Isobaro

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L'etimologia del termine isobaro[1] deriva dalle parole del greco antico: ἴσος ìsos (uguale)[2] e βαρύς barýs (pesante)[3], cioè "ugualmente pesante"; il termine fu suggerito originariamente da A. W. Stewart nel 1918.[4]

In fisica nucleare, infatti, vengono definiti isobari i nuclidi che presentano, a differenza degli isotopi, lo stesso numero di nucleoni nel loro nucleo e che hanno quindi lo stesso numero di massa (A) ma un diverso numero atomico (Z);[5] in altre parole, due nuclei atomici appartenenti a elementi chimici distinti, ma costituiti dallo stesso numero complessivo di nucleoni, e aventi quindi approssimativamente la stessa massa atomica. Essi avranno quindi massa molto simile (il che giustifica il nome isobaro) pur avendo un comportamento chimico sicuramente diverso (numero atomico differente). Ad esempio, il trizio (3H) e l'elio-3 sono nuclidi tra loro isobari; così, anche il 14C e il 14N, come pure il 54Cr e il 54Fe.

Gli isobari sono coinvolti nei processi radioattivi in ogni tipo di decadimento beta di un nucleo atomico: decadimento β, β+ e cattura elettronica (ε);[6] in queste trasformazioni un neutrone diviene un protone, o vice versa, e le altre particelle emesse o assorbite dal nucleo sono leptoni (elettroni e neutrini) e quindi il numero di massa, prima e dopo la trasformazione, resta inalterato.[7]

Esistono vari numeri di massa per i quali nessun isobaro risulta stabile, i primi due esempi sono per A = 5 (decadimento a elio-4 più un protone o un neutrone) e A = 8 (decadimento in 2 particelle alfa).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Hrsg.: Jürgen Falbe Bearb. von Eckard Amelingmeier ... [Begr. von Hermann Römpp], Römpp-Lexikon Chemie / 3, H - L., 10., völlig überarb. Aufl, Thieme, 1997, ISBN 3-13-734810-2, OCLC 312979791. URL consultato il 1º ottobre 2022.
  2. ^ DIZIONARIO GRECO ANTICO - Greco antico - Italiano, su grecoantico.com. URL consultato il 1º ottobre 2022.
  3. ^ DIZIONARIO GRECO ANTICO - Greco antico - Italiano, su grecoantico.com. URL consultato il 1º ottobre 2022.
  4. ^ Marshall Brucer, Nuclear Medicine Begins with a Boa Constrictor (PDF), in Journal of Nuclear Medicine, vol. 19, n. 6, giugno 1978, pp. 581–598, ISSN 0161-5505 (WC · ACNP), PMID 351151.
  5. ^ Rolla, p. 36.
  6. ^ Anche nei decadimenti doppio beta, nonostante che i protoni (o neutroni) che si trasformano siano in questi casi due, sono sempre coinvolti isobari.
  7. ^ Chapter 8 Beta Decay (PDF), su personal.soton.ac.uk.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Luigi Rolla, Chimica e mineralogia per le scuole medie superiori, 29ª ed., (a cura della prof. Maria Speranza Guglielmi), Roma, Dante Alighieri, 1987.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]