Jetstar Japan

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Jetstar Japan
株式会社
Logo
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StatoBandiera del Giappone Giappone
Fondazione2011
Sede principaleNarita
Gruppo
Persone chiaveMasaru Kataoka (CEO)
SettoreTrasporto
Prodottitrasporto aereo
Sito webwww.jetstar.com/jp/ja/home
Compagnia aerea a basso costo
Codice IATAGK
Codice ICAOJJP
Indicativo di chiamataORANGE LINER
Primo volo3 luglio 2012
Ultimo voloORANGE LINER
Hub
Flotta22 (nel 2022)
Destinazioni20 (nel 2022)
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Jetstar Japan (株式会社?, Jettosutā Japan kabushiki-gaisha) è una compagnia aerea giapponese con sede a Narita, grande centro abitato della prefettura di Chiba.[1]

Fondata nel 2011, dopo aver inizialmente programmato l'inizio delle attività alla fine del 2012, ha operato il primo volo di linea il 3 luglio 2012, in anticipo rispetto a quanto previsto.[2] La compagnia aerea opera voli con destinazioni in tutta la regione Asia-Pacifico, utilizzando una flotta di velivoli Airbus A320.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Lancio (2012-2014)[modifica | modifica wikitesto]

Il manifesto promozionale della compagnia, pubblicato nel 2012.

Nel marzo 2012, Jetstar Japan ha annunciato che avrebbe iniziato le operazioni il 3 luglio 2012 utilizzando l'aeroporto Internazionale Narita di Tokyo come base. Il 6 aprile 2012, la compagnia ha ottenuto il certificato di operatore aereo dal Ministero giapponese del territorio, delle infrastrutture e dei trasporti (MLITT).[3] La prima rotta servita è stata tra Tokyo Narita e Fukuoka il 3 luglio 2012, mentre i servizi tra Tokyo Narita e Okinawa (aeroporto di Naha), Osaka (Kansai) e Sapporo (New Chitose) sono iniziati il 9 luglio 2012. Servizi da Osaka Kansai a Fukuoka e Sapporo seguirono il 24 agosto 2012.[4]

La compagnia ha anche annunciato che avrebbe stabilito una seconda base all'aeroporto Internazionale del Kansai a Osaka e ha iniziato i servizi tra Osaka-Kansai e Okinawa il 28 ottobre 2012. La base del Kansai sarebbe dovuta essere inaugurata il 18 luglio 2013, ma l'apertura è stata posticipata a causa problemi relativi al miglioramento delle procedure di manutenzione a seguito di un avvertimento del MLITT.[5] Nel luglio 2013, l'amministratore delegato della compagnia (CEO) Miyuki Suzuki (鈴木 み ゆ き, Suzuki Miyuki) ha annunciato che la strategia di Jetstar Japan si sarebbe concentrata sul mercato interno da Tokyo Narita per il prossimo futuro e che la società avrebbe cercato di ottimizzare il suo programma per i collegamenti con i voli internazionali operati dalla Jetstar Airways con sede in Australia.[6]

In attesa dell'approvazione della base del Kansai, Jetstar Japan ha aperto una serie di rotte domestiche aggiuntive da Tokyo Narita e ha annunciato la creazione di una nuova base presso l'aeroporto Internazionale Chubu Centrair di Nagoya.[7] Il 31 marzo 2013, Jetstar ha lanciato i servizi tra Tokyo Narita e Oita e Kagoshima, aggiungendo anche tre rotte da Nagoya Centrair a Fukuoka, Sapporo e Kagoshima nello stesso giorno.[8] Il 31 maggio 2013 sono iniziati i servizi da Tokyo Narita e Nagoya Centrair a Kagoshima, mentre l'11 giugno 2013 l'aeroporto di Matsuyama è diventato la nona destinazione di Jetstar Japan con servizi per Tokyo Narita.[9]

