Adesione dell'Islanda all'Unione europea

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L'adesione dell'Islanda all'Unione europea è l'insieme degli atti che avrebbero dovuto portare il Paese a far parte dell'UE, iniziati con la presentazione della domanda di adesione nel 2009. Tale procedura è terminata per decisione unilaterale dell'Islanda espressa con il ritiro della domanda nel 2015.[1] Le relazioni tra Islanda ed Unione europea erano già caratterizzate dall'adesione, da parte del paese nordico, allo spazio economico europeo ed agli Accordi di Schengen.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La solida economia cresciuta notevolmente negli anni novanta e il conseguente alto standard di vita degli abitanti sono caratteristiche del paese che avrebbero permesso una sua entrata nell'Unione europea sin dall'entrata degli altri paesi scandinavi; tuttavia questa ricchezza ha per lungo tempo ostacolato, da parte dell'opinione pubblica, una volontà ad integrarsi nell'UE. I principali motivi per cui l'Islanda ha tardato molto a richiedere una candidatura o organizzato un referendum erano legati a questioni agricole e soprattutto di pesca; infatti le politiche europee avrebbero privato il paese di un'importante pilastro dell'economia, ossia la zona di pesca d'esclusivo utilizzo nazionale che va ben oltre i limiti concessi dai normali trattati internazionali, zona che ha già in passato provocato tensioni con altri paesi, ad esempio durante la cosiddetta "guerra del merluzzo" con il Regno Unito.

L'idea di un'adesione all'UE è stata tuttavia protagonista per molti anni, e in modo crescente, del dibattito pubblico politico, portato avanti dai mass media, partiti politici ed organizzazioni. Ciononostante, a differenza di altri paesi come Norvegia e Svizzera che hanno sottoposto tramite referendum l'ipotesi di adesione, fino alla grave crisi del 2008, quest'idea non era mai stata presa in considerazione dalle istituzioni islandesi quali governo e parlamento in via ufficiale.

Successivamente alla crisi, che colpì in maniera particolarmente dura l'isola, diversi politici islandesi espressero, in parlamento e al governo, opinione favorevole all'ingresso nell'Unione europea e all'adozione dell'euro. In particolare, il 4 febbraio 2009, il primo ministro islandese, Jóhanna Sigurðardóttir, del partito socialdemocratico, affermò che l'ingresso nell'Unione europea e l'adozione della moneta unica avrebbero costituito "la migliore opzione" per l'Islanda.

Il 10 maggio 2009, Jóhanna Sigurðardóttir annunciò che il governo islandese voleva muoversi più rapidamente verso l'adesione: il capo del governo dichiarò di essere certa che la legge sarebbe stata approvata, malgrado le opposizioni interne al governo, affermando inoltre che l'intento era di depositare la candidatura ufficiale entro luglio 2009, in modo da permettere un'adesione con la Croazia (2013), come indicato da Olli Rehn[2][3].

Il disegno di legge per autorizzare l'apertura dei negoziati di adesione con l'Unione europea venne infatti presentato al Parlamento islandese il 25 maggio 2009.[4]

Presentazione della domanda[modifica | modifica wikitesto]

L'Islanda e l'Unione europea.

Il 16 luglio 2009, il parlamento di Reykjavík, con 33 voti a favore contro 28, autorizzò il governo a intraprendere i negoziati per l'ingresso dell'Islanda nell'Unione europea.[5] La proposta del Partito dell'Indipendenza di organizzare un doppio referendum – per autorizzare il governo a presentare richiesta di ingresso nell'UE, e per accettare l'adesione qualora la richiesta fosse stata accettata – fu respinto con 32 voti contro 30.[6]

Il ministro per gli Affari esteri islandese, Ossur Skarphedinsson, depositò ufficialmente la domanda di adesione il 23 luglio 2009 a Stoccolma.[7] Secondo le dichiarazioni del primo ministro islandese Jóhanna Sigurðardóttir, la procedura d'ingresso dell'isola all'Unione europea sarebbe potuta durare dai due anni e mezzo ai tre anni e mezzo.[8] Il 24 febbraio 2010 la Commissione europea diede parere favorevole all'inizio dei negoziati di adesione, affermando che l'Islanda condivide appieno i valori dell'Unione, ha una democrazia antica e solida, rispetta i diritti umani ed ha recepito già molti elementi del diritto comunitario per via della sua adesione allo Spazio economico europeo e all'Area Schengen.[9][10] Il Consiglio europeo conferì all'Islanda lo status di candidato il 17 giugno e allo stesso tempo confermò l'imminente avvio dei negoziati,[11][12] che partirono il 27 luglio 2010.

