Jona che visse nella balena
Jona che visse nella balena | |
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Paese di produzione | Italia, Francia |
Anno | 1993 |
Durata | 90 min |
Genere | drammatico, biografico |
Regia | Roberto Faenza |
Soggetto | tratto dal romanzo Anni d'infanzia di Jona Oberski |
Sceneggiatura | Roberto Faenza, Hugh Fleetwood, Joelle Mnouchkine, Filippo Ottoni |
Produttore | Elda Ferri, Jean Vigo International French Production - Focus Film in associazione con Raiuno |
Fotografia | Jànos Kende |
Montaggio | Nino Baragli |
Musiche | Ennio Morricone |
Scenografia | Laszlo Gardonyi, Maria Ivanova |
Costumi | Elisabetta Beraldo |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Jona che visse nella balena è un film del 1993 diretto da Roberto Faenza.
Il soggetto è tratto dal romanzo autobiografico dello scrittore Jona Oberski, intitolato Anni d'infanzia. Un bambino nei lager e incentrato sul dramma dell'Olocausto.
Trama[modifica | modifica wikitesto]
Jona è un bambino ebreo di quattro anni che viveva ad Amsterdam prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale. Nel 1940, dopo l'occupazione della città da parte dei tedeschi, viene deportato insieme ai suoi genitori ebrei dapprima nel Campo di concentramento di Westerbork e quindi in quello di Bergen-Belsen, dove trascorrerà l'intero periodo della guerra. A Bergen-Belsen vive in una baracca con la madre, mentre il padre è assegnato ad un altro settore del campo.
Il bambino subisce freddo, fame, paure, sofferenze, angherie anche da parte degli altri ragazzi. Sono rarissimi i casi in cui viene trattato con garbo: solo il cuoco, che dopo morirà, e il medico dell'ambulatorio sono gentili con lui. Il destino dei genitori di Jona è tragico: il padre muore per stenti e denutrizione. Negli ultimi giorni di guerra, Jona e la madre vengono evacuati dal campo a bordo di un treno che vagherà per giorni nel territorio tedesco prima di essere liberato dalla truppe sovietiche. La madre non si riprende dalle sofferenze subite; impazzisce per la morte del marito e purtroppo muore in un ospedale, nei giorni seguenti alla liberazione. Jona torna ad Amsterdam dove viene adottato da una famiglia di amici della famiglia. Infine il film dice che Jona è ancora vivo e che fa lo scienziato.
Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]
- 1993 - David di Donatello
- Miglior regia a Roberto Faenza
- Migliore colonna sonora a Ennio Morricone
- Migliori costumi a Elisabetta Beraldo
- Candidatura a Miglior film
- Candidatura a Miglior produttore a Elda Ferri
- Candidatura a Migliore sceneggiatura a Roberto Faenza e Filippo Ottoni
- Candidatura a Miglior montaggio a Nino Baragli
- 1993 - Globo d'oro
- Candidatura a Miglior film a Roberto Faenza
- Candidatura a Migliore musica a Ennio Morricone
- Efebo d'oro 1993
- 1994 - Ciak d'oro
- Miglior montaggio a Nino Baragli[1]
- Candidatura a Migliore sceneggiatura a Roberto Faenza e Filippo Ottoni
- Candidatura a Migliori costumi a Elisabetta Beraldo
- 1994 - Nastro d'argento
- Candidatura a Regista del miglior film a Roberto Faenza
- Candidatura a Migliore sceneggiatura a Roberto Faenza
- Candidatura a Miglior produttore a Elda Ferri
- Candidatura a Migliore colonna sonora a Ennio Morricone
- Premio UNICEF
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Moretti vince anche il Ciak d'oro, su ricerca.repubblica.it. URL consultato il 30 giugno 1994.
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- (EN) Jona che visse nella balena, su Internet Movie Database, IMDb.com.
- (EN) Jona che visse nella balena, su AllMovie, All Media Network.
- (EN) Jona che visse nella balena, su Rotten Tomatoes, Flixster Inc.
- (EN, ES) Jona che visse nella balena, su FilmAffinity.
- (EN) Jona che visse nella balena, su Box Office Mojo, IMDb.com.