Bigas Luna

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(Reindirizzamento da Juan José Bigas Luna)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Bigas Luna nel 2011

Bigas Luna, all'anagrafe José Juan Bigas Luna (Barcellona, 19 marzo 1946La Riera de Gaià, 6 aprile 2013), è stato un regista, sceneggiatore e designer spagnolo.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di José Luna, pittore anarchico, e di Carmen Wemberg, casalinga appassionata di teatro.[1]

Frequenta, fin da adolescente, i cinema di Barcellona. È in questo periodo che nasce l'amore per la settima arte. Fra i registi più apprezzati dal giovane, si ricordano i nomi di Alfred Hitchcock e Fritz Lang.[2]

Con Carlos Riart, compagno di studi, apre lo Studio Gris, specializzato in design e disegno industriale. Fra i lavori più noti, sono da menzionalre i "tavoli rotti" che ottengono numerosi riconoscimenti e consenso di pubblico.[3]

Durante i primi anni settanta, si sposa con Consol Tura che convince Bigas a sperimentare il campo cinematografico. Insieme a Ferran Amat, celebre gallerista catalano, Luna redige i suoi primi lavori: Tatuaje e La chiamavano Bilbao, pellicola che fa circolare il nome dell'artista spagnolo in vari festival e retrospettive internazionali.[4]

Negli anni ottanta si trasferisce a Los Angeles e dirige tre lungometraggi, senza ottenere grande successo mediatico. Per questo motivo, abbandona gli USA tornando in patria.[5]

Tra il 1992 e il 1994 realizza la sua celebre "trilogia iberica": Prosciutto prosciutto, Uova d'oro e La teta y la luna. Ottiene numerosi riconoscimenti, fra cui il Leone d'argento e il Premio Osella al Festival di Venezia.[6]

Fra i suoi ultimi lavori, va menzionato lo sfortunato Bambola. Girato in Italia, ha come protagonista Valeria Marini alla sua prima performance. Il film ottiene molta visibilità per i suoi contenuti espliciti e anche per i consensi negativi della critica.[7]

Morte[modifica | modifica wikitesto]

Bigas Luna muore nel 2013 all'età di 67 anni per leucemia.[8]

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Isabel Pisano, 2010, p. 42.
  2. ^ Dario Grisanti, 2020, p. 6.
  3. ^ (ES) Blanca Cia, Bigas Luna, artista total, in El País, Gruppo PRISA, 15 settembre 2015. URL consultato l'8 febbraio 2021.
  4. ^ Isabel Pisano, 2010, pp. 53-54.
  5. ^ Sebastiano Lucci, Bigas Luna, in Enciclopedia del cinema, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2003. URL consultato l'8 febbraio 2021.
  6. ^ 49ª Mostra internazionale del cinema di Venezia - ecco i vincitori, in Corriere della Sera, RCS MediaGroup (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2015).
  7. ^ Maurizio Encari, Bambola, lo scult erotico degli anni '90 con Valeria Marini, su everyeye.it, HeideDesign S.n.c., 26 novembre 2020. URL consultato l'8 febbraio 2021.
  8. ^ Morto Bigas Luna, regista spagnolo fu Leone d'argento a Venezia, in la Repubblica, GEDI Gruppo Editoriale, 6 aprile 2013. URL consultato l'8 febbraio 2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN79169501 · ISNI (EN0000 0000 8159 1789 · SBN UBOV043560 · LCCN (ENn88266790 · GND (DE123062438 · BNE (ESXX1720004 (data) · BNF (FRcb13941362k (data) · NDL (ENJA00880874 · CONOR.SI (SL33776995 · WorldCat Identities (ENlccn-n88266790