Jean-Louis Barrault

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Barrault nel 1970

Jean-Louis Barrault (Le Vésinet, 8 settembre 1910Parigi, 22 gennaio 1994[1]) è stato un attore, regista e mimo francese.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Studiò dapprima al collegio Chaptal e in un secondo tempo alla scuola di Belle Arti, dove frequentò i corsi di disegno. Contemporaneamente esercitò vari mestieri per risollevare le sue difficili condizioni economiche.[2]

Allievo di Charles Dullin, recitò nella sua compagnia dal 1933 al 1935. In quel periodo incontrò Étienne Decroux che lo introdusse all'arte del mimo. Nel 1935 Barrault preparò uno spettacolo sperimentale intitolato: Autour d'une mère ("Intorno ad una madre"), ispirato da un racconto di Faulkner. Anche i suoi due lavori successivi, Numanzia, tratto da un'opera di Cervantes e La faim, ispirato da un romanzo di Knut Hamsun, lo imposero come uno degli artisti più originali del teatro transalpino.

Nel 1940 iniziò una proficua collaborazione con la Comédie-Française, mettendosi in luce grazie alla regia di Fedra di Jean Racine. Come attore di cinema partecipò a numerosi film, tra cui il celebre Amanti perduti, diretto da Marcel Carné nel 1945. Con la moglie Madeleine Renaud costituì nel 1946 la compagnia Renaud-Barrault, con sede in un primo tempo al Théâtre Marigny e poi al Théâtre du Palais-Royal, che ottenne molti successi in Francia e anche nelle numerose tournée all'estero, compresa l'Italia.

Dal 1959 André Malraux gli affidò il Teatro dell'Odeon di Parigi, di cui fu direttore fino al 1968, quando fu costretto a dimettersi dopo aver aperto il teatro agli studenti, che lo occuparono per più di un mese.

Fautore del teatro totale, nel quale parole, gesti, scenografia e musica mantengono la stessa importanza, Barrault propose un repertorio molto vario: dagli autori classici come Eschilo e Shakespeare fino ai contemporanei come Albert Camus e Jean Anouilh. Importante fu il suo impegno nel lanciare autori di avanguardia come Eugène Ionesco, Georges Schehadé e Samuel Beckett.[2]

Filmografia parziale[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Doppiatori italiani[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ elenco ufficiale decessi Francia, su deces.matchid.io. URL consultato l'8 settembre 2021.
  2. ^ a b "Le muse", De Agostini, Novara, 1964, Vol. II, pag.84

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Paolo Emilio Poesio, Jean Louis Barrault, Bologna, Cappelli, 1961
  • Francesca Romana Rietti, Jean-Louis Barrault l'artigianato teatrale, Milano, 2007.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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