Progresso dei negoziati[modifica | modifica wikitesto]

A novembre 2010 iniziarono gli screening relativi ai capitoli dell'acquis comunitario, i quali furono chiusi tra febbraio e maggio 2011. Il 27 giugno 2011, iniziarono le discussioni nell'ambito della Conferenza di adesione a livello ministeriale sui singoli capitoli dell acquis comunitario. I capitoli 25 (Scienza e ricerca) e 26 (Istruzione e cultura) furono aperti ed immediatamente chiusi dato l'alto livello di allineamento dell'Islanda in questi settori. Furono inoltre aperti i capitoli 5 (Appalti pubblici) e 10 (Società dell'informazione e media)[13]. Il 19 ottobre furono aperti e immediatamente chiusi (in quanto anch'essi allineati agli standard UE) i capitoli 2 (Libertà di movimento per i lavoratori) e 7 (Proprietà intellettuale). Il 12 dicembre furono aperti i capitoli 6 (diritto societario), 20 (politica industriale e aziendale), 21 (reti transeuropee), 23 (giustizia e diritti fondamentali), 33 (disposizioni finanziarie e di bilancio), di cui i primi quattro subito furono chiusi sempre perché già allineati agli standard UE.

Capitoli dell'acquis Valutazione iniziale Inizio screening Completamento screening Apertura capitolo Chiusura capitolo
1. Libero movimento delle merci Nessuna grande difficoltà 7 dicembre 2010 8 dicembre 2010[14] 18 dicembre 2012[15]
2. Libero movimento dei lavoratori In generale già applica l'acquis 9 febbraio 2011 9 febbraio 2011[16] 19 ottobre 2011[17] 19 ottobre 2011[17]
3. Diritto di stabilimento/libertà di fornire servizi Necessità di ulteriori sforzi 9 dicembre 2010 9 dicembre 2010
4. Libera circolazione dei capitali Necessità di considerevoli sforzi 10 dicembre 2010 10 dicembre 2010
5. Appalti pubblici Nessuna grande difficoltà 15 novembre 2010 15 novembre 2010[18] 27 giugno 2011[19]
6. Diritto societario Nessuna grande difficoltà 16 novembre 2010 16 novembre 2010[20] 12 dicembre 2011[21] 12 dicembre 2011[21]
7. Diritto alla proprietà intellettuale In generale già applica l'acquis 20 dicembre 2010 20 dicembre 2010[22] 19 ottobre 2011[17] 19 ottobre 2011[17]
8. Politiche di concorrenza In generale già applica l'acquis 6 dicembre 2010 6 dicembre 2010[23] 30 marzo 2012[24] 18 dicembre 2012[15][25]
9. Servizi finanziari In generale già applica l'acquis 18 novembre 2010 15 dicembre 2010[26] 24 ottobre 2012[27]
10. Società dell'informazione e media In generale già applica l'acquis 17 novembre 2010 17 novembre 2010[28] 27 giugno 2011[19]
11. Sviluppo agricolo e rurale Necessità di considerevoli sforzi 30 novembre 2010 27 gennaio 2011[29]
12. Politiche di sicurezza alimentare, veterinarie e fitosanitarie Necessità di ulteriori sforzi 14 febbraio 2011 31 marzo 2011[30]
13. Pesca Necessità di considerevoli sforzi 16 dicembre 2010 2 marzo 2011[31]
14. Politica dei trasporti Necessità di ulteriori sforzi 4 maggio 2011 9 giugno 2011 22 giugno 2012[32]
15. Energia Nessuna grande difficoltà 12 maggio 2011 20 giugno 2011[33] 30 marzo 2012[24]
16. Tassazione Necessità di considerevoli sforzi 3 febbraio 2011 4 marzo 2011[34] 18 dicembre 2012[15]
17. Politica economica e monetaria Necessità di considerevoli sforzi 17 marzo 2011 17 maggio 2011[35] 18 dicembre 2012[15]
18. Statistica Necessità di considerevoli sforzi 2 maggio 2011 7 giugno 2011 24 ottobre 2012[27]
19. Politica sociale e occupazione Nessuna grande difficoltà 7 febbraio 2011 16 marzo 2011[36] 22 giugno 2012[32]
20. Impresa e politica industriale In generale già applica l'acquis 12 aprile 2011 25 maggio 2011[37] 12 dicembre 2011[21] 12 dicembre 2011[21]
21. Reti trans-europee In generale già applica l'acquis 6 maggio 2011 10 giugno 2011 12 dicembre 2011[21] 12 dicembre 2011[21]
22. Politica regionale/Coordinamento degli strumenti strutturali Nessuna grande difficoltà 31 gennaio 2011 22 febbraio 2011[38] 18 dicembre 2012[15]
23. Magistratura e diritti fondamentali In generale già applica l'acquis 11 gennaio 2011 11 febbraio 2011[39] 12 dicembre 2011[21] 12 dicembre 2011[21]
24. Giustizia, libertà e sicurezza Necessità di ulteriori sforzi 14 aprile 2011 24 maggio 2011
25. Scienza e ricerca In generale già applica l'acquis 25 novembre 2010 14 gennaio 2011[40] 27 giugno 2011 27 giugno 2011[19]
26. Istruzione e cultura In generale già applica l'acquis 26 novembre 2010 14 gennaio 2011[41] 27 giugno 2011 27 giugno 2011[19]
27. Ambiente Necessità di ulteriori sforzi 22 novembre 2010 19 gennaio 2011[42] 18 dicembre 2012[15]
28. Protezione dei consumatori e della salute Nessuna grande difficoltà 11 aprile 2011 16 maggio 2011[43] 30 marzo 2012[24] 30 marzo 2012[24]
29. Unione doganale Necessità di ulteriori sforzi 8 marzo 2011 6 aprile 2011[44] 24 ottobre 2012[27]
30. Relazioni esterne Nessuna grande difficoltà 8 aprile 2011 19 maggio 2011[45] 18 dicembre 2012[15]
31. Politica estera, di sicurezza e di difesa Nessuna grande difficoltà 7 aprile 2011 20 maggio 2011 30 marzo 2012[24] 30 marzo 2012[24]
32. Controllo finanziario Necessità di considerevoli sforzi 29 novembre 2010 2 febbraio 2011 22 giugno 2012[32]
33. Disposizioni finanziarie e di bilancio Nessuna grande difficoltà 7 marzo 2011 4 aprile 2011[46] 12 dicembre 2011[21]
34. Istituzioni Niente da adottare
35. Altri problemi Niente da adottare
Progressi[47] 33 su 33 33 su 33 27 su 33 11 su 33

