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Jessica Meir

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Jessica Meir
Astronauta della NASA
NazionalitàStati Uniti (bandiera) Stati Uniti
StatusIn attività
Data di nascita1º luglio 1977
Selezione2013 (Gruppo 21 NASA)
Primo lancio25 settembre 2019
Altre attivitàBiologa marina
Tempo nello spazio204 giorni, 15 ore e 19 minuti
Numero EVA3
Durata EVA21h 44min
Missioni

Jessica Ulrika Meir (Caribou, 1º luglio 1977) è un'astronauta statunitense che ha partecipato alla missione di lunga durata Expedition 61/62 a bordo della Stazione spaziale internazionale (ISS)[1].

Istruzione e carriera accademica

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Nel 1999 conseguì la laurea in biologia all'Università Brown e nel 2000 completò un master in Studi spaziali presso l'International Space University di Strasburgo, in Francia. Durante gli studi in biologia studiò un semestre all'Università di Stoccolma in Svezia e, nell'ultimo anno, prese parte a un esperimento studentesco a bordo di un aereo a gravità ridotta della NASA.[1]

Nel frattempo, tra il 2000 e il 2003, lavorò per l'Human Research Facility di Lockheed Martin al Johnson Space Center (JSC) della NASA, contribuendo alle ricerche di fisiologia umana svolte sullo Space Shuttle e sulla Stazione spaziale internazionale (ISS). In questo periodo partecipò a voli parabolici di ricerca sugli aerei della NASA a gravità ridotta e prese parte come aquanauta alla missione NEEMO 4 a bordo dell'Aquarius in Florida.[2]

Nel 2009 proseguì gli studi ottenendo un dottorato di ricerca in biologia marina presso la Scripps Institution of Oceanography, concentrandosi sulla fisiologia subacquea e sul comportamento mammiferi e degli uccelli marini, soprattutto sull'ipossia subacquea sotto il ghiaccio dei pinguini imperatore al Penguin Ranch nel Canale McMurdo in Antartide[3] e la fisiologia delle oche indiane nella California settentrionale.[4] In seguito condusse un progetto post-dottorato all'Università della Columbia Britannica, dedicato alle oche indiane e alla loro resistenza all'ipossia in condizioni di volo ad alta quota sopra l'Himalaya. Nel 2012 proseguì le proprie attività come assistente professore di anestesia alla Harvard Medical School e al Massachusetts General Hospital di Boston[5][6], dove rimase fino alla selezione come astronauta della NASA. Parallelamente prese parte a spedizioni scientifiche del Smithsonian Institution in Antartide e in Belize, contribuendo a ricerche di fisiologia comparata.[1]

Meir durante l'EVA dell'Exp 61

Carriera come astronauta

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Meir venne selezionata nel Gruppo 21 degli astronauti NASA il 17 giugno del 2013. Ad agosto dello stesso anno iniziò i due anni di addestramento astronautico di base come candidata astronauta, addestramento che comprendeva lezioni sui sistemi e sulle procedure della Stazione spaziale internazionale (ISS), attività extraveicolari (EVA) simulate nella piscina del Neutral Buoyancy Laboratory (NBL), lezioni di robotica del Canadarm2, lezioni della lingua russa, addestramenti di volo a bordo del T-38 e esercitazioni di sopravvivenza in vari ambienti estremi, tra cui l'acqua e nei boschi. Nel luglio del 2015 completò l'addestramento diventando ufficialmente un'astronauta, ottenendo le "ali da astronauta" e quindi assegnabile al future missioni spaziali. A luglio 2016 prese parte all'addestramento di due settimane ESA CAVES nelle grotte del Supramonte della Sardegna, trascorrendo una settimana sotto terra insieme a altri astronauti di diverse nazionalità. Nel settembre di quello stesso anno, prese parte all'High-Altitude Space Flight Readiness Training (SFRT) a bordo del velivolo WB-57F Canberra del JSC, durante il quale indossò la tuta a pressione completa e operò apparecchiature di ripresa a circa 18 km di altitudine, acquisendo esperienza in condizioni di volo estremo utili alla preparazione per le future missioni spaziali.[7] Il 22 gennaio 2018 iniziò l'addestramento al Centro di addestramento cosmonauti Jurij Gagarin (GCTC) in vista di una futura assegnazione;[8] il mese seguente partecipò ad un addestramento invernale di tre giorni nelle zone boschive intorno a Mosca con il cosmonauta Sergej Ryžikov e l'astronauta Soichi Noguchi[9] mentre a luglio svolse quello in acqua insieme al cosmonauta Andrej Borisenko come membri dell'equipaggio di riserva della Sojuz MS-12[10] ma il 30 gennaio 2019, a seguito dell'incidente della Sojuz MS-10, vennero sostituiti.

