Coordinate: 55°41′37.1″N 60°48′15.6″E

Incidente di Kyštym

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Incidente di Kyštym
Incidente nucleare livello 6 (INES)
Mappa della traccia radioattiva nell'Est degli Urali (EURT): si evidenzia la zona contaminata dal disastro
Tipodisastro nucleare
Data29 settembre 1957
LuogoOblast' di Čeljabinsk
StatoUnione Sovietica (bandiera) Unione Sovietica
Coordinate55°41′37.1″N 60°48′15.6″E
Conseguenze
Morti200

L'incidente di Kyštym (dal nome della zona più colpita, Kyštym, nell'Oblast' di Čeljabinsk, Russia), anche noto come incidente di Majak, è stato uno dei più gravi disastri nucleari della storia, classificato al livello 6 su 7 della scala INES, inferiore solo agli incidenti di Černobyl' e Fukushima.

Avvenne nell'impianto nucleare di Majak, un sito militare dell'ex Unione Sovietica che ospita un impianto per la produzione di materiale nucleare (soprattutto plutonio) destinato alla fabbricazione di bombe atomiche attraverso il riprocessamento del combustibile proveniente da reattori nucleari.

Pur essendo avvenuto nel 1957 fu tenuto nascosto all'opinione pubblica fino al 1976 quando Žores Medvedev lo denunciò in un articolo[1]. Molti dei documenti del disastro furono desecretati nel 1990.[2][3]

Le cause e gli eventi

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Il 29 settembre 1957, un guasto al sistema di raffreddamento ad acqua di una delle cisterne (300 m³) di riprocesso contenente 70 - 80 tonnellate di scorie nucleari in fase liquida, provocò l'esplosione chimica (ovvero di tipo ordinario, non nucleare) della cisterna stessa[4]. L'esplosione fu stimata di potenza 70 - 100 tonnellate di TNT, pari a circa 310 gigajoule. In seguito all'esplosione furono riversati nell'atmosfera radionuclidi (cerio-144, zirconio-95, stronzio-90, rutenio-106 e cesio-137) per un rilascio totale di radioattività pari a 74 PBq (peta becquerel)[5], rispetto ai circa 5300 PBq fuoriusciti durante il disastro di Černobyl'. La contaminazione fu così massiccia che si preferì aspettare che la pioggia facesse depositare la polvere radioattiva prima di intervenire.

Un'area di 23 000[5][6] km² comprendente le oblast' di Čeljabinsk, Sverdlovsk, Tjumen', risultò contaminata al livello di 3,7 kBq/m² di deposito di stronzio-90.
Le 273 000 persone di quest'area furono esposte a una dose collettiva di 2500[5] sievert, cioè una media di 10 millisievert a persona. La popolazione dell'area contaminata con più di 74 kBq/m² di stronzio-90, cioè le zone più colpite di Kyštym, Ozërsk, Kasli, 10.000[4] persone, fu evacuata e trasferita altrove.

Fino al 1992 nell'area era proibito l'accesso agli stranieri.

Situazione attuale

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Il governo ritiene la zona non pericolosa per gli esseri umani; tuttavia, persiste traccia di radioattività anche elevata in molte aree.[7]

  1. ^ Zores Medvedev, Two Decade of Dissidence, in New Scientist, vol 72, n 1025, 4 novembre 1976, pag 264-277
  2. ^ (RU) La decisione della Commissione Nikipelov, su nuclear.tatar.mtss.ru.
  3. ^ R. Jeffrey Smith, I sovietici parlano di disastri nucleari; L'incidente del 1957 potrebbe essere il peggiore di sempre, in The Washington Post, 10 luglio 1989, p. A1. URL consultato il 12 aprile 2011 (archiviato dall'url originale il 6 novembre 2012).
  4. ^ a b (EN) UNSCEAR, Rapporto del 1993, Pag. 115 e 116.
  5. ^ a b c (EN) UNSCEAR, Rapporto del 2000, Tabella 24.
  6. ^ (EN) UNSCEAR, Rapporto del 2000, Pag. 177 e 178.
  7. ^ Kellerer 2002, pp. 307-316

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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