Ritiro della candidatura[modifica | modifica wikitesto]

Nel gennaio 2013 il governo islandese comunicò la sua intenzione di congelare il negoziato d'adesione all'Unione in vista delle elezioni parlamentari del 2013[48].

A seguito della vittoria dei partiti euroscettici (Partito progressista e Partito dell'Indipendenza), la nuova alleanza di governo stabilì di tenere sull'argomento della prosecuzione dei negoziati d'adesione all'Unione europea un referendum[49][50].

Il 22 agosto 2013 il governo guidato da Sigmundur Davíð Gunnlaugsson, insediatosi dopo le elezioni, sciolse ufficialmente il comitato per i negoziati di adesione. Il ministero degli esteri di Reykjavík lo comunicò dopo aver ricevuto il parere dei propri consulenti costituzionali circa l'assenza di ogni formale vincolo da rispettare da parte del nuovo esecutivo rispetto al precedente voto parlamentare del 2009, il quale aveva avviato i negoziati di adesione. «Dopo aver ricevuto tale parere il ministro degli esteri ha deciso di considerare sciolto il comitato per la negoziazione», dichiarò il ministero in un comunicato, citato dall'agenzia di stampa AFP[51].

Il 13 marzo 2015 il governo Gunnlaugsson, per il tramite del ministro degli esteri Gunnar Bragi Sveinsson, comunicò al governo della Lettonia, che deteneva la presidenza di turno dell'Unione europea, ed alla Commissione europea, il ritiro della domanda di adesione[52][53]. A seguito di tale atto, ritenuto da alcuni costituzionalisti islandesi privo di effetti, perché reso in assenza del sostegno dell'Althing, l'opposizione organizzò un corteo di protesta a Reykjavík per denunciare che la sospensione dei negoziati era stata decisa senza consultare il parlamento che nel 2009 aveva votato a favore dell'entrata nell'Unione.[53]

Ipotesi sul ritiro della candidatura[modifica | modifica wikitesto]

Diversi studiosi accademici hanno proposto spiegazioni sulle resistenze dell'Islanda ad aderire all'Unione europea e sulle motivazioni del ritiro della candidatura:

