Istituto Luce Cinecittà

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Istituto Luce Cinecittà
Sede centrale a Roma in via Tuscolana, 1055
StatoBandiera dell'Italia Italia
Forma societariaSocietà per azioni
Fondazione1924 a Roma
Fondata daBenito Mussolini
Sede principaleRoma
GruppoMinistero dell'economia e delle finanze
Persone chiave
SettoreCinematografia
ProdottiProduzioni televisive e cinematografiche
Fatturato40.918.105,00 di euro (2022)
Utile netto1.838.074 euro (2022)
Dipendenti228 (2022)
Sito webwww.cinecitta.com/IT/it-it/cms/1/luce-cinecitta.aspx

Istituto Luce Cinecittà S.p.A. - oggi Cinecittà S.p.A. - è una società pubblica, partecipata dal Ministero dell'economia e delle finanze, che opera come braccio operativo del Ministero della cultura nell'ambito cinematografico.

Nel luglio 2017 Istituto Luce Cinecittà srl ha assorbito la società Cinecittà Studios, gestore degli storici studi cinematografici di Roma, e, a partire dal 1º gennaio 2021, la legge di bilancio 2021 ha convertito la società in una società per azioni. Nel 2021 l'azienda ha anche cambiato la denominazione sociale in Cinecittà SpA.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Istituto Luce.

L'Istituto LUCE (L'Unione Cinematografica Educativa) nasce nel 1924, a Roma, su iniziativa di Benito Mussolini, che lo utilizzerà come strumento di propaganda per il regime fascista.

Nel 2011 l'Istituto LUCE confluisce in una nuova società pubblica, denominata appunto Istituto Luce Cinecittà, con il MEF come socio unico.

Nel 2017 l'azienda acquista dall'Italian Entertainment Group gli Studi di Cinecittà che dopo diversi anni tornano pubblici. La fusione permette all'azienda di assumere le attività degli Studios: la gestione dei teatri di posa, le costruzioni scenografiche, la post-produzione digitale, la conservazione delle opere, l'organizzazione di eventi e mostre, e infine la diffusione di prodotti con il marchio Cinecittà.[2]

Archivio Storico dell'Istituto Luce[modifica | modifica wikitesto]

Tra le diverse attività, l'azienda si distingue per la conservazione, la valorizzazione e la diffusione dell’Archivio Storico (ereditato dall'Istituto Luce), un archivio cinematografico e fotografico italiano che continua a incrementarsi per divenire la memoria audiovisiva del XX secolo, riportando con filmati, documentari e fotografie, la storia italiana nel '900. È inoltre uno dei pochi archivi cinematografici a mettere gratuitamente a disposizione il proprio patrimonio tramite Internet.[3][4][5]

Nel 2013 il Fondo Cinegiornali e Fotografie dell'Istituto Luce è entrato nel prestigioso registro Memoria del mondo dell'UNESCO.[6]

Riferimenti normativi[modifica | modifica wikitesto]

  • Art. 1, commi 585 e ss. della Legge 30 dicembre 2020, n. 178 - Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2021 e bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Luce Cinecittà: rinnovati i vertici. Sbarigia Presidente e Maccanico AD, su cinecitta.com. URL consultato il 20 Aprile 2021.
  2. ^ L'Istituto Luce acquisisce Cinecittà Studios | Prima Comunicazione, in Prima Comunicazione, 3 luglio 2017. URL consultato il 3 settembre 2018.
  3. ^ L'Archivio storico dell'Istituto Luce si rifà il look (sul web) - Io Donna, in Io Donna, 12 aprile 2018. URL consultato il 3 settembre 2018.
  4. ^ L'Archivio Luce è on line: la memoria d'Italia è a portata di clic. URL consultato il 3 settembre 2018.
  5. ^ Homepage, su Archivio Storico Luce. URL consultato il 3 settembre 2018.
  6. ^ Redazione Roma Online, L'archivio storico dell'Istituto Luce nel registro Unesco Memory of the World, in Corriere della Sera Roma. URL consultato il 3 settembre 2018.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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