Il tempio degli uomini liberi

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Il tempio degli uomini liberi. Il Duomo di Modena
monologo, lezione-spettacolo
La facciata del Duomo di Modena
AutoreDario Fo
Lingua originaleItaliano
Prima assoluta19-20 luglio 2004
Piazza Grande, Modena
 

Il tempio degli uomini liberi. Il Duomo di Modena è uno spettacolo teatrale di Dario Fo, rappresentato la prima volta a Modena il 19 e 20 luglio 2004 in Piazza Grande[1].

Attraverso questa lezione-spettacolo, il premio nobel per la letteratura Dario Fo illustra la storia e l'iconografia del Duomo di Modena, dichiarato patrimonio dell'umanità dall'UNESCO.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Il Duomo di Modena è un autentico libro di storia scolpito nella pietra, che non solo ha tradotto la bibbia e la cultura in un linguaggio iconografico accessibile a tutti, inclusi i poveri e gli analfabeti (Biblia pauperum ovvero la Bibbia dei poveri), ma racconta la storia della comunità che ha edificato l'edificio nel secolo XI[2].

Per la prima volta nella storia dell'arte, sappiamo il nome di chi realizzò l'edificio[3] (mentre prima al massimo era noto solo il mecenate che aveva commissionato l'opera). Per la prima volta nella storia della Chiesa, le sacre scritture non sono più di esclusiva conoscenza degli ecclesiastici che detengono i libri e sanno leggere, ma vengono plasmate nella pietra della facciata del Duomo, dove chiunque osservando le raffigurazioni scolpite può avere accesso alla conoscenza, e di conseguenza alla libertà. Una libertà evidente nel fatto che il Duomo venne realizzato in prima persona dai modenesi guidati dall'architetto Lanfranco, contro la volontà delle autorità imperiali ed ecclesiastiche[4].

Ogni raffigurazione, oggetto, capitello del Duomo di Modena viene raccontato da Fo[5] (ed illustrato con disegni realizzati dall'artista stesso), ma non con la solita descrizione distaccata tipica di alcuni storici dell'arte (che paiono più interessati a misurare i centimetri dell'opera d'arte , che non ad illustrare la sua anima interna), ma andando a raccontare la storia e il contesto della singola opera d'arte.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Il tempio degli uomini liberi. Il Duomo di Modena, su Archivio Franca Rame. URL consultato il 14 ottobre 2016.
  2. ^ Il Teatro di Franca Rame e Dario Fo - "Il tempio degli uomini liberi – Il Duomo di Modena ", su dariofo.it. URL consultato il 14 ottobre 2016 (archiviato dall'url originale il 18 ottobre 2016).
  3. ^ Il tempio degli uomini liberi, su Comune di Modena, 1º luglio 2004.
  4. ^ Roberto Serio, Modena, Dario Fo celebra gli uomini liberi e sognatori che si costruirono il tempio, in L'Unità, 2 luglio 2004 (archiviato dall'url originale il 18 ottobre 2016).
  5. ^ Luca Tempesta, Dario Fo, Il tempio degli uomini liberi. Il Duomo di Modena. Appunti per lezione-spettacolo, su veneziacinquecento.it, 19 novembre 2004. URL consultato il 14 ottobre 2016 (archiviato dall'url originale il 12 marzo 2017).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]