La base di Jetstar Japan presso l'aeroporto internazionale del Kansai di Osaka è stata infine aperta nel giugno 2014, in concomitanza con un aumento delle frequenze sulle rotte esistenti tra l'aeroporto e Fukuoka, Okinawa, Sapporo e Tokyo Narita.[10]

In seguito all'apertura della base della compagnia aerea a Osaka nel giugno 2014, il CEO Miyuki Suzuki ha confermato che le consegne dei restanti A320 sarebbero state rallentate e diffuse durante il successivo anno fiscale. Ha anche affermato che Jetstar Japan intendeva iniziare le operazioni internazionali nella successiva stagione invernale.[11]

Nel luglio 2014, Jetstar Japan ha annunciato l'istituzione di accordi di code-share e un programma frequent flyer in comune con la Japan Airlines. Ciò ha consentito alla compagnia di distinguersi dai tradizionali vettori low cost, come Peach e Vanilla Air, entrambi affiliati ad All Nippon Airways ma privi di accordi simili con ANA. Inoltre, Jetstar Japan ha iniziato a offrire collegamenti internazionali con Japan Airlines e Jetstar Airways con sede in Australia. Da ottobre 2014, American Airlines si è unita come partner in code-share, seguita dall'altra compagnia aerea della compagnia madre di Jetstar Japan, Qantas, che si è unita come partner in code-share nel gennaio 2015.[12][13]

Espansione (2014-presente)[modifica | modifica wikitesto]

Il 3 dicembre 2014, Jetstar Japan ha annunciato l'inizio dei servizi internazionali a lungo ritardati, con il suo primo che collegava Osaka con l'aeroporto Internazionale di Hong Kong. Il servizio era stato pianificato per essere trisettimanale. Il 16 marzo 2015 è stato annunciato che i servizi per Hong Kong sarebbero aumentati con due frequenze settimanali aggiuntive, con un totale di cinque voli settimanali dal 18 luglio 2015 al 31 agosto 2015 e quattro voli settimanali dal 1º settembre 2015 al 24 ottobre 2015.[14] Il 21 gennaio 2015, Jetstar Japan ha annunciato che un nuovo servizio giornaliero tra Nagoya Centrair e Okinawa sarebbe iniziato il 29 marzo 2015. Tuttavia, la quantità netta di servizi da Nagoya Centrair doveva rimanere la stessa, con il servizio per Okinawa che avrebbe sostituito uno dei due servizi giornalieri per Kumamoto. A sua volta, il numero di partenze giornaliere dall'aeroporto di Kumamoto si è ridotto da sei a cinque.

Il 1º aprile 2015, il CEO Miyuki Suzuki si è dimesso lasciando il posto a Gerry Turner. Masaru Kataoka ha assunto il ruolo di presidente dell'azienda.[15]

Il 7 aprile 2015, Jetstar Japan ha annunciato il suo primo servizio internazionale da Tokyo, con l'inizio del servizio tra Tokyo Narita e l'aeroporto Internazionale di Hong Kong inizialmente con una frequenza di tre voli settimanali a partire dal 1º giugno 2015 (diventati quotidiani da settembre).[16] Il 5 agosto 2015, la compagnia trasportò il suo decimilionesimo passeggero.[17] Il 19 agosto 2015, è stato annunciato che i servizi tra Nagoya Centrair e Kumamoto insieme al servizio giornaliero tra Osaka e Oita sarebbero stati interrotti alla fine della stagione estiva il 25 ottobre 2015.[18] Il 13 ottobre 2015, la compagnia ha annunciato che i servizi verso Taipei sarebbero iniziati da Tokyo Narita, Osaka Kansai e Nagoya Centrair.