  • L'importanza dell'attività della pesca nel paese e la percezione che l'appartenenza all'UE avrebbe inciso in maniera negativa su di essa e sulla industria connessa.[54][55]
  • La percezione che l'appartenenza all'UE avrebbe avuto effetti negativi sul settore agricolo.[55]
  • Le forti relazioni tra l'Islanda e gli Stati Uniti, le quali includono significative dipendenze economiche, diplomatiche e militari, che potevano essere depotenziate con l'ingresso nell'UE.[55]
  • La vittoria nella guerra del merluzzo ha rafforzato i nazionalismi islandesi e la percezione che il paese può affrontare situazioni con successo utilizzando un approccio unilaterale o bilaterale, piuttosto che ricorrere a compromessi in un contesto multilaterale.[55]
  • Il sistema elettorale islandese favorisce le aree rurali, le quali sono maggiormente euroscettiche.[55]
  • La tendenza delle élite islandesi di proseguire i percorsi di studi negli Stati Uniti o nei paesi europei euroscettici (come nel Regno Unito o nei paesi scandinavi), e di cooperare con le élite di tali paesi.[55]
  • Il nazionalismo islandese e il passato dell'isola quale entità coloniale.[56][57]
  • L'impatto della disputa con il Regno Unito e i Paesi Bassi dell'Icesave, ossia il salvataggio degli istituti di credito in default durante la crisi finanziaria islandese del 2008-2011, penalizzando notevolmente gli investitori e i risparmiatori esteri. Ci furono notevoli tensioni fra l'Islanda ed il Regno Unito dopo che quest'ultimo, nell'ottobre 2008, decise di applicare alcuni articoli della legge anti-terrorismo varata all'indomani degli attentati dell'11 settembre 2001 in ordine di congelare tutti gli asset negli istituti di credito islandesi nel Regno Unito.[58] L'Islanda inviò una protesta formale alla NATO ed oltre 80.000 cittadini islandesi (un quarto dell'intera popolazione) firmarono una petizione online intitolata gli islandesi non sono terroristi.[59][60] Il picco della tensione venne raggiunto quando il Regno Unito decise di cancellare il suo previsto turno di pattuglia dello spazio aereo islandese nel dicembre dello stesso anno (l'Islanda non ha un proprio esercito quindi basa la sua difesa militare su di un accordo in base al quale alcuni paesi membri della NATO pattugliano i suoi cieli a turno).[61]

Sondaggi[modifica | modifica wikitesto]

Date Rilevata da Quesito No Indecisi
agosto 2005 Capacent-Gallup[62] Inizio dei negoziati 55% 37% 8%
Ingresso 43% 37% 20%
Adozione dell'euro 37% 54% 9%
Febbraio 2006 Fréttablaðið[63] Ingresso 34% 42% 24%
settembre 2007 Capacent-Gallup[64] Inizio dei negoziati 59% 26% 15%
Ingresso 48% 34% 18%
Adozione dell'euro 53% 37% 10%
febbraio 2008 Fréttablaðið[65] Ingresso 55,1% 44,9% -
Motivi in più dello scorso anno 54,7% 7,3% 38,1%
24 novembre 2008 Fréttablaðið[66] Domanda 60% 40% -
gennaio 2009 [67] Ingresso 38% 38% 24%
[68] Domanda 40% 60% -
Marzo 2009 [69] Inizio dei negoziati 64% 28% 8%
5 maggio 2009 Capacent-Gallup[70] Inizio dei negoziati 61% 27% 12%
Ingresso 39% 39% 22%
30 luglio 2009 Fréttablaðið[71] Inizio dei negoziati 51% 36% 13%
4 agosto 2009 Capacent-Gallup[72] Ingresso 34,7% 48,5% 16,9%
15 settembre 2009 Capacent-Gallup[73] Ingresso 32,7% 50,2% 17%
5 novembre 2009 Bifröst University Research Institute[74][75] Inizio dei negoziati 50,1% 42,7% 7,2%
Ingresso 29% 54% 17%
28 febbraio 2010 Capacent Gallup[76] Ingresso 33,3% 55,9% 10,8%
5 marzo 2010 Capacent Gallup[77] Ingresso 24,4% 60% 15,5%
Se ci fosse ora il referendum? 30,5% 69,4% 0%
6 luglio 2010 Capacent Gallup[78] Ingresso 26% 60% 14%
2 settembre 2010 Capacent Gallup[79] Avvio dei negoziati 38,8% 45,5% 15,7%
29 settembre 2010 Fréttablaðið[80] Continuazione dei negoziati 64,2% 32,8% 3%
24 gennaio 2011 Fréttablaðið[81] Continuazione dei negoziati 65.4% 34.6% 0%
10 marzo 2011 Capacent Gallup[82] Ingresso 31,4% 50,5% 18%
Se ci fosse ora il referendum? 38,9% 61,1% 0%
17 marzo 2011 MMR[83] Ingresso 30% 55,7% 14,2%
16 giugno 2011 Capacent Gallup[84] Ingresso 37,3% 50,1% 12,6%

