate di nero, mentre un'ampia fascia chiara corre diagonalmente dal terzo distale della costa fino a circa metà del termen.[3] La pagina inferiore riprende grosso modo i motivi di quella superiore, seppure con tonalità lievemente meno vivaci.[4]

Variabilità cromatica della pagina inferiore delle ali di Junonia coenia

Nell'ala posteriore si evidenziano altre due macchie ocellate, site nella zona postdiscoidale: una anteriore, più grande ed articolata, ha doppia bordatura gialla e nera, ed è campita di violetto e nero; l'altra, più piccola e posteriore, è situata in prossimità dell'angolo anale, e si mostra quasi completamente nera, con doppia bordatura gialla e nera. L'area submarginale rivela una fascia irregolare arancione, ed il termen risulta lievemente dentellato.[3] La pagina inferiore assume un colore bruno o bruno-rossiccio nella stagione umida, e rosso-rosato in quella secca.[4]
Le antenne sono clavate, ed hanno una lunghezza pari a circa la metà della costa.[3]
Il torace e l'addome variano tra il rossiccio ed il grigio-brunastro, con tonalità lievemente più scure rispetto a quelle delle ali.[3]
Le zampe anteriori sono fortemente ridotte, ed inutili ai fini della locomozione.[5]
L'apertura alare varia tra 42 e 70 mm.[4]

Uovo[modifica | modifica wikitesto]

Le uova sono sferoidali, e vengono deposte singolarmente presso i meristemi o sulla pagina inferiore delle foglie della pianta ospite.[4]

Possibili colorazioni della larva di Junonia coenia

Larva[modifica | modifica wikitesto]

Il bruco ha, così come lo stadio adulto, una marcata variabilità cromatica; di regola appare scuro, con bande longitudinali biancastre lungo la linea spiracolare. Sul dorso si possono notare due linee longitudinali bianche o arancioni, interrotte ad ogni segmento. Sono ben visibili diverse file di tubercoli, azzurri dorsalmente ed arancioni latero-ventralmente, ciascuno dei quali è provvisto di setole primarie e secondarie. Il capo è prevalentemente arancione, con zampe nerastre e pseudozampe più chiare. Queste larve sono di regola solitarie e, nella parte meridionale dell'areale, possono rappresentare la forma di resistenza con cui la specie supera l'inverno.[4]

Crisalide di Junonia coenia

Pupa[modifica | modifica wikitesto]

La crisalide è di colorazione marroncina, con parti più scure e punteggiate di nero; si rinviene sospesa ad un robusto cremaster.[5]

L'ecozona neartica

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

L'areale della specie si estende a cavallo tra l'Ecozona neartica e quella neotropicale, comprendendo le Bermuda (locus typicus della sottospecie J. c. bergi), il Canada meridionale (Manitoba, Nuova Scozia, Ontario, Québec), la Colombia, Cuba, il Messico, gli Stati Uniti (ad eccezione del nord-ovest).[3][4][6]

L'habitat è rappresentato da zone aperte con vegetazione bassa e un terreno non lavorato.[4]

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

L'entomologo tedesco Jacob Hübner, che per primo descrisse la specie nel 1822, in un ritratto del 1790 circa

Questa specie è stata impiegata come organismo modello in studi di biologia evolutiva dello sviluppo.

Periodo di volo[modifica | modifica wikitesto]

La specie è bi- o trivoltina, con voli da maggio ad ottobre nella parte settentrionale dell'areale, mentre nella fascia tropicale gli adulti sono rinvenibili tutto l'anno.[4]

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

Fiore di Cichorium intybus, la Cicoria comune
Mentha piperita, la Menta piperita

Gli adulti si alimentano suggendo il nettare dai fiori di specie appartenenti a varie famiglie, tra cui:[4]

I bruchi si accrescono su essenze appartenenti alle famiglie Acanthaceae, Crassulaceae, Plantaginaceae, Scrophulariaceae e Verbenaceae tra cui:[4][7]

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Sottospecie[modifica | modifica wikitesto]

Allo stato attuale vengono riconosciute due sottospecie:[8]

  • Junonia coenia coenia Hübner, 1822 - Samml. exot. Schmett. 2 : pl. 32 - Locus typicus: non definito[1]
  • Junonia coenia bergi Avinoff, 1926 - Ann. Carnegie Mus. 16(3/4): 366, pl. 32 - Locus typicus: St. George, Bermude[9]

Sinonimi[modifica | modifica wikitesto]

Sono stati riportati sette sinonimi:[10]

