Johnny Coles

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Johnny Coles
NazionalitàBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
GenereJazz
Periodo di attività musicale1948 – anni 1990
Strumentotromba, flicorno
EtichettaEpic Records, Blue Note Records, Mainstream Records, Criss Cross Records, Uptown Records

John Johnny Coles (Trenton, 3 luglio 1926Filadelfia, 21 dicembre 1997) è stato un trombettista statunitense.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Autodidatta, incominciò a suonare in una band amatoriale all'età di tredici anni, dopo diverse esperienze musicali di secondo piano, ottenne il suo primo importante ingaggio nel gruppo del sassofonista Eddie Cleanhead Vinson (dal 1948 al 1951).

Nel 1952 entrò in un piccolo gruppo capeggiato dal sassofonista-cantante Bull Moose Jackson che comprendeva anche il batterista Philly Joe Jones, nello stesso anno e fino al 1953 suonò con il sassofonista Gene Ammons per poi passare con James Moody (1956-1958), tra il 1958 e il 1964 acquisisce una notorietà crescente in seno all'orchestra di Gil Evans, nel 1961 la Epic Records pubblico il suo primo album come leader dal titolo The Warm Sound, nel 1964 si unì al sestetto di Charles Mingus (che comprendeva Eric Dolphy, Clifford Jordan, Jaki Byard e Dannie Richmond) per un tour europeo che tuttavia non completò a causa di una improvvisa malattia.

Successivamente, dal 1968 al 1969 è in un altro sestetto con a capo Herbie Hancock, con Ray Charles (1969-1971), Duke Ellington (1971-1974), una breve presenza nei Jazz Messengers di Art Blakey nel 1976.

Dopo essersi trasferito a San Francisco (1985), lavorò nella Count Basie Graveyard Band, a causa del suo declino musicale, negli anni novanta si spostò a Filadelfia dove morì.

La maggior dote del suono di Johnny Coles si distingue nel lirismo e nella sonorità calda che riesce a nascondere una tecnica non straordinaria, nel suo stile si coglie qualche influenza di Miles Davis[1].

Discografia[modifica | modifica wikitesto]

come Leader o Co-Leader

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Johnny Coles: An Annotated Discography, su feeeez.net. URL consultato il 3 febbraio 2019.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN2655722 · ISNI (EN0000 0000 5513 0428 · Europeana agent/base/18750 · LCCN (ENn86866763 · GND (DE13434927X · BNF (FRcb13892632k (data) · J9U (ENHE987007338172905171 · WorldCat Identities (ENlccn-n86866763