Nel 2016, la compagnia aerea è diventata la prima low cost giapponese a servire Manila, Filippine, che era anche la sua terza destinazione internazionale.[19] Tuttavia, il 1º luglio 2016, Jetstar Japan ha interrotto il servizio tra Osaka Kansai e Manila, mentre i servizi per Manila da Nagoya e Tokyo Narita sono stati temporaneamente sospesi fino al 1º settembre 2016.[20]

Il 9 agosto 2016, Jetstar Japan ha ottenuto l'approvazione dall'Amministrazione dell'aviazione civile cinese per servire quattro rotte tra il Giappone e la Cina, tra cui Tokyo e Osaka per Shanghai e Canton, rispettivamente.[21] Il 23 agosto 2016, la compagnia ha confermato di aver realizzato il suo primo profitto e ha anche annunciato piani per aumentare la sua flotta dagli attuali 20 aeromobili a 28 nei successivi tre anni.[22]

Il 27 novembre 2018, Jetstar Japan ha annunciato che stava valutando l'apertura di una quarta base in Giappone, dopo Tokyo Narita, Osaka Kansai e Nagoya Centrair. Il 30 novembre 2018, tre Airbus A321LR sono stati assegnati a Jetstar Japan tra i 18 A321LR ordinati da Qantas per le sue compagnie aeree affiliate del gruppo Jetstar, con la consegna dei jet originariamente prevista per la metà del 2020, ma successivamente rinviata ad almeno il 2021.[23] A differenza degli A321LR di Jetstar Airways con una capacità di 232 posti a sedere, Jetstar Japan ha riferito che i suoi avranno una capacità di 238 posti.[24]

Nell'aprile 2019, Jetstar Japan ha annunciato una nuova rotta domestica tra Tokyo Narita e l'aeroporto di Shonai, a partire dal 1º agosto 2019.[25] Nel giugno 2020, uno degli Airbus A321LR della compagnia aerea è stato mostrato alla linea di produzione di Airbus in una livrea rivista.[26]

Identità aziendale[modifica | modifica wikitesto]

La sede principale di Jetstar Japan è a Narita, nella prefettura di Chiba. La compagnia è di proprietà di Qantas (33,3%), Japan Airlines (33,3%), Mitsubishi Corporation (16,7%) e Century Tokyo Leasing Corporation (16,7%).[27] La capitalizzazione totale impegnata per la nuova compagnia aerea è stata stimata essere di ¥ 12 miliardi.

Nel novembre 2013, Qantas e Japan Airlines hanno iniettato ciascuna 5,5 miliardi di yen di nuovo capitale sotto forma di azioni senza diritto di voto. Ciò ha mantenuto la struttura proprietaria la stessa, tuttavia l'interesse economico di Qantas e Japan Airlines in Jetstar Japan è salito al 45,7% ciascuna.

Nel novembre 2014, Qantas e Japan Airlines hanno concordato di iniettare ulteriori 5,5 miliardi di yen di nuovo capitale sotto forma di azioni senza diritto di voto. Questo conferimento di capitale doveva essere effettuato in due tranche ed è stata la seconda ricapitalizzazione in meno di un anno. L'emissione di azioni senza diritto di voto ha mantenuto la stessa struttura proprietaria, tuttavia l'interesse economico di Qantas e Japan Airlines in Jetstar Japan è salito al 47,1% ciascuna.[28] La prima tranche per un totale di 7 miliardi di yen è stata iniettata nel novembre 2014, mentre la seconda di 4 miliardi di yen è stata pagata nel luglio 2015.[29]

Nell'agosto 2015, all'annuncio dei risultati finanziari annuali di Qantas, è stato rivelato che ulteriori iniezioni di capitale sarebbero avvenute in Jetstar Japan per un totale di 10 miliardi di yen. Non sono state annunciate date per l'immissione del capitale, anche se era previsto che fosse fatto in due tranche, la prima da 7 miliardi e la seconda da 3 miliardi di yen.[30]

Destinazioni[modifica | modifica wikitesto]

Alcuni Airbus A320 della compagnia a Narita nel 2017.

Jetstar Japan vola verso 20 destinazioni nella regione dell'Asia Pacifica. Sebbene la compagnia aerea operi principalmente voli nazionali all'interno del Giappone, opera anche voli internazionali verso Cina, Hong Kong, Filippine e Taiwan.

