Esfahan

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Esfahan
città
اصفهان
Esfahan – Veduta
Esfahan – Veduta
Piazza Naqsh-e jahàn, intitolata all'Imam Khomeyni
Localizzazione
StatoBandiera dell'Iran Iran
ProvinciaEsfahan
ShahrestānEsfahan
CircoscrizioneCentrale
Territorio
Coordinate32°39′N 51°40′E / 32.65°N 51.666667°E32.65; 51.666667 (Esfahan)
Altitudine1 570 m s.l.m.
Superficie152 km²
Abitanti2 101 220[1] (stima 2016)
Densità13 823,82 ab./km²
Altre informazioni
Cod. postale811
Prefisso031 e 0913
Fuso orarioUTC+3:30
Cartografia
Mappa di localizzazione: Iran
Esfahan
Esfahan
Sito istituzionale

Esfahān (o Isfahān o Ispahān, in persiano اِصفَهان , اِسپَهان‎) è una città nell'Iran centrale con 2.800.000 abitanti (stima 2016) sul fiume Zayandeh, 400 chilometri dal Golfo Persico a un'altezza di 1590 metri sopra il livello del mare, nelle montagne dello Zagros. È la capitale della provincia di Esfahan con 4.600.000 abitanti (stima 2006) e con una superficie di 107.027 km².

L'hinterland economico di Esfahān è la zona circostante in cui sono prodotti cotone, grano e tabacco. Le industrie tradizionali della città includono quella tessile - cotone, seta e lane, broccato e moquette - ma anche quella alimentare e metallurgica. Le industrie moderne, a parte la siderurgia, sono quelle legate alla raffinazione del petrolio.

Esfahān è ben nota per le bellezze architettoniche e per i suoi giardini pubblici. Secondo un adagio persiano "Esfahān è metà del mondo" (Esfahān nesf-e jahān). La città ha subito danni durante la guerra scatenata contro l'Iran dall'Iraq di Saddam Hussein, ma in seguito è tornata all'antico splendore anche grazie ad opere di restauro e di conservazione, tra cui quella italiana dell'Istituto italiano per l'Africa e l'Oriente (IsIAO), guidata dall'architetto Eugenio Galdieri.[2]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Esfahān è una città molto antica, importante anche nell'Impero sasanide, fu conquistata dagli Arabi nel 642. Fece parte del Califfato abbaside finché Toghrul Beg, sovrano dei Grandi Selgiuchidi, la conquistò nel 1055 e la scelse come capitale del suo Sultanato. Perse la sua importanza con la fine del dominio selgiuchide in Persia.

Occupata da Mongoli, che in seguito ad una rivolta degli abitanti saccheggiarono la città e sterminarono la popolazione, e dagli Afghani. Nel 1930 lo scià Reza Pahlavi ordinò un ampio progetto di ricostruzione delle rovine.

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Il clima a Esfahān è semi-arido con siccità estiva. La principale sorgente d'acqua è il fiume Zayandeh, la cui acqua in passato veniva utilizzata secondo precisi criteri[3]; tuttavia con l'aumento della popolazione e le esigenze dell'industria, l'acqua viene ora estratta dal fiume a monte di Esfahān, per cui nell'ultimo decennio il fiume è in secca in città.[4].

Vi è una notevole escursione termica, sia diurna che stagionale.

Dati riferiti agli ultimi due decenni del XX secolo[5][6] Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic InvPriEst Aut
T. max. media (°C) 9121722283436353124171110,722,3352423
T. media (°C) 3,55,510,515,521,026,029,027,023,517,010,05,54,815,727,316,816,2
T. min. media (°C) −2059141921201594−1−19,3209,39,4
Precipitazioni (mm) 1714181991100410205146214113

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

la Moschea dello Scià.
Dettaglio dell'Ali Qapu Palace
La Piazza Imām Khomeini

Esfahān divenne importante nel Cinquecento sotto la dinastia safavide con lo scià ʿAbbās I il Grande, il quale diede l'impronta architettonica della città che tuttora vanta. Presenta vestigia straordinarie quali:

  • la Piazza Imām Khomeini, chiamata ufficialmente Meydān Naqsh-e Jahān (ovvero "Piazza Metà del Mondo") e un tempo Meydān-e Shāh ("Piazza dello Scià", sottintendendo ʿAbbās I). È una delle piazze più grandi del mondo e tutto il suo complesso è stato dichiarato dall'UNESCO Patrimonio dell'umanità nel 1979.
  • la Moschea dello Scià (Meydān Naqsh-e jahān, in persiano مسجد شاه‎, Masjid-e Shāh) è la principale moschea della città che sorge sul lato Sud di Piazza Naqsh-e jahān. Venne eretta a partire dal 1629 su ordine dello scià ʿAbbās I il Grande, è una delle più rinomate dell'Iran islamico.
  • il Palazzo Ali Qapu che sorge anch'esso sulla grande piazza, venne eretto all'inizio del XVII secolo come residenza degli Scià di Persia.
La cupola della Moschea dello sceicco Loṭf Allāh vista dall'interno.

Letteratura[modifica | modifica wikitesto]

Nicolas Bouvier, nel libro "La polvere del mondo", nel racconto i protagonisti fanno tappa proprio nella città di Isfahan (fonte A.D.M.).

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Esfahan è sede di varie squadre di calcio, le più importanti delle quali sono il Sepahan e lo Zob Ahan.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Il dato proviene dal sito World Gazetteer, che non esiste più e non è stata trovata una copia disponibile
  2. ^ Sulla questione si vedano i lavori pubblicati dall'arch. Galdieri, sul Catalogo della Libreria-Editrice specializzata Herder di Roma Archiviato l'8 luglio 2007 in Internet Archive..
  3. ^ (EN) Peter Beaumont, Water Resource Development in Iran, in The Geographical Journal, vol. 140, n. 3, ottobre 1974, pp. 418-431.
  4. ^ (EN) Karen Zarindast, BBC News, su bbc.com, 5 luglio 2011. URL consultato il 20 marzo 2021.
  5. ^ (EN) Ali Rahimpour, Isfahan, Teheran, ITIC, 2006, p. 6, ISBN 964-96775-2-6.
  6. ^ (FR) Jean-Noël Darde, Saisons & climats, Parigi, Éditions Balland, 1999, p. 223.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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