Nell'aprile 2022, in preparazione per il futuro programma lunare Artemis, Meir insieme a altri astronauti NASA parteciparono a un intenso corso di addestramento al pilotaggio di elicotteri. L'addestramento si svolse presso il U.S. Army Aviation Center of Excellence a Fort Rucker in Alabama, dove vennero istruiti sull'UH-72A Lakota, un elicottero leggero utilizzato per missioni addestrative. Il corso durò tre settimane e comprendeva circa 40 ore di lezioni teoriche, 7 ore di volo su UH-72A Lakota e 7,5 ore al simulatore. Esso consentì agli astronauti di acquisire competenze sul controllo e l'interpretazione dei sistemi di volo rotante e verticale, simili a quelle utilizzate durante l'allunaggio di un modulo lunare.[11][12][13]

Nello stesso anno, nel mese di ottobre, partecipò alla missione analoga Desert RATS, condotta nei pressi di Flagstaff in Arizona, in un ambiente scelto per la sua somiglianza con le condizioni lunari. In questa missione svolse attività di esplorazione a bordo dei rover, simulazioni di escursioni extraveicolari e raccolta di campioni, contribuendo allo sviluppo delle procedure operative e alla valutazione degli strumenti che saranno utilizzati nelle missioni del Programma Artemis.[14] Nel dicembre 2024 continuò i test di valutazione dell'equipaggiamento lunare con i prototipi dei Lunar Terrain Vehicles, i futuri rover commerciali destinati ad essere usati sulla Luna; durante queste simulazioni indossò la tuta spaziale e prese parte a esercitazioni che avevano l'obiettivo di verificare la manovrabilità dei veicoli, l'ergonomia dei comandi e le procedure di raccolta dei campioni.[15]

Sojuz MS-15 (Expedition 61/62)

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Meir al lavoro durante l'Exp 61

Nell'aprile 2019 venne assegnata come ingegnere di volo 1 della Sojuz MS-15 con il comandante Oleg Skripočka e l'astronauta Hazza Al Mansouri per prendere parte alla missione di lunga durata Expedition 61/62.[16] Il 30 agosto 2019 completò gli esami di pre-volo al GCTC,[17] venendo assegnata ufficialmente alla missione dalla Commissione Interdipartimentale, composta dai rappresentanti di Roscosmos, GCTC, NASA, Centro spaziale Mohammed bin Rashid, RKK Ėnergija e Agenzia federale biomedica russa (FMBA).[18] Il lancio dal Cosmodromo di Bajkonur a bordo del lanciatore Sojuz FG avvenne il 25 settembre 2019. Durante la sua permanenza a bordo della Stazione partecipò a tre attività extraveicolari (EVA), tra cui la prima storica EVA al femminile insieme a Christina Koch, catturato due veicoli spaziali cargo statunitensi, Cygnus NG-12 e Dragon SpX-20, con il Canadarm2, e condotto centinaia di esperimenti nel laboratorio orbitale. Durante l'Expedition 61, gli astronauti dell'Segmento statunitense (USOS) svolsero in totale nove EVA, registrando il record del maggior numero di EVA svolte da un singolo equipaggio della ISS fino a quel momento. Tra queste le quattro EVA di riparazione dell'AMS svolte da Luca Parmitano e Andrew Morgan furono di grande importanza per la ricerca astronomica sull'antimateria e sulla materia oscura, in cui Meir prese parte come operatore robotico. Il 17 aprile 2020 lasciò la Stazione a bordo della Sojuz MS-15, facendo ritorno sulla Terra il giorno stesso dopo 204 giorni di missione.[19][20]

SpaceX Crew-12 (Expedition 74)

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È assegnata non ufficialmente alla missione spaziale SpaceX Crew-12 (Expedition 74) la cui partenza è prevista per marzo 2026.[21]

Meir nacque a Caribou, nel Maine, da Josef Meir, medico israeliano di origine ebraico-irachena, e da Ulla-Britt Karlsson, infermiera svedese. Il padre, nato a Baghdad nel 1925, lasciò l'Iraq con la famiglia nel 1931 a causa dell'antisemitismo, trasferendosi nel Mandato britannico della Palestina. Studiò medicina all'Università americana di Beirut, ma allo scoppio della Guerra arabo-israeliana del 1948 tornò in Israele, dove prestò servizio come autista di ambulanze; completò poi gli studi medici all'Università di Ginevra. Durante la sua attività professionale in Svezia conobbe la madre di Meir, che divenne sua moglie. La coppia si trasferì quindi negli Stati Uniti, dove Josef intraprese una specializzazione al Johns Hopkins Hospital di Baltimora, prima di accettare un incarico a Caribou, città natale di Meir. La madre non si convertì all'ebraismo, ma Meir si identificò come ebrea dal punto di vista culturale, frequentò la sinagoga durante l'infanzia e celebrò il proprio Bar mitzvah.[22][23][24]

Fin da giovane Meir si appassionò allo spazio guardando in televisione i voli dello Space Shuttle, portandola a tredici anni a partecipare a uno Space camp giovanile all'Università Purdue. In diverse interviste attribuì il proprio desiderio di diventare astronauta sia all'amore per la natura trasmessole dalla madre, sia allo spirito d'avventura del padre, ricordando anche il cielo stellato del Maine rurale come fonte di ispirazione. Nel tempo libero le piace sciare, correre, andare in bici, giocare a calcio e fare immersioni.[24] Possiede una patente di pilota privato e sa conversare in svedese. Aveva partecipato alla selezione astronauti della NASA del Gruppo 20 senza però venir selezionata.