Trattati UE recepiti dall'Islanda[modifica | modifica wikitesto]

L'Islanda ratificò gli Accordi di Schengen per la libera circolazione delle persone nel 1996; tali accordi sostituirono il precedente trattato sull'Unione nordica dei passaporti tra i paesi scandinavi.[85]

Già parte dell'EFTA, l'Islanda è parte del Spazio economico europeo fin dalla sua entrata in vigore, nel 1994.[86]

Comparazione con altri paesi dell'UE[modifica | modifica wikitesto]

Se il paese venisse ammesso all'Unione europea, la sua capitale Reykjavík, sarebbe la capitale posta più a nord e più a ovest dell'UE. Tra tutte le capitali dell'Unione, quella islandese sarebbe anche quella con la maggiore distanza da un'altra capitale europea, nel qual caso Dublino, con 1497 km. Inoltre, dopo Nicosia, sarebbe la seconda capitale più distante da Bruxelles. La tabella seguente indica le coordinate della capitale islandese comparate con altre capitali di stati membri dell'UE.

Capitali poste più a nord Capitali poste più a ovest Capitali più distanti da Bruxelles
Nazione Città Coordinate Nazione Città Coordinate Nazione Città Distanza
Bandiera dell'Islanda Islanda Reykjavík 64°08′N 21°56′W / 64.133333°N 21.933333°W64.133333; -21.933333 (Reykjavík) Bandiera dell'Islanda Islanda Reykjavík 64°08′N 21°56′W / 64.133333°N 21.933333°W64.133333; -21.933333 (Reykjavík) Bandiera di Cipro Cipro Nicosia 2906 km
Bandiera della Finlandia Finlandia Helsinki 60°10′N 24°56′E / 60.166667°N 24.933333°E60.166667; 24.933333 (Helsinki) Bandiera del Portogallo Portogallo Lisbona 38°42′N 9°08′W / 38.7°N 9.133333°W38.7; -9.133333 (Lisbon) Bandiera dell'Islanda Islanda Reykjavík 2132 km
Bandiera dell'Estonia Estonia Tallinn 59°26′N 24°44′E / 59.433333°N 24.733333°E59.433333; 24.733333 (Tallinn) Bandiera dell'Irlanda Irlanda Dublino 53°20′N 6°15′W / 53.333333°N 6.25°W53.333333; -6.25 (Dublin) Bandiera della Grecia Grecia Atene 2093 km
Bandiera della Svezia Svezia Stoccolma 59°21′N 18°04′E / 59.35°N 18.066667°E59.35; 18.066667 (Stockholm) Bandiera della Spagna Spagna Madrid 40°23′N 3°43′W / 40.383333°N 3.716667°W40.383333; -3.716667 (Madrid) Bandiera della Romania Romania Bucarest 1773 km

Se l'Islanda venisse ammessa nell'UE, sarebbe lo stato col minor numero di abitanti e la meno densamente abitata.

Popolazione Densità
Posizione UE Paese Popolazione Posizione UE Paese Popolazione Superficie (km²) Densità
Bandiera dell'Islanda Islanda 319 756 Bandiera dell'Islanda Islanda 319 756 103 001 3,1
28 Bandiera di Malta Malta 416 333 28 Bandiera della Finlandia Finlandia 5 350 475 338 145 15,82
27 Bandiera del Lussemburgo Lussemburgo 502 207 27 Bandiera della Svezia Svezia 9 347 899 449 964 20,77
26 Bandiera di Cipro Cipro 801 851 26 Bandiera dell'Estonia Estonia 1 340 274 45 226 29,64
Bandiera dell'Europa Media UE 18 565 179 Bandiera dell'Europa Media UE 18 565 179 160 177 115,9
2 Bandiera della Francia Francia 64 709 480 2 Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi 16 576 800 41 526 399,2
1 Bandiera della Germania Germania 81 757 595 1 Bandiera di Malta Malta 416 333 316 1317,5

La lingua islandese sarebbe anche la lingua ufficiale di uno stato membro meno parlata, assieme all'irlandese e al maltese.

