Ilario Antoniazzi

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Ilario Antoniazzi
arcivescovo della Chiesa cattolica
Mons. Antoniazzi il 30 maggio 2013.
Turris fortissima nomen Domini
 
TitoloTunisi
Incarichi attualiArcivescovo emerito di Tunisi (dal 2024)
Incarichi ricopertiArcivescovo di Tunisi (2013-2024)
 
Nato23 aprile 1948 (75 anni) a San Polo di Piave
Ordinato presbitero24 giugno 1972 dal patriarca Giacomo Giuseppe Beltritti
Nominato arcivescovo21 febbraio 2013 da papa Benedetto XVI
Consacrato arcivescovo16 marzo 2013 dal patriarca Fouad Twal
 

Ilario Antoniazzi (San Polo di Piave, 23 aprile 1948) è un arcivescovo cattolico italiano, dal 4 aprile 2024 arcivescovo emerito di Tunisi.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Formazione e ministero sacerdotale[modifica | modifica wikitesto]

Ilario Antoniazzi è nato il 23 aprile 1948 a Rai, frazione di San Polo di Piave, provincia di Treviso e diocesi di Vittorio Veneto. All'età di dieci anni è entrato nell'Istituto missionario San Pio X di Oderzo e nel 1962 nel seminario del patriarcato di Gerusalemme dei Latini.

Ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale il 24 giugno 1972, a Gerusalemme, per imposizione delle mani di Giacomo Giuseppe Beltritti, patriarca di Gerusalemme dei Latini; si è incardinato, ventiquattrenne, come presbitero dell'omonima sede patriarcale.

Dal 1972 al 1991 è stato prima vicario e poi parroco in Giordania.[1]

Nel 1992 è stato inviato a studiare a Roma presso la Pontificia facoltà teologica Teresianum e nel 1995 ha conseguito la licenza in teologia spirituale.

Negli anni seguenti ha ricoperto il ruolo di parroco in alcune parrocchie del patriarcato di Gerusalemme, e dal 2011 ha ricoperto anche l'incarico di responsabile delle 44 scuole cattoliche del patriarcato che, complessivamente, contano circa 19.000 studenti cristiani, ebrei e musulmani in Palestina, Giordania e Israele.[2]

Ministero episcopale[modifica | modifica wikitesto]

Il 21 febbraio 2013 papa Benedetto XVI lo ha nominato, sessantaquattrenne, arcivescovo di Tunisi;[3] è succeduto a Maroun Elias Nimeh Lahham, trasferito il 19 gennaio 2012 all'ufficio di vescovo ausiliare di Gerusalemme dei Latini ed alla sede titolare di Medaba. Ha ricevuto la consacrazione episcopale il 16 marzo seguente, presso la Basilica dell'Annunciazione a Nazareth, per imposizione delle mani di Fouad Twal, patriarca di Gerusalemme dei Latini, assistito dai co-consacranti vescovi ausiliari Lahham, suo predecessore, e Giacinto-Boulos Marcuzzo, vescovo titolare di Emmaus e suo concittadino. Ha preso possesso dell'arcidiocesi durante una cerimonia svoltasi presso la Cattedrale di San Vincenzo de' Paoli a Tunisi il 7 aprile seguente. Come suo motto episcopale ha scelto Turris fortissima nomen Domini, che tradotto vuol dire "Il nome del Signore è una forte torre" (Proverbi 18, 10).

Il prelato, che già come parroco aveva svolto il suo ministero pastorale tra i beduini della Giordania, prima, e tra i palestinesi della Galilea, poi, e parla correntemente anche l'arabo, ha sempre mantenuto cordiali rapporti con i musulmani.[4]

Entrato a Tunisi nel momento di instabilità politica[5] seguita alla cosiddetta rivoluzione dei Gelsomini, è stato invitato dal sindaco a non aiutare gli arabi perché avrebbe corso il rischio di essere accusato di proselitismo. Dopo poche settimane, però, il sindaco stesso è tornato da lui per chiedergli di riprendere gli aiuti.[6][7]

In occasione degli attentati compiuti in Tunisia dai terroristi jihadisti,[8] l'arcivescovo si è rivolto non solo ai cattolici ma a tutti i tunisini per la ricerca dell'unità e della pace,[9] nell'ambito del dialogo interreligioso[10] con musulmani ed ebrei.[11]

Il 4 aprile 2024 papa Francesco ha accolto la sua rinuncia, presentata per raggiunti limiti di età, al governo pastorale dell'arcidiocesi di Tunisi; gli è succeduto Nicolas Pierre Jean Lhernould, fino ad allora vescovo di Costantina.[12]

Genealogia episcopale[modifica | modifica wikitesto]

La genealogia episcopale è:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Vedasi elenco degli uffici parrocchiali ricoperti., su it.lpj.org (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2015).
  2. ^ Ultime nomine del Papa: padre Antoniazzi scelto come nuovo arcivescovo di Tunisi, in Il Gazzettino, 21 febbraio 2013. URL consultato il 22 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale il 19 gennaio 2014).
  3. ^ Rinunce e nomine. Nomina dell'Arcivescovo di Tunis (Tunisia), su press.vatican.va, Bollettino. Sala stampa della Santa Sede, 21 febbraio 2013. URL consultato il 22 gennaio 2021.
  4. ^ Intervista di Luca Liverani a mons. Antoniazzi su Avvenire del 17 giugno 2015, su avvenire.it.
  5. ^ Il tempo delle grande sfide nell'omelia del Patriarca di Gerusalemme, su it.lpj.org. URL consultato il 23 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2015).
  6. ^ Articolo di Francesco Dal Mas sul Messaggero Veneto del 19 marzo 2015, su messaggeroveneto.gelocal.it.
  7. ^ (EN) Crisi economica in Tunisia nelle parole di mons. Antoniazzi, su catholicherald.co.uk (archiviato dall'url originale il 25 settembre 2015).
  8. ^ (EN) Da un sito della Chiesa Ortodossa, su catholicherald.co.uk (archiviato dall'url originale il 25 settembre 2015).
  9. ^ (EN) Radio Vaticana - Intervista a mons. Antoniazzi a margine della visita ad limina, su en.radiovaticana.va.
  10. ^ Radio Vaticana - Mons. Antoniazzi al forum cattolico-musulmano, su it.radiovaticana.va.
  11. ^ Intervista a mons. Antoniazzi su Famiglia Cristiana del 30 giugno 2015, su famigliacristiana.it.
  12. ^ Rinunce e nomine. Rinuncia e nomina dell'Arcivescovo di Tunis (Tunisia), su press.vatican.va, Bollettino. Sala stampa della Santa Sede, 4 aprile 2024. URL consultato il 4 aprile 2024.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Arcivescovo di Tunisi Successore
Maroun Elias Nimeh Lahham 21 febbraio 2013 – 4 aprile 2024 Nicolas Pierre Jean Lhernould
Controllo di autoritàSBN LIGV054279