  1. ^ a b c (EN) Biografia sul sito della NASA, su nasa.gov.
  2. ^ NASA, Life Sciences Data Archive : Experiment, su lsda.jsc.nasa.gov, NASA, 21 aprile 2011. URL consultato il 16 novembre 2011 (archiviato dall'url originale il 22 marzo 2012).
  3. ^ Kathryn Knight, Penguins continue diving long after muscles run out of oxygen, su sciencedaily.com, ScienceDaily LLC, 12 maggio 2011. URL consultato il 17 novembre 2011.
  4. ^ Carrie Arnold, Sky's No Limit in High-Flying Goose Chase, su usnews.com, U.S. News & World Report, 15 aprile 2011. URL consultato il 10 dicembre 2012.
  5. ^ Graham R. Scott, Jessica Ulrika Meir e Lucy A. Hawkes, Point: Counterpoint "High Altitude is / is not for the Birds!", su jap.physiology.org, American Physiological Society, 1º luglio 2011. URL consultato il 21 novembre 2011 (archiviato dall'url originale il 2 giugno 2016).
  6. ^ NASA, 2013 Astronaut Class, su nasa.gov. URL consultato il 19 giugno 2013 (archiviato dall'url originale il 21 giugno 2013).
  7. ^ (EN) Astro_Jessica, Post-flight, this time I operated airborne camera from ~60,000'! Thx @NASA_Johnson WB-57 pilots, suit & ground crews for top notch training!, su X, 23 settembre 2016.
  8. ^ (RU) Астронавт НАСА Джессика Меир приступила к подготовке в ЦПК, su gctc.ru, GCTC, 22 gennaio 2018.
  9. ^ (RU) «Зимнее выживание» успешно завершилось, su gctc.ru, GCTC, 16 febbraio 2018.
  10. ^ (RU) Без «Форели» на воде, su gctc.ru, GCTC, 11 luglio 2018.
  11. ^ Filmato audio (EN) Defense Now, NASA Astronauts Train With Army Aviation, su YouTube.
  12. ^ (EN) Astro_Jessica, Step 4 of learning to fly a helicopter - takeoff time in the UH-72. (Step 3: top notch simulators for our first exposure behind the controls) Yes, helicopters are indeed more difficult to fly than airplanes! Very hard work, but equally rewarding. Hovering and pattern work, su X, 13 aprile 2022.
  13. ^ (EN) 2nd Lt. Michael Needham, NASA Astronauts Train with UH-72 Lakota Helicopters at Fort Rucker, su dvidshub.net, 28 aprile 2022.
  14. ^ (EN) Erin Mahoney, Meet the Desert RATS Crew for Upcoming Artemis Rover Mission Simulations, su nasa.gov, NASA, 13 ottobre 2022.
  15. ^ (EN) Victoria Ugalde, New Commercial Artemis Moon Rovers Undergo Testing at NASA, su nasa.gov, NASA, 18 dicembre 2024.
  16. ^ (EN) NASA Announces First Flight, Record-Setting Mission, su nasa.gov, NASA, 17 aprile 2019.
  17. ^ (RU) L'equipaggio dell'ISS-61/62/EP-19 ha completato la sessione d'esami, su gctc.ru, GCTC, 30 agosto 2019.
  18. ^ (RU) Al GCTC si è tenuta una riunione della Commissione Interdipartimentale, su gctc.ru, GCTC, 5 settembre 2019.
  19. ^ (EN) Expedition report: Expedition 61, su spacefacts.de, SpaceFacts. URL consultato il 12 agosto 2025.
  20. ^ (EN) Expedition report: Expedition 62, su spacefacts.de, SpaceFacts. URL consultato il 12 agosto 2025.
  21. ^ (FR) Daniel Chrétien, « Sophie Adenot s’est imposée en tant que leader » : entretien exclusif avec l’astronaute Luca Parmitano, su futura-sciences.com, Futura, 2 febbraio 2025.
  22. ^ (EN) Josef H Meir, MD and father of astronaut Jessica Meir - obituary, su Documenting Maine Jewry, 1º gennaio 2014.
  23. ^ (EN) Josef Meir — OfficialUSA.com Records, su www.officialusa.com.
  24. ^ a b (EN) Renee Ghert-Zand, No Risk, No Reward Says Fearless Jewish Astronaut Jessica Meir, The Times of Israel, 1º giugno 2018.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN7271158188219720260009 · ISNI (EN0000 0001 2766 9781 · ORCID (EN0000-0002-4215-4302