Dal punto di vista economico l'Islanda presenta un PIL pro-capite a parità di potere d'acquisto superiore alla media europea[87].

Posizione UE Nazione PIL procapite (PPA)
(UE-27=100)
1 Bandiera del Lussemburgo Lussemburgo 283
10 Bandiera del Regno Unito Regno Unito 113
Bandiera dell'Islanda Islanda 110
11 Bandiera della Francia Francia 107
Bandiera dell'Europa Media UE 100
28 Bandiera della Bulgaria Bulgaria 43

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Islanda, governo a Bruxelles: “Ritiriamo la candidatura per entrare nell’Ue”, in Il Fatto Quotidiano, 13 marzo 2015. URL consultato l'11 gennaio 2017.
  2. ^ Jacopo Barbati, L’Islanda verso l’UE?, su eurobull.it, la rivista che fa luce sull'Europa, 27 aprile 2009. URL consultato il 25 ottobre 2020 (archiviato dall'url originale il 12 settembre 2012).
  3. ^ Massimo Alberico, Europa: l'Islanda vuole entrare a far parte dell'Ue, su voceditalia.it, La Voce d'Italia, 11 maggio 2009. URL consultato il 1º marzo 2010 (archiviato dall'url originale il 25 aprile 2015).
  4. ^ (EN) EU accession bill reaches Iceland parliament, su icenews.is, Ice News, 26 maggio 2009. URL consultato il 1º marzo 2010 (archiviato dall'url originale il 24 febbraio 2012).
  5. ^ Islanda, via libera del Parlamento. Ora si tratta per entrare nella Ue, su repubblica.it, 16 luglio 2009. URL consultato il 1º marzo 2010.
  6. ^ (EN) Iceland's Parliament Votes in Favor of EU Membership, su icelandreview.com, Iceland Review Online, 16 luglio 2009. URL consultato il 1º marzo 2010 (archiviato dall'url originale il 17 febbraio 2012).
  7. ^ Ue: Islanda ha presentato domanda di adesione, su corriere.it, 23 luglio 2009. URL consultato il 1º marzo 2009.
  8. ^ Islanda, Parlamento approva colloqui su ingresso nell'Ue, su it.reuters.com, Reuters Italia, 16 luglio 2009. URL consultato il 1º marzo 2010 (archiviato dall'url originale il 22 dicembre 2015).
  9. ^ Maturi i tempi per parlare di ingresso dell'Islanda nell'UE, su ec.europa.eu, Commissione europea, 24 febbraio 2010. URL consultato il 1º marzo 2010.
  10. ^ (ES) R. M. de Rituerto, Bruselas abre la puerta al ingreso de Islandia en 2012, in El País, 24 febbraio 2010. URL consultato il 25 febbraio 2010.
  11. ^ Islanda: al via i negoziati di adesione UE[collegamento interrotto], Euronews, 17 giugno 2010. URL consultato il 17 giugno 2010.
  12. ^ (EN) Conclusioni del Consiglio europeo del 17 giugno 2010 (PDF), in European Council conclusions, cfr. parte V, punti 24 e 25. URL consultato il 18 giugno 2010.
  13. ^ https://www.consilium.europa.eu/uedocs/cms_data/docs/pressdata/EN/genaff/123123.pdf
  14. ^ End of screening meeting on Free movement of goods. URL consultato il 17 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale il 27 maggio 2012).
  15. ^ a b c d e f g (EN) Fifth meeting of the Accession Conference with Iceland at Ministerial level - Six new chapters opened, one more chapter provisionally closed, substantial progress achieved, su data.consilium.europa.eu, 18 dicembre 2012. URL consultato il 1º luglio 2017.
  16. ^ End of screening meeting on Freedom of Movement For Workers. URL consultato il 17 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale il 27 maggio 2012).
  17. ^ a b c d https://www.consilium.europa.eu/uedocs/cms_data/docs/pressdata/EN/foraff/125354.pdf
  18. ^ First screening meeting between Iceland and the EU over. URL consultato il 17 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale il 27 maggio 2012).
  19. ^ a b c d Iceland plan to join EU hinges on fisheries -minister, su reuters.com, The Globe And Mail, 26 giugno 2011. URL consultato il 27 giugno 2011 (archiviato dall'url originale il 6 febbraio 2012).
  20. ^ Screening meeting on Company law concluded yesterday. URL consultato il 17 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale il 27 maggio 2012).
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Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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