Accordi di code-share[modifica | modifica wikitesto]

Al 2021, la compagnia ha accordi di code-share con[31][32]:

Flotta[modifica | modifica wikitesto]

Un Airbus A320-200.

Flotta attuale[modifica | modifica wikitesto]

A dicembre 2022 la flotta di Jetstar Japan è così composta[33]:

Aereo In flotta Ordini Passeggeri Note
Y
Airbus A320-200 19 180
Airbus A321LR 3 232 [34]
Totale 22

Sviluppo[modifica | modifica wikitesto]

Jetstar Japan ha iniziato le operazioni con tre aeromobili e fino a ottobre 2013 ne aggiungeva un nuovo ogni quattro/sei settimane. La compagnia aerea prevedeva di espandere la sua flotta iniziale di tre Airbus A320 fino a un totale di 24 entro i primi anni di operatività.[2] Tuttavia, a causa dei ritardi nell'apertura della seconda base all'aeroporto Internazionale del Kansai e delle restrizioni imposte alla compagnia dalle autorità giapponesi, ha sospeso l'espansione della sua flotta a diciotto aeromobili, ricominciata nell'ottobre 2014 con due nuovi A320 consegnati prima della fine di quell'anno.[35] Al 2020, Jetstar Japan era arrivata ad avere un totale di 25 Airbus A320-200, nel dicembre dello stesso anno, due esemplari sono stati dismessi. La compagnia è in attesa della consegna di due Airbus A321neo.[36]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Jetstar Japan brings forward launch date to Jul-2012, names initial five domestic destinations | CAPA, su centreforaviation.com. URL consultato il 9 febbraio 2021.
  2. ^ a b (EN) Qantas spreads wings with Jetstar Japan, su The Sydney Morning Herald, 16 agosto 2011. URL consultato il 9 febbraio 2021.
  3. ^ (EN) Jetstar Japan receives AOC, prepares for first commercial service in Jul-2012 | CAPA, su centreforaviation.com. URL consultato il 9 febbraio 2021.
  4. ^ (EN) JetStar Japan Launches Operation from 03JUL12: Operational Network, su Routesonline. URL consultato il 9 febbraio 2021.
  5. ^ (JA) ジェットスター、関空の拠点開設延期 整備体制作りに遅れ, su 日本経済新聞, 3 luglio 2013. URL consultato il 9 febbraio 2021.
  6. ^ (JA) ジェットスター・ジャパン「国内線の充実優先」, su 日本経済新聞, 3 luglio 2013. URL consultato il 9 febbraio 2021.
  7. ^ (EN) Jetstar Japan to Establish Nagoya Operating Base, su Routesonline. URL consultato il 9 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 13 agosto 2020).
  8. ^ (EN) Jetstar Japan adds three routes from Nagoya Chūbu and two from Tokyo Narita, su anna.aero, 4 aprile 2013. URL consultato il 9 febbraio 2021.
  9. ^ (EN) Jetstar Japan now serves 13 routes with 12 A320s; Matsuyama and Kagoshima are newest destinations served, su anna.aero, 19 giugno 2013. URL consultato il 9 febbraio 2021.
  10. ^ (EN) Jetstar Japan launches critical Osaka Kansai base as Japan posts 8% domestic traffic growth, su CAPA - Centre for Aviation. URL consultato il 9 febbraio 2021.
  11. ^ (EN) Jetstar Japan slowing down aircraft deliveries | CAPA, su centreforaviation.com. URL consultato il 9 febbraio 2021.
  12. ^ (EN) American Airlines to codeshare on Jetstar Japan services, su Australian Aviation, 23 ottobre 2014. URL consultato il 9 febbraio 2021.
  13. ^ (EN) Qantas adds Jetstar Japan codeshare flights, su Executive Traveller. URL consultato il 9 febbraio 2021.
