Jean-Charles Blais

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Jean Charles Blais

Jean Charles Blais (Nantes, 22 ottobre 1956) è un pittore francese.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

L'apparizione in pubblico dell'opera di Jean Charles Blais è avvenuta all'inizio degli anni 1980 con dipinti realizzati su materiali di recupero e manifesti particolarmente strappati. La sua prima mostra personale, al CAPC di Bordeaux nel 1982, è stata seguita da numerose presentazioni nelle gallerie Yvon Lambert a Parigi, Leo Castelli a New York, Buchmann a Basilea e Kenji Taki a Tokyo. Nel 1987 gli è stata dedicata una mostra personale al Centro Georges Pompidou di Parigi.

Nel 1990 ha realizzato l'arredo della stazione della metropolitana Assemblée nationale di Parigi, costituito da un gigantesco fregio di manifesti stampati e periodicamente rinnovati (rinnovato in una nuova versione nel 2004 per dieci anni). L'anno successivo è stato invitato a presentare una mostra personale alla Staatsgalerie Morderner Kunst di Monaco di Baviera e poi nel 1994 al museo de L'Aia. Lo stesso anno ha presentato una serie di forme sospese tagliate da tessuto nella Cappella della Salpêtrière come parte del festival autunnale di Parigi.

Nel 1996 ha realizzato un progetto pubblico le cabine telefoniche costituito da manifesti esposti negli spazi pubblicitari delle cabine telefoniche della città su richiesta del Museum of Modern Art di New York in occasione della mostra "Stampa pensante". Nel 1998 ha esposto a Parigi, alla galleria Yvon Lambert, poi al Groninger Museum e alla fondazione Bawag di Vienna, una serie di opere dal titolo "su misura" che aveva realizzato in tessuto da un atelier di moda.

Da questo periodo ha iniziato a collaborare anche alla creazione dello studio Art-Netart con la progettazione di opere utilizzando tecnologie digitali. Nel 2002 i primi elementi di questo lavoro sono stati presentati da Modernism a San Francisco, nella collezione Lambert ad Avignone ma anche sotto forma di DVD in luoghi di diffusione come Fnac, Virgin o And a store in Giappone. Una grande quantità di queste opere digitali è stata raccolta e presentata con il titolo Die digitale Linie alla Pinakothek der Moderne di Monaco di Baviera.

Nel 2004 ha progettato una nuova serie di immagini stampate per l'allestimento della stazione della metropolitana "Assemblea nazionale" a Parigi. Su richiesta del Grand Théâtre de Genève ha realizzato una serie di progetti grafici per le locandine degli spettacoli della stagione 2008/2009. Questa serie di immagini ha inaugurato una prolifica serie di grandi gouaches su carta, attraverso fonti fotografiche, collage e ritagli. L'invenzione di questi assemblaggi appuntati ha reintrodotto l'aspetto di figure dipinte nel suo lavoro. Nel febbraio 2010 ha collaborato anche con l'architetto Jean Nouvel per una installazione alla presentazione di 100 undicesima avenue a New York.

Nella primavera del 2013 ad Antibes, il museo Picasso gli ha dedicato una grande mostra, associando una serie di dipinti recenti e inediti a una scelta di opere che esplorano nel tempo trasformazioni imprevedibili e permanenti.

Collezioni pubbliche[modifica | modifica wikitesto]

Germania
  • Freudenberg Industry, Weinheim
  • Graphische Sammlung der Stadt, Esslingen
  • Museum Ludwig im Deutschherrenhaus, Coblenza
  • Ludwig Forum für Internationale Kunst, Aachen
  • Staatliche Graphische Sammlung, Pinakothek der Moderne, Monaco di Baviera
Australia
  • Art Gallery of New South Wales, Sydney
  • Museum of Contemporary Art Australia, Sydney
  • National Gallery of Australia, Canberra
Austria
Belgio
Canada
  • Musée d'art contemporain de Montréal
Spagna
Stati Uniti
Finlandia
Francia
Giappone
  • Musée d'art de Kōchi, Giappone
Monte Carlo
  • Nouveau musée national de Monaco, Musée d'art contemporain
Paesi Bassi
  • Bibliothèque royale, L'Aia
  • Peter Stuyvesant Foundation, Amsterdam
  • Stedelijk Museum, Amsterdam
Portogallo
Svizzera
Regno Unito

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Jean-Christophe Ammann, Jean-Louis Froment, Catherine Francblin, Jean charles Blais, édition CAPC musée d'art contemporain de Bordeaux, musée d’art contemporain Bordeaux and Kunsthalle Basel, 1984
  • Wilfried Wiegand, Carl Haenlein, Karl-heinz Hering, Uber Jean charles Blais, édition Kestner-Gesellschaft Hanovre, 1986
  • Xavier Girard, Jean-Charles Blais, édition Société des amis du musée national d'art moderne, Centre Georges Pompidou, Paris 1987 (Commissaire de l'exposition Bob Calle)
  • (FR) Louis Marin, Jean-Charles Blais - du figurable en peinture, Paris, Blusson, 1988, p. 118, ISBN 2-907784-02-1.
  • Annette Bonjean, Jean-Charles Blais, édition Kyoto Shoin international, Japon, 1989
  • Armin Wildermuth, Jean charles Blais, Affiches arrachées, Éditions Cantz, Stuttgart & Buchmann, Basel, 1990
  • Jean-Noel Vuarnet, Que pas une ombre ne bouge in Suites, Jean Charles Blais, éditions Frac Picardie, Amiens & Dortmunder Kunstverein, Dortmund, Essex University Gallery, 1992
  • Michele Moutashar, Jean Charles Blais, Miracle, éditions Analogues/Musée Réattu, Arles, 2004.
  • Bertrand Bonello, Jean Charles Blais, Correspondance in Doubles, semaine n. 16 éditions Analogue, Arles 2004
  • Michael Semff, Jean Louis Andral, Jean Charles Blais, Jean Charles Blais 15.3-9.6 13, éditions Musée Picasso, Antibes & Skira Flammarion, Paris 2013
  • Dominique Païni, « Le cinéma à son insu » in Jean Charles Blais Double, éditions Galerie Catherine Issert, Saint-Paul, 2016.
  • Noemi Molitor, "Die Hinwendung zur Abwendung" in TAZ Berlin 14 03 2019

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN107592031 · ISNI (EN0000 0001 0787 7495 · ULAN (EN500076642 · LCCN (ENn84219375 · GND (DE118916106 · BNE (ESXX1559522 (data) · BNF (FRcb12141990z (data) · NDL (ENJA00463346 · WorldCat Identities (ENlccn-n84219375