Il segno dello zodiaco

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I Fratelli / Il segno dello zodiaco
Paese d'origineBandiera dell'Italia Italia
GenereMusica leggera
Beat
Rock progressivo
Periodo di attività musicale1966 – 1978
EtichettaCGD, Ri-Fi
Album pubblicati2
Studio2

Il segno dello zodiaco è stato un complesso musicale piemontese degli anni settanta, che ha iniziato l'attività nel decennio precedente con la denominazione I Fratelli.

Storia della band[modifica | modifica wikitesto]

Il complesso viene fondato a Biella nel 1966 e poiché è formato da tre fratelli (chitarra, batteria, basso), ai quali si unirà successivamente un quarto musicista (organo), verrà scelto il nome «I Fratelli».

Inizia ad esibirsi in tutto il Piemonte e poi nel nord Italia, e nel 1967 viene messo sotto contratto dalla CGD, che fa debuttare i musicisti l'anno successivo.

Dopo altri 45 giri, tra cui una cover di A Salty Dog dei Procol Harum intitolata Il marinaio, il complesso decide di cambiare il nome ribattezzandosi Il segno dello zodiaco e passando dal beat al melodico altresì firmando un nuovo contratto con la Ri-Fi.

Il complesso incide altri 45 giri e nel 1973 partecipa a Un disco per l'estate con Sole rosso, composta a quattromani da Gianni Borra con Ezio Leoni, riuscendo a superare la prima fase.

Nel 1974 per Il segno dello zodiaco è la volta del primo album (omonimo), in cui in alcuni brani il sound del complesso si avvicina al rock progressive: Toccata e fuga in re minore (rielaborazione in chiave rock del brano di Johann Sebastian Bach), Dormi cara e Mio padre sono alquanto rappresentative.

Nel 1976 entrano nella formazione Mino Vergnaghi, Claudio Botto Fiora e Franco Finotti e il complesso decide di incidere la cover di un grande successo del 1939 dal titolo Parlami sotto le stelle (musica di Michele Menichino e Leonardo Marletta; versi di Aldo Guantini), che ottiene un buon successo e dà il titolo al secondo album, pubblicato nel 1977 e molto più melodico rispetto al primo.

Il segno dello zodiaco cerca di bissare il successo con la stessa formula, proponendo una nuova cover, questa volta di una canzone del 1964 tratta dal repertorio di Peppino Gagliardi, Questa sera non ho pianto (musica di Ezio Leoni, versi di Mogol); l'anno successivo però, dopo la separazione da Vergnaghi - che decide di dedicarsi alla carriera solista - la band prende la strada dell'estero per una serie di impegni contrattuali proseguendo l'attività concertistica per dieci anni ancora in Svizzera, Austria, Germania, Finlandia e Norvegia.

Nel 2018, edito da AnniVerdi Associazione Artistica, viene pubblicato il libro "Quei Fratelli del Segno dello Zodiaco" scritto dal giornalista Giorgio Pezzana che ripercorre con Gianni Borra, leader del gruppo, la storia della formazione, il percorso discografico, le esibizioni live in Italia e all'estero.

Formazione[modifica | modifica wikitesto]

Discografia[modifica | modifica wikitesto]

I Fratelli[modifica | modifica wikitesto]

Singoli[modifica | modifica wikitesto]

Partecipazioni[modifica | modifica wikitesto]

Discografia come Il segno dello zodiaco[modifica | modifica wikitesto]

Album in studio[modifica | modifica wikitesto]

Singoli[modifica | modifica wikitesto]

Singoli pubblicati all'estero[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Claudio Pescetelli, Una generazione piena di complessi, editrice Zona, Arezzo, 2006 (alla voce Fratelli, pag. 58)
  • Davide Motta Fré, Promesse d'amore, 2006; alla voce Il segno dello zodiaco, pagg. 163-164
  • Giorgio Pezzana, Quei Fratelli del Segno dello Zodiaco, editrice AnniVerdi Associazione Artistica, 2018
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