  14. ^ (EN) Jetstar Japan to Start Nagoya – Okinawa Service from late-March 2015, su Routesonline. URL consultato il 9 febbraio 2021.
  15. ^ (EN) Jamie Freed, Jetstar parachutes executive Gerry Turner into Japan CEO role, su The Sydney Morning Herald, 1º aprile 2015. URL consultato il 9 febbraio 2021.
  16. ^ (EN) Jetstar Japan to Start Tokyo – Hong Kong Service from June 2015, su Routesonline. URL consultato il 9 febbraio 2021.
  17. ^ (JA) ジェットスター・ジャパン、国内 LCC として最短最速で 累積搭乗者数 1000 万人を突破, su jetstar.com.
  18. ^ (JA) ジェットスター、関西-大分1年で運休 中部-熊本も, su Aviation Wire. URL consultato il 9 febbraio 2021.
  19. ^ (EN) Aviation Tribune, Jetstar Japan announces new services from Tokyo, Osaka and Nagoya to Manila, su Aviation Tribune | Aviation News, 21 gennaio 2016. URL consultato il 9 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 12 febbraio 2021).
  20. ^ (EN) Jetstar Japan Suspends Manila in July/Aug 2016, su Routesonline. URL consultato il 9 febbraio 2021.
  21. ^ (EN) China-Japan aviation: LCCs Peach, Jetstar Japan gain traffic rights, raising overcapacity concerns, su CAPA - Centre for Aviation. URL consultato il 9 febbraio 2021.
  22. ^ (EN) Jetstar Japan to grow fleet from 20 to 28 aircraft over the next three years | CAPA, su centreforaviation.com. URL consultato il 9 febbraio 2021.
  23. ^ (EN) Qantas hits pause on new Boeing 787, Airbus A321neo jets, su Executive Traveller. URL consultato il 9 febbraio 2021.
  24. ^ (EN) Keishi Nukina, Jetstar Japan Unveils A321LRs Cabin Configuration, Plans to Receive the First Airframe in Mid-2020, su KN Aviation, 1º novembre 2019. URL consultato il 9 febbraio 2021.
  25. ^ (EN) Jetstar Japan adds Tokyo – Shonai service from August 2019, su Routesonline. URL consultato il 9 febbraio 2021.
  26. ^ (EN) A321-251NX/LR, Jetstar Japan, D-AYAV, JA26LR (MSN 10067) - For Storage, su AIB Family Flights. URL consultato il 9 febbraio 2021.
  27. ^ (EN) Jetstar Japan announces new strategic partner, su web.archive.org, 25 marzo 2012. URL consultato il 9 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 25 marzo 2012).
  28. ^ (EN) Qantas, JAL tip extra funds into Jetstar Japan, su Australian Aviation, 27 novembre 2014. URL consultato il 9 febbraio 2021.
  29. ^ (EN) Jamie Freed, Qantas to pump more funds into Jetstar Japan, su The Sydney Morning Herald, 28 giugno 2015. URL consultato il 9 febbraio 2021.
  30. ^ (EN) Qantas injects another $55 million into Jetstar Japan, su Australian Financial Review, 23 agosto 2015. URL consultato il 9 febbraio 2021.
  31. ^ Jetstar Japan Airline Profile | CAPA, su centreforaviation.com. URL consultato il 9 febbraio 2021.
  32. ^ (EN) Jetstar Airline Partners (PDF), su agenthub.jetstar.com. URL consultato il 9 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 7 giugno 2016).
  33. ^ (EN) Jetstar Japan Fleet Details and History, su planespotters.net. URL consultato il 6 febbraio 2021.
  34. ^ Marche JA26LR, JA27LR e JA28LR.
  35. ^ (JA) ジェットスター・ジャパン、累積搭乗者数 600 万人達成, su jetstar.com.
  36. ^ (EN) Delivery of Jetstar’s new A321neo LR aircraft will improve range and comfort | Jetstar, su jetstar.com. URL consultato il 9 febbraio 2021.

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