Italo D'Amico

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Italo D'Amico
Capitano pilota MOVM Italo D'Amico
NascitaAgrigento, 9 novembre 1917
MorteCapoterra, 27 maggio 1943
Cause della morteCaduto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegia Aeronautica
SpecialitàCaccia
Anni di servizio1936-1943
GradoCapitano a.a.r.n. in s.p.e.
GuerreSeconda guerra mondiale
CampagneCampagna italiana di Grecia
BattaglieBattaglia delle Alpi Occidentali
Comandante di151ª Squadriglia, 20º Gruppo, 51º Stormo
Decorazionivedi qui
Studi militariRegia Accademia Aeronautica di Caserta
dati tratti da Combattenti Liberazione[1]
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Italo Benedetto Reitano D'Amico (Agrigento, 9 novembre 1917Capoterra, 27 maggio 1943) è stato un ufficiale e aviatore italiano, decorato di medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale[2].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque ad Agrigento il 9 novembre 1917.[3] Dopo aver conseguito il diploma di maturità classica nello stesso liceo dove il padre era insegnante, nell’ottobre 1936 si arruolò volontario nella Regia Aeronautica.[1] Ammesso a frequentare la prima classe del Corso Rex della Regia Accademia Aeronautica di Caserta, conseguì il brevetto di pilota militare su monomotore Breda Ba.25 nel marzo 1939 e la nomina a sottotenente in servizio permanente effettivo nell'agosto successivo.[1] Assegnato alla 151ª Squadriglia del 51º Stormo Caccia Terrestre e, promosso tenente, dopo l'entrata in guerra del Regno d'Italia iniziò i suoi voli bellici nel giugno 1940 combattendo durante la fronte occidentale contro la Francia.[1] A partire dall'ottobre dello stesso anno partecipò alle operazioni belliche sul fronte greco-albanese.[1] Trasferito a Gela con il reparto, partecipò a numerose azioni sul cielo di Malta e del Mediterraneo Centrale.[1] Per il valore mostrato nelle azioni di combattimento, fu insignito di tre medaglie d'argento e una di bronzo al valor militare.[1] Promosso capitano nel febbraio 1943, assunse il comando della 151ª Squadriglia destinata alla difesa di Cagliari.[1] Era il più giovane dei comandanti di squadriglia del 20º Gruppo.[1] Cadde in combattimento il 27 maggio 1943 mentre volava su un caccia Aermacchi C.205V Veltro, a causa dell'impatto contro un Lockheed P-38 Lightning americano.[1] Decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria,[2] a lui è intitolato l'Aeroporto di Pantelleria.

Italo D'Amico in tenuta d'aviazione

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Audacissimo pilota da caccia, combattente invitto, incurante di ogni pericolo, partecipava senza interruzione dall’inizio dell’attuale guerra alle operazioni sui vari fronti dimostrando in ogni circostanza indomito ardimento e suprema fede. Più volte decorato al valor militare, figura adamantina di soldato e di combattente proseguiva, guida ed esempio al suo reparto, nella intensa attività guerriera, abbattendo e danneggiando numerosi avversari in volo. Lanciatosi contro poderosa formazione nemica di bombardieri e caccia che portava l’offesa sul suolo della Sardegna, sprezzante della stragrande superiorità numerica, in epica lotta pro fondeva fino all’ultimo le sue meravigliose energie sul cielo della battaglia. Cielo di Malta, 25 agosto 1942-27 maggio 1943.[4]»
— Decreto Luogotenenziale del 31 gennaio 1947.[3]
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Pilota da caccia audace ed aggressivo, si prodigava incessantemente in scorte, in bombardamenti, ricognizione e crociere offensive in territorio nemico, incurante di ogni pericolo e della reazione avversaria. In un combattimento cooperava efficacemente all'abbattimento di un apparecchio avversario. In un altro combattimento, benché avesse l'apparecchio colpito, continuava nell'azione contribuendo con slancio all'abbattimento di sei caccia avversari. Con audacia aggressività partecipava al mitragliamento di munite posizioni nemiche, portando sempre la propria pattuglia con abilità e decisione. Cielo della Grecia, novembre 1940 - marzo 1941.[5]
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Pilota da caccia, in numerosi combattimenti sostenuti contro agguerrite forze da caccia su munitissima base nemica, personalmente ed in collaborazione conseguiva brillanti vittorie. In ogni circostanza dava prove esemplari di serenità, perizia e valore. Cielo di Malta, giugno - luglio 1942.[5]»
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Valoroso comandante di squadriglia da caccia, partecipava col proprio reparto a quattro audaci missioni di guerra contro un convoglio nemico fortemente scortato. In tre aspri combattimenti impegnati contro la caccia avversaria, che tentava di attaccare nostre formazioni di bombardieri, dava ripetute prove di indomito coraggio ed assoluto sprezzo del pericolo; abbattendo sicuramente due velivoli in collaborazione con altri piloti, individualmente un terzo, probabilmente e contribuendo alla distruzione di altri quattro e al mitragliamento di numerosi, consentendo ai bombardieri di portare brillantemente a termine la loro missione. Cielo del Mediterraneo, 12-13-14 agosto 1942.[5]»
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Abile ed ardito pilota in diverse azioni belliche, dimostrava audacia e sprezzo del pericolo. In combattimento contro numerosa formazione nemica, portava la propria pattuglia con abilità e audacia. Con il velivolo ripetutamente colpito in parti vitali non desisteva dalla lotta, contribuendo efficacemente all'abbattimento di due apparecchi nemici. Cielo della Grecia, marzo-aprile 1941.[5]»

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i j Combattenti Liberazione.
  2. ^ a b Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare 1965, p. 249.
  3. ^ a b Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare 1969, p. 158.
  4. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato, su quirinale.it. URL consultato l'11 maggio 2013.
  5. ^ a b c d Italo Reitano D'Amico da Agrigento - capitano pilota: dettaglio medaglie (PDF) [collegamento interrotto], su favara.biz. URL consultato l'11 maggio 2013.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Giorgio Apostolo e Giovanni Massimello, Italian Aces of World War 2, Botley, Osprey Publishing, 2000, ISBN 1-84176-078-1.
  • (EN) Chris Dunning, Combat Units of the Regia Aeronautica. Italia Air Force 1940-1943, Oxford, Oxford University Press, 1988, ISBN 1-871187-01-X.
  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare, Le medaglie d'oro al valor militare Volume secondo (1942-1959), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 249.
  • I Reparti dell'Aeronautica Militare Italiana, Roma, Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, 1977.
  • Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, Testi delle motivazioni di concessione delle Medaglie d'Oro al Valor Militare, Roma, Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare, 1969.
  • Franco Pagliano, Aviatori italiani: 1940-1945, Milano, Ugo Mursia Editore, 2004, ISBN 88-425-3237-1.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]