  • Junonia coenia ab. schraderi Gunder, 1925 - Ent. News 36: 199 - Locus typicus: California (sinonimo eterotipico)
  • Junonia coenia f. hiem. rosa Whittaker & Stallings, 1944 - Ent. News. 55: 91 (forma invernale) - Locus typicus: Kansas (sinonimo eterotipico)
  • Junonia coenia tr. f. wilhelmi Gunder, 1927 - Ent. News. 38: 134 - Locus typicus: California (sinonimo eterotipico)[11]
  • Junonia coenia grisea Austin & J.F. Emmel, 1998 - Syst. W. N. Am. Butts. (42): 512, figs. 51 - Locus typicus: California: Los Angeles County; South Pasadena, quota 198 m (sinonimo eterotipico)
  • Junonia coenia weidenhammeri Polacek, 1925 - Bull. Maryland Acad. Sci. Baltimore 6 (3): 10 - Locus typicus: Maryland (sinonimo eterotipico)
  • Papilio quinatzin Arias, 1968 (nom. nud.) (sinonimo eterotipico)
  • Precis coena [sic] f. rubrosuffusa Field, 1936 - J. Ent. Zool. 28: 23 - Locus typicus: Kansas (sinonimo eterotipico)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Jacob Hübner, Sammlung exotischer Schmetterlinge, Vol. 2, pl. 32, Augsburg, C. Geyer, [1822].
  2. ^ Michele Sarà, Zoologia 1: 210, Bari, Cacucci Editore, 1991.
  3. ^ a b c d e (EN) Bernard D'Abrera, World Butterfly: 58 - pl. 76: 40, 2ndª ed., Toorak, Victoria 3142 Australia, Hill House Publishers c/o O'Brien & Partners 537 Malvern Roaad, 2006 [2006], p. 272, ISBN 0-947352-46-5.
  4. ^ a b c d e f g h i j Butterflies and Moths of North America, su butterfliesandmoths.org. URL consultato il 27 settembre 2011.
  5. ^ a b (EN) Scoble, M. J., Introduction to groups, in The Lepidoptera: Form, Function and Diversity, seconda edizione, London, Oxford University Press & Natural History Museum, 2011 [1992], pp. 185-191, ISBN 978-0-19-854952-9, LCCN 92004297, OCLC 25282932.
  6. ^ (EN) Eugene G. Munroe, The genus Junonia in the West Indies (Lepidoptera: Nymphalidae). American Museum Novitates, vol. 1498, The American Museum of Natural History, City of New York, 3 aprile 1951, pp. 1-16. URL consultato il 1º ottobre 2011.
  7. ^ Funet, su nic.funet.fi. URL consultato il 1º ottobre 2011.
  8. ^ Governo delle Bermuda - Dipartimento Servizi di Conservazione, su conservation.bm. URL consultato il 1º ottobre 2011 (archiviato dall'url originale il 16 marzo 2016).
  9. ^ Avinoff, Descriptions of some new species and varieties of Rhopalocera in the Carnegie Museum. Annals of Carnegie Museum 16: 355-376, pl. 30-33, 1926.
  10. ^ Nymphalidae.net. URL consultato il 1º ottobre 2011 (archiviato dall'url originale l'11 giugno 2010).
  11. ^ Gunder, New transition forms of 'abs' and their classification. Ent. News. 38: 129-138, 1927.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Barnes & McDunnough, 1916 - Some new races and species of North American Lepidoptera. Can. Ent. 48 (7) : 221-226
  • Brock Jim P. & Kaufman Kenn, 2003 - Butterflies of North America. Boston: Houghton Mifflin. ISBN 0-618-15312-8.
  • Butler, 1901 - A Revision of the Butterflies of teh Genus Precis, with Notes on the Seasonal Phases of the Species Ann. Mag. nat. Hist. (7) 8 : 196-216
  • (EN) Capinera, J. L. (Ed.), Encyclopedia of Entomology, 4 voll., 2nd Ed., Dordrecht, Springer Science+Business Media B.V., 2008, pp. lxiii + 4346, ISBN 978-1-4020-6242-1, LCCN 2008930112, OCLC 837039413.
  • Darby Gene, 1958 - What is a Butterfly, 8. Chicago. Benefic Press
  • (EN) Dyar, H. G., Busck, A., Fernald, C. H., Hulst, G. D., A list of the North American Lepidoptera and key to the literature of this order of insects, collana Bulletin of the United States National Museum, vol. 52, Washington, Government Printing Office, 1903 [1902], pp. xix + 723, DOI:10.5962/bhl.title.1141, ISBN non esistente, LCCN 06027693, OCLC 1704319.
  • Glassberg Jeffrey, 1999 - Butterflies through Binoculars : The East A Field Guide to the Butterflies of Eastern North America. New York: Oxford University Press. ISBN 0-19-510668-7.
  • Godman & Salvin, [1882] - Biologia Centrali-Americana. Rhopalocera. 1: 1-487, 3: pl. 1-24,24a,25-112
  • Godman & Salvin, [1901] - Biologia Centrali-Americana. Rhopalocera. 2: 1-782, 3: pl. 1-112
  • (EN) Kükenthal, W. (Ed.), Handbuch der Zoologie / Handbook of Zoology, Band 4: Arthropoda - 2. Hälfte: Insecta - Lepidoptera, moths and butterflies, a cura di Kristensen, N. P., collana Handbuch der Zoologie, Fischer, M. (Scientific Editor), Teilband/Part 35: Volume 1: Evolution, systematics, and biogeography, Berlino, New York, Walter de Gruyter, 1999 [1998], pp. x + 491, ISBN 978-3-11-015704-8, OCLC 174380917.
  • Lamas. Gerardo, 2004 - Atlas of Neotropical Lepidoptera; Checklist: Part 4A; Hesperioidea - Papilionoidea
  • Opler & Warren, 2003 - Butterflies of North America. 2. Scientific Names List for Butterfly Species of North America, north of Mexico
  • (EN) Scoble, M. J., The Lepidoptera: Form, Function and Diversity, seconda edizione, London, Oxford University Press & Natural History Museum, 2011 [1992], pp. xi, 404, ISBN 978-0-19-854952-9, LCCN 92004297, OCLC 25282932.
  • Scott James A. 1986 - The Butterflies of North America: A Natural History and Field Guide. Stanford, California: Stanford University Press. ISBN 0-8047-2013-4.
  • (EN) Stehr, F. W. (Ed.), Immature Insects, 2 volumi, seconda edizione, Dubuque, Iowa, Kendall/Hunt Pub. Co., 1991 [1987], pp. ix, 754, ISBN 978-0-8403-3702-3, LCCN 85081922, OCLC 13784377.

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